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    Miranchuk pre-convocato dalla Russia: cosa farà il giocatore del Toro?

    TORINO – Miranchuk convocato da… Putin. No, per carità, restiamo sempre seri davanti alla tragedia della guerra in Ucraina ordita da Mosca, ma certo sarà destinata a sollevare sempre maggiore perplessità nel club granata la preconvocazione di Miranchuk ricevuta dal Torino in vista del raduno della nazionale russa a fine marzo (dal 19 al 28) per due amichevoli contro Iran e Iraq. Da vedere, se mai si passasse a una convocazione ufficiale vera e propria, se Miranchuk risponderà di sì, alla Russia, vista la terribile gravità dei fatti, questa guerra folle voluta dal suo Paese da più di un anno, tra ormai infinite migliaia di morti. Può restare sordo e insensibile lo sport? Pensiamo di no, anche in questo caso. Opinione personale, ci mancherebbe: ma secondo noi Miranchuk dovrebbe avere il coraggio di rispondere no alla nazionale di regime del suo Paese.    LEGGI TUTTO

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    Da Adopo a Miranchuk: il Toro da non disperdere

    TORINO – Il rinnovo fino al 2026 fa più felice Gineitis che non il Toro: arriverà magari il giorno – e le qualità del ragazzo ne alimentano le speranze a riguardo – nel quale il lituano si sarà ritagliato uno spazio tanto importante da rendere speciale la sua decisione di prolungare con il club granata. La notizia è comunque bella, nella speranza che l’ufficialità del suo rinnovo possa essere seguita da tante altre. Almeno da quelle sufficienti a far sì che sia Juric a scegliere di continuare il suo percorso nel Torino. Non è un percorso netto, ma resta la strada giusta, quella tracciata dal croato. LEGGI TUTTO

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    Juve-Toro: Juric riparte da Sanabria

    Ivan Juric ha diramato la lista dei convocati in vista del derby di questa sera (ore 20.45, cornice l’Allianz Stadium). Sei gli assenti: i cinque infortunati Lazaro, Pellegri, Vieira, Vlasic e Pellegri cui si aggiunge lo squalificato Aina, contro la Cremonese ammonito poco prima di essere sostituito. In base a quanto dichiarato dal tecnico alla vigilia, Ilic dovrebbe giocare dall’inizio: il ruolo naturale del serbo è quello di mezzala di centrocampo, ma l’allenatore negli scorsi giorni ha anche accarezzato la possibilità di schierarlo trequartista in coppia con Miranchuk e alle spalle della punta che sarà Sanabria. Ricci, sempre in base alle parole di Juric nella conferenza di ieri, potrà invece subentrare a partita in corso. Sulla sinistra è ballottaggio tra Rodriguez e Vojvoda. LEGGI TUTTO

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    Toro: la certezza è Miranchuk

    TORINO – Karamoh spera di avere un’altra chance dall’inizio, ma il suo eventuale impiego da inizio gara è in questo momento subordinato allo sviluppo delle condizioni fisiche di Vlasic. Alle prese con un guaio di natura muscolare che tiene Juric con il fiato sospeso, in vista del derby di martedì (ore 20.45, cornice l’Allianz Stadium). Discorso a parte per Radonjic: il serbo, almeno nel 2023, è il granata più deludente, per atteggiamento prima che per resa in campo. Basso il secondo, irritante il primo. In definitiva la certezza per la seconda sfida stagionale contro i bianconeri è Miranchuk, guardando alle corsie offensive. Uno tra i due esterni d’attacco sarà il russo, mentre nel ruolo di centravanti sarà confermato Sanabria. Il paraguaiano è appena scattato in cima alla classifica dei marcatori granata, con il rigore trasformato contro la Cremonese: 5 i suoi gol, uno più di Miranchuk e Vlasic (4 reti le ha realizzate anche Radonjic, ma 2 sono arrivate in Coppa Italia). Dell’ex atalantino – per il quale Vagnati sta trattando il riscatto con i nerazzurri (12 milioni la cifra pattuita la scorsa estate con il club lombardo) – in prospettiva derby andrà pesata la tenuta tra primo e secondo tempo. In genere, assecondando quello che è poi un trend di tutto il Torino, Miranchuk eccelle nel primo tempo, ma si sgonfia nella ripresa. Martedì, intanto, il trequartista agirà assieme a Ilic e, tendenzialmente nella ripresa, a Ricci: quando tutti e tre saranno al meglio, il palleggio dei granata sarà di altissimo livello. LEGGI TUTTO

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    L'agente di Miranchuk: “A Torino sta bene”

    TORINO – Miranchuk e il Toro. Il trequartista russo è stato inserito al primo posto da Juric nella sua lista delle preferenze per quanto riguarda i riscatti. E per questo Davide Vagnati si è già messo in contatto con l’Atalanta per discutere il diritto fissato a 12 milioni. Ci sono da sistemare alcune clausole che ha posto il club nerazzurro per cautelarsi, visto che il contratto del giocatore scade nel giugno del 2024. Ne abbiamo scritto sull’edizione cartacea odierna di Tuttosport e sull’argomento è intervenuto Vadim Shpinev, agente di Aleksei Miranchuk, che ha parlato ai microfoni di Championat e ha commentato la situazione del suo assistito: «La decisione sulla possibile acquisizione di Miranchuk verrà presa nella parte finale del campionato. I club possono parlare tra loro, ma noi per adesso on ci pensiamo perché Aleksei è concentrato sul gioco. Ora si sente bene, questo avvantaggia la squadra e da parte sua cerca di giocare nel miglior modo possibile». Parole e concetti importanti per i granata. Porta aperta? Spalancata. Adesso dipende dal Torino chiudere con l’Atalanta e trovare, successivamente, l’intesa col giocatore. LEGGI TUTTO

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    Intervista a Cerci: “Miranchuk-Vlasic, prendetevi il Toro”

    «Certamente, e vedo una squadra solida che gioca in maniera molto aggressiva. Sta facendo il suo campionato e lo sta facendo bene. Ovviamente da grandissimo tifoso granata quale sono mi aspetto sempre di più, ma il Toro è in linea con gli obiettivi stagionali. Quando affronti una squadra come quella di Juric è sempre molto difficile avere la meglio. Lo dimostra la partita contro il Milan».

    A proposito della sfida di venerdì, Juric ha detto che la squadra ha dominato. Cosa non ha funzionato?

    «Il Toro non meritava di perdere a San Siro. Quando giochi con una squadra che attraversa un periodo difficile come il Milan ci si può aspettare di andare lì e fare la partita. Non dimentichiamo, però, che i rossoneri sono campioni d’Italia e hanno individualità importanti. Ai ragazzi di Juric è mancato solo il gol».

    Con Juric in panchina, in campionato il Torino ha vinto solo una volta in 22 partite giocate contro le grandi. Come si inverte la tendenza?

    «Con il lavoro quotidiano al Filadelfia. Il Toro ha un ottimo allenatore che fa giocare bene le proprie squadre e pretende molto dai giocatori, come si capisce dalle energie che spendono in campo. Mi dicono che ogni giorno lavorano tanto e bene, e in campo si vede poiché costruiscono tanto. Con un po’ di concretezza e una piccola dose di fortuna si può invertire la tendenza».

    Gli attaccanti, però, continuano a segnare troppo poco.

    «Il Torino dopo Ciro Immobile e Andrea Belotti non ha avuto attaccanti dello stesso livello. Parliamo di una grande squadra, che nella sua storia ha avuto centravanti importanti. Sanabria e Pellegri devono ancora dimostrare di essere da Toro. Il paraguaiano gioca bene la palla e ha margini di crescita. A volte basta un episodio per sbloccarsi definitivamente, e lo stesso discorso vale per Pellegri».

    Juric le piace?

    «Assolutamente sì. È un tecnico di riferimento per me e altri giovani allenatori. Adesso in tanti stanno copiando il suo gioco uomo a uomo. È un tipo di calcio che porta via tante energie, ma se hai qualità i risultati arrivano. Servono giocatori di personalità, energici. Da giocatore i duelli sono stati la mia forza, quindi non posso che essere un estimatore del gioco di Juric. È l’uomo in più di questo Torino».

    Torniamo al campionato e parliamo di obiettivi: con il tecnico croato in panchina è possibile qualificarsi alle coppe europee?

    «Se si guarda la classifica l’Europa è possibile, sia per l’Europa League sia per la Conference. Se guardo la squadra dico che può affrontare il doppio impegno campionato-coppa. Come per l’Italia, anche all’estero il Toro dà fastidio a chi lo affronta. Se c’è una squadra da evitare è proprio quella granata».

    E lei una qualificazione all’Europa League con il Torino l’ha conquistata nel 2014.

    «Esatto, anche se ho sbagliato il rigore contro la Fiorentina che era fondamentale. È stata una soddisfazione enorme, quella qualificazione, perché per noi era un obiettivo importante e siamo stati felici di regalare un’emozione unica ai tifosi. Da troppi anni il Torino non conquistava un posto in Europa».

    Da esterno offensivo come giudica le prestazioni di Vlasic e Miranchuk?

    «Mi piacciono entrambi: sono centrali per il gioco di Juric. Miranchuk è un mancino che dà qualità ed è bravo nell’ultimo passaggio. Vlasic non segna da un po’, ma certe volte serve una scintilla per sbloccarsi anche dal punto di vista realizzativo: tornerà a segnare. L’importante è non perdere mai la serenità».

    Il Torino deve riscattarli, a fine stagione?

    «Non conosco le dinamiche di mercato del Torino, ma sono buoni giocatori di prospettiva che possono ancora crescere. Dico sempre che a parlare sarà il campo».

    Vista la mancanza di gol degli attaccanti, i due possono diventare una soluzione anche in posizione di centravanti?

    «Il calcio moderno ti obbliga ad adattarti. Un grande maestro come Luciano Spalletti dice sempre che i moduli esistono solo a parole. Un calciatore deve essere impiegabile in più ruoli».

    Le sarebbe piaciuto giocare nel 3-4-2-1 di Juric?

    «Mi sarei divertito e avrei fatto divertire, perché è un gioco molto offensivo, il suo è un calcio spensierato».

    E lei adesso che progetti ha?

    «Sto facendo il mio percorso da allenatore. Alleno un’accademia del Frosinone (Accademia Gialloazzurri, ndr) qui a Roma. Mi sto buttando in questo mondo, guardo le partite e imparo».

    Cosa augura al Torino e a Juric per il prosieguo della stagione?

    «Il croato è un allenatore che ha le idee molto chiare. Auguro a lui e al Toro di raggiungere gli obiettivi prefissati e di far gioire i tifosi granata». LEGGI TUTTO

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    Miranchuk subito decisivo

    Mancava da quasi un mese, dalla trasferta di Roma con sfida pareggiata da Matic al 94’ dopo il vantaggio granata firmato Linetty. In Spagna si rivede il Toro, forte dell’impiego di Schuurs dal primo minuto, con Ricci in mezzo e Miranchuk in attacco. Nel ruolo di centravanti gioca Sanabria: Pellegri è fermato dalla gastronterite che frena anche Vojvoda. Tanto che per la contemporanea assenza anche di Aina e Singo – il gruppo degli indisponibili si completa con Linetty – a destra c’è Bayeye. Sotto esame in vista del mercato di gennaio alla pari di Ilkhan, piazzato da Juric in coppia con Ricci, e pure di Karamoh, scelto per completare il tridente offensivo.
    Ripresa con dentro i Primavera
    Dopo un paio di buoni interventi di Berisha e un palo colpito da Mato la zampata che decide il primo tempo arriva da Miranchuk: al 39’ l’uscita dalla propria trequarti da parte di Ilkhan è elaborata, ma riesce anche grazie al supporto di Karamoh. L’esterno offensivo prende palla, esce in dribbling su due avversari e dopo una cavalcata di 40 metri appoggia per il russo che rientra sul sinistro e fulmina Fernandez: granata in vantaggio. Dopo un’ora di Toro vero – o almeno della miglior versione attuale che resta priva dei reduci dal Mondiale: Milinkovic-Savic, Lukic, Radonjic e Rodriguez, nonché di Vlasic che giocherà la semifinale con la Croazia – Juric si affida alle riserve, molti dei quali sono giocatori aggregati dalla Primavera di Scurto. Un paio di parate di Gemello, e un salvataggio sulla linea di Djidji, consentono ai granata di mantenere il vantaggio anche quando, nella decina di minuti finali, l’Espanyol aumenta il ritmo per tentare – inutilmente – di pervenire al pari. Buona la prima: vince il Toro, decide Miranchuk: venerdì la prossima amichevole contro l’Almeria.
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    Miranchuk-Radonjic-Vlasic per rilanciare il Toro: perché Juric ha fatto questa scelta

    TORINO – Pellegri non ce la fa per il riacutizzarsi del dolore alla caviglia, Sanabria non al top va in panchina. E allora, contro la Sampdoria, Juric punta sul tridente composto da trequartisti: Miranchuk, Radonjic e Vlasic finto nove. Situazione che aveva già sperimentato nel derby perso con la Juve. Karamoh che a Bologna aveva sostituito Pellegri non offre garanzie. Da segnalare la conferma di Singo e l’inserimento dal primo minuto di Vojvoda al posto di Lazaro. In difesa Zima dall’inizio per Djidji e Rodriguez per Buongiorno. Anche senza una punta vera il tecnico spera in questo modo di trovare i gol per battere la Sampdoria e dare un segnale forte alla classifica granata dopo l’imprevista sconfitta di Bologna. LEGGI TUTTO