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    Derby Parma-Reggiana: Nesta vuole fermare Pecchia

    TORINO – Oggi comincia la 4ª giornata di Serie B con quattro partite, fischio d’inizio alle 18.30, le altre sei gare tutte domani. Il clou al Tardini dove si gioca uno dei derby più sentiti d’Italia, Parma-Reggiana. Favoriti i ducali di Pecchia, anche se nei derby, spesso la più debole sorprende. Però questo Parma, in testa da solo alla B a punteggio pieno, inizia ad avere numeri interessanti: due gol segnati in ogni partita, solo uno incassato (nell’ultima uscita, il temporaneo pareggio del Pisa su rigore inventato dall’arbitro Volpi), una superiorità sugli avversari che inizia a farsi evidente. Ecco, un derby così caldo pare proprio la partita giusta per capire fino a che punto il Parma può essere la squadra da battere. Ma è evidente che il buon lavoro fatto da Pecchia nella passata stagione è alla base degli iniziali successi di questa annata (mettiamoci anche il passaggio di turno in Coppa Italia con uno straordinario 3-0 al San Nicola di Bari). Sull’altro fronte però, c’è una Reggiana guidata da Nesta che potrebbe fare buone cose in questa stagione, anche alla luce dei colpi di mercato dell’ultimo giorno: Crnigoj, Da Riva, Antiste e Melegoni, nomi non da poco. Certo, a Reggio Emilia il primo comandamento è volare bassi e la testa dev’essere solo al mantenimento della categoria, anche perché la Regia, in tre uscite, ha fatto un solo punto (il 2-2 in rimonta in Como, prima e dopo i ko di Cittadella e in casa col Palermo). Però i valori per stupire non mancano, specie quando gli ultimi arrivati saranno assemblati al resto della squadra. Ma intanto, se la Regia dovesse fare un figurone al Tardini, si potrebbero mettere le basi per provare ad alzare l’asticella. Certo, la squadra di Nesta è reduce dall’1-3 subito dal Palermo. Ma il risultato inganna. Contro una delle candidate alla A, la Reggiana era riuscita a pareggiare in dieci con Lanini (uno che da tempo meritava di stare in B), salvo poi incassare due reti nel negli ultimi 20’ quando forse nei giocatori stava iniziando a subentrare il pensiero per quel derby che la città vive come il momento più importante della stagione. Sempre in Emilia, a Modena sbarca il Pisa. Attenzione ai canarini guidati da Paolo Bianco, esordiente in B: hanno giocato solo due partite, vincendole entrambe, devono recuperare la sfida col Brescia della prima giornata. Dunque, potenzialmente, potrebbero essere in testa assieme al Parma. Quello col Pisa però, è il primo vero test probante per capire se il Modena ha i mezzi per fare meglio della scorsa stagione quando, con un pizzico di continuità in più, si potevano acciuffare i playoff. Ma anche il Pisa di Aquilani sta ben impressionando. Pure i toscani hanno saltato il turno d’esordio per poi debuttare a Marassi mettendo sotto la Samp. Poi il ko interno col Parma, da cui sono comunque usciti a testa alta. Dunque il Modena sembra fatto a posta per misurare le ambizioni dei nerazzurri ma al momento, quel che più conta, è che la squadra abbia un avvenire: Aquilani sta dando identità e gioco a una squadra che nella passata stagione aveva chiuso un ciclo terminando all’11° posto. Sul mercato il Pisa non s’è mosso male (Vignato dal Bologna l’ultimo colpo), ci sarebbero insomma le condizioni per migliorare la scorsa deludente annata. Il Palermo invece, non può fallire in casa contro la Feralpisalò, assoluta debuttante in B. Sui siciliani inizia a tirare una buona aria, dopo un inizio un po’ tormentato. All’esordio, lo 0-0 di Bari coi pugliesi rimasti in doppia inferiorità numerica, aveva fatto storcere il naso alla critica. Così Corini è sbottato e ha chiesto maggior considerazione per i suoi, ora reduci dal 3-1 in casa della Reggiana, dopo aver saltato la seconda uscita. Vittoria che però non scaccia qualche dubbio sulla squadra di Corini, anche se fa ben sperare, dopo un mercato già sontuoso, l’arrivo di Di Francesco: questa è la B oggi, può permettersi d’ingaggiare un attaccante che nella prima giornata di Serie A, con il Lecce, ha segnato il gol vittoria a una squadra che farà la Champions, la Lazio. E la Feralpisalò? Dopo tre uscite e altrettante sconfitte, nessun gol segnato e sette incassati, adesso è il momento di non disunirsi. Tutto sommato, anche la rivelazione della scorsa stagione, quel Sudtirol che nel 2022 si affacciava come i gardesani per la prima volta in B, perse le prime tre partite. La sfida di stasera del Barbera magari non sarà l’ideale per cambiare registro ma bisogna provarci, anche se dopo l’ultima uscita, il 3-0 incassato ad Ascoli, i ragazzi di Vecchi hanno giocato la peggiore delle tre gare, pur affrontando la squadra meno attrezzata di quelle incontrate. Si gioca anche Sudtirol-Ascoli. Sugli altoatesini si sono scritte un po’ di fesserie quest’estate, ci si è spinti a parlare di smobilitazione per alcune partenze (i difensori Zaro e Curto, su tutti). Poi il campo è un’altra cosa e dice che gli altoatesini sono in classifica sesti (il piazzamento finale della scorsa annata), pur avendo giocato solo due gare, nelle quali hanno imposto il pari allo Spezia (scoppiettante 3-3, acciuffando per tre volte i liguri) e la convincente vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò con le reti di Odogwu e Merkaj, le due punte. Altro che smobilitazione degli altoatesini, i due marcatori dimostrano che è l’esatto contrario. Odogwu andava in scadenza a giugno e il Sudtirol gli ha prolungato il contratto con mesi d’anticipo, scacciando tante squadre che ronzavano sull’italo-nigeriano. L’italo-albanese Silvio Merkaj invece, giunto da pochi giorni dall’Entella dove aveva grandi numeri, potrebbe stupire esattamente come stupì Odogwu un anno fa. E l’Ascoli? Sulla squadra di Viali è meglio astenersi da ogni giudizio, almeno per ora. La brutta partenza ad handicap (il 3-0 incassato a Cosenza con la squadra che andava all’intervallo con tre espulsi), aveva fatto temere il peggio. Poi è arrivato il ko di Modena (1-0) e la squadra s’è sbloccata solo col 3-0 alla povera Feralpisalò. Ma la rosa è stata completata solo negli ultimissimi giorni di mercato, serve tempo per capire cosa potrà fare quest’anno il Picchio, ancora a lutto per la scomparsa di Carletto Mazzone che da decenni viveva ad Ascoli perché ne aveva fatto la storia. LEGGI TUTTO

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    Pisa-Parma: esame Pecchia per Aquilani

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, comincia la 3ª giornata di Serie B con quattro partite in programma. La sfida di cartello si gioca a Pisa, coi nerazzurri di Aquilani che ricevono il Parma di Pecchia. Cioé il confronto fra le squadre che più hanno convinto in questo avvio di stagione. Il Pisa, in realtà, non è sceso in campo nella prima giornata (per i problemi di composizione della B) ma la gran partita fatta venerdì scorso a Marassi contro la Samp fa pensare che i toscani abbiano azzeccato la svolta, che possano rifondare bene dopo l’11° posto della passata stagione. Nel 2-0 inflitto ai blucerchiati, Aquilani, al debutto in un campionato professionistico, ha dimostrato che un altro Pisa è possibile. Ora si va di pressing alto e duelli uomo contro uomo, cercando di non lasciare l’iniziativa agli avversari. Certo, la gara è stata sbloccata dal regalo del giovane portiere avversario, il figlio di Stankovic. Ma il Pisa ha fatto un figurone, risvegliando l’entusiasmo nella tifoseria nerazzurra, da inizio anno l’umore della piazza era sul nero andante. Vittoria però pagata a caro prezzo per gli infortuni in attacco di Moreo e Matteo Tramoni ma oggi può debuttare l’ultimo arrivato, Mlakar. All’Arena di Pisa però, stasera ci sarà tanta voglia di sognare con… Arena, la guizzante ala 23enne che ha incantato al Ferraris con la rete, da cineteca, del raddoppio, E pensare che il ragazzo, prelevato in C dal Gubbio, era al debutto nella categoria. Sull’altro fronte un Parma che è già solo in testa. Che in tre uscite ufficiali (mettendoci anche il 3-0 di Bari in Coppa Italia), ha segnato 7 reti mentre non ne ha ancora incassata una. Certo, serve un test più probante come quello di stasera per valutare fino in fondo le capacità della squadra di Pecchia. Finora sono arrivati due 2-0, sempre in casa e con gli stessi marcatori (apre Benedyczak su rigore, poi raddoppia Bernabé, sono i principali gioielli emiliani) e sempre contro avversarie non di primo piano (Feralpisalò e Cittadella). Ma nel bollente catino dell’Arena sarà un’altra storia, con tutte le altre rivali che tiferanno Pisa perché questo Parma è giustamente considerato la prima favorita per la A e se prende subito in mano il campionato, poi c’è il rischio di lottare solo per il secondo posto. Molto interessante anche Reggiana-Palermo, cioé Nesta contro Corini. I granata emiliani sono reduci dalla gran rimonta di Como, un 2-2 grazie alle reti nella ripresa di Pettinari e Vido su rigore, bel segnale che sia andata segno la coppia d’attacco, formata da due elementi validi ma che cercano riscatto dopo annate non semplici (Vido però, oggi è assente per infortunio) Il Palermo invece, è sceso in campo solo nel turno d’esordio, quando al San Nicola non riuscì ad andare oltre lo 0-0 contro un Bari in nove. I siciliani, coi denari del Football City Group, stanno facendo un gran mercato, Henderson dall’Empoli è l’ultimo colpo ufficializzato, poi sarà il turno di Di Francesco. . Però è tutto da dimostrare che siano da A diretta. I dubbi non mancano, anche sull’assetto che propone Corini, alla vigilia il tecnico è sbottato per le troppe critiche ricevute. Occhio poi a Cosenza-Modena, confronto fra squadre che in questa annata potrebbero levarsi qualche soddisfazione. Il Cosenza di Caserta ha esordito in campionato in discesa, il 3-0 all’Ascoli che stabiliva il record per la B di andare all’intervallo con tre espulsi. Poi, domenica scorsa, con un pizzico di fortuna ha strappato un punto al Venezia (che pareva la squadra più in palla). Il Modena invece, per i soliti problemi alla composizione della B, ha saltato il turno d’esordio e ha debuttato con l’1-0 interno sull’Ascoli, gran gol di Strizzolo, attaccante sommamente sottovalutato. I canarini sembrano aver assorbito al meglio il cambio in panchina, da Tesser a Bianco, debuttante nella categoria, l’ex collaboratore di De Zerbi e Allegri va seguito con attenzione, ha studiato da allenatori opposti e sembra in grado di proporre una buona sintesi, fatta di equilibrio. Infine, c’è il confronto fra Ascoli e Feralpisalò, cioé le squadre sempre ko nelle prime due giornate che cercano di lasciare il fondo della classifica. L’Ascoli di Viali, dopo l’inqualificabile prova di Cosenza, ha dato segnali di ripresa sabato a Modena ma ancora non basta, la squadra pare inferiore a quella che nella passata stagione accarezzò i playoff, anche se sta per arrivare in avanti lo svincolato Nestorovski. La Feralpisalò di Vecchi, sconfitta a Parma nell’esordio, è poi caduta col Sudtirol, sempre per 2-0. I gardesani tuttavia, debuttanti assoluti nella categoria, hanno dimostrato di poterci stare in B, anche se era prevedibile che a inizio stagione potessero pagare il peso dell’esordio. Del resto, proprio il Sudtirol insegna: un anno fa anche loro erano esordienti assoluti e persero le prime tre gare, prima che subentrasse Bisoli a cambiare musica. Tuttavia, per la Feralpisalò, è assai penalizzante giocare le partite in casa al Garilli di Piacenza, pressoché deserto. Sempre oggi, è prevista la sentenza definitiva, quella del Consiglio di Stato, che scriverà la parola fine sui casi che hanno scaldato l’estate e determinerà la griglia delle 20 partecipanti alla B. Gli ultimi due posti da assegnare se il giocano Brescia e Reggina, oltre a Lecco e Perugia, con le prime delle due coppie che sembrano destinate a occupare i posti mancanti. Dopo la riammissione in B, scatterà per le due squadre che vinceranno la battaglia legale, un autentico tour de force per recuperare le tre gare che hanno saltato. LEGGI TUTTO

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    Parma e Venezia cercano il bis

    Grande entusiasmo in Laguna, invece. Non solo la vittoria sul Como ha fatto capire che la squadra di Paolo Vanoli potrebbe lottare per la A diretta. Ma nelle ultime ore patron Niederauer ha respinto tutti i tentativi di acquistare Pohjanpalo che anzi, sarebbe a un passo dal rinnovo del contratto (in cambio, il Venezia otterrebbe la cancellazione della clausola per la quale il bomber finlandese può partire per soli 3 milioni). Inoltre, nelle ultime ore sono arrivati dal Cagliari Altare e Lella che completeranno – e italianizzeranno almeno un po’ – la rosa di Vanoli. Ma attenzione al Cosenza, galvanizzato dal ritorno della bandiera Tutino che quest’anno mira (almeno) a una salvezza meno tribolata del solito.

    Le altre cinque gare tutte alle 20.30. Il clou è Cremonese-Bari, entrambe reduci da uno 0-0 nel turno d’esordio: i lombardi non hanno piegato in casa il Catanzaro, i pugliesi si sono trovati in nove (per due espulsioni) contro il Palermo al San Nicola e sono riusciti a portare a casa un punto prezioso. Pagato però caro: grave infortunio per Menez (ne avrà per mesi), problema muscolare per Diaw che lo terrà fuori per un po’. Insomma, per Mignani grossi problemi in avanti mentre il ds Polito tratta col Genoa per l’arrivo di Puscas e Aramu. Il Parma, considerato dalle agenzie di scommesse la prima favorita alla A, gioca di nuovo in casa (dopo il debutto col 2-0 sulla Feralpisalò) e riceve il rinnovato Cittadella che all’esordio ha piegato 1-0 la Reggiana e prima in Coppa Italia aveva eliminato una squadra di A come l’Empoli.

    Ovviamente gli emiliani di Pecchia sono favoriti ma questo Citta imbottito di giovani talenti pescati in C va guardato con grande rispetto. Curiosità anche per Como-Reggiana, forse le squadre che più hanno steccato all’esordio. I lariani in settimana hanno cercato di metabolizzare il tonfo in Laguna con l’arrivo di Verdi dal Toro, da tempo nel mirino. Basterà  per vedere un Como all’altezza delle richieste della proprietà, i fratelli Hartono, che vorrebbero la A? Certo, la sconfitta di Venezia è stata assai preoccupante, Longo è chiamato a cambiar subito registro. La Reggiana di Nesta invece, punta alla salvezza e magari a qualcosa di più ma non si può dirlo perché l’ultima apparizione in B (2020/21, Alvini in panchina), si risolse con l’immediato ritorno in C e dunque è giustamente vietato volare alti.

    Debutto in campionato invece per il Modena (ha saltato il primo turno perché avrebbe dovuto giocare con una delle due squadre che mancano alla composizione della B). Fra i canarini, molta curiosità per l’esordio in panchina (e in Serie B) di Paolo Bianco, giunto dalla Juve, era nello staff di Allegri. Al Braglia sbarca un Ascoli ancora frastornato per la sciagurata prova d’esordio, è stato un record per la B chiudere il primo tempo con tre espulsi, al momento la squadra marchigiana non è solo in difficoltà in campo ma anche sul mercato, con una squadra che per ora appare meno competitiva di quella che nella passata stagione non andò lontano dai playoff.

    Nel frattempo, la società ha reintegrato due elementi di peso come Eramo e Dionisi. Attenzione anche a Feralpisalò-Sudtirol, confronto fra quella che potrebbe essere la B del futuro, fatta anche di squadre non tradizionali ma ben organizzate, in grado di fare ottimi campionati. Come quello che fece il Sudtirol nella passata stagione. E Bisoli è ripartito da un confortante 3-3 interno contro il quotato Spezia, per tre volte avanti e per tre volte raggiunto. Invece per i gardesani di Vecchi (oggi un ex), il ko di Parma ha dato comunque indicazioni positive, era l’esordio assoluto nella categoria e la squadra ha dimostrato di poter dire la sua (il 2-0 del Parma alla fine era giusto ma anche un po’ bugiardo).

    Insomma, non è da escludere che la Feralpisalò possa imitare il campionato che fece il Sudtirol nella scorsa annata, chiusa al 6° posto e in semifinale playoff, anche loro ebbero un inizio di stagione difficile (3 ko su 3 nelle prime uscite) ma poi sbocciarono con l’avvento di Bisoli. Quel che però penalizza i gardesani è il fatto di dover giocare, probabilmente per tutta la stagione, al Garilli di Piacenza. Un vero peccato che il Brescia di Cellino abbia negato alla Feralpisalò la possibilità di giocare nel più vicino Rigamonti, poteva essere una festa per tutta la provincia di Brescia. Sarà dunque un’impresa riempire il Garilli, anche se sono previsti grossi sconti per gli abbonati del Piacenza che tornerebbero a vedersi il calcio di una categoria a cui mancano da tanto tempo. LEGGI TUTTO

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    I gioielli del Parma a caccia della A

    TORINO – Il Parma, secondo gli allibratori la prima favorita per la promozione, domenica scorsa ha esordito con una convincente vittoria interna sulla Feralpisalò, quella sera al debutto assoluto in B. Per capire il valore enorme della squadra di Pecchia, forse basta un dato. La rete del definitivo 2-0 l’ha realizzata lo spagnolo Adrian Bernabé – la pietra preziosa più importante della gioielleria di patron Krause – un sinistro chirurgico da appena dentro l’aria. Il talentuoso mediano-trequartista era subentrato soltanto all’ora di gioco ed è andato a segno 7’ dopo il suo ingresso. Eppure, Bernabé sarebbe uno dei più ambiti giovani talenti del mercato, lo è da almeno un anno e mezzo. Per ora, Krause se lo tiene stretto. Non è proprio incedibile ma deve arrivare un’offerta mostre per fare vacillare il Parma. Che non ha incedibili, basta pagare bene (o meglio, tanto) e il Parma è disponibile a cedere i propri gioielli. Infatti, al mercato di gennaio, il club emiliano ha realizzato una plusvalenza enorme cedendo ai turchi del Fenerbahce il giovane terzino olandese Oosterwolde, giunto in Emilia solo un anno prima. Ma per Bernabé è diverso. Arrivò a Parma nell’estate del 2021, subito dopo la retrocessione dalla A, lo portò con sé l’allenatore dell’epoca, Enzo Maresca, che l’aveva valorizzato nel Manchester City B. A Maresca poi andò male e col sostituto Iachini firmò un’annata fallimentare chiusa al 12° posto. Ma quell’anno ci sì consolò con l’esplosione di Bernabé, giunto peraltro da svincolato, dunque una sua eventuale cessione sarebbe una plusvalenza totale. Cessione che però non è all’orizzonte, così come per l’altro marcatore (su rigore) della vittoria sulla Feralpisalò, l’attaccante polacco Adrian Benedyczak anche lui, come l’altro Adrian, classe 2001, pure lui ricercato sul mercato senza però che sia mai arrivata l’offerta giusta. Ma l’ultimo gioiello parmigiano in rampa di lancio è un altro. Occhio infatti al centravanti franco-ivoriano Ange Yoan Bonny che fa 20 anni il 25 ottobre. Giunse al Parma quasi due anni fa, scovato nella squadra B del Chateauroux. In Italia sta completando la sua formazione calcistica e pare pronto per la consacrazione, questo ha detto la precedente partita ufficiale del Parma, quando nel primo turno di Coppa Italia è andato a vincere a Bari 3-0, anche con un suo gol. Al momento, nel 4-2-3-1 di Pecchia, Bonny è il centravanti che inizia la partita, contro la Feralpisalò ha giocato la prima ora. Per come si muove, per il peso offensivo che può dare, Bonny può risolvere il problema del centravanti che, in ultima analisi, nella passata stagione è costata la A del Parma, visto che era costretto a giocare col Mudo Vazquez come falso nueve. Al momento, Bonny sta relegando in panchina il croato Antonio Colak, 29 anni, giunto dai Rangers di Glasgow, uno che ha fatto anche la Champions ma che al momento, non essendo al meglio, è rimasto ai margini nelle prime due partite ufficiali. Insomma, con queste premesse è ovvio essere i primi favoriti per la promozione, nonostante le delusioni degli ultimi due campionati di B. Tuttavia, Pecchia sta proseguendo il buon lavoro intravisto nella passata stagione. Negli ultimi mesi della scorsa annata la squadra aveva trovato il passo giusto per la A, anche se quella diretta era ormai irraggiungibile. Poi è arrivata la delusione dei playoff, quell’assurdo 3-2 di Cagliari con la squadra avanti 0-2 e ribaltata nella ripresa. Quella botta è ancora nella parole di Pecchia ma la squadra sembra averla metabolizzata bene. E poi, nel gruppo sono stati operati pochi ritocchi, l’ossatura della rosa è composta da giocatori che sono almeno alla terza stagione insieme, non ci sono certo problemi d’amalgama. C’è, piuttosto, un’occasione da sfruttare, quella del calendario, visto che sabato sera, fischio d’inizio alle 20.30, il Parma gioca di nuovo al Tardini. Arriva il Cittadella, profondamente rinnovato ma che ha battuto in casa la Reggiana all’esordio e che in Coppa Italia era andato a vincere a Empoli, squadra di A. Ecco, confermarsi coi granata veneti, vorrebbe dire per il Parma farsi sentire nella lotta per la A diretta, cercare di prendere subito in mano il campionato, cioè quel che è mancato nelle ultime due annate. In città poi, si respira un buon entusiasmo, la campagna abbonamenti è stata riaperta perché c’è tanta voglia di Parma e questo clima positivo va massimizzato nelle gare interne. Poi, martedì 29, nel turno infrasettimanale, arriverà la trasferta di Pisa, squadra tutta da scoprire guidata dal deb Aquilani, non scesa in campo nella prima giornata, in attesa che la giustizia completi l’organigramma della B e che domani sera esordisce a Marassi contro la Sampdoria. LEGGI TUTTO

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    Spezia e Parma: siete da A?

    TORINO -Quattro partite chiudono temporaneamente la 1ª giornata di Serie B, da venerdì saranno otto gare su dieci, il turno si completerà quando le vicende giudiziarie di Lecco e Reggina saranno concluse e si potranno recuperare le sfide mancanti. Alle 18, al Druso di Bolzano il Sudtirol di Bisoli ospita lo Spezia di Alvini, gara molto interessante che deve rispondere a due domande: gli altoatesini saranno in grado di ripetere lo scorso grande campionato chiuso al 6° posto e poi in semifinale playoff? I liguri possono diventare una delle big del torneo? La risposta è sì per entrambi quesiti. Il Suditirol visto in Coppa Italia a Marassi contro la Samp, meritava qualcosa di più: prima di essere eliminato ai calci di rigore, era stata la squadra di Bisoli ai supplementari, ad avere l’occasione migliore per vincere la partita. Prova nel complesso solida, in linea col Dna di Bisoli. E pensare che dopo la partenza di due pezzi da novanta della difesa altoatesina, Curto e Zaro, qualcuno ha scritto a vanvera di smobilitazione. No, a Bolzano c’è tanta voglia di riprovarci e si può fare bene pure in questa stagione, anche se confermarsi non è mai semplice. E lo Spezia? È la squadra che ha fatto il miglior precampionato di tutta la B: tre vittorie su squadre di categoria superiore (Sassuolo, Bochum e Wolfsburg), turno passato in Coppa Italia eliminando ai rigori il Venezia (2-2 al 120’). Le premesse ci sono insomma tutte. La società poi, fra paracadute e plusvalenze pesanti, avrà una liquidità non da poco. Anche se la priorità è tenere i conti in ordine e sul mercato non si faranno follie (è in arrivo il difensore georgiano Gelashvili). Le altre tre partite tutte alle 20.30. Molta curiosità per Parma-Feralpisalò. Per quel che s’è visto in questo primo mese, a nostro avviso gli emiliani di Pecchia sono due spanne sopra la concorrenza. L’ex vice di Benitez aveva trovato una buona continuità nella parte finale della scorsa stagione, quando il Parma pareva scaldare i motori per la A. Poi è arrivata la semifinale playoff di Cagliari e lì è naufragato tutto. Ma il Parma che una settimana fa in Coppa Italia trita 3-0 il Bari al San Nicola, fa pensare che la squadra abbia metabolizzato quella botta. Non solo, il Parma, sul mercato, ha cambiato pochissimo, diversi elementi giocano insieme anche da più di un anno, Pecchia non ha certo problemi di amalgama anzi, sta sviluppando l’intesa raggiunta nella scorsa stagione. E il francese Bonny (2003) dà l’impressione di essere nell’anno della consacrazione anche se da centravanti dovrebbe giostrare Colak, prelevato dai Rangers Glasgow. E la Feralpisalò? Non ci sarebbe da stupirsi se i gardesani diventassero il nuovo Sudtirol. Sono squadre che si somigliano, già quando erano in C e lottavano per un posto al sole andando spesso a braccetto. Inoltre, è stato fatto un mercato non trascurabile (La Mantia l’ultimo colpo): obiettivo salvezza certo, ma poi chissà….Venezia-Como invece, testerà le ambizioni di entrambe. I lagunari, se non cedono Pohjanpalo (finora patron Niederauer resiste) possono fare un campionato di vertice, perché, grazie a Vanoli in panchina, la squadra, negli ultimi due mesi dello scorso campionato, aveva dimostrato di essere la più forte della B, passando dalla zona playout a quella playoff (poi eliminati dal Cagliari nel turno preliminare). E il Como? Quantomeno dovrebbe essere da playoff, l’obiettivo più o meno ufficiale della stagione, anche se i proprietari, i ricchissimi fratelli Hartono, vorrebbero la A, alla terza stagione di fila in B. Sarà interessante vedere il tecnico Longo dall’inizio e non come un anno fa, quando arrivò da pompiere per raddrizzare una stagione che s’era messa male. Last but not least, Cittadella-Reggiana, granata contro. Vi sembra una sfida minore? Come no, sono le uniche squadre di B che in Coppa Italia hanno eliminato club di A (Empoli-Cittadella 1-2, Monza-Reggiana 1-2). I veneti hanno rifondato l’organico con 10 arrivi dalla C dove potrebbero esserci le plusvalenze di domani (quest’estate, il dg Marchetti ne ha fatta una notevole cedendo allo Spezia Antonucci, il capocannoniere di squadra della scorsa annata). La Reggiana va tenuta d’occhio, anche se la priorità è la salvezza, visto che l’ultima apparizione della Regia in B (2020/21) si risolse con l’immediato ritorno in C. Però Nesta ha dei valori in squadra che potrebbero sorprendere. C’è insomma la possibilità di parlare della Reggiana senza mettere al centro di tutto Manolo Portanova, il trequartista giunto il prestito dal Genoa che va in campo dopo una condanna in primo grado per violenza sessuale di gruppo. Magari si potrebbe parlare anche dell’allenatore, Alessandro Nesta: non andava in panchina da oltre due anni e nelle due gare di Coppa Italia (preliminare e primo turno), si è tolto lo sfizio di dare una lezione di calcio al santone Zeman (6-2 al Pescara), replicata al Monza di Palladino, considerato l’allenatore del futuro. LEGGI TUTTO

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    Parma: Partipilo può far dimenticare Vazquez

    TORINO – Ci sarà anche il Parma nella lotta per la A diretta? Le ultime mosse fatte dal club di Kyle Krause fanno pensare che chissà, potrebbe essere la volta buona per riconquistare quella massima serie persa nel 2021. Le basi si sono messe col non semplice rinnovo dell’allenatore Pecchia. L’ex vice di Benitez alla fine della passata stagione era un po’ sfiduciato e nicchiava sulla possibilità di rinnovare il contratto fino al 2025, come poi in realtà accaduto. C’era di mezzo il mercato, ovviamente. I tanti gioielli del Parma erano (e sono) ambiti non solo dalla A ma da mezza Europa, Pecchia chiedeva delle garanzie che evidentemente ha ottenuto al momento del rinnovo. Tiene poi banco il dilemma Buffon: si ritira o no? Intanto non è stato convocato per il ritiro, ufficialmente per un permesso. Ma al di là del forte impatto mediatico che potrebbe avere il suo addio anticipato di un anno al calcio giocato, quello sulle sorti della squadra sarebbe ridotto: nella passata stagione, Buffon e Chichizola si sono alternati quasi equamente fra i pali del Parma e se si vanno a vedere i numeri del due, l’argentino è andato meglio del 45enne Gigi, dunque non sarebbe un problema rilevarlo, Chichizola di fatto è già il titolare ed è uno dei migliori portieri della B. Quello che ha lasciato un po’ perplessi, è il mancato rinnovo del Mudo Vazquez, 25 gol nelle sue due stagioni al Parma, giocando quasi ovunque (trequartista, falso nueve, mediano), un contributo che non sarà semplice da surrogare. Poi però, a far capire come il Parma quest’anno vada tenuto d’occhio, c’è stato il colpo Partipilo, probabilmente il più pesante di questa prima fase del mercato di B. Anthony Partipilo, classe 1994, una decina abbondante di anni fa veniva associato ad Antonio Cassano. Giocatori diversi, anche caratterialmente. Ma accumunati dal fatto di essere entrambi baresi, i più grandi talenti sfornati dal vivaio dei galletti negli ultimi decenni. Eppure Partipilo nella sua città non è mai riuscito a sfondare. Nel 2016 rescindeva il contratto col Bari e meditava seriamente di ritirarsi a soli 22 anni. E invece no, il ragazzo si metteva ai remi e si faceva un nome in C con buoni numeri per Bisceglie e Virtus Francavilla. La svolta nel 2019, quando approda alla Ternana di Bandecchi. Partipilo diventa l’uomo in più nella promozione degli umbri in B del 2021, a suon di record. Seguono le due annate deludenti nella categoria con gli umbri, lui però, si mette in mostra per la tecnica superiore, il dribbling e la rapidità con cui parte largo per accentrarsi ed essere letale. Già la scorsa stagione poteva sbarcare in A, lo voleva il Lecce ma all’epoca Bandecchi chiedeva la luna e intanto gli prolungava il contratto. Quest’anno invece, alla Ternana, nell’ambito di un delicato cambio di proprietà,  tira aria di saldi da fine stagione, bravo il Parma ad approfittarne, portandosi a casa, con appena 1.5 milioni, un elemento che in B può fare la differenza (e magari far dimenticare anche Vazquez). L’arrivo di Partipilo fa pensare che il Parma stia cambiando nella scelta dei giocatori da acquistare. La gestione Krause ha portato, perlopiù, giovani talenti internazionali in rampa di lancio. Strategia che può portare ottime plusvalenze (vedi Oosterwolde ceduto a gennaio al Fenerbahce a peso d’oro) ma che per la riconquista della A, finora non sta pagando. Però la squadra è in crescita. Nel 2021 retrocedeva dalla A al termine di un’annata sconcertante. L’anno successivo partiva in B come la squadra da battere, la panchina passava da Maresca a Iachini senza che il Parma mai lottasse neanche per i playoff, chiuse al 12° posto. Nell’ultima annata Pecchia, con una rosa di fatto analoga, è riuscito a dare la sua impronta, la squadra ha chiuso quarta e la A è sfuggita in maniera beffarda in semifinale playoff col Cagliari poi promosso. Certo, si poteva fare di più, il Parma ha trovato la continuità della grande squadra solo negli ultimi due mesi di campionato. Ma almeno, rispetto alla precedente disastrosa annata, è stata in lizza per la A quasi fino all’ultimo. La base per riprovarci, insomma, c’è. Un anno fa c’erano solo le macerie di due stagioni fallimentari. Pecchia comunque, ha riportato il Parma in alto senza disporre di un vero, affidabile, centravanti di ruolo (e infatti perlopiù ha dovuto farlo Vazquez). Ora c’è il tempo per risolvere anche questo grosso problema mentre si tratta la risoluzione dell’oneroso contratto di Inglese che nel ruolo partiva forte un anno fa, salvo poi smarrirsi. E chissà che alla fine, a guidare l’attacco emiliano, possa esserci Coda, reduce da due promozioni in A di fila  con Lecce e Genoa, 52 gol segnati nelle sue ultime tre stagioni di B. Il Parma ci lavora, non è semplice arrivare a lui, il contratto che lo lega al Genoa non è facilmente sostenibile per una squadra di B. Ma se dovesse arrivare, si confermerebbe il cambio di strategia del Parma. Non più prevalenza di giovani talenti che talvolta danno l’impressione di giocare più per se stessi che per la squadra. Ma con Partipilo e magari Coda, elementi che la B l’affrontano, come dicono i loro numeri, con tutt’altro piglio, quello che ci vuole per condurre un campionato al vertice. LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Sudtirol e Parma-Palermo: che partitissime!

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Genoa-Reggina 1-0), la 31ª giornata di Serie B prosegue oggi con otto gare. Fra le sei partite delle 14, spiccano i due match clou. Il Cagliari ospita il lanciatissimo Sudtirol, issatosi al 3° posto, chiamato a rispondere alla vittoria del Genoa secondo, ora a +8 su di loro. Il club altoatesino, debuttante assoluto in B, non vuole più fermarsi anzi, nessuno è riuscito a stopparli nel 2023. Se ci fosse stato Bisoli in panchina dalla prima giornata, vista la media punti tenuta con lui, ora il Sudtirol contenderebbe il 2° posto al Genoa. Ma il Cagliari farà di tutto per ridimensionare gli altoatesini, dovendo rafforzarsi in zona playoff (ora è sesto): con Ranieri, l’Unipol Domus è un fortino inespugnabile (dal suo arrivo solo vittorie in casa e uno 0-0 col Genoa) e oggi sarà gremitissimo, vincere poi vorrebbe dire portarsi a -3 dagli altoatesini e dunque insidiarli nella conquista del 3° posto (che ai playoff garantisce la promozione in A con 4 pareggi). Bisoli, che giocò e allenò il Cagliari, sogna un pesce d’aprile alla sua ex squadra, Ranieri vuole ancora inseguire il 2° posto, cioè la A diretta, almeno finché l’aritmetica lo consentirà. L’altra grande sfida è Parma-Palermo. Dopo l’ultimo turno, i siciliani di Corini hanno scalzato dalla zona playoff proprio gli emiliani che ora sono noni in classifica a un punto dai rosanero, è dunque una sorta di spareggio per farli, anche se entrambe le squadre hanno i mezzi per disputarli. Per il Parma, è un’occasione d’oro: il Palermo di Corini si presenterà al Tardini con 9 indisponibili, di cui almeno sette potrebbero essere titolari. In più, lo stesso bomber Brunori, al rientro dopo un infortunio, dovrebbe partire dalla panchina. Riuscirà ad approfittarne la squadra di Pecchia che deve anche riscattare il brutto ko di Como di prima della sosta? Nelle altre gare delle 14, trasferta delicata per il Pisa, quinto in classifica, che fa visita al Cosenza, i calabresi sono reduci dal colpo grosso in casa della capolista Frosinone e con 9 punti conquistati nelle ultime 4 uscite danno l’impressione di potersi salvare direttamente. Il Como, pur dichiarando di voler pensare solo alla salvezza, è di scena a Venezia, coi lagunari che oggi disputerebbero i playout col Cosenza. I lariani, dovessero imporsi, entrerebbero a tutti gli effetti in lizza per un posto ai playoff. Discorso analogo per la Ternana che fa visita alla Spal: dal ritorno di Lucarelli in panchina, la squadra gira e buon per le avversarie che abbia raccolto meno di quanto meritasse. Per la Spal di Oddo invece, è quasi un’ultima chiamata: i ferraresi oggi sarebbero retrocessi, bisogna invertire la rotta giacché la salvezza diretta oggi dista 5 punti. Lo stesso discorso vale anche per il Brescia che va ad Ascoli: i lombardi, crollati all’ultimo posto a 28 punti come la Spal, cercano ancora il primo acuto del 2023, ci proveranno in casa dei marchigiani che, dopo aver fatto bene nelle prime gare della gestione Breda, prima della sosta hanno raccolto tre sconfitte di fila e con un altro passo falso rischiano di essere risucchiati nella bagarre salvezza. Due le sfide delle 16.15. Per la capolista Frosinone, una trasferta da prendere con le pinze a Perugia: gli umbri cercano i punti salvezza (e mercoledì recuperano la gara della 29ª giornata con la Reggina rinviata per rischio sismico), i ciociari devono dimostrare che il ko interno di prima della sosta col Cosenza è stato un incidente di percorso. Per gli scommettitori comunque, il Frosinone è già in A: non accettano puntate sulla loro promozione, la si dà per scontata, visti gli 11 punti di vantaggio sul Sudtirol terzo, a otto giornate dalla fine. Il Bari invece, proverà a riprendersi il 3° posto ospitando il Benevento, l’altra grande delusione stagionale che non può più fallire (è a -3 dai playout e a -4 dalla salvezza diretta). Il turno si chiude domani col posticipo Modena-Cittadella, fischio d’inizio alle 16.15. LEGGI TUTTO

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    Altalena Parma ma i playoff sono a un punto

    TORINO – Un campionato sulle montagne russe, eppure il Parma, a otto giornate dalla fine, è sempre lì, a un punto dall’8° posto, cioé dalla zona playoff. Però, per come sta andando la stagione, c’è da mangiarsi le mani. Un dato che riassume tutto: il Parma di Pecchia ha fatto 10 punti su 12 con le prime due della classifica, Frosinone e Genoa, eppure rischia di non disputare gli spareggi promozione, reduce com’è dalla bruciante sconfitta di Como (2-0) nel turno prima della sosta. Perché finora l’annata è stata un’altalena impazzita, molto spesso a una vittoria di prestigio è seguita una caduta con una delle piccole, a cui il Parma ha fornito una marea di punti. Dunque ben venga la sosta, anche se la società di Krause è quella che dona più giocatori alle nazionali di tutta la B, ben 8 e così Pecchia perde la possibilità di reimpostare il lavoro a ranghi completi. Eppure, i mezzi tecnici non mancherebbero. Il Parma la scorsa estate era considerata la terza favorita nella lotta per la A, dopo Genoa e Cagliari. La società ha affrontato la stagione con molta prudenza, niente proclami, il flop della precedente annata, chiusa al 12° posto quando il Parma veniva considerato la prima favorita, ha indotto a volare bassi. Però, paragonare la scorsa annata all’attuale, come s’inizia a fare, non ha senso. Nella passata stagione il Parma non lottò mai per i playoff che rimasero sempre piuttosto lontani. Quest’anno la squadra è lì, con le solite enormi potenzialità che faticano a tradursi sul campo, ma ancora con la possibilità di dare un senso alla stagione, fattore che nello scorso campionato s’era smarrito presto. Un Parma dove i veterani Buffon e soprattutto Vazquez stanno facendo la loro parte, e anche qualcosa di più, col Mudo che dove lo metti (mediano, trequartista, falso nueve) lascia sempre il segno, a dispetto dei suoi 34 anni compiuti il 22 febbraio. Ma serve ancora uno scatto in più da parte di un gruppo dove il talento abbonda. Non va dimenticato che al mercato di gennaio Krause ha fatto la maggiore plusvalenza dell’ultima sessione cedendo per 7.5 milioni il terzino l’olandese Jayden Oosterwolde ai turchi del Fenerbahce, operazione poco pubblicizzata ma che dà l’idea di che gioielleria siano gli emiliani. Il problema è trovare gli stimoli quando si gioca a Cosenza, ad esempio, per citare uno dei ko più difficili da digerire. Perché poi sarebbe la stessa squadra che a gennaio stava per eliminare l’Inter (a San Siro), dalla Coppa Italia. Negli ultimi tempi, anche l’operato di Pecchia è finito nel mirino della critica. Era stato scelto la scorsa estate dopo la promozione ottenuta con la Cremonese, facendo crescere una squadra giovane, come lo è il Parma. Pareva insomma l’uomo giusto e non è detto che ancora lo sia. Pesa però, nell’economia del campionato, soprattutto l’assenza di una prima punta da doppia cifra. A inizio stagione era partito molto bene Inglese, sembrava tornato ai livelli dei tempi d’oro della Serie A. Poi s’è inceppato e altri centravanti non si sono imposti, verificato che Charpentier non era il giocatore apprezzato un anno fa a Frosinone (su di lui però, da anni pesa l’incognita delle sue condizioni fisiche). Ma al netto di questo problema non da poco, è il modo corretto di approcciare alla B che soprattutto manca. Eppure, nulla è compromesso. Alla ripresa del 1° aprile, il Parma ospiterà il Palermo, la squadra che ha scalzato gli emiliani dalla’8° posto dopo l’ultimo turno: aggiudicarsi quel che è a tutti gli effetti uno spareggio per disputare i playoff vorrebbe dire cambiare la prospettiva della stagione. Sempre che non sia un pesce d’aprile e all’uscita successiva non si ricada nei soliti errori. LEGGI TUTTO