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    Quelle antiche gestioni dei nuovi americani. Psg-Scamacca per volare nel futuro, anche azzurro

    TORINO – Le dinamiche di mercato offrono lo spunto per “smontare” alcuni luoghi comuni. Da tempo, per esempio, si usa “narrare” che le proprietà americane che sempre più numerose frequentano la Serie A porteranno programmazione tanto nella gestione aziendale quanto in quella sportiva. Invece, almeno per ora è solo, appunto, una narrazione. Il caso più clamoroso ovviamente riguarda il Milan dove, pensate un poco, si è arrivati all’ultimo giorno utile per rinnovare il contratto ai due dirigenti artefici dell’impresa scudetto: Maldini e Massara. Lasciamo da parte l’aspetto mediatico – anche se è legittimo chiedersi se un club “italiano” sarebbe stato trattato con un simile sussiego: ne dubitiamo – e concentriamoci sui motivi concreti che stanno alla base di questo ritardo. Che si riducono sostanzialmente ea questioni di autonomia operativa da parte dei manager. Insomma: a Elliott/Carldinale RedBird piace, assai dicono, metter becco nelle decisioni tecniche e questo a Maldini (in particolare) va sempre meno a genio. Qualcosa che ricorda molto l’invadenza di certe vecchie conoscenze del nostro calcio e che non assomiglia a nulla di “americano”.
    IN LEGA Per nulla “americana” poi è la gestione degli equilibri in Lega. Ci si aspettava un “asse” da parte dei proprietari d’oltre oceano e invece emergono anche tra loro divergenze, si determinano alleanze. Prova ne sui l’ultima puntata andata in Scena in Lega di A con la Roma dei Friedkin a sostenere – unico club contro anche gli altri targati Usa – una offerta del Qatar contro una degli Emirati. Nulla di peccaminoso, per carità, ma appunto la conferma che non basta arrivare da Oltre Oceano perché automaticamente si portino aventi le stesse idee.

    CIAO A margine di queste considerazioni, rileviamo una qustione più squisitamente mercatara: il prossimo passaggio di Gianluca Scamacca al Psg. E chiariamo subito che a noi non scandalizza affatto che il centravanti in pectore della Nazionale maggiore vada a giocare all’estero. Anzi, ci piacerebbe che fosse imitato da moltissimi calciatori italiani che all’estero avrebbero la possibilità di crescere un poco più in fretta e di conoscere il mondo, quello un poco più vero oltre i social e i resort extra lusso. E usciamo dalla banalità: il ct Mancini avrà la possibilità di vederlo ogni volta che vuole: per fortuna il mondo, nonostante in Italia si ostinino a negarlo ancora in troppi, ha confini sempre più labili. LEGGI TUTTO

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    Psg verso il raduno, Galtier nell'ombra e ciao Pochettino

    TORINO – Lunedì 4 luglio si raduna il Paris Saint Germain, reduce dall’ennesimo titolo francese e, per la verità, anche dall’ennesima porta in faccia in Champions League. In Francia è il club più rappresentativo, soprattutto dopo aver raggiunto a quota record di 10 titoli l’ormai nobile decaduto Saint Etienne. Eppure a pochi giorni dal giorno che celebra ufficialmente il ritorno in attività, il Psg non ha ancora un allenatore… In effetti un tecnico ci sarebbe, l’argentino Mauricio Pochettino al quale nessuno ha ancora comunicato che la prossima stagione non si accomoderà sulla panchina del club parigino. Il successore è stato già individuato in Christophe Galtier che proprio da ieri non è più ufficialmente l’allenatore del Nizza. Ricapitolando: quello che vanta un contratto fino al 2023 a 12 milioni a stagione è in stand-by mentre chi non ha più un datore di lavoro al contrario si appresta a prendere in mano la squadra.
    SOLDI SOLDI Il presidente-padrone Nasser Al-Khelaïfi ha regalato al calcio europeo anche questo vero e proprio equilibrismo manageriale che comunque gli costerà un robusto indennizzo a Pochettino stimabile intorno alla ventina di milioni. La rivoluzione che ha portato l’ingresso di Luis Campos al posto di Leonardo nella gestione del mercato del club, si completerà quindi anche con Galtier, tecnico che con il Lille ha costruito un miracolo sportivo vincendo il titolo nel 2021. L’ossessione del presidente qatariota – divenuto una sorta di socio in pectore del presidente Uefa, lo sloveno Alexander Ceferin – resta la Champions League visto che in Francia ha fatto indigestione di trofei. Pochettino paga la prematura uscita di scena dell’ultima edizione, quella firmata dal Real Madrid dell’ex Carlo Ancelotti e dall’implacabile Karim Benzema, che sembrava cosa fatta con l’ingaggio di Lio Messi, Gianluigi Donnarumma, Sergio Ramos e Georginio Wijnaldum, al tirar delle somme solo comparse nel torneo, e con l’assegnazione dell’atto finale proprio a Parigi, al posto della russa San Pietroburgo. Per pianificare il riscatto oggi manca solo un tassello non certo trascurabile… un allenatore. LEGGI TUTTO

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    Kean e Leao, quando in passerella sfila il mercato

    TORINO – (e.e.) Metti tre calciatori a fare i modelli e il look… esplode. Insieme, tutti in una volta, Rafael Leao (Milan), Marcus Thuram (Borussia M’gladbach), Moise Kean (Juventus). All’attacco, sempre, anche sul mercato. Thuram, figlio di Lilian, ex colonna fra gli altri di Juve e Parma, è stato vicino all’Inter prima dell’incidente. Vorrebbe riprovarci, vorrebbe venire in Italia dove lui è cresciuto. Kean è invece sempre più lontano dalla Juve dove con Max Allegri non ha convinto. La sua preferenza va al Psg dove si è trovato bene alla stagione 2020-2021 con 13 gol in campionato, il suo top fin qui (6 nella Juve 2018-2019, 5 in quella passata), per questo resta freddino su Fulham e Nottingham Forest, neopromosse in Premier. Infine, ma non ultimo per importanza, Leao che il Milan vorrebbe blindare con un nuovo contratto allungato: il passaggio di proprietà sta però rimandando ogni azione e si aspetta prima il rinnovo di Paolo Maldini. Leao è a rischio assalto da parte delle big, dal Real Madrid al Manchester United. Il Milan dovrà scegliere allora se incassare o puntellare la squadra del futuro con il suo uomo scudetto.  LEGGI TUTTO

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    Di Maria si allena, in bianconero, tra fiducia e docce fredde. E salta sull'elefante…

    TORINO – Angel Di Maria, ennesima puntata. L’argentino è in vacanza a Ibiza con i connazionali e si sta divertendo un mondo. In particolare, con Lo Celso e Paredes ha vinto la gara a chi salta con più stile sull’elefante. Roba che se sbagli la rincorsa sono dolori… L’ex del Psg, comunque, bada anche a tenere una buona forma e allora eccolo in palestra a sudare: pantaloncini neri dell’Albiceleste e maglietta bianca. E la Juve vorrebbe vestirlo di bianconero al più presto. Si attende la risposta sull’anno di contratto con opzione: ovvero, la via di mezzo tentata dal club per non vedersi sfuggire la possibilità di avere un crac anche solo per una stagione. Angel difatti vuole fare ancora un campionato in Europa, prepararsi al meglio per i Mondiali e poi rientrare a casa, al Rosario Central dove già c’è Carlitos Tevez che lo chiama a più riprese. Di Maria-Juve a oltranza, quindi, tra fiducia e docce fredde per smaltire il sudore… LEGGI TUTTO

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    Tebas, la dura replica ad Al Khelaïfi: “Ci prende tutti per stupidi”

    MADRID (SPAGNA) – “Quello che facciamo lo facciamo perché sappiamo che è possibile. Non è nel nostro stile parlare di altri campionati, club o federazioni. Non stiamo dando lezioni e non permetteremo a nessuno di darcele. Continueremo costruendo il nostro progetto”. Queste sono le parole di Nasser Al Khelaïfi che, attraverso le colonne di Marca, risponde a coloro i quali criticano l’operato del Psg in sede di calciomercato e non solo. Guarda la galleryPsg, sprofondo rosso: quanti calciatori svalutati!
    Tebas non ci sta: ecco la replica alle parole di Al Khelaïfi
    Le frasi dello sceicco qatariota, patron del club campione di Francia, non sono piaciute al numero uno della Liga Javier Tebas, tra i principali oppositori della politica intrapresa dalla squadra transalpina. Il presidente del campionato spagnolo ha infatti commentato l’uscita di Al Khelaïfi in maniera piuttosto stizzita e su Twitter ha replicato: “Ci prende tutti per stupidi (nemmeno lui crede alle sue bugie) e si presenta a ‘Marca’ per dare lezioni con la superbia e l’arroganza del ‘nuovo ricco’. Le regole non esistono per il Psg. Continueremo a lottare per un calcio sostenibile senza imbrogli”. LEGGI TUTTO

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    Kean modello Juve sul mercato: da fenomeno a flop. Ma…

    TORINO – Da perla del vivaio bianconero a pacco postale. Moise Kean non rientra più nei programmi della Juventus che sta valutando il suo futuro. Ha provato a inserirlo nella trattativa con l’Atletico Madrid per Alvaro Morata, ascolta gli ammiccamenti del Psg dove l’attaccante ha dato il meglio e non si tralascia nessuna possibilità. Lui nel frattempo si allena duramente ed è proprio nella capitale francese: sì, a Parigi per le sfilate. Spettatore-modello Kean. Che quando aveva la maglia bianconera, nelle giovanili, batteva tutti i record di gol. Da primato anche i suoi esordi, poi il mancato salto di qualità: via dalla Nazionale per mille guai, annata storta all’Everton, il prestito al Psg molto buono, il rientro alla Juve incolore. E adesso serve una nuova svolta. A 22 anni non è certo tardi per ritrovare la via del… gol. Kean ha qualità, deve soltanto credere in se stesso e dare il massimo. Poi, chiaro, per la Juve era uno da lista Champions…. LEGGI TUTTO

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    Milan o Psg? Renato Sanches criptico sui social

    Tra i nomi più caldi di questa sessione di calciomercato c’è quello di Renato Sanches. Il centrocampista portoghese, in uscita dal Lille, sembrava vicinissimo a un trasferimento al Milan, ma ora anche il Psg è piombato su di lui. Il calciatore aveva già raggiunto un accordo con i rossoneri ma mancava ancora quello tra i due club. L’inserimento dei campioni di Francia ha complicato un po’ le cose, con lo stesso Sanches che si trova ora davanti a un bivio dove scegliere la strada da intraprendere è abbastanza complicato. Ne è ben consapevole il classe ’97, piuttosto criptico sui social. Il lusitano, infatti, ha postato due foto, una di se stesso e l’altro con un messaggio che recita: “Scegli ciò che è giusto per la tua anima e non per il tuo ego”. Tra i commenti, tantissimi i tifosi rossoneri che lo invitano a scegliere il Milano. 
    Renato Sanches a un bivio: Milan o Psg?
    Il calciatore, che sembrava a un passo dal Diavolo, deve ora compiere la propria scelta. Al Psg ritroverebbe Luis Campos, nuovo consigliere sportivo, e con tutta probabilità Galtier, indiziato numero uno per prendere il posto di Pochettino sulla panchina del club della capitale francese. Con loro Sanches ha lavorato al club francese e ciò potrebbe influire molto sulla decisione finale del giocatore. A sbilanciarsi dovrà ora essere lui: Milan e Psg sono pronti ad accoglierlo.  LEGGI TUTTO

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    Donnarumma non si pone limiti: “Voglio vincere tutto con il Psg”

    PARIGI (Francia) – E’ tutto sommato soddisfatto Gigi Donnarumma dopo il suo primo anno al Paris Saint-Germain. Intervenuto sui canali ufficiali del club capitolino, l’estremo difensore della Nazionale italiana ha tracciato un bilancio della sua esperienza transalpina: “Ho vinto il mio primo titolo, il mio primo campionato, quindi sono molto felice di averlo fatto qui. E’ il decimo titolo nella storia del club, pareggiamo il record del St Etienne, e questo mi rende ancora più felice”.
    La Champions un rimpianto, lo scudetto un vanto
    Il numero 1 azzurro ha poi specificato: “Il nostro obiettivo era vincere questo titolo, quindi è stata davvero una stagione importante. Purtroppo siamo stati eliminati dalla Champions League, ma è stato un anno bellissimo ed emozionante, anche se un po’ difficile. E’ stato duro digerire il ko con il Real Madrid, ma lo abbiamo accettato e siamo  andati avanti perché c’era ancora lo scudetto da vincere e alla fine abbiamo saputo reagire. Quindi direi che la stagione nel complesso è stata positiva”.
    Guarda la galleryPSG, festa allo stadio per omaggiare lo sport: che intesa Quartararo e Donnarumma!
    Ambizioni senza limiti: vincere tutto
    Lanciando uno sguardo al futuro, Donnarumma non si pone limiti: “A parte la Champions è stata una buona stagione, ma non possiamo ritenerci completamente soddisfatti e il prossimo anno cercheremo di vincere più titoli possibili. Sono ancora all’inizio della mia carriera e voglio vincere molti più trofei. Ma più che premi individuali, quello che voglio sono vittorie di squadra. Perché penso che sia la cosa più importante”.
    Con Keylor Navas rivalità e amicizia sincera
    Quanto all’alternanza tra i pali con Keylor Navas, Gigio è sincero: “Siamo veramente buoni amici. E questo ci ha portato avanti perché è stata difficile adattarsi, però con la nostra relazione siamo riusciti ad andare avanti, a stare bene insieme, a fare bene in allenamento. Ognuno voleva fare sempre meglio, in spogliatoio si scherzava sempre. Keylor è un grandissimo ragazzo e siamo stati veramente bene insieme”. LEGGI TUTTO