consigliato per te

  • in

    Liga, l’eterno duello Barcellona-Real nel segno di Yamal-Mastantuono. E Simeone…

    Da sei anni la Liga non ha un vero e proprio padrone. Nelle ultime sei stagioni, nessuna squadra vincitrice è riuscita a ribadire il titolo nel campionato successivo. Nell’incertezza, però, c’è un punto fermo: a tenere banco sarà l’infinito duello tra Barcellona e Real Madrid, con l’Atletico Madrid a giocare il ruolo del terzo incomodo. Una sfida, quella tra blaugrana e blancos, che ha tenut LEGGI TUTTO

  • in

    Xabi Alonso all’assalto del Barcellona: da Mbappé a Yamal, riparte la Liga delle stelle 

    La scorsa stagione della Liga si è chiusa con il trionfo del Barcellona di Hansi Flick, capace di firmare il doblete Liga-Copa del Rey al primo tentativo. Nella capitale, invece, il Real Madrid di Carlo Ancelotti è rimasto clamorosamente a secco di trofei per la prima volta dopo diversi anni, mentre l’Atlético ha vissuto un’annata altalenante senz LEGGI TUTTO

  • in

    Real Madrid, Xabi Alonso prova a scardinare le certezze

    La stagione 2025-26 della Liga è cominciata all’inizio di questa settimana con due comunicati ufficiali del Real Madrid. Il primo annunciava l’addio di Carlo Ancelotti, fiammante ct del Brasile, il secondo rendeva nota la decisione di affidare la propria panchina a Xabi Alonso, ex centrocampista merengue e protagonista, l’anno scorso, del primo storico trionfo in Bundesliga del Bayer Leverkusen che, se non fosse stato per l LEGGI TUTTO

  • in

    “Il mio corpo non ne poteva più e le mie ginocchia…”: Khedira, retroscena mai svelato

    Khedira e la sua nuova vita: “Non ho tempo per annoiarmi”
    “Non ho tempo per annoiarmi”, si apre così la lunga intervista ai microfoni di Marca. Ma cosa fa Khedira oggi e, soprattutto, come sta? “Mi sto preparando per una seconda carriera, studiando, facendo affari, viaggiando, sto prendendo la licenza di direttore sportivo…”. Sami racconta come stia viaggiando di più adesso rispetto a quando giocava: “Quasi, quasi. La differenza è che prima viaggiavo con la squadra e passavo l’intera giornata in hotel e ora sono io a gestire il mio tempo. È diversa dalla vita di un calciatore. Adesso non devo viaggiare, ma voglio viaggiare. Vado a vedere tanto calcio, studio, mi alleno. Cerco di avere un equilibrio tra vita personale e lavoro”.
    Su cosa si orienterà la nuova carriera? Possibile vedere Khedira in veste da allenatore? Lui smentisce, ma…: “Non dico mai no a qualcosa nella mia vita, ma non credo che diventerò un allenatore. Amo quel lavoro e stare in campo, ma mi vedo più in un ruolo da direttore sportivo. Mi rivedo di più in quell’area del calcio”. E aggiunge:  “Sono aperto a tutto. La Germania è il mio paese, ma amo la Spagna, passo molto tempo in Inghilterra, lì amo il calcio, ho anche un grande affetto per l’Italia. Sono aperto a tutto e non mi fermo ad un solo paese, perché il calcio è uno sport globale. Anche gli Stati Uniti, che stanno lavorando molto bene, stanno sviluppando molto bene lo sport. Non posso dire che lavorerò qui o là, perché amo la cultura di tutti i paesi”.
    Nella veste di commentatore ci si diverte? “Sì, lo adoro. E sai una cosa? Devo scusarmi con i giornalisti, perché da giocatore non hai questo punto di vista e non vedi come i giornalisti preparano le partite, come lavorano. E lo vedo adesso. Vedo che il giornalista prima della partita prepara la partita, la analizza, guarda i dati… Adesso la vedo diversamente. Come giocatore sei concentrato sul gioco e hai informazioni diverse. E stavo passando dai media e devo chiedere scusa. Non ho né apprezzato né capito il tuo lavoro! E ora capisco molto di più quello che fai. Certo gli errori ci sono, ma come in tutte le professioni!”.
    Khedira e la passione per altri sport
    La passione sportiva di Khedira non si ferma al solo calcio: “Amo tutti gli sport e ne pratico molti, anche se non sono bravo. Tutti gli sport hanno le loro caratteristiche ed emozioni, per questo cerco di imparare da tutti. I tennisti devono avere una mentalità molto forte, perché sono soli in campo. Nel football americano, se un giocatore fa un passo sbagliato, il lavoro tattico svanisce completamente. Cerco di imparare dalla filosofia e dalla mentalità di ogni sport. Ad esempio, mi piace vedere come è organizzata una squadra della NFL, come lavorano i tennisti…”.
    E confessa una passione per il coaching: “La cosa più importante è innanzitutto capire il gioco. E poi comunicare bene agli atleti. Questa è la chiave ed è ciò su cui mi sto concentrando. Devi essere un leader. Sto studiando molto a riguardo, ma poi va messo in pratica. Vedremo come e quando arriverà per me quel momento”. E sul miglior esempio di leadership: “Non si tratta di bene o male, ma dello stile di ogni persona. In fondo, essere leader è uno stile di vita e non può essere copiato. Non puoi copiare Mourinho, Guardiola, Klopp o Ancelotti. Puoi prendere nota di ciò che tutti fanno per migliorare, ma alla fine devi essere te stesso perché sia ??una leadership naturale”.
    WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE LEGGI TUTTO

  • in

    Valdano: “Ancelotti è responsabile della crisi del Real Madrid”

    Chiudi menuTuttosport.comTuttosport.comNaviga le sezioniabbonatiLeggi il giornaleSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyNote legaliCondizioni generaliPubblicitàChiudi menuTuttosport.comTuttosport.comLoginregistratiabbonatiLeggi il giornaleTuttosport.comTuttosport.comTuttosport.comTuttosport.comABBONATICerca LEGGI TUTTO

  • in

    Fonseca punta il Real Madrid: “Il Milan non si accontenta del pari”. L’annuncio su Leao

    Real Madrid-Milan, parla Fonseca
    La conferenza stampa si apre con un messaggio di Fonseca per la comunità di Valencia, duramente colpita dal maltempo negli scorsi giorni: “Rivolgo un pensiero alle vittime della catastrofe qui a Valencia. Il nostro pensiero è con le persone che hanno sofferto a causa di questa tragedia, in Italia abbiamo vissuto momenti simili”.
    Il Milan si troverà di fronte una delle migliori squadre d’Europa. Come si affronta il Real Madrid? “Si affronta con grande motivazione, questo match è una grande opportunità per noi di dimostrare il nostro valore, il Real è la principale candidata a vincere la Champions. Possiamo crescere come squadra in un contesto diverso, affrontando una delle migliori squadre al mondo, senza paura e con coraggio, crediamo di poter fare una buona partita”.
    I rossoneri hanno bisogno di vincere, vista la difficoltà della partita, andrebbe bene anche un pareggio? “Onestamente io cerco sempre di trasmettere ai miei giocatori la voglia di vincere, domani non sarà diverso. Il Real è una grandissima squadra, ma io penso solo a vincere”.
    Dall’altro lato sono arrivati gli elogi di Ancelotti: “Carlo è un riferimento per me, uno dei migliori allenatori del mondo, qualsiasi cosa dica è importante. È un pensiero positivo, lo ringrazio. Sono un suo grande fan, non solo come allenatore, ma anche come persona, per me è un esempio, sarà un grande orgoglio domani affrontarlo in Champions League”.
    Questa vigilia ricorda molto quella del derby contro l’Inter, dove i nerazzurri erano favoriti, ma poi…:  “Il Milan non era favorito contro l’Inter e non sarà favorito contro il Real, ma sono due partite diverse perché sono due avversari completamente differenti. Abbiamo preparato questo match in un modo diverso, abbiamo preparato una strategia diversa contro una squadra fortissima”.
    Fonseca su Leao e Theo Hernandez
    Ci sarà spazio per Leao dal primo minuto, vista la panchina contro il Monza? “Sì, Leao giocherà dall’inizio, mi aspetto quello che mi aspetto normalmente da lui, che possa essere decisivo in una partita”. Sono state tante le voci che si sono susseguite sulla gestione del calciatore portoghese. Hanno influito in qualche misura? “Onestamente no, io so quello che è importante per me e per la squadra, è normale che se ne parli, io devo capire questo, ma devo anche seguire la mia strada, fare quello che è importante per la squadra”.
    Ad affiancarlo ci sarà Morata? Cosa rappresenta il calciatore spagnolo per il Milan? “Alvaro per me è un giocatore importantissimo nella nostra squadra, non solo come giocatore, ma anche come professionista. Per me è un esempio, è un giocatore intelligente che sta facendo molto bene, è decisivo per noi. Giocare qui è speciale per lui, lavora tanto per la squadra, dà tanto”.
    C’è possibilità di vedere il modulo con le due punte? “No, perché non abbiamo Morata e Abraham nelle condizioni migliori”. Un giocatore che sta ritrovando la forma migliore è Theo Hernandez: “Theo ha iniziato la stagione con difficoltà fisiche, adesso sta ritornando, sta meglio, è in crescita”. LEGGI TUTTO

  • in

    Rodri vince il Pallone d’Oro 2024: Real Madrid assente e polemiche per Vinicius

    Il centrocampista ha voluto parlare in spagnolo ed ha dato il via ad una lunga lista di dediche: “Ringrazio tutti coloro che mi hanno votato, mia moglie e la mia famiglia (presenti in sala, ndr), i miei compagni di squadra, quelli della nazionale, Carvajal che ha avuto lo stesso infortunio e che meritava di essere qui in questo gruppo, a Lamine che merita di vincere presto, a Xavi, Iniesta e tutti coloro che non lo hanno potuto vincere, a coloro che hanno il ruolo di centrocampista”, ha detto ringraziando pubblicamente il padre che lo ha sostenuto “nei momenti in cui volevo lasciare e nei momenti di sconforto”.

    Pallone d’Oro: la top 10

    1 – Rodri2 – Vinicius3 – Bellingham4 – Carvajal5 – Haaland6 – Mbappé7 – Lautaro8 – Yamal9 – Kroos10 – Kane

    Pallone d’Oro femminile: Bonmatì

    Aitana Bonmatì ha vinto il Pallone d’Oro femminile 2024. La giocatrice del Barcellona, già vincitrice del trofeo dello scorso anno, è stata premiata dall’attrice statunitense Natalie Portman. Bonmatì ha ringraziato in catalano il suo club, la nazionale spagnola con cui si è laureata campionessa del mondo nel 2023 e la Nations League nel 2024 oltre a “tutte le compagne di squadra” che le hanno “permesso di aggiudicarsi il Pallone d’Oro” anche quest’anno. “Questo premio mi rende felice ma non cambio quello che sono”, ha detto la calciatrice del Barcellona..

    Miglior allenatore: Carlo Ancelotti

    È Carlo Ancelotti il miglior allenatore dell’anno nel calcio maschile. Il tecnico del Real Madrid, come tutta la delegazione dei blancos, ha disertato la cerimonia del Theatre du Chatelet di Parigi, dove sarà  assegnato il Pallone d’oro 2024. Erano candidati anche Xabi Alonso (Bayer Leverkusen), Luis de la Fuente (Spagna), Gian Piero Gasperini (Atalanta), Pep Guardiola (Manchester City) e Lionel Scaloni (Argentina).

    Miglior allenatrice: Emma Hayes

    È Emma Hayes la miglior allenatrice dell’anno nel calcio femminile. Al Theatre du Chatelet di Parigi vince la ct degli Stati Uniti ed ex storica allenatrice della squadra femminile del Chelsea.

    Miglior portiere: Emiliano Martinez

    Emiliano Martinez si aggiudica il “Trofeo Yashin” per il secondo anno consecutivo. Al Theatre du Chatelet di Parigi, nel corso del Gala per il Pallone d’Oro 2024, il portiere dell’Aston Villa e della nazionale argentina conquista il premio riservato al miglior estremo difensore dell’anno. A consegnare il premio è stato il centravanti dell’Inter e dell’Albiceleste Lautaro Martinez

    Marcatori più prolifici: Mbappé e Kane

    Kylian Mbappé ed Harry Kane sono i vincitori del trofeo Gerd Muller, riconoscimento consegnato nell’ambito della cerimonia del Pallone d’Oro a Parigi ai giocatori che nella scorsa stagione hanno segnato più gol fra nazionale e club. L’attaccante francese del Real Madrid (la scorsa stagione al Psg) e il centravanti inglese del Bayern Monaco hanno siglato 52 reti. Nella scorsa annata il premio è andato ad Erling Haaland.

    Miglior giovane della stagione: Yamal

    Lamine Yamal ha vinto il Trofeo Kopa, il primo riconoscimento assegnato nella cerimonia di premiazione del Pallone d’Oro in corso al Theatre du Chatelet di Parigi. La stella del Barcellona e della nazionale spagnola ha vinto il premio riservato al miglior giovane della stagione.

    Miglior club maschile: Real Madrid. Ma non c’è…

    È il Real Madrid il miglior club maschile dell’anno. Ma al Theatre du Chatelet di Parigi, i campioni d’Europa in carica hanno disertato la cerimonia. Tra i club candidati c’erano anche Borussia Dortmund (Germania), Girona (Spagna), Bayer Leverkusen (Germania) e Manchester City (Inghilterra).

    Miglior club femminile: Barcellona

    È il Barcellona a vincere il premio di miglior club femminile dell’anno. Al Theatre du Chatelet di Parigi, la squadra blaugrana supera la concorrenza di Chelsea (Inghilterra), Lione (Francia), NJ/NY Gotham (USA), Paris Saint-Germain (Francia).

    Premio Socrates a Hermoso

    Jenny Hermoso protagonista sul palco del Pallone d’Oro. Alla calciatrisce spagnola del caso Rubiales – il bacio ‘rubato’ alla premiazione del Mondiale che portò alle dimissioni del presidente federale – è andato il premio Socrates per il ‘calcio sociale’. “Mi sono ricordata – ha detto ricevendo il premio – di una bambina che un giorno mi disse che sognava di diventare una calciatrice, come me. Lei merita un calcio libero dalla violenza di genere. Dobbiamo agire per rendere il mondo un posto migliore”. LEGGI TUTTO