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    Gasperini, uno shock salutare per la Roma: il ritratto di un eroe classico insensibile alle moine

    Sappiamo tutti, non come andrà a finire, ma come sta andando, e pazienza se dovesse finire. L’Antipatico sta facendo strage di cuori e non sembra la favola di Cappuccetto Rosso. Altro che cotta di stagione. Detto tra noi: siamo alle porte del miracolo, se non del cielo! La Roma oggi è prima lassù, sgambettando là davanti con uno struggente mosquito, il tenero Baldanzi, e una non meno struggente lastra di marmo, il non meno tenero Dovbyk. Due inoffensivi, per quanto chiamati a offendere, per gentilezza d’animo prima ancora che per limiti tecnici. 

    Cioè, vuoi dire che Gasperini alla Roma sta esagerando, più di quanto abbia esagerato a Bergamo? Beh, già che te lo chiedi vuol dire tanto. Oggi è così, e siccome conta solo l’oggi, qualcuno, centinaia di migliaia, sono autorizzati a esultare (e sognare, chiosa Gasp). Preso atto dello scudetto già vinto, in attesa di quello eventuale onirico, la domanda è un’altra: stiamo forse scoprendo un Gasperini che non sapevamo? Una diversa accezione del Gasp più che mai esclamativo? Io dico di sì e ci provo a dirlo. Il suo segreto. 

    Ogni uomo ha un segreto inconfessabile. Un segreto che nasconde anche a sé stesso. Perché troppo disturbante o perché troppo faticoso da decifrare. Negli allenatori di calcio il concetto è ancora più vero. Nella maggioranza, miracolati normodotati che si coricano la notte ringraziando Gesù Bambino o l’Emiro d’Arabia, a volte entrambi, e pizzicandosi a sangue per convincersi che è tutto vero. «Sono davvero io costui che imbarca ogni mese bonifici da paura per farneticare teorie astruse e strepitare amenità motivazionali a ragazzini più ricchi di me?». I più intelligenti e onesti di loro sanno bene che la loro fortuna dipende solo in modesta percentuale da se stessi. I buoni calciatori, sono loro che ti fanno vincere. Tutti gli altri maghi da panchina convivono (bene) con il loro (modesto) senso di colpa, confessano la loro inadeguatezza dando fuori di matto una volta a settimana, gesticolando come ossessi, scaraventando giacche e cappotti, meglio se a favore di telecamere. 

    Le eccezioni confermano la regola. Sono i Carismatici di diverse matrici. Gente che si farebbe probabilmente notare anche senza un pallone tra i piedi. Il più semplice da raccontare è Jose Mourinho, il suo Ego lo spiega e lo esaurisce, lo esalta o lo affonda. Pep Guardiola è in fondo del suo genere. Un narciso super intelligente. Meno sfrontato, trovando probabilmente inelegante l’esagerare con la prima persona. Antonio Conte, lui sì molto estremo. Un figlio del Salento, etnicamente e storicamente votato al furore («Io non accompagno i morti» è roba forte, eccesso puro). Luciano Spalletti è un bipolare quasi impossibile da maneggiare, ti affascina o ti deprime. Carlo Ancelotti è speciale. La sua semplicità è forgiata nel tungsteno, la sua bonomia ha qualcosa di micidiale, nel senso della determinazione. Un carro armato di marzapane. 

    E poi c’è Gian Piero Gasperini. Meglio dire, Gasperini a Roma. Lui, forse, è il più interessante da raccontare. Un grandissimo allenatore. Senza un ego smodato, non perseguitato da un’intelligenza imbarazzante, esente da patologie manifeste, non interessato a mostrarsi benevolo per nascondere la sua natura di ferro. Lui è quello che è. E sa essere quello che è senza mai confondersi, senza perdere mai la bussola o la battuta, senza mai sprecare un aggettivo, un gemito o un sorriso. Essenziale e implacabile. Dice quello che deve dire, non una parola di più. Come la colt di Gary Cooper in Mezzogiorno di fuoco o quella di Harrison Ford alias Indiana Jones. Niente spari superflui, ma solo quelli che uccidono. Nessuna concessione alla platea. Lo spettacolo non serve se non è crudele. Un eroe classico da vecchia frontiera, antipatico quando è necessario esserlo, simpatico solo se non nuoce all’impresa. Se apre la porta di un saloon sai che succederà sempre qualcosa. 

    Uno shock salutare, uno come Gasp, nella città che da Nerone a Petrolini reclama lo show piacione, il circo e l’applauso. Lui se ne frega delle moine. Lui è applicato a tempo pieno. Lui studia il suo calcio e i suoi calciatori come studia le sue vigne, senza sentimenti superflui. Ma il palato è fine, la dedizione totale. Il non essere fuorviato da esuberanze di ego, manie, simpatie e antipatie, lo aiuta a cogliere il massimo da quello che ha. E a prendere il meglio da quello che non ha. Tantissime le imprese che lo raccontano tra Genoa, Atalanta e ora Roma. Ne scelgo una, Sculli al Genoa. Lo cancella come modesto attaccante e lo reinventa come fondamentale stallone da portare in tutte le scorribande del suo calcio da trincea, dove vivi o muori. Ma sapendo che non vai mai allo scontro davvero da solo. Intorno a te, la solidarietà è assoluta. Se tu vai a vivere o morire a sinistra, c’è qualcosa che vive o muore a destra, dove lo sguardo non arriva, perché non ha bisogno di arrivare. 

    Da lui non arrivano mai calciatori conclamati. Troppo facile. Arrivano, piuttosto, calciatori che, senza di lui, non lo sarebbero mai stati. Un esempio tra i tanti? Josip Ilicic all’Atalanta. Un talento lunatico e irritante che diventa il calciatore più decisivo del calcio italiano. Devi solo seguirlo, il Gasp. Se sopravvivi, lui ti fa vivere. Da re. E scoprire che il pallone può diventare pazza gioia. Soulé, Pellegrini, Celik, Wesley, N’Dicka e compagni lo stanno scoprendo, Cristante e Mancini lo stanno riscoprendo. L’andare ebbri negli spazi, ma lucidi nell’essenza. Sapere sempre quello che devi fare. 

    Un Gasperini che non ha più nemmeno bisogno del tempo. Uno come lui, si diceva, gli devi dare tempo, quello che gli serve per plasmare, se non vuoi prenderne solo il peggio, cioè il caos. La sua Roma (merito anche del fondamentale passaggio di Ranieri) ha conosciuto giorni di mediocrità, ma mai un giorno di caos. E ora sembra libera anche dalla mediocrità.  LEGGI TUTTO

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    Giannini: “Roma sogna e Pellegrini merita il rinnovo”

    Giannini, davvero non si aspettava quell’accoglienza? 

    «Il calore, la passione e l’amore che arrivano da quella Curva ti fanno sentire unico. Ho ancora i brividi. Mi sono tornate alla mente tante immagini del mio passato». 

    Ce ne dica una. 

    «Quando mostrai le tre dita dopo un derby vinto 3-0, mentre i compagni mi alzavano come una bandiera. E tutte le corse dopo i gol». 

    Ha ritrovato un pubblico che sogna. 

    «È più bello quando ti aspetti delle incertezze e vedi la squadra così in palla». 

    È l’effetto Gasp? 

    «Si vede una squadra aggressiva a tutto campo, che dialoga bene con il pallone, che velocizza il fraseggio. Diciamo che vedere la Roma non mi annoia. In passato spesso restavo attaccato al televisore solo per amore». 

    Lo scudetto è possibile? 

    «Guardate che l’affetto porta entusiasmo e l’entusiasmo ti fa volare eh…». 

    È un sì? 

    «La Roma deve crederci perché questo campionato sembra non avere padroni. Poi se il mercato…». 

    … porta un centravanti? 

    «Certo. Uno che possa dare una mano a chi non sta brillando. Allora sì che ci divertiamo». 

    Molti rivedono in lei il percorso di Pellegrini. 

    «Anche io ho convissuto con i giudizi. Lorenzo ha dimostrato di essere fondamentale per questa Roma. Ha deciso il derby, non ha mai perso la testa, ha mostrato una classe e un temperamento da campione e ha sempre protetto i compagni. Si è comportato da capitano». 

    La fascia però l’ha persa. 

    «Avrà sofferto. Però mai una parola fuori posto». 

    Ha il contratto in scadenza. A lei è mai capitato? 

    «Che io ricordi no. Giocare con un punto interrogativo sul futuro è tosta. Oltre a essere romanista, giocherebbe titolare nel Napoli, nella Juve, nel Milan. Perché perderlo? Sarebbe un peccato grave. Meriterebbe il rinnovo».  

    In Nazionale manca uno come Giannini? 

    «Alla Nazionale manca carisma e non è certo colpa di Gattuso. Ai miei tempi ci temevano, oggi negli avversari non la vedo questa paura di affrontare l’Italia».  

    Dicono ci sia la crisi del talento.  

    «E invece ci i talenti ci sono eccome. Serve più coraggio nel mandarli in campo».

    È per questo che, da dirigente dell’Albalonga, continua a dedicare la sua vita ai giovani?

    «Cardarelli mi fece esordire in Serie C a 15 anni e mezzo. Nella Roma Liedholm mi portò in ritiro a 16 anni con Pruzzo e Bruno Conti. Non ho mai smesso di credere che i giovani sono sempre la soluzione e mai il problema». LEGGI TUTTO

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    Roma, ti ricordi Ciervo? “A Cesena sono rinato così”

    Il predestinato Riccardo Ciervo non ha mai smesso di sognare. L’esterno offensivo pieno di talento, cresciuto nella Roma, si è rimesso in gioco a 23 anni ripartendo da Cesena, in prestito dal Sassuolo, dove sta facendo la differenza e gli si sono aperte nuove prospettive. I romagnoli, che si godono la sosta col 3° posto preparando la trasferta di Monza alla ripresa, sono grandi protagonisti anche grazie al peso specifico di questo ragazzo che dopo le scuole medie ha lasciato Latina per inseguire i propri sogni, come fa oggi.  Ciervo, felice per il 3° posto o il bello deve ancora venire? 

    «Sono molto contento, però spero che il bello debba ancora venire. Siamo una squadra con dei valori e una società che ha grandi ambizioni, proviamo sempre a dare il massimo».  Cosa dice il 3-0 con l’Avellino? 

    «Risposta positiva dopo la sconfitta di Bari. Tornare a casa e vincere così, con un buon avversario, ha significato che si è sulla via giusta. Dobbiamo insistere e crescere».  Vi sentite la 3ª forza del campionato? 

    «Stiamo raccogliendo il giusto, siamo un gruppo umile e di ragazzi che ci mettono impegno con la voglia di lavorare e di rispondere alle sollecitazioni di mister e ambiente. Abbiamo ciò che ci siamo meritati, siamo tutti soddisfatti e intendiamo andare avanti costruendo ciò che di positivo è possibile».  La gara più bella? «A La Spezia. Siamo andati subito sotto, nei primi minuti, e senza perderci d’animo, da squadra vera, abbiamo recuperato una gara tosta contro una rivale forte reagendo nel modo migliore per ottenere il risultato pieno senza mai accontentarci. Tutte le vittorie sono importanti».  Questa è la sua stagione migliore? «Penso di sì. Ho avuto annate altalenanti che mi sono servite per crescere. Adesso sto avendo continuità e sono veramente soddisfatto. Sono fortunato a stare in questa squadra, con uno staff e in un contesto generale che mi motivano a dare sempre di più».  C’è un segreto dietro i 4 gol e un assist? «Non credo ci siano segreti. Continuità e dedizione sono elementi essenziali, il lavoro è fondamentale per arrivare in alto. Non si è visto tutto di me, posso dare di più. Si è visto poco ancora, per esempio un’azione a tutto campo magari da chiudere con un gol o un assist».  Quanto deve a Mignani? «Tanto, lo apprezzo moltissimo come persona e come allenatore, speriamo di fare grandi cose insieme. Già dalla telefonata che ho ricevuto da lui e dal direttore Fusco ho capito la fiducia. Mi sono sentito subito importante e cerco di ripagarlo». L’incitamento dei tifosi? «L’avverto e mi fa piacere perché vuol dire che si sta facendo bene, vale per me e per i miei compagni. L’ambiente apprezza l’impegno della squadra e sa che siamo bravi ragazzi».  Ogni tanto ripensa al percorso con la Roma? «No, ormai è tutto passato e può servire solo per il presente. Ho vissuto qualcosa di bellissimo, tutte le mie prime cose le ho provate lì. Ho bei ricordi, mi è solo dispiaciuto non esordire in prima squadra. Rimpianti non ne ho, sto facendo la strada che devo. Non mi guardo mai indietro, lavoro per avere un futuro migliore».  Ce l’ha un sogno? «Giocare con la Nazionale, è un obiettivo dopo essere stato in Under 18 e 20 con Bollini, Corradi e uno stage con Nunziata. Vorrei arrivarci».  LEGGI TUTTO

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    Roma, se il gol non arriva Gasperini se lo inventa

    Quando alla fine del primo tempo si è fatto male anche Dovbyk, dopo che erano già out Dybala, Ferguson e Bailey, il gol sembrava diventare un problema sempre più complesso. Invece la Roma prima in classifica i gol continua a trovarli con centrocampisti e difensori. A sbloccare la partita contro l’Udinese ci ha pensato Pellegrini, che ha sfatato il tab&ugrav LEGGI TUTTO

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    Roma, giusto una sbirciatina

    Vietato guardare la classifica. Ma come: proprio adesso? Sì, proprio adesso. Complicato, in certi casi, non cedere alla tentazione di dare uno sguardo al volo. Anche solo una sbirciatina e via. Nulla di clamoroso, per carità: giusto il tempo di rifarsi gli occhi. Complicato non sgarrare, però meglio evitare. Per non perdere il filo del discorso. Perché non è questo il momento di fare i conti, e non è assolutamente nep LEGGI TUTTO

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    Roma-Udinese: orario, diretta, probabili formazioni e dove vedere in tv e streaming la Serie A in tempo reale

    Roma-Udinese: diretta e dove vederla

    L’incontro tra le formazioni di Gasperini e Runjaic è in programma alle ore 18 di domenica 9 novembre presso lo stadio Olimpico. Sarà possibile assistere all’evento in pay tv sui canali Sky Sport Calcio (202) e Sky Sport (251) e in diretta streaming sulle piattaforme Now Tv e Dazn.

    Segui Roma-Udinese sul nostro sito.

    Roma-Udinese: le probabili formazioni

    ROMA (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Soulé, Pellegrini; Dovbyk. Allenatore. Gasperini.

    A disposizione: Gollini, Vasquez, De Marzi, Ziolkowski, Ghilardi, Rensch, Romano, Pellegrini, Pisilli, Tsimikas, Baldanzi, El Shaarawy.

    UDINESE (3-5-2): Okoye; Bertola, Kabasele, Solet; Zanoli, Ekkelenkamp, Karlstrom, Atta, Kamara; Zaniolo, Buksa. Allenatore: Runjaic.

    A disposizione: Nunziante, Sava, Padelli, Palma, Goglichidze, Zemura, Ehizibue, Zarraga, Miller, Rui Modesto, Lovric, Piotrowski, Bravo, Gueye, Bayo, Davis.

    Arbitro: Collu di Cagliari Assistenti: Cipressa-Trinchieri Quarto ufficiale: Mucera Var: Dionisi Ass. Var: Fabbri.

    Roma-Udinese: scopri tutte le quote. LEGGI TUTTO

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    Roma-Parma: orario, diretta, probabili formazioni e dove vedere in tv e streaming la Serie A in tempo reale

    Roma-Parma: diretta e dove vedere

    La sfida tra le formazioni di Gasperini è Cuesta è in programma alle ore 18.30 di mercoledì 29 ottobre. Sarà possibile assistere all’evento in pay tv sul canale Sky Sport (252) e in diretta streaming sulla piattaforma Dazn. 

    Segui Roma-Parma sul nostro sito.

    Roma-Parma: probabili formazioni

    ROMA (3-4-2-1): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Wesley, Cristante, Kone, Tsimikas; Soulé, Pellegrini; Dybala. Allenatore: Gasperini.

    A disposizione: Gollini, Vasquez, Ziolkowski, Ghilardi, Sangarè, Rensch, Hermoso, El Aynaoui, Baldanzi, El Shaarawy, Pisilli, Dovbyk, Bailey

    Indisponibili: Angelino 

    Squalificati: nessuno 

    Diffidati: nessuno

    PARMA (4-4-2): Suzuki; Delprato, Circati, Valenti Britschgi; Bernabé, Estevez, Sorensen, Ordonez; Cutrone, Pellegrino. Allenatore: Cuesta.

    A disposizione: Rinaldi, Corvi, Troilo, Ndiaye, Trabucchi, Lovik, Begic, Benedyczak, Hernani, Plicco, Cremaschi, Almqvist, Djuric, Cardinali, Ciardi

    Indisponibili: Frigan, Keita, Ondrejka, Oristanio, Valeri 

    Squalificati: nessuno

    Diffidati: nessuno

    Arbitro: Crezzini di Siena Assistenti: Peretti–Zingarelli Quarto Uomo: La Penna Var: Aureliano Ass. Var: Maggioni. LEGGI TUTTO

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    Bonny gol, l’Inter espugna l’Olimpico: Chivu aggancia Roma e Napoli in vetta!

    22:41

    Fischio finale: l’Inter batte la Roma

    Arriva il triplice fischio, l’Inter espugna l’Olimpico con un gol di Bonny in apertura. Chivu aggancia Roma e Napoli in testa

    22:39

    Forcing Roma, giallo a Baldanzi

    Al 94′ spinge la Roma, ma l’Inter si difende bene. Ammonito Baldanzi per fallo su Zielinski

    22:35

    Recupero di 5′

    Indicato l’extra time, saranno 5 i minuti di recupero

    22:34

    Cristante manda alto di testa

    Al 90′ punizione di Bailey sul primo palo, gira il capitano della Roma ma non trova la porta

    22:33

    Dovbyk ci prova, attento Sommer

    All’88’ l’attaccante ucraino protegge si gira in area, la conclusione è centrale e il portiere nerazzurro blocca

    22:29

    L’Inter sfiora il raddoppio

    All’84’ Pio Esposito difende un ottimo pallone e lo serve a Frattesi, assist per Mkhitaryan che con un rigore in movimento accarezza il palo

    22:26

    Chivu finisce le sostituzioni

    All’82’ fuori Barella e Dimarco, Zielinski e Carlos Augusto in campo

    22:24

    Ferguson per Soulé: Gasperini chiude i cambi

    Doppia punta per la Roma con l’ultima sostituzione per la formazione giallorossa

    22:24

    Giallo Sucic, parità nei cartellini

    Al 79′ il croato interompe la corsa di Baldanzi e riceve l’ammonizione: 3 per parte

    22:19

    Ammonizione per Mkhitaryan

    Portesta il centrocampista nerazzurro che riceve il giallo da Massa al 75′

    22:18

    Sostituito anche Dybala

    Fuori la Joya, dentro Baldanzi al 74′

    22:18

    Ammonito Hermoso, Gasperini lo cambia

    Contropiede nerazzurro interrotto da Hermoso, inevitabile il giallo. Gasperini decide di toglierlo per mandare dentro Bailey

    22:16

    Bastoni sfiora il palo

    Al 70′ conclusione dal limite del difensore nerazzurro che trova una deviazione e sfiora il palo

    22:16

    Giallo per Ziolkowski

    Pio Esposito scappa alla difesa giallorossa e il difensore è costretto a spendere un fallo che gli costa l’ammonizione

    22:15

    Dentro Sucic, la scelta di Chivu

    Al 69′ fuori Bonny per Sucic, cambia modulo il tecnico nerazzurro

    22:14

    Torna a farsi vedere l’Inter

    Bonny al 67′ controlla al limite dell’area e conclude con il sinistro, palla alta sopra la traversa

    22:08

    Sesta palla gol per la Roma in 15′

    Al 64′ ci prova anche Soulè con un destro dal limite che Sommer blocca a terra

    22:05

    Cambia anche Chivu

    Al 61′ fuori Lautaro e Calhangolu, dentro Pio Esposito e Frattesi

    22:04

    Errore Dovbyk, che occasione

    Ancora occasione per la Roma con il nuovo entrato che a porta vuota manda alto di testa e grazia l’Inter

    22:03

    Chance Celik, forcing Roma

    Ci prova ancora la formazione di Gasperini, Dybala scarica per Celik che trova una deviazione in corner

    22:02

    Gasperini opta per il doppio cambio

    Al 55′ i primi due cambi della Roma: fuori Ndicka e Pellegrini per Ziolkowski e Dovbyk

    21:59

    Punizione Dybala, sempre Sommer

    Prosegue l’azione e arriva una punizione dal limite per la Roma: se ne occupa Dybala, ma Sommer non si fa sorprendere sul suo palo

    21:58

    Hermoso ci prova, ancora Sommer

    Sul corner successivo ci prova di testa Hermoso, ancora attento il portiere dell’Inter

    21:57

    Squillo Dybala, ottimo Sommer

    Koné libera Dybala in area di rigore, l’argentino prova a sorprendere Sommer sul primo palo ma è bravo il portiere nerazzurro a deviare in corner

    21:55

    Dumfries impegna Svilar

    Voragine nella difesa giallorossa, Dumfries ne approfitta ma trova pronto Svilar che è bravo a respingere la conlcusione dell’esterno nerazzurro al minuto 50

    21:52

    Lautaro di testa, fuori di poco

    La prima chance della ripresa è dell’Inter: corner per la testa di Lautaro che non riesce a trovare lo specchio

    21:50

    Inizia il secondo tempo

    Fischia Massa, parte la ripresa del big match dell’Olimpico. Inter avanti grazie a Bonny

    21:48

    Nessun cambio, si riparte con gli stessi 22

    Gasperini e Chivu scelgono di affidarsi agli interpreti dei primi 45′. Tra poco il secondo tempo di Roma-Inter

    21:33

    Intervallo Roma-Inter: decide Bonny

    Dopo un minuto di recupero si chiude la prima frazione all’Olimpico. Chivu avanti grazie ad una rete in apertura di Bonny

    21:27

    Primo giallo Roma: ammonito Ndicka

    Al 41′ Bonny scappa via a centrocampo al difensore giallorosso che è costretto a metterlo giù: ammonizione

    21:18

    Tentativo Roma, nessun pericolo per Sommer

    Cross di Wesley alla mezz’ora, Celik e Soulé non arrivano sulla sfera che esce sul fondo sotto lo sguardo di Sommer

    21:15

    Conclusione Calhanoglu

    Al 28′ ci prova il play turco, soluzione alta sopra la traversa

    21:13

    Inter avanti a metà primo tempo

    25′ sul cronometro, i nerazzurri di Chivu amministrano il gol del vantaggio firmato in apertura da Bonny

    21:02

    Occasione Inter, Mkhitaryan sciupa

    Al 14′ Bastoni recupera palla su Ndicka e serve il centrocampista armeno che da dentro l’area spara in curva sud

    21:00

    Reazione Roma, ci prova Crsitante

    Corner al 13′ guadagnato da Pellegrini, Dybala pennella per Crsitante che manda alto di poco con la girata di testa

    20:54

    GOL! Inter in vantaggio: sblocca Bonny

    Celik non segue la linea giallorossa e Bonny, su imbucata di Barella, arriva davanti a Svilar e lo punisce dopo 6′

    20:52

    Giallo per Lautaro

    Al 4′ ruba una palla a centrocampo Wesley, Lautaro prova a contenerlo e riceve il cartellino dal direttore di gara

    20:47

    Roma-Inter, si parte

    Iniziato il big match tra giallorossi e nerazzurri

    20:46

    Tutto pronto all’Olimpico

    Si attende solo il fischio d’inizio di Massa, poi sarà Roma-Inter

    20:42

    Squadre nel tunnel

    Si preparano ad entrare in campo i protagonisti di Roma e Inter

    20:33

    Tra poco il big match

    Squadre tornate negli spogliatoi, tra poco il fischio d’inizio tra Roma e Inter

    20:25

    Marotta prima di Roma-Inter

    Il presidente nerazzurro: “Siamo alla settima giornata, l’importante è dare continuità alle prestazioni. Sono molto ottimista e fiducioso anche se affrontiamo la squadra al momento primo in classifica”. Sul bilancio: “Noi abbiamo creato un modello per rispondere agli obiettivi sportivi, ma dobbiamo badare anche alla sostenibilità. Competere in Champions e al Mondiale ci ha aiutato. Lo scenario europeo offre di più di quello italiano, dobbiamo essere bravi a lottare su due fronti. L’obiettivo in Champions col nuovo format è difficile da stabilire, sicuramente è fare il massimo”.

    20:21

    Le parole di Massara nel prepartita

    Massara: “Il mister ha preparato la partita meglio. L’Inter, finalista di Champions pochi mesi fa, sappiamo quanto sia forte e quanto vorrà fare bene”. Sulle assenze di Dovbyk e Ferguson: “Sono due attaccanti che ci invidia tutta la Serie A, ma possono essere anche delle armi a partita in corso”. E sul mercato: “I margini del fairplay sono molto ristretti, ma abbiamo una proprietà molto disponibile. Per gennaio è ancora presto, dobbiamo crescere ancora e dobbiamo continuare a fare bene”

    20:13

    Riscaldamento all’Olimpico

    Roma e Inter in campo per il riscaldamento prima del match, grande atmosfera sugli spalti

    20:06

    Il Napoli cade col Torino

    Una rete dell’ex Simeone manda al tappeto i campioni d’Italia. Baroni batte Conte e regala a Gasperini la possibilità di prendersi la vetta del campionato in solitaria

    19:59

    Il team arbitrale

    ARBITRO: Massa di Imperia. ASSISTENTI: Meli-Cecconi. IV UFFICIALE: Feliciani. VAR: Meraviglia. ASS. VAR: Abisso.

    19:51

    Le scelte di Chivu

    INTER (3-5-2): Sommer; Akanji, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro Martinez, Bonny. Allenatore: Chivu. 

    19:47

    La formazione ufficiale della Roma

    ROMA (3-4-2-1): Svilar; Hermoso, Mancini, Ndicka; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Pellegrini, Soulé; Dybala. Allenatore: Gasperini.

    19:45

    Dove vedere Roma-Inter

    Roma-Inter, gara valida per la settima giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 20.45 allo stadio Olimpico di Roma e sarà visibile in diretta su Sky Sport Uno (201), Sky Sport Calcio (202), Sky Sport 251 e Dazn. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go.

    Stadio Olimpico (Roma) LEGGI TUTTO