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    Toro, Juric va in pressing: Solet per la difesa

    TORINO – Sarà difficile possa essere guarita la ferita procurata da Cairo ai tifosi – esclusi i pochi che plaudono ai 50 milioni complessivi incassati – cedendo Bremer alla Juve. Quanto si sta verificando in questa estate bollente tende, o forse già supera l’assurdo: oltre al brasiliano, in bianconero potrebbe andare pure Belotti, libero di decidere il proprio futuro dopo aver scelto di svincolarsi dal Torino anche per pregressi contrasti con il presidente. Un potenziale, ulteriore travaso di bile per una tifoseria che sta assistendo al depauperamento del lavoro portato avanti da Juric. Di suo furibondo per l’andazzo generale. Prima di certificare il passaggio di Bremer alla Juve si era visto Brekalo andarsene ritenendo il club non sufficientemente ambizioso, Mandragora passare alla Fiorentina per una fallimentare strategia di un riscatto che mai è andato in scena, Praet restarsene almeno fin qui al Leicester, Pobega – qui però secondo logiche comprensibili – tornarsene al Milan.Sullo stesso argomentoIl Toro prova a reagire dopo Bremer: rispunta Piatek. Per Praet serve lo scattoCalciomercato Torino

    Contestualmente i 41 milioni (più 9 di bonus) versati dalla Juve a Cairo per il più forte difensore dello scorso campionato (il migliore in B, Gatti, era già stato soffiato sempre dai bianconeri al Toro nel mercato di gennaio portando al pubblico rimpianto di Juric), tolgono l’alibi fin qui alzato per spiegare l’assenza di colpi sul mercato (Radonjic e Bayeye sono due arrivi, non due colpi). Almeno, adesso, i soldi incamerati servano per procedere con un mercato che possa accontentare l’allenatore. Che per la difesa vuole Solet del Salisburgo. Visto quanto ricevuto dai bianconeri, sarà nel caso curioso ascoltare la spiegazione del mancato arrivo del francese: gli austriaci vogliono 12 milioni, e Vagnati è abbondantemente nelle condizioni di spenderli. Anche tenendo conto dei 38 milioni di passivo, visto che dai diritti televisivi il Torino ne ha incassati 43,5. Sommando ai diritti i soldi incamerati da Bremer, si arriva a un totale di 90. Sottratti i 38 di passivo nelle casse ne rimangono 52. Procedendo con i conti, con l’acquisto di Solet si arriverebbe a 40. Tesoretto utile per chiudere le operazioni delle quali si scrive in apertura di pagina 10.

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    Visto ciò cui si sta assistendo, non è però affatto scontato che Solet venga in effetti recapitato a Juric. E allora bene dare conto delle alternative registrando pure l’ingresso di un nuovo profilo. Che poi non è un nome del tutto inedito, considerato che già in passato il Toro aveva seguito Hason Denayer. Dal Belgio viene riportato il rinnovato interesse per il Nazionale delle Furie Rosse, svincolato dal Lione. Un profilo che si aggiunge a quelli, ribadiamo alternativi a Solet, sondati con più o meno convinzione nelle scorse settimane. Un giocatore che piace è Nelsson del Galatasaray: la dirigenza granata lo ha seguito dal vivo in più occasioni ricavandone ottime impressioni, ma il Galatasaray per il cartellino della colonna difensiva anche della Danimarca chiede 15 milioni.

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    Decisamente più bassa la valutazione di Nikolaou dello Spezia, ma palese pure che il greco non sia un elemento del valore di Solet o Nelsson: Vagnati, nell’ambito dell’operazione-Maggiore da tempo rifinita con i liguri e solo da annunciare, ne ha parlato con l’uomo mercato dei bianchi Pecini. Costa circa 5 milioni, ma non è una priorità, per Juric. Ivan vuole Solet, il Toro adesso può spendere per il francese. Il resto sarebbe un retrocedere dall’obiettivo primario ai secondari.

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    Torino, per la difesa sempre in pole Solet. Ma serve lo sconto

    In questo momento la rosa del Toro è un cantiere aperto. In particolare per quanto concerne la trequarti, settore che necessita più di tutti di una brusca accelerata sul mercato. Le priorità, adesso, riguardano la zona della fantasia, dell’estro e della creatività del gioco granata. Ma Davide Vagnati ha naturalmente l’obbligo di guardare non soltanto il dito, ma anche e soprattutto la luna. Perché pure la difesa, prima o dopo, avrà bisogno di almeno un rinforzo pesante. La caccia all’erede di Gleison Bremer è già partita da diverse settimane. E ha coinvolto tantissimi candidati: alcuni forti, altri meno caldi.Guarda la galleryTorino, la probabile formazione: i titolari e le alternative che si aspetta Juric

    Un profilo internazionale

    Il nome che mette d’accordo tutti è sicuramente Oumar Michael Solet, ventiduenne centrale difensivo del Salisburgo. Profilo internazionale, che proviene dalla miniera d’oro della galassia Red Bull. Un colosso che nel calcio non ha messo soltanto denaro, ma anche idee e ricerca dei talenti più interessanti d’Europa. La bottega è ormai rinomata, anche per via delle recenti partecipazioni del club a Champions League ed Europa League. Per questo motivo è molto cara: il club austriaco si priva dei propri giocatori di fronte ad offerte all’altezza. Per Solet, infatti, il Salisburgo non intende andare sotto i 12 milioni di euro. Il Toro, per il momento,La  non vorrebbe spenderne più di 8, in attesa di capire quanto ricaverà dalla partenza di Bremer. Le parti, dunque, non sono così distanti. Sebbene in Austria siano poco propensi a sconti di inizio stagione di saldi, una quadra si può trovare a 10 milioni più sostanziosi e como- di bonus da raggiungere. I granata, col giocatore, hanno già trovato un’intesa di massima, per cui metà dell’opera è stata fatta. Ora resta la parte più complicata, ma il Toro è fiducioso e spera che la pazienza venga ripagata.

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    Toro: missione in Austria per Solet

    TORINO – In attesa di trovare un accordo con l’Inter – o con l’eventuale società che offrirà di più – per Bremer, il Torino si sta muovendo per trovare una soluzione rapida, dal momento che la cessione del centrale brasiliano è cosa certa. Diversi sono i nomi abbinati in questi giorni alla società granata, ma il più gettonato è quello di Oumar Michael Solet, ventiduenne del Salisburgo. Francese di origini centroafricane, Solet garantisce fisicità (è alto 1 metro e 92), tecnica e dinamismo, qualità fondamentali per interpretare il ruolo in chiave contemporanea e sostituire uno dei migliori difensori dell’ultimo campionato italiano. Dopo averlo monitorato per tutta la stagione, Vagnati si è fatto avanti, ma la distanza tra la richiesta e l’offerta è ancora considerevole: il Salisburgo, che per Solet ha pagato al Lione una cifra attorno agli 8 milioni bonus compresi, ne chiede adesso 12. Troppi, secondo la dirigenza granata, che per il momento è arrivata a 8. A spingere in favore del Torino c’è la volontà del giocatore ed è anche per questa ragione che i suoi agenti, i fratelli Giuffrida, si sono attivati per provare a convincere gli austriaci ad accettare una proposta al ribasso: a 10 si può chiudere. LEGGI TUTTO

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    Toro, c'è l'accordo con Solet: si cerca l'intesa con il Salisburgo

    Continua la caccia al sostituto di Bremer e spunta un nome nuovo che è comparso anche nei tabellini della scorsa Champions League: Oumar Solet, 22 anni, francese, centrale del Salisburgo. Davide Vagnati si è portato avanti col lavoro ed ha raggiunto l’accordo con il giocatore. Manca, però, quello con il Salisburgo che è il più importante. Il club austriaco, infatti, per il suo centrale chiede dai 10 ai 12 milioni, una cifra piuttosto alta per il Torino, se si parla di acquisizione del cartellino. Presto ci sarà una trattativa con i dirigenti austriaci e i granata cercheranno di trovare una soluzione: magari attraverso il prestito con diritto di riscatto. Fatto sta che il giocatore accetterebbe con entusiasmo il Torino e il campionato italiano, ma tutto è ancora da costruire. […]Sullo stesso argomentoToro, in difesa spunta Solet del SalisburgoTorino

    Nella passata stagione ha collezionato 22 presenze in campionato, 5 in Champions Legue con 2 gol all’attivo. Solet, passando alle caratteristiche tecniche, è un difensore centrale dotato di un gran fisico. È tecnicamente valido e soprattutto bravissimo nel gioco aereo. Nell’uno contro uno difficilmente l’attaccante avversario riesce a saltarlo. E ha ancora un largo margine di miglioramento. Juric potrebbe migliorarlo e portarlo a livelli altissimi. Prima, però, come già sottolineato in precedenza il Toro deve trovare l’accordo con il Salisburgo.

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