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    Barcellona, lo scandalo arbitri e Tebas: “Impunibili, c'è la prescrizione”

    BARCELLONA (Spagna) – In Spagna continua a tener banco quello che è stato ribattezzato il Barçagate, ovvero la notizia secondo cui il club blaugrana, tra il 2016 e il 2018, avrebbe consegnato 1,4 milioni di euro ad Enríquez Negreira, all’epoca dei fatti vicepresidente del Comitato tecnico degli arbitri. Sulla questione si è espresso Javier Tebas, attualmente a capo della Liga, che nel corso di un intervento diffuso sui social dall’organizzazione spagnola, afferma come il Barcellona non sia perseguibile sportivamente per sopraggiunta prescrizione e che potrà, al massimo, rispondere delle proprie azioni penalmente nell’ambito della giustizia ordinaria al termine delle indagini della Procura. LEGGI TUTTO

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    La lezione di Gravina a Tebas e la follia del giustizialismo anti-juventino

    Il fatto più triste è doversi rallegrare perché qualcuno, finalmente, si ricorda della presunzione di innocenza, un pilastro del diritto che l’informazione italiota ha ridotto a zeppa. Applaudire, cioè, Gabriele Gravina per la più ovvia e scontata delle prese di posizione che, tuttavia, diventa ossigeno nel tossico scenario ghigliottinaro, creatosi intorno alla Juventus. Due giorni fa, il rissoso e irascibile Javier Tebas, presidente della Liga, aveva esultato per le dimissioni di Andrea Agnelli e il CdA della Juventus, chiedendo immediate sanzioni dell’Uefa per irregolarità di bilancio. Irregolarità che non sono ancora state dimostrate. «Su questo caso siamo in stretto contatto con l’Uefa, ma anche qui vediamo alcune riflessioni e attacchi gratuiti da parte di chi dovrebbe guardare in casa sua. Aspettiamo cosa emerge dal processo e poi facciamo una riflessione sul sistema. Non colpevolizziamo e sanzioniamo i soggetti prima delle indagini», ha detto Gravina che sa bene due cose, ma signorilmente non le dice: nel 2016 sette club della Liga erano stati sanzionati dall’Unione Europea per un clamoroso caso di aiuti di stato e tuttora nel sistema spagnolo ci sono situazioni finanziarie ballerine.Sullo stesso argomentoLa Liga contro la Juventus: “Vogliamo sanzioni immediate”Juventus

    La lezione di Gravina

    In un calcio europeo che soffre di una crisi acuta sotto il profilo economico, se ognuno iniziasse effettivamente a guardare in casa propria avanzerebbe pochissimo tempo libero. Tant’è che Gravina, che si è dimostrato ancora una volta uomo delle istituzioni, invita a «riflettere sul sistema». Detto così è molto generico, ma comunque la si applichi è un’indicazione da non sottovalutare. Quanti club, in Italia, sottoposti alla medesima cavillosa radiografia imposta alla Juventus dalla Procura di Torino, ne uscirebbero indenni e quanti con le ossa rotte? Perché, per esempio, sulle plusvalenze – che tutti sanno essere una pratica universale del calcio italiano – solo la Procura di Torino ha approfondito (a Milano hanno aperto un fascicolo e archiviato, altrove non si sono presi la briga manco di aprirlo)?

    Sullo stesso argomentoJuventus, Gravina: Attenti al linciaggio di piazza. Stiamo calmiJuventus

    Quella frase decontestualizzata…

    Ieri circolava un frammento di intercettazione, ovvero la più odiosa delle indiscrezioni perché le intercettazioni non dovrebbero circolare, ma soprattutto perché una frase smozzicata e decontestualizzata è il peggior modo di spiegare le cose. Un dirigente juventino avrebbe detto qualcosa come: «Una cosa così si è vista solo a Calciopoli». Frase ottima per un titolo acchiappa-clic, irrilevante sotto il profilo penale. E così si alimenta l’ansia, l’indignazione, la sensazione che qualcosa di terrificante sia stato commesso, prima ancora che le richieste di rinvio a giudizio (uscite ieri) vengano accettate o meno. Quella frase, per la cronaca, è stata captata dagli inquirenti durante un pranzo in un ristorante. Ribadiamo: quale società potrebbe farsi registrare i pranzi fra i dirigenti e uscire indenne? Riflettiamo sul sistema, come suggerisce Gravina, tanto c’è tempo prima che i processi (quello sportivo e quello penale) inizio e, soprattutto, finiscano. Riflettiamo e alziamo il piede dal giustizialismo sfrenato, prima di andare a sbattere.

    Sullo stesso argomentoL’ultima di Tebas: “Dimissioni Agnelli grande notizia”JuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Tebas, la dura replica ad Al Khelaïfi: “Ci prende tutti per stupidi”

    MADRID (SPAGNA) – “Quello che facciamo lo facciamo perché sappiamo che è possibile. Non è nel nostro stile parlare di altri campionati, club o federazioni. Non stiamo dando lezioni e non permetteremo a nessuno di darcele. Continueremo costruendo il nostro progetto”. Queste sono le parole di Nasser Al Khelaïfi che, attraverso le colonne di Marca, risponde a coloro i quali criticano l’operato del Psg in sede di calciomercato e non solo. Guarda la galleryPsg, sprofondo rosso: quanti calciatori svalutati!
    Tebas non ci sta: ecco la replica alle parole di Al Khelaïfi
    Le frasi dello sceicco qatariota, patron del club campione di Francia, non sono piaciute al numero uno della Liga Javier Tebas, tra i principali oppositori della politica intrapresa dalla squadra transalpina. Il presidente del campionato spagnolo ha infatti commentato l’uscita di Al Khelaïfi in maniera piuttosto stizzita e su Twitter ha replicato: “Ci prende tutti per stupidi (nemmeno lui crede alle sue bugie) e si presenta a ‘Marca’ per dare lezioni con la superbia e l’arroganza del ‘nuovo ricco’. Le regole non esistono per il Psg. Continueremo a lottare per un calcio sostenibile senza imbrogli”. LEGGI TUTTO