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    Inter: futuro Dumfries, c’è il Tottenham ma non è solo

    MILANO – Il suo Mondiale non è ancora decollato, però Denzel Dumfries continua ad avere numerosi estimatori in Premier. Al Chelsea si è infatti aggiunto il Tottenham dove Emerson Royal e Matt Doherty stanno deludendo Antonio Conte per il loro modesto rendimento. A prescindere dal futuro dell’allenatore, gli Spurs difficilmente manderanno all’aria l’identità tattica trovata nel corso dell’anno e mezzo con l’ex commissario tecnico azzurro in panchina e questo rende comunque interessante il profilo di Dumfries.
    In cerca di un Lazzari
    E proprio Dumfries tra i titolari dell’Inter è quello considerato più cedibile anche perché nell’anno e mezzo passato a Milano ha fatto vedere molti pregi (legati al suo strapotere fisico), ma non è mai migliorato nella correzione dei difetti: poca precisione nei cross, tendenza a fare sempre gli stessi movimenti e a risultare quindi prevedibile per gli avversari. Di tutt’altra pasta è Manuel Lazzari, il grande sogno di Simone Inzaghi che, a giudicare dal fresco rinnovo con la Lazio fino al 2027, è destinato a rimanere tale. L’Inter – qualora dovessero aprirsi spiragli per la cessione di Dumfries (30 milioni la base d’asta) – utilizzerà Lazzari come “prototipo” per scandagliare il mercato.
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    Juve, operazione cessioni: da McKennie a Rabiot, ecco chi partirà

    TORINO – Operazione sfoltitura al via, e se per caso si tratterà di qualcosa di più sostanzioso, alla Continassa non chiuderanno le porte alla fila di compratori. La Juventus tutta (Massimiliano Allegri, il ds Federico Cherubini e i suoi collaboratori, di più: l’intero staff dirigenziale) concorda: prima di acquistare bisogna vendere. E siccome c’è un mercato che si sviluppa da sé grazie alle vagonate di denaro che oltre Manica si moltiplicano da sole, alla Premier conviene sempre prestare attenzione. Tanto più che Weston McKennie, Adrien Rabiot e Moise Kean da quelle parti lì piacciono ancora. E tanto.
    Nomi e soldi
    Va da sé che l’eventuale partenza dei tre di cui sopra comporterebbe un certo risparmio alla voce dei rispettivi ingaggi. Nel dettaglio: McKennie, che con la Juve ha un contratto fino al 2025, in verità non guadagna tantissimo rispetto alla media – 2,5 milioni – ma di questi tempi se si può fare economia non ci si tira certo indietro; Rabiot, al contrario, di milioni ne guadagna 7 netti più bonus e il suo è comunque un caso a parte, visto che andrà in scadenza a fine giugno 2023 e in questo momento in pochi credono a un rinnovo; la “paga” di Kean si aggira sui 3 milioni netti. Metti nel conto, anche se non soprattutto, i risparmi messi da parte evitando di corrispondere ancora lo stipendio ad Angel Di Maria (6 milioni netti più bonus) e Leandro Paredes (7,5), ora come ora più fuori che dentro i piani della Juventus del prossimo futuro, e il disegno si completa: per una nuova Juve, meglio prima liberarsi di tracce giù o meno concrete di quella antica.
    Almeno uno va di sicuro
    La Premier League, si scriveva, lì dove il prodotto tira sempre, le tv pagano tantissimo e i club incassano per poi reinvestire. Da Londra giungono fresche novità: tramite intermediari si stanno infittendo i contatti tra il Tottenham e l’entourage di McKennie, il che non stupisce, semmai è la conferma dell’appeal che il texano esercita su Antonio Conte e Fabio Paratici, rispettivamente allenatore e direttore generale degli ambiziosi Spurs. Lo stesso club che, al contempo, corteggia sotto traccia Rabiot: in regime di svincolo, è evidente che il francese intrighi anche il Chelsea e si sussurra che lo stesso Manchester United, malgrado la “scottatura” dell’estate scorsa, possa tornare alla carica. Perché, appunto, il cartellino costerebbe zero, a meno che madame Véronique e la Juventus non trovino un’intesa per un prolungamento propedeutico alla cessione. Quanto a Kean, se i bianconeri non riscattassero l’attaccante dall’Everton svenandosi terribilmente (costo dell’operazione: 28 milioni, dopo i 7 già sborsati, premi a parte), in Inghilterra si scrive che Moise sia entrato nel mirino del Newcastle saudita.
    Da Mar del Plata al top
    Pillola su Soulé: anche il giovane (2003) Matias sarà oggetto del summit tra Allegri e la dirigenza per fare il punto sul mercato. Non è detto che venga prestato a gennaio, visto che finora non ha giocato tanto (308 minuti per 10 presenze complessive stagionali tra Serie A, Champions e gli impegni con la Next Gen), perché Max lo apprezza tanto. Empoli, Spezia e Sampdoria, ad ogni modo, restano alla finestra.
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    La Juve, Tottenham e Paratici che torna a Torino: ecco perché

    TORINO – L’altra sera Massimiliano Allegri nel box dei serbi con Dejan Stankovic in prima fila, adesso Fabio Paratici in dolce compagnia per godersi qualche ora di relax con il tennis in allegato. Chiamatelo l’effetto Djokovic (il campione serbo ha sfidato e battuto Andrej Rublev, mentre Max s’era goduto il successo di Nole su Stefanos Tsitsipas), magari agevolato dalla lunga quanto anomala sosta per via del Mondiale in Qatar, mescolate rumours, gossip, voci, notizie e avrete il cocktail perfetto: in Italia non si arriva mai per caso e sul web è già partita la caccia alle motivazioni legate alla rentrée torinese del dirigente del Tottenham.
    Fabio e Wes
    Inevitabile: i tifosi juventini si sono immediatamente scatenati con i loro commenti, non appena è diventata pubblica l’immagine che ritrae Paratici, direttore generale degli Spurs – nonché ex responsabile area sport nonché ex coordinatore area tecnica nonché ex direttore sportivo bianconero – all’ingresso del Pala Alpitour, sede delle Atp Finals di tennis. Tra le richieste, o meglio, le spiegazioni più insistenti di chi provava a chiedersi il perché della presenza di Paratici c’è chi ha pensato a un’accelerazione della trattativa che lega gli Spurs al centrocampista statunitense Weston McKennie, pane quotidiano dei tabloid d’Oltremanica. Un giocatore strautilizzato nella prima parte di questa stagione da Allegri, ma che poi – anche per via di un infortunio chissà come svanito al momento della convocazione pre-Mondiale in Nazionale – s’è gradualmente defilato con l’esplosione dei talentuosi Nicolò Fagioli e Fabio Miretti. Di Wes, infatti, si sono perse le tracce il 29 ottobre a Lecce dove, mentre la Juve osannava l’ex Cremonese goleador “alla Del Piero”, lui si beccava un 5 in pagella. Ed ora?
    Fabio oltre Wes
    Ora succede che Paratici a Torino faccia sempre notizia, a maggior ragione se nella foto in questione il dirigente sta smanettando il suo smartphone. Sui social, dove tutti possono scrivere di tutto, si è infiammato il dibattito. Risulta, ad ogni modo, che il dg fosse a Torino solo per staccare dal tran tran londinese. Ma ciò non toglie che McKennie e il Tottenham possano incrociarsi prima o poi. Detto questo, pare che l’ex Schalke non sia l’unico obiettivo degli Spurs, così come sembra che la Juventus non opporrà chissà quali barricate per cedere l’americano a gennaio, naturalmente alle giuste condizioni. Antonio Conte, nel frattempo, aspetta. E già quest’intreccio tra uomini che hanno ricostruito la Juve e giocatori e dirigenti attori della Juve di oggi avvampa la passione dei tifosi bianconeri.
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    Mondiale: Son ce la fa, giocherà con una protezione per l'orbita oculare

    TORINO – La paura è passata, ora è il tempo dei sorrisi e dell’ottimismo. Son Heung-Min, superstar del Tottenham e della Corea del Sud, ha fugato ogni residuo dubbio e confermato, attraverso i suoi profili social, che farà parte della spedizione in Qatar per la Coppa del Mondo nonostante si sia fratturato l’orbita dell’occhio in quattro punti la scorsa settimana. Son è già stato operato con successo e indosserà una maschera protettiva appositamente progettata durante il Mondiale. Il 30enne ha subito il terribile infortunio nel corso del primo tempo della vittoria degli Spurs in Champions League a casa del Marsiglia dopo essersi scontrato con il difensore francese Chancel Mbemba.
    Corsa contro il tempo
    A caldo, il timore era legato a un eventuale forfait in vista della kermesse qatarina. Così, per aumentare le chance di partecipazione dell’asso del Tottenham, l’intervento chirurgico è stato anticipato di qualche giorno. Ora, dopo aver ricevuto il via libera dai medici, Son ha confermato che sarà parte della rosa sudcoreana: «Ciao a tutti, volevo solo prendermi un momento per ringraziarvi tutti per i messaggi di supporto che ho ricevuto nell’ultima settimana. Ne ho letti così tanti e li ho davvero apprezzati. In un momento difficile hanno rappresentato un enorme incitamento e mi hanno regalato grandissima forza! Rappresentare il tuo Paese ai Mondiali è il sogno di ogni bambino che gioca a pallone: è stato anche il mio sogno, fin dall’infanzia più tenera. Non vedo l’ora di rappresentare il nostro bel Paese».
    «La maschera? Uno scherzo»
    Son ha aggiunto, in coreano, un messaggio per i fans che vivono nel suo Paese d’origine, riferendosi alle mascherine anti-Covid che sono state fatte indossare in Corea del Sud per contrastare la pandemia: «Considerando le maschere che tutti voi avete indossato con pazienza negli ultimi due anni, la mia mascherina per i Mondiali non sarà nulla. Sarà uno scherzo». La Corea del Sud inizierà la sua campagna nel Gruppo H contro l’Uruguay il 24 novembre prima di affrontare il Ghana quattro giorni dopo e il Portogallo il 2 dicembre.
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    Conte ko contro il Liverpool, la doppietta di Salah condanna il Tottenham

    LONDRA (Inghilterra) – Torna a conoscere la sconfitta il Tottenham di Antonio Conte che cade, in casa, contro il Liverpool nel 15° turno di Premier League. Ko per gli Spurs che restano al 4° posto in classifica, a quota 26 punti, sotto i colpi di uno scatenato Salah, autore della doppietta che permette e Klopp di risollevarsi salendo a 19 punti. Al Tottenham non basta Kane nella ripresa, questa volta nemmeno il finale di partita gira a favore del tecnico leccese che scivola per la quarta volta in campionato.
    Tottenham-Liverpool, tabellino e statistiche
    Premier League, la classifica
    Tottenham-Liverpool, decide Salah
    Match subito intenso che i Reds sbloccano all’11’ grazie alla prima rete della serata dell’egiziano con un facile tap-in sul secondo palo. Il Tottenham risponde centrando un palo con Perisic, ma prima dell’intervallo Salah timbra nuovamente con il tocco sotto per il raddoppio Liverpool. Nella ripresa gli uomini di Conte ci provano subito con Sessegnon e Perisic, la rete la trova Kane al 70′ ma nel finale il forcing non è decisivo come nelle ultime due gare e la gara termina con il successo per la formazione di Klopp.
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    Conte, un anno di Tottenham e il giudizio su Bentancur: “Ha solo un problema…”

    LONDRA (Inghilterra) – Dopo la qualificazione agli ottavi di Champions con la conquista del primo posto nel girone allo scadere, il Tottenham si prepara per la Premier League. Alla vigilia della sfida contro il Liverpool parla Antonio Conte che in vista del difficile impegno fa il resoconto degli infortunati: “Posso confermare che Richarlison non è disponibile per la partita. Lo stesso per Romero, Bentancur sta molto meglio. Oggi ha partecipato alla sessione di allenamento. Così è stato per Kulusevski , oggi ha fatto metà allenamento con noi. Lucas Moura ha dolore al tendine. Oggi è stato davvero male e mi ha detto che era molto preoccupato. Son si sta operando. Alla fine dobbiamo essere contenti per la qualificazione alla Champions League e ora dobbiamo cercare di finire queste ultime tre partite nel miglior modo possibile”. Un momento non semplice vista l’infermeria piena per il tecnico italiano che festeggia il suo primo anno sulla panchina degli Spurs e commenta con il giornalista: “Mi vedi più vecchio? Dopo un anno? Dobbiamo essere felici perché in un anno abbiamo fatto molti progressi. Finire la scorsa stagione in Champions League, quarto posto, e poi questa stagione qualificandoci agli ottavi nonostante molti infortuni importanti. Molte volte le persone dimenticano che ci sono squadre che possono permettere di perdere due, tre, quattro giocatori e altre squadre devono pagare molto quando si hanno questi grossi infortuni di giocatori importanti”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    L'Italia in panchina alla conquista della Champions. Manca solo Allegri

    TORINO – Cinque allenatori italiani in cerca della coppa dalle grandi orecchie. Cinque allenatori italiani che dimostrano, ancora una volta, quanto la nostra scuola sia tutt’altro che superata e inaridita. Cinque allenatori italiani che abbracciano varie generazioni e che insegnano la via per l’affermazione. In un modo o nell’altro.

    Ancelotti ha raggiunto Ferguson

    Carlo Ancelotti, innanzitutto. Con il suo Real Madrid, ha raggiunto il record delle 102 vittorie in Champions League, affiancandosi al mito di Sir Alex Ferguson. Non ci sono più parole per descrivere Carletto, colui che non passa mai di moda e che sa sempre arrivare in fondo, con il gioco, con i giovani, con i campioni rivitalizzati. E con quella calma che sa trasmettere al gruppo e all’ambiente. Pacificatore. Solo alla Juventus non ci è riuscito, ma questa è storia vecchia.

    Conte: con lui tutti in battaglia

    Antonio Conte, poi. Ovvero l’affamato perenne, il tecnico che trasmette adrenalina, dettami tattici, orgoglio infinito. Con il Tottenham ha timbrato nell’ultimo match, nell’inferno di Marsiglia: roba da duri. Come l’ex capitano e tecnico della Juventus, un motivatore senza eguali al mondo. Dategli un morto, lo farà resuscitare. Son e Kane lo amano, tanto per dire.

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    Conte cade contro il Newcastle: Tottenham ancora ko. Frena l'Arsenal

    LONDRA (Inghilterra) – Occasione sprecata per il Tottenham di Antonio Conte che cade nel 13° turno di Premier League nel match casalingo contro il Newcastle. Boccone amaro per il tecnico italiano che non sfrutta il pareggio dell’Arsenal capolista restando a -5 dalla vetta. Pomeriggio che parte bene con gli Spurs vicini al vantaggio in tre occasioni prima della mezz’ora, ma al 31′ è Wilson a gelare il Tottenham Hotspur Stadium con un tocco sotto che punisce l’uscita dai pali di Lloris. Prima dell’intervallo gli ospiti trovano anche il raddoppio: questa volta Almiron parte i solitaria e non perdona a tu per tu con il portiere francese. Nella ripresa Kane accorcia subito, ma il forcing per tentare il pari è vano. Termina 2-1 per gli uomini di Howe che salgono al 4° posto, a -1 proprio dalal squadra di Conte.
    Tottenham-Newcastle, tabellino e statistiche
    Premier League, la classifica
    Frena l’Arsenal contro il Southampton
    Primo pareggio in campionato per l’Arsenal capolista che non va oltre l’1-1 sul campo del Southampton. Ospiti in vantaggio con Xhaka e raggiunti nella ripresa da Armostrong: i Gunners di Arteta guadagnano un solo punto, facendo un favore al City che accorcia a -2. Dopo l’addio di Gerrard torna a sorridere l’Aston Villa che cala il poker contro il Brentford (4-0), bene anche il Leicester, trascinata dal solito Jamie Vardy, che con lo stesso risultato dei Villains affonda il Wolverhampton. 2-3 pirotecnico ad Elland Roads con il Leeds costretto a cedere al Fulham.
    Southampton-Arsenal, tabellino e statistiche
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