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    Il Monza ottiene la prima storica licenza Uefa per il 2023-2024

    MONZA – L’Ac Monza ottiene la prima licenza Uefa della propria storia. La commissione di primo grado delle licenze Uefa ha infatti esaminato la documentazione presentata dal club brianzolo, dando l’ok alla licenza per la stagione 2023-2024. Il Monza è attualmente nel gruppo di cinque squadre che occupano l’ottavo posto in Serie A ed è in corsa anche per un piazzamento che possa valere un posto nelle competizioni internazionali per la prossima stagione. L’obiettivo per la formazione di Palladino è dunque possibile, ora lo conferma anche la licenza Uefa. LEGGI TUTTO

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    Juve Primavera, Sacchini: obiettivo playoff, idea Nonge e proposte UEFA

    Il vice di Montero, assente per squalifica contro la Roma, Sacchini, ha analizzato la vittoria della Primavera contro la Roma: “Stasera ci sono molte cose che hanno funzionato, come spostare Nonge negli ultimi 30 metri, dove serviva un po’ di fantasia. Abbiamo ritrovato anche Turco, il cui infortunio ci ha penalizzato, e che quindi per noi è importante. Adesso ci aspettano cinque partite complicate e decisive, dovremo lavorare duro, perché l’obiettivo playoff è primario. Sapevamo che i ragazzi della Next Gen ci avrebbero dato una mano, perché hanno acquisito una buona maturità, specie in momenti delicati della partita. Sembra naturale, ma non è così. D’altronde la nostra linea è ben chiara: i giocatori giovani devono salire di categoria e giocare, ci siamo allineati anche alle proposte di UEFA”.  LEGGI TUTTO

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    Cosa farà la Juventus dopo la sconfitta della Superlega?

    TORINO – E adesso la Juventus cosa fa? Dopo la sconfitta della Superlega, che il club torinese ha lanciato nell’aprile 2021 insieme con Real Madrid e Barcellona, unici tre club rimasti nel progetto a differenza degli altri nove che avevano aderito per poi fare immediatamente marcia indietro dopo che la Uefa aveva fatto la voce grossa (Milan, Inter, Atletico Madrid, Arsenal, Tottenham, Manchester City, Chelsea, Liverpool e Manchester United) la domanda non è affatto banale. E infatti la risposta oltre a non essere scontata, al momento non c’è. Nel senso che una decisione definitiva sul da farsi non è stata ancora presa. C’è da dire, del resto, che la Juventus sta vivendo un momento di profonda ristrutturazione interna che, di fatto, non consente di sposare, a caldo, una scelta di campo. Come si sa, occorrerà prima approvare il bilancio il 27 dicembre con l’assemblea dei soci e, soprattutto, procedere alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione, prevista per il 18 gennaio quando ad Andrea Agnelli, su indicazione di Exor, azionista di maggioranza della Juventus, subentrerà Gianluca Ferrero quale nuovo presidente.Sullo stesso argomentoNo Superlega, no sanzioni. Festeggia l’Uefa, ma ha vinto la PremierCalcioIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, Real e Barcellona saranno sanzionate dall'Uefa? E chi fermerà la Premier?

    Cosa succederà adesso che l’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea ha dato ragione all’Uefa? Nell’immediato niente, perché si dovrà attendere marzo e il pronunciamento della Corte stessa, ma sapendo che nella stragrande maggioranza dei casi il parere dell’avvocato generale ricalca quello della Corte, si possono ipotizzare degli scenari.Sullo stesso argomentoSuperlega e monopolio Uefa: arrivato il parere della CorteCalcio

    Ci saranno sanzioni per Juventus, Real Madrid e Barcellona?

    L’Uefa, in teoria, potrebbe esserne autorizzata, a leggere il parere dell’avvocato, ma questo è un dettaglio che sarebbe meglio verificare alla luce della sentenza della Corte. Gli articoli 101 e 102 del Trattato di Roma prevedono, infatti, l’esistenza di monopoli, qualora siano per il bene di qualcosa (in questo caso del “modello europeo di sport”), ma questi monopoli non possono applicare sanzioni sproporzionate e sul concetto di “proporzione” della sanzione dovrebbe decidere un tribunale che dovrebbe riconoscere come violazione il semplice progetto di una nuova competizione. Insomma: Real, Juve e Barcellona escluse dalla Champions? Sembra difficile. L’ipotesi cozza con l’esigenza di vendere poi il prodotto alle tv, certo va considerata la sete di vendetta di Ceferin, ma allo stato attuale delle cose è uno scenario improbabile.

    Sullo stesso argomentoSuperlega: l’avvocato della Corte dà ragione all’UefaCalcioIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Il 15 dicembre sarà una data fondamentale per il calcio europeo: cosa succede

    Comunque vada, la storia del calcio europeo vivrà una tappa fondamentale giovedì 15 dicembre. Una tappa che, comunque vada, non cancellerà la necessità di riforme e di evoluzione, ma determinerà chi, almeno nel presente e nel prossimo futuro, avrà il compito di provvedere a quelle riforme e dirigere quell’evoluzione: la Uefa, che guida il calcio europeo dalla propria fondazione nel 1954, oppure anche altri soggetti. E’ anzitutto quest’ultimo il nocciolo della questione: quello della Uefa è un monopolio, illegale in base alle norme dell’Unione europea, oppure no? Le sanzioni contro i club organizzatori della Superlega (Real Madrid, Barcellona e Juventus i tre rimasti dei 12 originari) costituivano abuso di posizione dominante, con violazione degli articoli 101 e 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea?Sullo stesso argomentoSuperlega, Reichart affonda la Uefa: “Vive sulle spalle dei club, toglie ai tifosi le partite migliori”CalcioIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Boban, il talento italiano ucciso e il vuoto dopo Pirlo

    TORINO – È stato un fantasista talentuoso nel Milan e nella Croazia, oggi è Head of Football dell’Uefa. Zvonimir Boban è un grande esperto di calcio e ha fatto un’analisi a 360° del movimento italiano (e non solo) ai microfoni di “Radio anch’io sport”, su Rai Radio 1. Così ha risposto alla domanda se il calcio italiano ridurrà le distanze da quello in Europa: “Dopo Andrea Pirlo l’Italia non ha avuto più un grandissimo talento. Sono passati vent’anni ed è stato ucciso il talento italiano nei vivai e la creatività. Per l’Italia ci vogliono 10-15 anni per ritornare al top, e avvicinarsi al livello dell’Inghilterra. Questi anni devono passare lavorando tanto e bene e rifacendo questi stadi che sono ormai imprescindibili”. LEGGI TUTTO

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    Juve, ufficiale la multa per cori razzisti contro il Psg

    NYON (Svizzera) – Dopo le investigazioni fatte in merito al match del Parco dei Principi nella prima giornata del Gruppo H di Champions League (6 settembre) tra Paris Saint-Germain e la Juventus, la Uefa ha ufficializzato le sanzioni verso il club bianconero per cori razzisti.
    La multa e i provvedimenti
    Multa di 15 mila euro e chiusura parziale dello Juventus Stadium, che dovrà essere composto da almeno 1.000 posti, durante la successiva partita cui la Juventus giocherà come società ospitante, per comportamento razzista di suoi sostenitori. Tale chiusura parziale dello stadio è sospesa per un periodo di prova di un anno, a decorrere dalla data della presente decisione. Inoltre divieto di vendere i biglietti ai suoi tifosi per la prossima partita in trasferta, divieto della validità di un anno.

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    Uefa-Superlega da brividi: al via il dibattimento che può cambiare il calcio

    Oggi inizia il procedimento legale più importante della storia del calcio europeo. Presso la Corte di Giustizia Europa inizierà il dibattimento sul contenzioso fra l’Uefa e la Superlega: comunque vada a finire, chiunque vinca, ci sarà un prima e un dopo questo pronunciamento. Se la Corte riconoscesse le ragioni della European Super League, si avrebbe il via libera per la costituzione di una nuova competizione continentale, senza che l’Uefa possa sanzionare in alcun modo i club che volessero aderirvi. Se la Corte dovesse decidere in favore dell’Uefa, l’organizzazione che governa il calcio europeo sarebbe ancora più forte nella gestione di tutte le competizioni e nell’impedire la nascita di altri tornei, anche se molto difficilmente la Corte consentirebbe alla stessa Uefa di prendere provvedimenti disciplinari contro i club che hanno promosso il tentativo di formare la Super League. Questo perché, appunto, si è trattato di un “tentativo”, ma soprattutto perché negli articoli 101 e 102 del Trattato di Roma, quelli che regolano la concorrenza, in determinati casi viene eccezionalmente concessa l’esistenza di monopoli, a patto però che non sanzioni in modo sproporzionato chi vi aderisce.Sullo stesso argomentoSuperlega-Uefa, a luglio prime udienze alla Corte di Giustizia UeCalcio

    Insomma, anche con una vittoria alla Corte, l’Uefa non potrebbe escludere Juventus, Barcellona e Real Madrid dalle sue competizioni anche solo per una o due stagioni. In compenso, però, l’Uefa si ritroverebbe con un potere pressoché assoluto in ambito commerciale e tutti i club dovrebbero sottostare alle sue decisioni. Ma l’Uefa ha possibilità di vincere? Un pronunciamento della Corte di Giustizia Europea non è terreno di pronostici, ma rileggendo attentamente gli articoli 101 e 102 è difficile non riconoscere i tratti di monopolio all’Uefa. Il primo tratta i monopoli o i cartelli e recita: «Sono incompatibili con il mercato interno e vietati tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all’interno del mercato interno». E al comma B, si legge: «in particolare quelli consistenti nel limitare o controllare la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti».

    Sullo stesso argomentoCeferin-Superlega, nuovo attacco: “Progetto finito, argomento chiuso”Calcio

    E, di fatto, il comportamento dell’Uefa con le competizioni europee rientra in modo abbastanza preciso, anche perché in un unico organismo raggruppa il potere organizzativo (esecutivo), quello disciplinare (giudiziario) e quello legislativo costruendo il regolamenti. Oltre al fatto che organizza i tornei, ne commercializza i diritti, ridistribuendone i proventi secondo i suoi criteri: forse un po’ troppo in un unico ente. Il 102 tratta l’abuso di posizione dominante: «È incompatibile con il mercato interno e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato interno o su una parte sostanziale di questo». E anche in questo caso lo scenario dell’attuale governo Uefa sembra rientrare in questa casistica, impedendo ai club di formare tornei alternativi. C’è però un “ma”. Perché i due articoli, 101 e 102 del TFUE, precisano: «Tuttavia, le disposizioni possono essere dichiarate inapplicabili qualora le pratiche con Aleksander Ceferin, 54 anni, presidente dell’Uefa tribuiscano a migliorare la produzione o la distribuzione dei prodotti o a promuovere il progresso tecnico o economico, pur riservando agli utilizzatori una congrua parte dell’utile che ne deriva».

    Sullo stesso argomentoSuperlega, Florentino Perez sferza Ceferin: “Progetto vivissimo, la Uefa è un monopolio”Liga

    Ed è il passaggio che può salvare l’Uefa: la specificità dello sport farebbe sì, agli occhi di un eventuale avvocato di Ceferin, che sia indispensabile avere un unico ente a cui fare riferimento, visto che una frammentazione potrebbe essere dannosa al movimento stesso, tuttavia attenzione al discorso delle sanzioni Uefa contro i tre club. L’eccezione può essere accettata a patto che l’ente monopolista «eviti di imporre alle imprese interessate restrizioni che non siano indispensabili per raggiungere tali obiettivi» La Super League punterà dunque a dimostrare l’effettivo monopolio dell’Uefa e sul fatto che questo impedisca una libera concorrenza all’interno dell’Unione. L’Uefa sosterrà che se qualcuno vuole creare un torneo alternativo può farlo senza problemi, ma non può più iscriversi alle sue competizioni. Ma la creazione di un nuovo torneo potrebbe richiedere un paio d’anni e nel frattempo l’Uefa non potrebbe impedire l’iscrizione dei club che lo stanno fondando. Anche questo è un dettaglio molto significativo che potrebbe emergere nel pronunciamento.

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    Oggi si inizia con il dibattimento, a ottobre e novembre potrebbe esserci il parere dell’avvocato generale (molto importante perché inquadra il tema per la Corte e spesso il suo parere coincide con la decisione finale), entro fine anno o all’inizio del 2023 il pronunciamento, che diventerà legge per tutti gli Stati dell’Unione. Stamattina parleranno prima i legali della Superlega, poi ci saranno le arringhe di Uefa, Fifa, Liga e federcalcio spagnola, Governo italiano e un’altra ventina di governi e la Commissione UE, tutti sostanzialmente contrari alla Superlega. Curioso, visto che l’attuale sistema Uefa finirà per favorire uno stato appena uscito dall’Unione, l’Inghilterra destinata al dominio totale del calcio continentale con le regole attuali (oltre al fatto che in questo momento ci sono più paesi extra UE che aderiscono all’Uefa rispetto a quelli dell’Unione). Ma la Corte Europea non ha mai tenuto in grande considerazione il parere dei Governi. Un esempio? Il caso Bosman vide tutti i governi schierati con l’Uefa e l’Uefa fu sconfitta da Bosman e dall’avvocato Jean-Louis Dupont. A proposito, sapete qual è l’avvocato della Super League? Sì, Jean-Louis Dupont.

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