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    Da Perin, Onana, Provedel e gli altri: la rivolta dei numeri 12

    Sono diversi ormai, i portieri nel nostro campionato che hanno ribaltato le gerarchie di inizio stagione, altri invece, potrebbero farlo a breve. Una tendenza rovesciata rispetto agli ultimi anni C’era una volta la spina dorsale. Si puntava su un portiere e su un difensore, poi su un regista e su un grande goleador. La squadra girava intorno a loro, impermeabili al turnover e a ogni tipo di “scelta tecnica”. Un tempo era prassi, oggi non è così. L’inversione di tendenza passa dal Covid e dal suo impatto sul calcio, con le cinque sostituzioni e un calendario sempre più fitto. LEGGI TUTTO

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    La Juve affonda senza il capitano: perché Bonucci a Monza non ha giocato

    Landucci l’ha spiegata come scelta tecnica: “Pensavamo che Gatti fosse la soluzione giusta, ma Leo era a disposizione”. Ma se c’è uno che non ha mai rifiatato è Bremer… Déjà-vu, ma fino a un certo punto. Come quattro giorni prima con il Benfica, da capitano Leonardo Bonucci ha guidato il gruppo sotto la curva con lo sguardo contrito, apparentemente stavolta fermandosi prima delle lacrime. Quello che è cambiato è quanto successo prima: non il risultato del campo, tristemente analogo, ma il fatto che a Monza Bonucci è stato capitano non giocatore. In panchina, neanche entrato. Mentre la nave affondava. LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “Milan, quando domini devi segnare. Che bel Napoli, Lobotka somiglia a…”

    L’ex c.t. dopo Milan-Napoli: “Peccato che l’arbitro abbia fischiato la fine. Sarei stato davanti alla televisione per ore”Una partita europea. Finalmente. Divertimento, entusiasmo, tante emozioni. A San Siro è andato in scena un autentico spettacolo e Arrigo Sacchi commenta: “Peccato che l’arbitro abbia fischiato la fine. Sarei stato davanti alla televisione per ore. Bravissimi tutti, i giocatori delle due squadre e anche l’arbitro che si è fatto rispettare, ma ha sempre lasciato giocare. Ripeto: avrei desiderato che questa gara non finisse mai. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi ha un mese di tempo per riprendersi l'Inter. Ma se non svolta entro il Mondiale…

    L’allenatore non rischia nell’immediato, ma la società è delusa e spera che la squadra possa ritrovare la strada smarrita prima della pausa per la Coppa del MondoDal nostro inviato Davide Stoppini19 settembre
    – UDINEQuando i problemi si ripresentano, a cadenza costante, senza che neppure la terapia d’urto sortisca effetto, vuol dire che la situazione è più che complicata. L’aria è pesante, dentro l’Inter. E chiama in causa tutti, giocatori compresi, pure se inevitabilmente nel mirino finisce l’allenatore. Non può essere altrimenti. E allora è giusto andare dritti al punto: Inzaghi non rischia l’esonero. Non è un tema di discussione oggi, non saranno decisive neppure le partite (difficili) alla ripresa contro Roma e Barcellona. LEGGI TUTTO