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    L'annuncio del Napoli sui biglietti per il Milan sorprende i tifosi

    I tifosi del Napoli aspettano l’apertura della vendita per i biglietti di Curve e Distinti dell’anello superiore per la gara col Milan, ritorno dei quarti Champions, in programma al Maradona il 18 aprile alle ore 21. Invece la società questa mattina ha sorpreso tutti annunciando la prevendita per altre disponibilità di biglietto degli stessi settori ma dell’anello inferiore dello stadio. Prevendita partita dalle 10 con migliaia di tifosi che si sono collegati per acquistare il biglietto. 
    Napoli-Milan, maratona biglietti: tutte le tappe
    Una lunga rincorsa per Napoli-Milan partita da martedì con la prelazione per gli abbonati, quindi giovedì la corsa al tagliando per la vendita libera – in coda tantissime persone dalla mattina con attese anche di cinque ore – e, ancora, resiste, l’attesa per l’apertura della vendita per Curve e Distinti superiori, i settori più ambiti dai tifosi. Ma al momento la società non ha ancora dato indicazioni in tal senso.  LEGGI TUTTO

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    Napoli-Milan, ecco i primi coi biglietti: tifosi anche da Catania

    In fila sei ore prima dell’inizio della prevendita per i non abbonati, provenienti non solo da Napoli ma anche da altre regioni, come la Sicilia. Un tifoso del Napoli è venuto da Catania per acquistare un biglietto per la sfida contro il Milan, ritorno dei quarti di finale di Champions League, gara in programma il 18 aprile alle ore 21 allo stadio Maradona. I tagliandi potevano essere acquistati online oppure nei rivenditori autorizzati. Era necessaria la fidelity card.
    Tifosi in fila da ore: il sollievo per il biglietto acquistato
    Uno dei punti vendita più famosi in città è quello della Galleria Umberto I dove questa mattina già tantissimi tifosi erano in fila. La coda si è fatta sempre più intensa e le ore di attesa non hanno spaventato i fedelissimi. Poco dopo le 15 i primi ad uscire, felici ma stanchi per il biglietto appena acquistato. Sono grandi e piccoli, ragazzi e signori, vecchi e nuovi tifosi. Tutti uniti dalla passione azzurra pronti a scortare la propria squadra verso il sogno Champions. LEGGI TUTTO

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    Biglietti Napoli-Milan, file chilometriche in città e web già in tilt

    Grande attesa e file chilometriche per un posto al Maradona in occasione della partita col Milan valida come ritorno dei quarti di finale di Champions League in programma il 18 aprile alle ore 21. Alle 15 partiva la prevendita e in Galleria Umberto I, a Napoli, in un punto autorizzato, tantissimi tifosi hanno atteso anche sei ore per un posto in prima fila al Maradona per “la partita dell’anno”.
    Napoli, che attesa per i biglietti col Milan
    I primi sono arrivati intorno alle dieci, pochi minuti dopo l’annuncio da parte del Napoli della prevendita aperta anche ai non abbonati con prezzi più alti rispetto a chi in estate ha sottoscritto la tessera (per cui è previsto uno sconto del 20%). “Per il Napoli questo è altro” dice qualcuno giustificando così l’attesa e la mattinata trascorsa per il Napoli. Ma le code non erano solo reali. Anche sul web il sistema è stato subito preso d’assalto da migliaia di tifosi speranzosi di acquistare un biglietto e consapevoli di dover attendere diverse ore.  LEGGI TUTTO

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    Pioli pungola il Napoli: “Squadra fantastica, ma la Champions è un'altra cosa”

    Stefano Pioli scruta l’orizzonte e si prepara alla doppia sfida con il Napoli in Serie A, domenica, e in Champions League ai quarti di finale. Il tecnico del Milan rende merito alla squadra di Spalletti, ma allo stesso tempo tiene sul pezzo i suoi: “Il Napoli ha tutte le caratteristiche della grande squadra, dimostrando continuità, forza e qualità, ma non esiste nessuno che sia perfetto o imbattibile. Li affronteremo domenica in campionato, dove hanno fatto cose strepitose, ma la Champions è la Champions”. LEGGI TUTTO

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    Milan, brutte notizie per Pioli: Kalulu ko, salta il Napoli

    MILANO – Lesione del muscolo soleo del polpaccio destro per Pierre Kalulu. Il difensore milanista è stato sottoposto in mattinata ad esami di controllo che hanno evidenziato la lesione, per la quale si era fermato nei giorni scorsi mentre era in ritiro con la Francia Under 21. Dal ritiro francese si era inizialmente parlato di contusione, ma gli accertamenti hanno rivelato una situazione diversa. Un nuovo controllo strumentale sarà effettuato tra una settimana. LEGGI TUTTO

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    Di Canio: “Inter, l'era Conte non ha insegnato. Milan senza identità”

    MILANO – Paolo Di Canio, si aspettava questo campionato da Milan e Inter?   «Assolutamente no, per me partivano come favorite. Mi ha sorpreso il crollo verticale del Milan a gennaio e non pensavo a questo percorso di alti e bassi dell’Inter soprattutto dopo la vittoria di inizio anno contro il Napoli. Entrambe stanno andando molto bene in Europa, ma in Serie A si aggrappano all’alibi del Napoli che vola e questo non basta. I punti in classifica sono pochi, Milan e Inter in campionato sono nettamente al di sotto dei loro standard e le sconfitte sono troppe».  Se una delle due rimanesse fuori dalle prime quattro? «Pensando anche al monte ingaggi della Lazio, sarebbe devastante, tecnicamente ed economicamente. Penso che solo la finale di Champions, anche senza vincerla, potrebbe dare un senso al mancato traguardo in campionato. Però conta troppo entrare nelle prime quattro, quindi mi viene da dire che, per assurdo, sarebbe meglio uscire ora dalla Champions per non fallire l’obiettivo minimo in Serie A».   Parliamo dell’Inter. «La cosa peggiore dei nerazzurri è la non capacità di rigenerarsi dopo una bella prestazione. In questo 2023 è sempre successo così, con brutte gare dopo delle belle prove. I giocatori sono responsabili, hanno colpe. E’ come se i due anni di Conte non gli avessero insegnato nulla, non hanno acquisito la sua cattiveria agonistica. Probabilmente questo accade anche perché all’Inter ci sono buoni giocatori, ma non campionissimi affermati con un bagaglio tale di vittorie alle spalle che gli permetta di gestire certi momenti».  E Inzaghi? «I problemi nei momenti topici della passata stagione si sono ripetuti anche quest’anno. Certo, Inzaghi ha vinto due Supercoppe e una Coppa Italia, un merito che gli va riconosciuto, però non ci si può fermare qui. La difficoltà è guidare una squadra che dopo una vittoria, si sappia ricaricare. Dopo le interviste puoi anche festeggiare, ma Simone, con cui ho giocato e che considero un bravo allenatore, pensa troppo a ricordare le coppe vinte e i traguardi raggiunti, anziché voltare pagina e spostare l’obiettivo sulla gara successiva. Dopo un anno e mezzo all’Inter, mi viene da pensare che Inzaghi non sia perfetto per un grande club, è mancato un salto di qualità, un’evoluzione rispetto agli anni di Roma. Una differenza che si nota con Pioli».  In che senso? «Stefano non ricorda a ogni gara sbagliata di aver vinto lo scudetto, ma è critico con se stesso e i giocatori. Inzaghi, e lo dico con tutto il bene del mondo, forse non ha ancora capito dove si trova e rivendica con un orgoglio un po’ infantile tutte le cose che ha fatto bene. Attenzione, nessuno gliene disconosce, ma bisogna tarare il percorso che si fa. Il club gli ha chiesto di arrivare fra le prime quattro, ma non quarto. L’obiettivo è lo scudetto, quello che la stagione scorsa l’Inter ha buttato via. Mi aspettavo che Inzaghi potesse crescere con i giocatori, invece non è successo. Per altro i calciatori ascoltano come parla un allenatore e continuando a sentirsi dire che hanno vinto qualcosa, finisce che si rilassano. Ma a Milano la vittoria è una routine, non è come a Napoli: l’Inter ha conquistato lo scudetto due anni fa, mica venti! Secondo me, manca un po’ di fame, Inzaghi deve alzare l’asticella. Detto questo, io spero che possa rimanere e vincere».  LEGGI TUTTO

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    Sottil espulso: la frase urlata a Doveri dopo la ripetizione del rigore di Ibrahimovic

    UDINE – Nel finale di primo tempo di Udinese-Milan succede di tutto e si scaldano gli animi. Andiamo con ordine: viene fischiato un rigore in favore dei rossoneri per fallo di mano dopo la review al Var (Doveri in presa diretta non ha considerato il tocco da rigore o non l’ha visto). Sul dischetto va Ibrahimovic che sbaglia, facendosi parare il destro da Silvestri. Sulla respinta, che è laterale (molto laterale, tant’è che il pallone finisce fuori l’area), il primo ad arrivare è Beto, che prova a ribaltare l’azione. Qualche secondo più tardi Doveri ferma tutto e fa ripetere il penalty, scatenando la furia dell’Udinese e di Sottil, che viene espulso. Il tecnico bianconero, prima di lasciare il campo, urla: “È vergognoso” e “siete una barzelletta”. LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic è il marcatore più anziano della Serie A: la nuova classifica

    UDINE – Zlatan Ibrahimovic è diventato il giocatore più anziano a realizzare un gol in Serie A. L’attaccante del Milan ha realizzato il rigore che ha dato il momentaneo pareggio ai suoi (1-1) sul campo dell’Udinese entrando nella storia: gol 41 anni e 166 giorni e nuovo primato nella storia del campionato! Battuto il precedente reciord che apparteneva ad un altro rossonero ovvero Billy Costacurta che segnò a 41 anni e 25 giorni il suo ultimo gol, sempre su rigore, sempre contro l’Udinese e con fascia da capitano, nella sua ultima partita in carriera il 19 maggio 2007 (Milan-Udinese 2-3). Scende al 3° gradino del podio Silvio Piola (40 anni e 131 giorni). Chiudono la Top 5 Pietro Vierchowod (40 anni e 47 giorni) e Francesco Totti (39 anni e 364 giorni). LEGGI TUTTO