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    Quelle parole di Mattarella che Allegri non ha ascoltato

    Insieme con la Juve e con l’Atalanta, con Gasperini e Gravina, Malagò, Spalletti, Abodi e Casini, il 14 maggio al Quirinale, in udienza dal Capo dello Stato prima della finale di Coppa Italia c’era anche Massimiliano Allegri. È un vero peccato che non abbia ascoltato o, per meglio dire, non abbia tradotto in pratica le parole di Sergio Mattarella, in totale antitesi con l’inverecondo show post partita del tecnico, ivi compresa la distruzione del set fotografico denunciato dall’agenzia La Presse e l’intollerabile aggressione verbale a Guido Vaciago. E allora, è il caso di riproporre integralmente l’intervento del Presidente della Repubblica. Non ha bisogno di ulteriori commenti, Mattarella ha detto tutto.
    “Benvenuti al Quirinale. Non potendo venire domani sera a vedere l’incontro, sono molto lieto di incontrarvi qui. Spero che questo non vi distragga dalla concentrazione per l’impegno di domani sera. Anzi spero che possa essere un diversivo, che evita l’eccesso di tensione che precede i grandi appuntamenti, alla vigilia. Rivolgo un saluto al Ministro, al Presidente del Coni, al Presidente della Federazione e al Presidente della Lega. Ringrazio molto il Presidente Malagò, il Professor Casini e i due allenatori, Allegri e Gasperini, per le parole che hanno pronunziato. Il calcio è davvero un fenomeno sociale di grande rilievo, come è stato appena detto. Tra i tanti risvolti vi è quello di dare lavoro a tante persone nel nostro Paese. Ma soprattutto – come poc’anzi veniva ricordato – perché è di grande popolarità, sollecita tante emozioni, passioni, sentimenti molto intensi. Lo vediamo continuamente. Stavo per dire lo vediamo ogni domenica – perché quando ero ragazzo si giocava soltanto la domenica. Adesso per tre, quattro giorni a settimana si gioca continuamente. Vediamo costantemente dunque quanto questo sentimento tra i nostri concittadini sia alto. Lo abbiamo visto poi in maniera eclatante in alcune circostanze particolari. Per la vittoria dei Mondiali del 1982 – sto pensando che nel 1982 pressoché tutti i calciatori in attività non erano neppure nati – o per i mondiali del 2006 o per gli Europei del 2021. Quindi nei momenti di esaltazione. Ma anche nei momenti tristi. Quest’anno ricorre il settantacinquesimo anniversario della sciagura aerea di Superga, in cui persero la vita tutti i calciatori e tutto lo staff del Grande Torino. Siamo nel 1949. Non meravigliatevi c’ero già! Avevo otto anni, seguivo il calcio e quindi, oltre a ricordare nome per nome, la formazione di quella grande squadra, ricordo la commozione che ha conquistato in quel momento l’intera Italia. Non c’erano né tv, né i social, né altro, c’era soltanto la radio – e i giornali – e davano conto, esprimevano, manifestavano quanto la commozione avesse conquistato, avesse preso tutti gli italiani in quei giorni”.
    “Avete responsabilità importante”
    “Il calcio ha accompagnato e accompagna la vita del nostro Paese, anche per questo, naturalmente, ricopre una responsabilità importante. So, e apprezzo molto, che siete impegnati – giocatori e club – sovente, in tante attività di valore sociale, perché siete un riferimento, particolarmente per i nostri giovani, per i ragazzi, per i bambini. Così come le squadre attirano, i club attirano senso di appartenenza, di coinvolgimento. E quindi apprezzo molto quello che è stato detto sull’intendimento di stimolare, sollecitare, proporre e compiere iniziative che facciano crescere il senso della tolleranza e del reciproco rispetto. Va fatto capire anche alle tifoserie, dentro le quali c’è di tutto: esprimono spesso magnifiche coreografie, ma vi sono anche comportamenti sconsiderati. Quindi trasmettere il senso del rispetto e della tolleranza anche nelle tribune, negli stadi, è particolarmente importante. Così come è importante incentivare criteri di comportamento e abiti mentali di rifiuto delle discriminazioni e senso di solidarietà, tutto ciò che lo sport comporta come valore. Dietro alle vostre prestazioni di campioni – come siete – vi è non soltanto il talento, vi è anche il sacrificio della preparazione e degli allenamenti. Un complesso di attività che non sono sovente piacevoli, ma che sono indispensabili per esprimere il talento e mantenere una buona forma, che consente poi ai tifosi, e a quelli imparziali come me necessariamente, di guardare le partite e vedere il livello sportivo che esprimete. In bocca al lupo per domani sera. Sono certo sarà un grande spettacolo di sport”.
    “Solidarietà agli arbitri”
    “Sono convinto che sarà un momento di esaltazione, anche se la tensione delle finali è sempre particolarmente intensa, ma anche per questo sarà uno spettacolo importante e sportivamente di grande valore. Vorrei concludere con alcuni auguri certamente condivisi, in maniera generale. Volevo fare gli auguri agli arbitri – che non vedo qui – non soltanto perché sono spesso il parafulmine per quanto riguarda le reazioni dei tifosi, ma anche per una certa assonanza del loro compito con il mio e quindi avverto solidarietà nei loro confronti. Vorrei fare gli auguri all’Atalanta per la finale di Europa League; e gli auguri al Commissario Tecnico della Nazionale Spalletti: tutti seguiamo il suo lavoro con grande partecipazione e coinvolgimento. E in fondo, domani – con gli auguri per questo grande evento che vivrete, che sarà sulle vostre prestazioni – induce i nostri concittadini, ancora di più, a immedesimarsi nel calcio, nello sport, e a chiedere che vi sia sempre un grande livello. Voi siete due grandi squadre, sarà per questo uno spettacolo straordinariamente interessante e bello da vedere e sarà sicuramente per entrambi una serata da non dimenticare. Auguri!”. LEGGI TUTTO

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    Allegri ritrova Milik per Cagliari ma ne perde due. Convocato Szczesny

    Sono 23 i convocati di Massimiliano Allegri per la gara di domani contro il Cagliari. Due le assenze tra le fila dei bianconeri: non ci saranno Moise Kean, reduce dal fastidio al ginocchio sinistro, e Fabio Miretti, quest’ultimo ancora alle prese col problema all’alluce. Il tecnico bianconero potrà invece contare sia su Wojciech Szczesny, dopo il duro colpo subito nel derby, che sul rientrante Arkadiusz Milik: l’ultima apparizione dell’attaccante polacco risale al 10 marzo, nel 2-2 contro l’Atalanta in cui segnò anche un gol, prima del problema muscolare alla coscia sinistra.
    Cagliari-Juve, i convocati di Allegri
    Nessun calcolo in vista della Coppa Italia, la gara più importante è quella di domani: questo il messaggio trasmesso da Allegri nella conferenza stampa della vigilia, con l’allenatore toscano che dunque rimarca l’importanza della sfida  contro i rossoblù di Claudio Ranieri, reduci dal prestigioso 2-2 contro l’Inter a San Siro.
    Questa la lista completa dei convocati della Juventus: 1 Szczesny, 2 De Sciglio, 3 Bremer, 4 Gatti, 5 Locatelli, 6 Danilo, 7 Chiesa, 9 Vlahovic, 11 Kostic, 12 Alex Sandro, 14 Milik, 15 Yildiz, 16 McKennie, 17 Iling-Junior, 22 Weah, 23 Pinsoglio, 24 Rugani, 25 Rabiot, 26 Alcaraz, 27 Cambiaso, 33 Djalo, 36 Perin, 41 Nicolussi Caviglia. LEGGI TUTTO

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    Allegri, conferenza Juve-Genoa: segui la diretta

    TORINO – Scavalcata in classifica dal Milan, la Juve deve ora guardarsi le spalle e rispondere al successo del Bologna a Empoli nell’anticipo della 29ª giornata di Serie A. I bianconeri, che nelle ultime sette partite hanno racimolato appena sei punti vincendo una sola volta, 3-2 al fotofinish in casa contro il Frosinone, nel lunch match di giornata ospitano all’Allianz Stadium il Genoa. La Vecchia Signora deve cercare di lasciarsi alle spalle questo difficile periodo per archiviare prima possibile il discorso quarto posto: la Roma, attualmente quinta, è a 10 punti di distanza. Di fronte in questo turno ci sarà il Grifone di Alberto Gilardino, tra le rivelazioni in positivo di questo campionato. I rossoblù, reduci dalle sconfitte contro Inter (2-1) e Monza (2-3), sono a quota 33, ben nove lunghezze sopra il Frosinone terzultimo. Massimiliano Allegri, alle ore 14, presenta la sfida contro i liguri nella consueta conferenza stampa della vigilia.  LEGGI TUTTO

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    Ranieri, la salvezza e il momento del Cagliari spiegato alla Allegri

    Allegri non è l’unico ad ammirare i cavalli. Anche Ranieri, nel corso della conferenza stampa in vista del match contro il Monza, ha preso in prestito una metafora dal mondo dell’ippica per caricare il Cagliari in questo rush finale. L’allenatore ha poi analizzato la sfida e ha parlato anche del caso D’Aversa, con il tecnico esonerato dal Lecce in seguito alla testata data ad Henry.
    Monza-Cagliari, le dichiarazioni di Ranieri
    L’allenatore per spiegare il momento del Cagliari si è affidato alla metafora dell’ippica, come Allegri: “Uno pensa ai tre punti e passa tutto in cavalleria ma dobbiamo essere sempre concentrati, mancano ancora 10 partite e la quota salvezza sarà a 36-37 punti. Dobbiamo arrivarci, ci sono 30 punti a disposizione e non possiamo permetterci passi falsi. Siamo nel curvone finale e poi c’è il rettilineo finale. I cavalli si vedono in fondo e spero di avere quelli giusti”. Ranieri ha fatto chiarezza anche sulle condizioni di Gaetano: “Se recupera? Vediamo, tutti stanno migliorando ma dobbiamo capire cosa non mi permetterà di rischiare”. Sul futuro: “Ho sempre le idee chiare ma la cosa più importante è centrare la salvezza, non per me ma per tutta la Sardegna. Ho un altro anno di contratto. Io sto bene, ma fino a quando non raggiungo l’obiettivo non sono in pace. Sarà così anche adesso, devo restare freddo e asettico fuori”. Sul caso D’Aversa: “Non può essere giustificato ma riesco a capirlo. Non va bene però, perché ci sono tanti ragazzi che ci guardano. Può capitare ma è un peccato, anche in passato abbiamo visto scene anche più dure. Non andrebbero fatte ma si vede quanto stress un allenatore sia costretto a tenere a bada”. LEGGI TUTTO

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    Ravanelli: “L’allenatore della Juventus non può dire una frase del genere”

    Futuro Allegri, Ravanelli: “Non sono convinto”
    La Juve e Allegri è il grande punto interrogativo, perché la squadra ha perso la verve del girone d’andata e nelle ultime settimane ha perso tantissimi punti, non soltanto dall’Inter ma si è vista anche superare in classifica dal Milan. Il tifo si è diviso sul tecnico livornese: se all’Allianz Stadium è stato esposto uno striscione per i suoi 1000 punti in Serie A – oltre a qualche fischio tra primo e secondo tempo – non è  stata la stessa cosa sui social visti i continui commenti negativi.
    Anche Ravanelli qualche tempo fa si era espresso così circa il futuro sulla panchina della Juve di Allegri: “Credo che la cosa più importante per lui sia capire se questa Juventus con qualche innesto possa essere competitiva sia in Champions che in campionato. Vorrà delle certezze e giocatori di grande qualità. Per questo non sono convinto che possa rimanere ancora sulla panchina della Juventus. I tifosi non sono contenti di questa Juventus, soprattutto perché dopo la partita contro l’Inter si  è sciolta come la neve al sole”.  LEGGI TUTTO

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    Allegri e la spaccatura Juve allo Stadium: tra striscioni, svolta e capolinea

    Non serviva la partita di ieri sera con l’Atalanta per scoprire quanto Massimiliano Allegri sia una figura, per così dire, divisiva all’interno dell’opinione pubblica bianconera. Ma la spaccatura all’interno della tifoseria tra chi ancora sostiene Allegri e chi invece vorrebbe un cambio di gestione è emersa in maniera chiara all’Allianz Stadium a metà gara: quando il signor Guida ha fischiato la fine del primo tempo, dalle tribune sono arrivati fischi, in parte coperti dalla reazione della Curva Scirea. Dalla Sud solo sostegno e applausi per la squadra e soprattutto per Allegri, con tanto di striscione sui 1000 punti in bianconero superati e cori ad hoc ai quali l’allenatore ha prontamente risposto con un saluto.

    Juve, tifo diviso in due

    C’è dunque una spaccatura che a questo punto è riscontrabile non solo sui social, ma anche in un teatro rimasto finora piuttosto neutrale come lo Stadium: anche a fine gara, dopo il 2-2, si è sentito qualche fischio mentre dalla Sud non è mai mancato l’apporto. E la divisione all’interno dell’opinione pubblica juventina rischia di diventare ancora più netta se non ci sarà una svolta. Anche se per qualche tifoso l’avventura di Allegri è arrivata al capolinea, al di là di obiettivi e contratti. LEGGI TUTTO

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    McKennie, Rabiot e Alcaraz: come stanno gli infortunati Juve. E Kean…

    TORINO – La Juventus di Massimiliano Allegri si prepara alla super sifda casalinga contro l’Atalanta (domenica, ore 18) con la situazione infermeria che ha tenuto banco per tutta la settimana, specie a centrocampo. Nella conferenza stampa della vigilia il tecnico livornese ha detto che Weston McKennie si è allenato con il resto della squadra, pertanto sarà a disposizione. Non saranno delle partite, oltre allo squalificato Vlahovic, anche Alcaraz e Rabiot che, come sottolineato dall’allenatore bianconero, tornerà la prossima settimana.

    A prendere il posto dell’ex Fiorentina al centro dell’attacco sarà Arkadiusz Milik – “Farà molto bene”, ha detto Allegri -, alla ricerca del riscatto dopo quel rosso dopo 15 minuti contro l’Empoli che ha praticamente rappresentato uno sliding doors della stagione della Vecchia Signora. In avanti torna a disposizione anche Moise Kean, al rientro dopo oltre due mesi ai box a causa di un infortunio allo stinco: “Sta molto meglio ed è a disposizione. È un giocatore che ci darà molte soluzioni”, ha detto Allegri nella conferenza stampa della vigilia. L’ultima apparizione dell’ex Psg risale allo scorso 8 dicembre, 7 minuti nella sfida vinta 1-0 contro il Napoli in casa grazie al colpo di testa di Gatti.  LEGGI TUTTO

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    Allegri e Alex Sandro, la coppia Juve da record: a Napoli un nuovo primato?

    La prossima sfida della Juventus in Serie A, in programma al Maradona contro il Napoli, potrebbe essere storica per Alex Sandro. Se il brasiliano dovesse scendere in campo aggiungerà infatti un altro record alla sua carriera con la maglia bianconera.
    Alex Sandro fedelissimo di Allegri: pronto l’aggancio a Bonucci
    Il brasiliano è attualmente a quota 246 presenze sotto la guida di Massimialiano Allegri in tutte le competizioni. Il primato di questa speciale classifica appartiene a Leonardo Bonucci, fermo a 247. Con tutta probabilità Alex Sandro aggancerà l’ex capitano della Juve già contro il Napoli, per poi superarlo definitivamente nel finale di stagione. Numeri, che testimoniano ancora una volta il legame tra il difensore e il tecnico toscano, e fanno sì che il brasiliano risulti il calciatore più utilizzato da Max durante la sua carriera da allenatore.
    Alex Sandro a caccia di record
    Oltre al record di Bonucci, Alex Sandro è vicino a un altro primato storico. Il brasiliano è infatti a quota 321 presenze con la maglia della Juve, a sole sei partite da Pavel Nedved. Nel caso in cui riuscisse a superare anche l’ex Pallone d’Oro, diventerebbe il calciatore straniero con più presenze nella storia della Juventus. LEGGI TUTTO