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    Lazio, la priorità è la mezzala: ecco perché Fabbian può mettere d’accordo tutti

    ROMA – Bisogna portare pazienza, vale per Sarri e per i tifosi della Lazio. Il mercato di quest’anno è bloccato dalla conferma di tutti i big, sacrificio che a Lotito può costare meno dei nuovi acquisti. È rimandato alla valutazione della rosa che farà Mau a luglio, alle cessioni degli esuberi da chiudere, al rebus Rovella, unico per cui si può pensare che venga pagata la clausola di LEGGI TUTTO

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    Sarri, l’intervista sul ritorno alla Lazio: “Perché ho detto sì”

    «E’ stato un discorso d’affetto, la Lazio è come tornare a casa. Se uno ci pensa con lucidità, solo dal punto di vista materiale, le possibilità di fare meglio del secondo posto del 2023 non sono tante. Ma la Lazio è un ambiente in cui voglio bene a tutti così come alla tifoseria, è stata una scelta d’affetto. Non ci ho pensato nemmeno più di tanto». 

    L’addio alla Lazio tra i tormenti e i dolori, era il marzo 2024. 

    «È stato un anno terribile, ho perso persone importanti della mia famiglia, il calcio è stato ai margini. Ora ho voglia di allenare». 

    E’ stato tentato dalla Fiorentina? 

    «Un contatto molto blando c’è stato, ma solo quando avevo già firmato con la Lazio. Ho avuto un sostegno straordinario e commovente dalla tifoseria della Fiorentina, hanno addirittura attaccato delle mie foto in città, una cosa bellissima».  

    Spirito, gioco, mercato. Sarri è lo stesso di sempre? Litigherà con Lotito? 

    «Torno con lo spirito di prima e sul mercato si litigherà sicuramente (accenna un sorriso, ndi). Sono tutte cose che conosco, ma non è che vengo per accontentarmi. Ho le stesse pretese di prima, prenderò le stesse incazzature di prima. Fa parte della normalità, sarebbe preoccupante se avessi un atteggiamento diverso». 

    Primo obiettivo: divertimento? 

    «L’obiettivo, se si riesce ad innescare, è il senso di divertimento nell’ambiente e poi nella squadra, di conseguenza si diverte anche il pubblico. Quando squadra e pubblico si divertono si accettano i momenti di difficoltà che ci saranno sicuramente». 

    Si riparte dal settimo posto per arrivare dove? 

    «La posizione in cui è arrivata la Lazio non ci consente di essere in Europa, l’obiettivo è tornarci a qualsiasi livello. Fa piacere avere tempo per allenarsi, ma fa piacere anche giocare in Coppa. Quando parlo di calendari intasati non lo faccio perché non voglio giocare in Europa, perché voglio calendari più logici».  

    Riecco Sarri bastian contrario… 

    «Adesso stanno dicendo tutti quello che dicevo io, ero stato tacciato di essere polemico. Siamo ai limiti, hanno messo anche questo torneo estivo (il Mondiale per club, ndi). Lasciamo perdere, è una roba che riguarda la politica sportiva, i voti da prendere per le elezioni. Non mi interessano queste cose. A me piace l’Europa, ma in modo fattibile». 

    Qual è la vera Lazio? Quella da agosto a dicembre o quella del 2025? 

    «Il compito dell’allenatore è far rendere la squadra al 100%, poi ci sono dei limiti. Se sei da 7 e dai il 100% non basta perché se ci sono dieci squadre che valgono otto arrivi undicesimo. Se il limite è quello dell’anno scorso fai fatica a tornare in Europa. Ci sono tante antagoniste, Bologna e Milan non arriveranno di nuovo nona e ottava. Attenti al Como, lotterà per l’Europa. Il quadro nazionale è questo. Tornare in Europa non sarà semplice. Vediamo dove può arrivare la squadra, se raggiungendo il 100% ci saranno ulteriori margini». 

    Parlando del Como si parla di Fabregas, è un suo erede? 

    «L’ho visto a Coverciano ad ottobre, era in zona retrocessione. Gli dissi “arriverai a metà classifica”. Non era convinto. Era prevedibile che sarebbe diventato allenatore ed è prevedibile che diventerà un allenatore di un top club». 

    L’ultima Lazio quanto è adattabile al sarrismo? 

    «Vedere le cose dall’esterno non è mai come vederle dall’interno. Magari da fuori ti piace uno e dopo 10 allenamenti dici “questo non è adatto a me”. Succede anche il contrario. Chi non è adatto riesci a farlo girare». 

    Che lavoro la aspetta? 

    «Sarà diverso, come il calendario. Avremo molta più possibilità di lavorare rispetto al passato, in un anno e mezzo sono cambiati 6-7 giocatori. Da fuori faccio fatica a dire chi è adatto a me o no. Aspettiamo qualche settimana. Fermo restando che alcuni giocatori vanno in condizione subito, altri no. E le idee possono non essere veritiere». 

    La società le chiede il rilancio dei giovani. 

    «Vediamo se riusciamo a ringiovanire un po’ la squadra, a liberarla mentalmente, a renderla frizzante. Ci sono tanti giocatori giovani, vediamo se riescono ad essere incisivi. I giocatori di 18-20 anni di alto livello costano cifre esorbitanti come i ventottenni forti di prima». 

    Quanti acquisti ha concordato con Lotito e Fabiani? 

    «Rivedrò il direttore la prossima settimana. Porterà le sue idee, mi porterà qualche nome e io porterò i miei, vediamo. L’importante è che se serve un difensore arrivi subito». 

    Quali sono i ruoli mancanti? 

    «Se vogliamo giocare a 3 a centrocampo siamo corti».  

    Dele-Bashiru ha forza, corsa e tiro. Ma il palleggio? 

    «Non so com’è Dele-Bashiru nel palleggio, l’ho visto giocare trequartista, tutti mi dicono che non lo è. Vediamo di riportarlo a centrocampo e vediamo la sua evoluzione. Alcuni addetti ai lavori, diesse di altre società, ne parlano bene. Qualche qualità ce l’ha». 

    L’ultimo Isaksen può convincerla? 

    «Non è vero che con me ha giocato poco, forse ha avuto meno minutaggio. Ha preso la strada giusta, non penso sarà un problema». 

    Provedel e Mandas, da chi ripartirà? 

    «Abbiamo due portieri forti, si va lì e chi rende di più gioca. Se a dicembre il vice non sarà contento andrà via. Funziona così. Mettere paletti ora è estremamente prematuro». 

    Taty e Dia a confronto.  

    «Il primo gioca con la squadra, è sofisticato, fa gol belli. L’altro fa più gol facili».  

    Guendouzi e Rovella, due soldati per il Comandante. 

    «Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del “guinzaglio”, non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre. Rovella? Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso sarebbe diventato un top. Gli manca un po’ di palleggio, è molto forte». 

    Questo Gila non è il primo Gila? 

    «E’ un giocatore esplosivo, deve limitare certi eccessi. Non mi sembra sia adatto alla Premier per caratteristiche fisiche, per l’altezza, più all’Italia e al calcio spagnolo. Diventerà molto forte». 

    Il Napoli scudettato. 

    «Il mio Napoli non poteva permettersi acquisti di determinati costi, oggi ha creato un meccanismo per un ciclo vincente». 

    Qual è il messaggio che ha mandato il Psg vincendo la Champions? 

    «Ha dato una lezione al mondo. Ha mandato via i top player, ha abbassato il monte ingaggi comprando dei giovanissimi, ha vinto senza Messi e Neymar». 

       Sarri e il derby, 4 vinti su 6. Una garanzia. 

    «Se si comincia ora col derby svengo prima di viverlo. Quando l’arbitro fischia la fine ti accorgi che sei vuoto nell’anima, dovresti stare a letto un paio di giorni. Non è una partita importante e se pensi sia una battaglia importante sbagli lo stesso. E’ una sfida tra due popoli». 

    Sarri contro Gasp, derby di mondi diversi.  

    «Lo stimo molto. Ha creato un modello di calcio. Sarà un bel derby». 

    Un consiglio a Gattuso, neo cittì. 

    «Sono affezionatissimo a lui. Gattuso sia Gattuso senza cedere a nessun tipo di compromesso». 

    L’Italia riavrà un futuro? 

    «C’è qualcosa che non funziona tra il valore del calcio italiano e il rendimento della Nazionale, perché due anni fa siamo arrivati secondi nel ranking Uefa dei club e quest’anno terzi, eppure con la Nazionale abbiamo problemi. C’è una disconnessione».  LEGGI TUTTO

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    Baroni è libero: il Torino adesso stringe

    TORINO – Come previsto, la Lazio ha trovato l’accordo con Baroni per la rescissione (adesso i biancocelesti puntano forte su Sarri): martedì il tecnico sarà a Roma dal notaio per mettere tutto nero su bianco. È la notizia che Cairo e Vagnati attendevano per stringere sul sostituto di Vanoli, a sua volta in attesa di chiudere il rapporto con il club granata per accasarsi al Cagliari. LEGGI TUTTO

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    Diretta Lazio-Parma ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    La Lazio ospita il Parma nell’incontro valido per la 34ª giornata di campionato. Una sfida che mette in palio 3 punti utili ai biancocelesti per agganciare la Juventus a quota 42 punti – i bianconeri hanno sconfitto il Monza allo Stadium – oltre che per il controsorpasso ai danni della Roma – uscita vincitrice dalla trasferta di San Siro contro l’Inter – . I Ducali, che all’andata si imposero per 3-1, sono invece chiamati ad aumentare il vantaggio sul terzultimo posto distante 6 lunghezze. I biancocelesti sono reduci dal successo esterno sul Genoa, mentre gli uomini di Cristian Chivu, imbattuti da 6 giornate, hanno sconfitto la Juve al Tardini portandosi al 15º posto con 31 punti. L’agenda di Serie A prevede poi la trasferta di Empoli per Marco Baroni e la gara interna con il Como per i gialloblù: incontri in programma rispettivamente sabato 3 e domenica 4 maggio. 

    Diretta Lazio-Parma: streaming e diretta tv

    L’incontro tra le formazioni di Baroni e Chivu è in programma lunedì 28 aprile alle ore 20.45 presso l’Olimpico di Roma. Sarà possibile assistere all’evento in diretta tv sui canali Sky Sport Uno (201), Sky Sport Calcio (202) e in streaming sulle piattaforme Now e Dazn.

    Segui la diretta di Lazio-Parma su Tuttosport.com

    Lazio-Parma: le probabili formazioni

    LAZIO (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. Allenatore: Baroni.

    A disposizione: Provedel, Furlanetto, Provstgaard, Gigot, Hysaj, Vecino, Basic, Ibrahimovic, Tchaouna, Noslin, Pedro, Dele-Bashiru.

    PARMA (3-5-2): Suzuki; Balogh, Leoni, Valenti; Delprato, Keita, Hernani,  Sohm, Valeri; Pellegrino, Bonny. Allenatore: Chivu.

    A disposizione: Marcone, Corvi, Circati, Lovik, Trabucchi, Ondrejka, Camara, Plicco, Haj, Almqvist, Djuric, Man. 

    Arbitro: Sacchi (Macerata). Assistenti: Bindoni-Tegoni. IV Uomo: Monaldi. Var: Ghersini. Avar: Meraviglia.

    Lazio-Parma: scopri tutte le quote. LEGGI TUTTO

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    Diretta Lazio-Bodo Glimt ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Diretta Lazio-Bodo Glimt: streaming e diretta tv

    L’incontro tra le formazioni di Baroni e Knutsen è in programma giovedì 17 aprile alle ore 21 presso lo stadio Olimpico di Roma. Sarà possibile assistere all’evento in diretta tv sui canali Sky Sport (201) e Sky Sport (252) e in streaming sulla piattaforma Now Tv.

    Segui la diretta di Lazio-Bodo Glimt su Tuttosport.com

    Lazio-Bodo Glimt: le probabili formazioni

    LAZIO (4-2-3-1): Mandas; Lazzari, Gila, Romagnoli, Marusic; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. Allenatore: Baroni.

    A disposizione: Provedel, Furlanetto, Hysaj, Gigot, Basic, Tavares, Vecino, Tchaouna, Dele-Bashiru, Noslin, Pedro. 

    Indisponibili: Patric.

    Squalificati: nessuno.

    Diffidati: Romagnoli, Zaccagni, Vecino. 

    BODO GLIMT (4-3-3): Haikin; Sjovold, Bjortuft, Gundersen, Bjorkan; Evjen, Berg, Saltnes; Blomberg, Hogh, Hauge. Allenatore: Knutsen.

    A disposizione: Lund, Brondbo, Wembangomo, Maatta, Auklens, Nielsen, Helmersen, Kjaer, Sorli, Hansen, Mikkelsen. 

    Indisponibili: Bassa.

    Squalificati: nessuno.

    Diffidati: Berg, Bjortuft, Evjen.

    Arbitro: Siebert (Germania). Assistenti: Seidel-Foltyn. IV Uomo: Schlager. Var: Dankert. Ass. Var: Brand. LEGGI TUTTO

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    Bologna-Lazio, la terza via per la Champions

    ROMA – In cima all’Appennino c’è l’ultimo posto per la Champions League. Il prossimo weekend, con la Fiorentina che ospita la Juventus e il Bologna impegnato nello scontro diretto con la Lazio al Dall’Ara, rischia di ridisegnare ulteriormente un’avvincente corsa al quarto posto. La Via degli Dei è l’arteria principale su cui transitano tutti i possibili scenari, anche quelli favorevoli a Roma e Mil LEGGI TUTTO

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    Toro, Vanoli: “Non guardo la classifica, abbiamo tanto da lavorare“. Su Baroni…

    Torino-Lazio, parla Paolo Vanoli
    Vanoli non ammette cali di concentrazione, e guai a sottovalutare la Lazio: “Il Toro deve essere sempre pronto. Loro sono stanno molto bene, lo hanno dimostrato in Europa League e hanno un potenziale offensivo importante”. Priorità alla prestazione: “Lo sarà sempre, per arrivare a qualcosa di importante dipende dalle prestazioni. Poi c’è la caratura dell’avversaria, devi sapere fare tutto”.
    Che sfida si aspatta con Baroni? “Speriamo non faccia lo scherzetto. Con lui ho vinto un campionato a Verona, dalla B alla A, ed era un giocatore esperto. Quell’anno segnò 5-6 gol, mi chiedevo come facesse visto che era lento…(ride, ndr). Sono felice che Baroni abbia avuto questa grande opportunità, viene da tanta gavetta e mi fa piacere. Poi quando l’arbitro fischia sarà una battaglia e io penserò al Toro, lui alla Lazio”.
    Un occhio alla classifica lo si dà…: “No, non la guardo. La faccio guardare ai miei tifosi. La parte più bella è ciò che stiamo dando: siamo umili, la strada è lunga e dopo la Lazio avremo l’Inter per vedere a che livello siamo. Sono felice quando i tifosi sono felici, io devo guardare avanti perché il campionato non finisce domani”.
    Cos’è andato storto con l’Empoli?”Domani è un motivo in più per dimostrare che non sbagliamo ancora. È stata una delusione, volevamo passare, ma serve che si trasformi in energia positiva. Queste gare danno l’opportunità di capire dove migliorare, sono convinto che faremo un passo avanti. Bisogna crescere”.
    Ha poi aggiunto: “Nel primo tempo con l’Empoli ci è mancata velocità con la palla, ci era capitato anche contro il Lecce: se vuoi fare la partita, devi migliorare l’interpretazione con il pallone. Sto battendo tanto su questa cosa, non è facile migliorare ma ci lavoriamo”, ma “Empoli e Lazio sono partite diverse. Il principio è che devi migliorare, al di là dell’avversario: non deve mai mancare qualità tecnica”.
    Ma i giocatori devono essere orgogliosi di avere questi tifosi al loro fianco durante le difficoltà: “L’ho detto ai giocatori, devono essere orgogliosi perché abbiamo dato qualcosa ai nostri tifosi, che sono la parte più importante. Ma il percorso è lungo, troveremo difficoltà e le dovremo superare insieme a questi magnifici tifosi”.
    Sul momento magico di Ricci
    Ricci si sta affermando come uno dei migliori registi al mondo: “È un messaggio per il settore giovanile, devono imparare questo che è il vero calcio: uno non apre il controllo perché vede l’avversario e va in agitazione. Tutti vorrebbero centrocampisti che sappiano gestire il pallone come Ricci, siamo fortunati ad averli”
    Su Schuurs e Sanabria
    Come procede l’inserimento di Sosa? “Questo è il calcio moderno, tutti devono fare determinati ruoli. Mi serviva un giocatore mancino perché fa giocate più veloci, il destro tende a rientrare e a chiudere il campo. E poi l’evoluzione del sistema a cinque passa attraverso i braccetti: se hanno qualità da terzini, sanno creare superiorità in fase offensiva. Il mio intento contro l’Empoli era guadagnare un braccetto che potesse inserirsi. È facile dirlo, ma bisogna lavorare. Sosa, nell’eventualità, può fare anche quello e chissà in prospettiva futura. In difesa abbiamo un reparto su cui dobbiamo lavorare”.
    Quando si riverdrà Schuurs sul rettangolo di gioco? “Ci vogliono tempo e pazienza. Non dobbiamo mettergli pressioni, capita che si voglia accelerare il recupero. Gli siamo vicini, questa gente gli dimostra affetto ed è importante per lui. Ci vuole ancora un po’. Quanto? Dare tempi vuol dire mettermi una croce addosso. Non sono io a dire quanto tempo, sta facendo un processo. Prima di Natale? Non lo so dire…Bisogna avere solo pazienza, sta andando bene e sta reagendo bene. Sarebbe un bel regalo il suo rientro. La società lo ha soffiato a squadre importanti, lo aspettiamo come Vlasic”. E proprio su quest’ultimo:
    “Sarà convocato. È un giocatore che aspettiamo, ha qualità importanti. Poteva essere pronto per la coppa, ma voglio guardare avanti e quindi gli ho fatto fare un ultimo lavoro anche se era arrabbiato. Preferisco avere giocatori arrabbiati. Quando porto qualcuno, vuol dire che è pronto a giocare. Mi piace come mezzala offensiva, può giocare tra le linee e ha tecnica e intensità, deve imparare il posizionamento. Mi permette di fare non solo 3+1 ma anche 3+2, è un giocatore moderno e duttile. Per la sua voglia di fare a volte perde il posizionamento, cerca sempre di andare nel vivo del gioco: a volte è la non pazienza che ha quelli che se non toccano palla diventa nervoso, un po’ come Ilic. Può anche fare altri ruoli, come lo ha fatto in passato”.
    Chi sfiderà Tavares e Zaccagni? “Anche a destra la Lazio ha giocatori veloci. Chiunque vada in campo lo deve sapere: ho la fortuna di avere un parco difensori che sa difendere su questi giocatori, lo abbiamo dimostrato con Leao soprattutto e Loftus-Cheek. E’ una questione di fase difensiva, non è mai un discorso individuale. Vojvoda sta bene, stanno tutti bene”.
    Sanabria è in discussione? “Siete voi ad aver messo in discussione Sanabria. Tutti stanno dimostrando di volere una maglia da titolare, tocca a me metterli in condizione di fare bene. Gli attaccanti stanno facendo bene, è una fortuna”. LEGGI TUTTO