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    Guardiola, Keane e le critiche degli ex

    Sono rimasto folgorato sulla via di Sky Sport da uno scambio a distanza tra Roy Keane, 52enne leggenda dello United, e Pep Guardiola, 53enne leggenda e basta. Oggetto della discussione, Erling Haaland dopo la pessima prova del norvegese con l’Arsenal. Così Keane: «In generale il livello di Haaland è molto basso, a parte il colpo di testa e poco altro. Gli mancano tanti fondamentali. Davanti alla porta è il migliore al mondo ma, per il giocatore che è, il resto è davvero negativo. Penso che debba migliorare e per ora sia paragonabile quasi a un giocatore di quarta serie. Io la vedo così, deve migliorare tanti aspetti e lo farà nei prossimi anni». 

    Guardiola non l’ha presa benissimo: «Non sono d’accordo con lui (Roy Keane, nda), assolutamente no. È come se dicessi che lui è un manager di seconda o terza divisione e non lo penso. Haaland è il miglior attaccante al mondo e ci ha aiutato a vincere quello che abbiamo vinto la scorsa stagione. Erling non è il motivo per cui contro l’Arsenal non abbiamo creato molto, avevamo bisogno di più presenza nella zona offensiva». E ancora: «Mi sorprende che queste critiche arrivino da ex giocatori, dai giornalisti posso capirlo perché non sono mai stati in campo, ma dagli ex giocatori mi sorprende sempre. La memoria svanisce presto, anche loro hanno avuto i problemi che hanno oggi i giocatori. Anche loro hanno commesso errori, cento milioni di volte, e ci restavano male quando venivano criticati dagli ex giocatori. Per questo, quando mi ritirerò, non sarò mai quello che critica i colleghi, dicendo che dovrebbero fare questo o quello. Potrei farlo adesso, ma non lo faccio».  

    Infine la botta nei denti di Roy e derivati: «È facile farlo seduti in studio, ma tutti devono guadagnarsi da vivere in qualche modo». Poco da aggiungere all’“editoriale” di Guardiola. Se non una breve considerazione sui “non ex”, gli “in”. Disse Arrigo Sacchi, grande allenatore ma modesto ex calciatore: «Per essere un fantino non occorre essere stati un cavallo». Già. Ma per fare (bene) il giornalista bisogna almeno aver studiato. O aver passato l’esame di Pier Paolo Pasolini che definì Bulgarelli “prosatore realista”; Riva “poeta realista”; Corso “poetaextravagante”; Rivera e Mazzola “elzeviristi da Corriere della Sera”. Tutto il resto è noia, brama, bramosia, fregola, frenesia, paraculismo, smania, invidia, narcisismo, fame di consenso. 
    Il ricordo di un amico di Napoli (e tanta televisione) 
    Ieri è morto Alfonso Quaranta, non aveva ancora 70 anni. A Napoli lo conoscevano tutti e non solo come imprenditore nei settori dell’automobile e della ristorazione. Negli ultimi quindici anni si era trasformato anche in uomo di televisione, produttore ambiziosissimo, energico, esuberante ma sempre educato, talvolta più grande dei programmi che realizzava. Concluso il ciclo a Canale 34 (Number Two), s’era inventato con Claudia Mercurio il Bello del calcio su Canale 21, programma di notevole successo, e dopo nove fortunatissime edizioni aveva esportato il format in altre emittenti. L’ultima, TeleVomero. Inseguiva il massimo, Alfo, amava fare le cose perbene, aveva portato in studio Simona Ventura, Massimo Giletti, Francesco Paolantoni, Biagio Izzo, Peppe Iodice, Gene Gnocchi, Giovanni Terzi, Paola Perego, Gigi e Ross, ex calciatori e giornalisti di primissimo piano. Era soprattutto un amico personale al quale ho voluto bene, esaltandone i pregi e trascurandone i difetti. Come si fa con una persona cara.  LEGGI TUTTO

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    Diallo, chi è l’italiano che fa impazzire il Manchester United

    LONDRA – E così, proprio quando il trucco sembrava essere fallito, il mago, fra lo stupore dei presenti, tira fuori dal cilindro quel coniglio che ormai nessuno più si aspettava di vedere, mandando in delirio il pubblico che assiste. Il mago in questione si chiama Erik ten Hag, mentre il coniglio – che in realtà somiglia molto più a una lepre, vista la velocità con cui si è avventato verso la porta del Liverpool al minuto numero 121 della gara che ha regalato allo United la semifinale di FA Cup – è la vecchia conoscenza del calcio italiano, Amad Diallo (che era Traoré…).
    Il passaggio allo United e l’infortunio
    Sì, proprio lui, il talento precocissimo arrivato in Italia dalla Costa D’Avorio quando era ancora un bambino, cresciuto calcisticamente nel Bel Paese, tanto da diventarne anche cittadino, e su cui lo United si era velocemente avventato già nel 2020, strappandolo ai bergamaschi per una cifra che a quei tempi aveva fatto clamore: 25 milioni più 15 di bonus per un calciatore dal sicuro talento, ma con solo una manciata di presenze in prima squadra.
    A quei tempi, il direttore sportivo del club di Manchester, John Murtough, era rimasto folgorato dal talento precoce di Diallo, tanto da voler affrettare l’accordo, impaurito dalla possibilità che sul calciatore si fiondassero altri grandi club. Un’esperienza, quella coi Red Devils, che però non è mai veramente decollata: tanta gavetta, un paio di prestiti – in Scozia ai Rangers e poi al Sunderland – e un grave infortunio subito questa estate e che lo ha tenuto fuori fino a dicembre.
    Inutile nasconderlo, fra i tanti protagonisti della gara giocata domenica pomeriggio, lui di certo non era il più atteso. Con soli 63 minuti in stagione, negli scorsi giorni aveva fatto parlare di sé più per questioni legate ai social che per le prestazioni in campo.
    La fiducia di Ten Hag
    Nonostante tutto, però, Ten Hag gli aveva assicurato che se si fosse impegnato durante gli allenamenti, da qui a fine stagione avrebbe avuto le sue chance. “Mi alleno duramente ogni giorno e ho aspettato la mia occasione – ha detto fra gli abbracci dei compagni dopo la gara – . L’allenatore crede in me, e anche se parto dalla panchina ogni volta sono pronto a entrare e lottare per la squadra. Se segno per la squadra, allora sono molto felice”.
    E forse – ma questo lo vedremo solo fra qualche mese – la promessa mantenuta da Ten Hag potrebbe addirittura rivelarsi il gesto che gli salverà la panchina. Questo perché la rete realizzata da Diallo, oltre a regalare ai Red Devils una vittoria storica e dall’altissimo tasso di goduria, gli ha consegnato la possibilità di andarsi a giocare la semifinale di FA Cup contro la sorpresa Coventry City, con ottime chance, dunque, di raggiungere la finale contro la vincente della sfida fra Man City e Chelsea.
    Il futuro del tecnico
    Scenari inaspettati e che, in caso di vittoria finale, potrebbero addirittura rimettere in discussione un addio che prima di ieri sembrava praticamente scontato. Al momento chi dovrà decidere sul tecnico, e cioè l’uomo nuovo al comando del club, Sir Jim Ratcliffe, non si è pronunciato.
    Ovvio, però, che al miliardario britannico non sarà sfuggito un particolare molto importante: a differenza di quanto raccontato in questi mesi da una parte della stampa inglese – che ha descritto uno spogliatoio frustrato e poco convinto dei suoi metodi – contro il Liverpool la squadra ha risposto alle difficoltà con grande determinazione e spirito, soprattutto dopo aver subito nei supplementari quella rete del 3-2 che avrebbe steso psicologicamente anche squadre molto più esperte. Merito di Diallo e di qual diagonale preciso che ha fatto impazzire di gioia Old Trafford. Merito, però, anche di Ten Hag e della sua promessa mantenuta. LEGGI TUTTO

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    Shakira, ‘Ultima’ canzone su Piqué-Voldemort: “Carriera in pausa per lui”

    Shakira è tornata a parlare della relazione avuta con l’ex calciatore del Barcellona Gerard Piqué svelando nuovi retroscena sulla loro storia durata dodici anni e dalla quale sono nati due figli, Milan e Sasha. La cantante si è raccontata in una recente intervista al Times, dove ha anche fatt ola promozione del suo nuovo album, Las mujeres ya no lloran, in uscita il 22 marzo.
    Shakira, i sacrifici fatti per Gerard Piqué
    “Per molto tempo ho messo in pausa la mia carriera, per stare accanto a Gerard, in modo che potesse giocare a calcio. Ho fatto un sacco di sacrifici per amore”, ha dichiarato l’artista al Times, che per seguire il suo amore aveva lasciato Miami per trasferirsi a Barcellona. Il nuovo album rappresenta per Shakira “la trasformazione del dolore in creatività, della frustrazione in produttività, della rabbia in passione, della vulnerabilità in resilienza”. Poi ha proseguito: “C’erano così tanti pezzi della mia vita che si sono sbriciolati davanti ai miei occhi e ho dovuto ricostruirmi in un certo senso, raccogliendo le ossa dal pavimento e mettendole insieme. E la colla che teneva tutto insieme era musica”. La colombiana è pronta a lanciare una nuova canzone, Ultima, in cui canta: “Sicuramente con il tempo te ne pentirai / E un giorno vorrai tornare alla mia porta”. A chi le ha chiesto se il testo fosse dedicato a Gerard Piqué (oggi felicemente in coppia con Clara Chia Marti), ha risposto: “A chi, a Voldemort, quello che non dovrebbe essere menzionato?”. Poi ha proseguito: “Spero sia l’ultima canzone che scriverò su questo e su di lui”.  LEGGI TUTTO

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    United, rimonta clamorosa: Liverpool ko al 121’! Anche il Chelsea in semifinale

    Poker Chelsea al Leicester
    Nell’altro quarto di finale, il Chelsea stacca il pass per la semifinale dopo una vittoria thriller per 4-2 contro il Leicester. Blues padroni del campo nel primo tempo chiuso sul 2-0 con i gol di Cucurella (13′) e Palmer (45’+1) oltre al rigore sbagliato al 36′ da Sterling, nella ripresa però arriva la reazione delle Foxes con l’autogol di Disasi (51′) ed il pareggio di Mavididi al 62′. Quando il match sembra destinato ai tempi supplementari ecco la zampata dei padroni di casa: gol al 92′ di Chukwuemeka che chiude un perfetto triangolo con Palmer arrivando davanti al portiere per il 3-2. Madueke che cala il poker al 98′.
    Zaniolo salva l’Aston Villa
    Finisce 1-1 tra West Ham e Aston Villa nell’unica partita di Premier League in programma oggi valida per la 29′ giornata. Hammers che si portano in vantaggio al 29′ con Antonio, vengono ripresi al 70′ da Zaniolo e nel finale succede di tutto. Assalto del West Ham con Soucek che in mischia segna al 96′ il gol del 2-1 ma dopo la revisione al Var la rete viene annullata per fallo di mano di Bowen. Pareggio che aiuta la rincorsa Champions del Tottenham 5° ora a sole 3 lunghezze dal 4° posto dei Villains. LEGGI TUTTO

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    Ana Mena, offerta Champions: “Devo essere a Real-City, ecco perché”

    Real Madrid-Manchester City: la proposta di Ana Mena
    La cantante ha condiviso un post sul social network di X (ex Twitter), proponendo agli organizzatori del torneo di cantare durante la partita: “Devo cantare in quel match”. Parole che sono state subito ricondivise diventando virali sui social. Perché? La verità è che Ana Mena ha una canzone chiamata “Madrid City”, che si adatta perfettamente al duello europeo. Sebbene la cantante di Malaga abbia usato l’umorismo per commentare i risultati del sorteggio, i fan hanno preso sul serio il suo suggerimento, incoraggiandola quindi a salire sul palco il 9 e il 17 aprile. LEGGI TUTTO

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    Lipsia a valanga sul Colonia. Bene Real Sociedad e Lione

    COLONIA (Germania) – Il Lipsia apre la 26ª giornata della Bundesliga conquistando il terzo successo consecutivo (4° nelle ultime 5) dominando a domicilio il Colonia terzultimo per 5-1. Le squadre vanno all’intervallo sull’1-1 ma poi Openda si scatena realizzando in 4 minuti la doppietta che spinge i RedBulls sul 3-1 per poi dilagare. Per il Lipsia una vittoria che li porta momentaneamente in zona Champions League al 4° posto (49 punti).
    LaLiga
    Seconda vittoria consecutiva per la Real Sociedad che nell’aprire la 29ª giornata de LaLiga batte il Cadice terzultimo per 2-0 grazie ai gol di Merino al 28′ e di Zakharyan al 68′.
    Ligue 1
    Il Lione piazza il colpo in trasferta in rimonta a Tolosa vincendo per 3-2 nell’anticipo della 26ª giornata della Ligue1: sotto 2-1 a mezzora dalla conclusione gli ospiti reagiscono con Cherki che segna al 77′ il gol del pari e poi offre l’assist decisivo a O’Brien all’81’ per la rete della vittoria che consente ai “Les Gones” si allungare a +5 proprio sul Tolosa al 10° posto. LEGGI TUTTO

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    Incredibile, Mancini può già lasciare l’Arabia: ecco dove lo vogliono gli emiri

    I vertici del Newcastle United avrebbero individuato in Roberto Mancini una delle piste da percorrere qualora, a fine stagione, decidessero di sostituire Eddie Howe alla guida della squadra. Secondo le indiscrezioni raccolte dal sito “Hitc.com”, la proprietà saudita del club (Public Investment Fund of Saudi Arabia) sarebbe fortemente preoccupata dalla forma e dal rendimento dimostrato dai giocatori in questa ultima parte della stagione, sebbene non sia stata ancora maturata una decisione sul futuro dell’attuale tecnico.
    Newcaslte, Mancini nel mirino
    Qualora dovesse interrompersi il rapporto con Howe, ecco allora che il nome di Mancini andrebbe a costituire una delle opzioni più vicine al profilo ricercato, considerando pure i risultati raccolti dal tecnico italiano in Premier League ai tempi in cui era allenatore del Manchester City. Va peraltro tenuto conto che proprio il Public Investment Fund avrebbe giocato un ruolo importante nel momento in cui Mancini è stato nominato commissario tecnico della nazionale dell’Arabia Saudita. Nonostante le ambizioni di partenza, il Newcastle è al momento decimo in Premier League, è stato eliminato nella fase a gironi della Champions League ed è rimasto in corsa solo per la FA Cup. LEGGI TUTTO

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    Cancelo, siparietto in diretta tv con Del Piero: “Meno male che…”

    Joao Cancelo, autore del 2-0, è intervenuto in diretta tv nel post-partita di Barcellona-Napoli 3-1. In diretta su Sky Sport, gli occhi del portoghese si sono illuminati quando è arrivato il momento di rispondere alla domanda di Alex Del Piero in collegamento da remoto.
    Cancelo, siparietto con Del Piero dopo Barcellona-Napoli 3-1
    “Ciao leggenda! Come stai? Tutto bene? È un piacere parlare con te. Meno male che non ho giocato contro di te! Meno male!”. Con fatica Del Piero è riuscito a formulare la sua domanda per problemi di sovrapposizione dell’audio: “Siccome avete corso tanto come mai non denunci il minimo segnale di stanchezza?”. “Scusami, non ti ho ascoltato” ha replicato e ammesso, sorridendo, Cancelo che ha avuto poi modo di dialogare a distanza con uno dei suoi idoli.
    Quante partite ha giocato e cosa ha vinto Cancelo alla Juve
    In bianconero nella stagione 2018/2019, Cancelo ha totalizzato 34 presenze, realizzato un gol e firmato 5 assist con la maglia della Juventus vincendo uno scudetto e una Supercoppa Italiana. Un’annata che ha preceduto la cessione al Manchester City dove ha continuato ad arricchire la sua bacheca con diversi trofei. LEGGI TUTTO