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    Liverpool-Real Madrid ore 21: dove vederla in tv, streaming e formazioni

    A disposizione: Jaros, Davies, J. Gomez, Alexander-Arnold, Quansah, Endo, Morton, C. Jones, Elliott, Gakpo.

    Indisponibili: Alisson, Chiesa, Tsimikas, Diogo Jota. Squalificati -. Diffidati: Konaté, MacAllister.

    La probabile formazione di Ancelotti

    REAL MADRID (4-4-2): Courtois; Lucas Vazquez, Asencio, Rudiger, Mendy; Valverde, Modric, Camavinga, Bellingham; Endrick, Mbappé. All. C. Ancelotti.

    A disposizione: Lunin, Fran Gonzalez, Vallejo, Fran Garcia, Ceballos, Brahim Diaz, Guler, Gonzalo.

    Indisponibili: Carvajal, Alaba, Tchouameni, Militao, Rodrygo, Vinicius. Squalificati -. Diffidati: Modric, Camavinga, Vinicius, Militao, Vazquez.

    Liverpool-Real Madrid, la cronaca

    Il Liverpool di Arne Slot, ancora orfano di Alisson e Federico Chiesa, vuole dare continuità a quanto di buono fatto nelle prime giornate di questa nuova Champions League. Reds al comando della classifica generale con 12 punti all’attivo, figli dei successi con Milan, Bologna, Lipsia e Bayer Leverkusen. L’addio di Jurgen Klopp non sembra aver lasciato scorie particolari, anzi. Il progetto va avanti. Sponda madrilena, il Real ha bisogno di una scossa in campo internazionale, dopo l’1-3 incassato al Bernabeu contro il Milan e un’infermeria che continua ad essere ricca di giocatori importanti. Out Militato, Rodrygo e Viniciius, ma non solo. Fuori anche i lungodegenti Carvajal, Alaba e Tchouameni, che in questa fase del campionato avrebbero rappresentato delle alternative di lusso. Difficile, così, effettuare rotazioni e gestire le energie psico-fisiche, considerando anche viaggi e recenti impegni dei nazionali. Ad Ancelotti il compito di fare ancora una volta la mossa giusta. LEGGI TUTTO

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    Juve, occhio: Watkins brilla ma l’Aston Villa è in difficoltà

    Una cosa è certa, e l’ulteriore conferma è arrivata ieri nella gara che l’Aston Villa ha pareggiato 2-2 in casa contro il Crystal Palace: in questo momento la squadra di Unai Emery è ben lontana dall’essere quel meccanismo ai limiti della perfezione che fino a metà ottobre veleggiava nelle parti altissime della classifica della Premier, dominando anche in Champions, in cui si era perfino tolta la soddisfazione di collezionare scalpi prestigiosi, come quello del Bayern Monaco. Nell’ultimo mese quella versione sublime dei Villans ha lasciato spazio a una molto meno brillante, improvvisamente vulnerabile, e a tratti sussiegosa nell’atteggiamento, soprattutto in quel recupero palla che poi, a guardar bene, era stato uno dei segreti della straordinaria cavalcata della scorsa stagione.
    Aston Villa: i numeri non mentono
    D’altronde, se è vero che i numeri difficilmente raccontano in maniera esaustiva tutta la verità, è altrettanto vero che non mentono. E quelli che hanno accompagnato i Villans alla sfida col Crystal Palace delineavano già il profilo di una squadra in difficolta: quattro sconfitte consecutive fra Premier, Coppa di Lega e Champions League, con sole 2 reti segnate e addirittura 9 subite. Insomma, il resoconto di una piccola crisi, il primo vero momento di difficoltà da quando due anni fa a Birmingham è sbarcato l’ottimo allenatore basco. Eppure, nella gara con il Palace qualcosa di positivo si è rivisto, quantomeno in fase di costruzione. E forse se sull’1-1 (reti di Sarr dopo 4’ e pareggio del solito Watkins poco dopo la mezz’ora) Tielemans non avesse fallito la grande opportunità dagli undici metri staremmo raccontando di un ritorno alla vittoria dei Villans. E invece, sulla ripartenza successiva al rigore fallito a trovare la rete del nuovo vantaggio è la squadra di Glasner, che grazie alla velocità di Sarr rimette impietosamente in evidenza tutti gli attuali limiti difensivi del Villa: la firma del 2-1 è la prima in Premier del classe 2003 Justin Devenny. Massimo risultato col minimo sforzo per le Eagles, anche se a firmare il pareggio finale è il colpo di testa di Barkley: evitata dunque la quinta sconfitta consecutiva, nonostante un Villa ancora molto lontano della sua versione migliore.
    Aston Villa-Crystal Palace: pagelle e tabellino
    Le pagelle:
    Aston Villa (4-2-3-1): Martinez 6.5; Bogarde 5.5 (1’ st Cash 6), Diego Carlos 5.5, Torres 6, Maatsen 5 (24’ st Digne ng); Barkley 6.5, Tielemans 6.5; Bailey 6 (38’ st Philogene ng), Rogers 6 (37’ st Buendia ng), McGinn 6.5 (24’ st Duran ng); Watkins 7. A disp. Olsen, Broggio, Mings, Nedeljkovic. All. Emery 5.5.
    Crystal Palace (3-4-2-1): Henderson 7; Chalobah 6.5, Lacroix 6, Guehi 6.5; Munoz 6.5, Hughes 6 (46’ st Richards ng), Doucoure 6.5 (18’ st Lerma 6), Mitchell 6.5; Sarr 8 (45’ Clyne ng), Devenny 7 (29’ st Schlupp ng); Mateta 7. A disp. Turner, Matthews, Agbinone, Kporha, Ward. All. Glasner 7.
    Marcatori pt: 4’ Sarr, 36’ Watkins, 46’ Devenny; st 32’ Barkley
    Arbitro: Robinson 6.5
    Note: 42.789 spettatori.
    Ammoniti: Diego Carlos, Maatsen, Chalobah, Buendia, Mitchell.
    Angoli: 10-1 per l’Aston Villa.
    Recupero: pt 5’; st 6’.
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    Ancelotti non ha dubbi: “Chiedo che si riduca il numero delle partite”. Il motivo

    Real Madrid-Stoccarda, parla Carlo Ancelotti
    “Ricordo quello che ha fatto l’anno scorso, che bel lavoro. Lo Stoccarda ha una grande squadra, molto organizzata. Domani assisteremo ad una partita molto divertente”. L’ex tecnico del Milan mette in guardia i suoi ragazzi, guai sottovalutare l’avversario.
    Chi sono le favorite per la vittoria finale? “Sono sempre le stesse squadre, compreso il Real Madrid”. Sul nuovo format: “Questa Champions League, in ogni caso, sarà un’altra storia. Speriamo di poter arrivare alla fine, come l’anno scorso”.
    In cosa dovrà migliorare il Real Madrid? “Abbiamo vinto un titolo e avevamo preventivato qualche problema, perché alcuni sono arrivati ??il ??9 agosto. In passato il ritiro durava cinque settimane, che è ciò di cui un giocatore ha bisogno per prepararsi bene per la stagione. Se contiamo dal 9 agosto, le cinque settimane arrivano a oggi. Questo è stato il nostro pre-campionato”.
    Ancelotti sugli infortunati
    Il mister può tirare un sospiro di sollievo. L’infermeria si sta svuotando: “Bellingham sta bene, così come Tchouameni e Militao. Eder non si è allenato perché aveva bisogno di riposo ma è a disposizione”.
    Sugli infortuni e i troppi impegni ravvicinati: “Abbiamo fatto il possibile ma non dipende tutto da noi. Il programma è troppo impegnativo. Arriva una nuova competizione e nessuno sa come andrà a finire, potrebbe essere più divertente oppure no. Ma quello che è certo è che giocheremo due partite in più.
    Per Ancelotti, però, bisogna intervenire e cambiare le cose: “Se gli organi di governo non cominciano a pensare che i giocatori si infortunano perché giocano troppo, allora abbiamo un problema. Chiedo che si riduca il numero delle partite per avere competizioni più entusiasmanti”.
    Qual è il compito degli attaccanti? “Devono segnare gol, aiutare sia in attacco che in difesa. Che la difesa difenda e che il portiere pari, questo sarebbe il mondo ideale. Se l’attaccante difende più del difensore, è un problema. Se il portiere tocca più palloni di un centrocampista, è un problema. Dobbiamo migliorare un po’ in difesa, ma abbiamo lasciato la porta inviolata 4 volte. Non siamo così male”.
    Rispetto allo scorso anno, ci sono stati dei cambiamenti: “Abbiamo perso Nacho e Kroos, due giocatori importanti. E Joselu. In cambio è arrivato uno dei migliori giocatori al mondo. Penso che abbiamo una squadra migliore. Toni Kroos è un argomento finito e dimenticato. È un giocatore che non può essere sostituito ma abbiamo chi gioca al posto suo”.
    Sull’ottimo calcio espresso dal Barcellona fino a oggi: “È un rivale che rispettiamo, come l’Atlético Madrid o il Villarreal, che stanno facendo bene. Abbiamo lo stesso rispetto per tutti”.
    I convocati del Real Madrid
    Ecco la lista dei giocatori che saranno a disposizione di Carlo Ancelotti contro lo Stoccarda:
    Courtois, Lunin, Fran Gonzalez; Carvajal, Militao, Vallejo, Fran Garcia, Rudiger, F.Mendy; Bellingham, Vlaverde, Modric, Tchouameni, Arda Guler; Vinicius Jr, Mbappè, Rodrygo, Endrick. LEGGI TUTTO

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    Occhio Juve, lo Stoccarda vuole tornare a brillare anche in Champions

    Quando si pensa allo Stoccarda vengono in mente soprattutto grandi attaccanti che hanno fatto la storia: Mario Gomez, Jürgen Klinsmann, Fredi Bobic, Fritz Walter, ma anche giocatori iconici come Cacau. Nomi che hanno scandito le epoche ed i successi di una delle squadre che più di tutte nella loro storia vivono oscillando, capaci di incredibili picchi e numerosi periodi di anonimato. Nel 2016, un quinquennio dopo l’ultima apparizione in Champions League, è retrocesso in Zweite per la prima volta dopo quarant’anni.
    Subito tornato in Bundesliga, è nuovamente sceso nel 2019. E anche nel 2023 ci è andato vicinissimo: si è salvato allo spareggio. Nel 2022 lo aveva evitato con un gol di Endo allo scadere all’ultima giornata. E l’anno scorso ha concluso al secondo posto, anche davanti al Bayern Monaco, guadagnandosi nuovamente la Champions League dopo 13 anni. Sfidando la Juve, ma anche il Real Madrid, il PSG e pure l’Atalanta. Come nelle favole.
    Hoeness, dalle critiche al successo
    Del resto, un paio d’anni fa immaginare un percorso del genere era davvero oltre ogni reale concezione di ciò che poteva essere il futuro. Una squadra che non trovava le misure con costanza, di talento, idee, ma… c’era sempre un ‘ma’. Sulla tenuta difensiva, sulla forza mentale, sulla concretezza. D’altronde un quartultimo e un terzultimo posto non sono proprio la migliore delle basi.
    È stato nella stagione 2022/23, quella conclusa al playout, battendo l’Amburgo, che la squadra ha iniziato a trovare una sua dimensione. L’annata era iniziata con Matarazzo in panchina, poi dopo i periodi di scarso successo di Wimmer e Labbadia la scelta è stata di puntare su Sebastian Hoeness, ricevendo un mare di critiche, visto che parliamo del nipote del grande Uli, leggenda del Bayern, e figlio di Dieter, in passato ex giocatore e anche dirigente della società.
    L’ascesa dello Stoccarda: la forza delle idee
    Mai scelta fu più azzeccata. Dopo la salvezza, a Stoccarda è cambiata aria. E tutti quei talenti che non sono mai mancati – portati nella maggior parte dei casi dall’ex capo scout del Dortmund e dell’Arsenal, Sven Mislintat – hanno d’improvviso trovato un contesto tattico in cui potersi esprimere. E così Enzo Millot, 2002 francese, è diventato uno dei migliori interni d’inserimento in circolazione, Chris Führich una delle ali più imprevedibili, Hiroki Ito uno dei centrali più affidabili (e lo ha preso il Bayern). Per non parlare delle plusvalenze fatte su Kobel e Anton, oggi al Dortmund, o Guirassy, andando fino a Mavropanos ed Endo, rivenduti in Premier a peso d’oro. 
    A chi è rimasto nel corso degli anni – Führich, Millot, Karazor, Silas – si sono aggiunti innesti mirati come Vagnoman a destra, Undav in attacco, Stiller in mediana, Mittelstädt sulla sinistra, Nübel in porta. E non sono nomi a caso, ma tutti giocatori che a Stoccarda sono arrivati fino alla conquista della nazionale tedesca. Merito non solo del sistema. Ed è poi ciò che ha spinto in estate anche attaccanti in rampa di lancio europea come El Bilal Touré dall’Atalanta o Demirovic dall’Augsburg a volare in Germania per una ventina di milioni di euro, in un posto dove le idee di calcio offensivo e propositivo fanno raccogliere frutti importanti. Ma guai a scambiarla per una provinciale: lo Stoccarda ha più dna Champions di molti altri. E non vede l’ora di poterlo dimostrare. LEGGI TUTTO

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    Palermo-Samp, ora i playoff prima la Champions: ricordi i protagonisti?

    Palermo-Sampdoria e il ricordo dello “spareggio” Champions
    Facciamo un tuffo nel passato al 9 maggio del 2010. Palermo e Sampdoria erano tra le rivelazioni del campionato e alla penultima giornata di Serie A si giocava lo scontro diretto per la Champions League. I rosonero di Delio Rossi, quinti in classifica, ospitavano i blucerchiati di Gigi Delneri, quarti con due punti in più. Per i siciliani sarebbe stata la prima volta nella massima competizione europea. E la cornice di pubblico fu impressionante, con 35.872 spettatori, centrando un record storico, mai più battuto. Pastore, Miccoli e Cavani da una parte e la coppia Pazzini-Cassano dall’altra. E proprio “il Pazzo” portò in vantaggio i liguri grazie a un calcio di rigore. La risposta arrivò al 23′ sempre dagli undici metri e fu una di quelle scene da film: Miccoli con il crociato rotto dopo un contrasto con Zauri, si presentò lo stesso sul dischetto e fece centro. Lasciò poi il campo a Budan, che si rese protagonista in negativo per un gol sbagliato a porta vuota, di testa dopo una respinta di Storari. La partita nella rirpresa rimase sullo stesso punteggio, un 1-1. Un punto che permise poi alla Sampdoria di conquistare il match point per i preliminari di Champions League, battendo il Napoli all’ultima giornata.
    Questi i protagonisti del match:
    Reti: 9′ st rig. Pazzini, 23′ st rig. Miccoli
    PALERMO (4-3-1-2): Sirigu; Cassani (43′ st Bertolo), Kjaer, Goian, Balzaretti; Nocerino, Liverani, Migliaccio; Pastore; Cavani (10′ st Hernandez), Miccoli (34′ st Budan). In panchina: Benussi, Celutska, Calderoni, Blasi. Allenatore: D. Rossi.
    SAMPDORIA (4-4-2): Storari; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Semioli (21′ st Guberti), Palombo, Tissone (40′ st Poli), Mannini; A. Cassano, Pazzini. (37′ st Pozzi). In panchina: Guardalben, M. Rossi, Cacciatore, Franceschini. Allenatore: Delneri.
    Palermo-Sampdoria, via ai playoff di Serie B
    Ora i tempi sono cambiati per i due club, che però hanno la possibilità di giocarsi subito il ritorno di Serie A. Ai quarti dei playoff di Serie B il Palermo ospiterà al “Barbera” la Sampdoria e avrà a disposizione due risultati su tre, grazie al miglior posizionamento in classifica nella regular season. In caso di pareggio nei primi novanta minuti, si proseguirà con i supplementari. Ma Pirlo per conquistare il pass qualificazione ha bisogno solo di un risultato: la vittoria. LEGGI TUTTO

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    Cancelo, siparietto in diretta tv con Del Piero: “Meno male che…”

    Joao Cancelo, autore del 2-0, è intervenuto in diretta tv nel post-partita di Barcellona-Napoli 3-1. In diretta su Sky Sport, gli occhi del portoghese si sono illuminati quando è arrivato il momento di rispondere alla domanda di Alex Del Piero in collegamento da remoto.
    Cancelo, siparietto con Del Piero dopo Barcellona-Napoli 3-1
    “Ciao leggenda! Come stai? Tutto bene? È un piacere parlare con te. Meno male che non ho giocato contro di te! Meno male!”. Con fatica Del Piero è riuscito a formulare la sua domanda per problemi di sovrapposizione dell’audio: “Siccome avete corso tanto come mai non denunci il minimo segnale di stanchezza?”. “Scusami, non ti ho ascoltato” ha replicato e ammesso, sorridendo, Cancelo che ha avuto poi modo di dialogare a distanza con uno dei suoi idoli.
    Quante partite ha giocato e cosa ha vinto Cancelo alla Juve
    In bianconero nella stagione 2018/2019, Cancelo ha totalizzato 34 presenze, realizzato un gol e firmato 5 assist con la maglia della Juventus vincendo uno scudetto e una Supercoppa Italiana. Un’annata che ha preceduto la cessione al Manchester City dove ha continuato ad arricchire la sua bacheca con diversi trofei. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Mondiale per club, se esci ti Cancelo: Barcellona avanti, Juve in Usa

    Barcellona-Napoli: la diretta

    1′ – Iniziato il match di ritorno degli ottavi di Champions tra Barcellona e Napoli, si riparte dall’1-1 del Maradona

    4′ – Subito occasione Napoli con Osimhen che a tu per tu con ter Stegen si divora il vantaggio. Il nigeriano era comunque partito in fuorigioco

    9′ – Ci prova Fermin. Lo spagnolo classe 2003 calcia di poco a lato alla destra di Meret

    12′ – Ancora Fermin a impensierire il portiere del Napoli. Il centrocampista blaugrana si lancia nell’uno contro uno con Meret, ma soffre la marcatura difensiva e calcia alto

    14′ – Questa volta non sbaglia! Fermin Lopez firma il vantaggio: 1-0 Barcellona. Il giocatore raccoglie l’assist di Cancelo e calciando nei pressi del dischetto sblocca le marcature

    16′ – I blaugrana raddoppiano con Cancelo! Contropiede inarrestabile dei padroni di casa, che colpiscono il palo con Raphina e vanno poi a segno con l’ex Juve che si trova al posto giusto al momento giusto

    18′ – Proteste del Napoli per l’intervento di Christensen su Lobotka: lo slovacco è rimasto a terra dopo lo scontro. L’azione ha visto Osimhen lanciarsi verso la porta avversaria, difesa da Ter Stegen con un grande reazione di piede, ma anche in quella occasione il nigeriano era in offside

    18′ – L’arbitro ammonisce il difensore danese per il fallo su Lobotka

    25′ – Ancora Cancelo! Il portoghese si ricava lo spazio per il tiro ma non trova la porta

    29′ – Il Napoli torna in partita! Rrahmani segna il gol dell’1-2. Il difensore kosovaro riceve palla da Politano e la insacca alle spalle di Ter Stegen.

    35′ – Di Lorenzo vicino al pareggio! Gli uomini di Calzona non intendono cedere la scena al Barcellona. Il terzino azzurro colpisce di testa e costringe il portiere blaugrana a sbracciarsi.

    44′ – Ammonito Yamal per fallo su Mario Rui

    46′ – Giallo anche per Juan Jesus. Il centrale brasiliano decidere di spendere il fallo su Gundogan per impedire la ripartenza del Barca

    47′ – Spavento Napoli. Grande confusione in area, con il Barcellona che cerca lo spazio per il tiro. Brava la formazione ospite a difendere 

    Fine primo tempo – Lo aveva detto Xavi prima della gara di andata al Maradona. Barcellona e Napoli sono due squadre simili, con due trascorsi simili e un pronostico da 50 e 50. Non sembrava questa la sorte della gara nella prima mezz’ora di gioco, con i blaugrana in pieno controllo del match e il doppio vantaggio firmato Lopez e Cancelo nel giro di due minuti. Poi il Napoli ha fatto la voce grossa, e dopo aver accorciato le distanze con Rrahmani ha insistito alla ricerca del pareggio. 3-2 il parziale complessivo

    Si riparte – Squadre di nuovo in campo

    48′ – Kvaratskhelia vicino al pareggio! Il georgiano calcia di destro e sfiora il secondo palo alle spalle di Ter Stegen

    54′ – Il Barcellona risponde con Rafinha! L’esterno brasiliano raccoglie l’assist di Cancelo in area e calcia in porta. Meret respinge

    57′ – Arrembaggio del Napoli nella metà campo avversaria. Gli uomini di Calzona a caccia del 2-2

    61′ – Barcellona, si cambia: Fuori Fermín López, dentro Sergi Roberto. Esce anche Christensen, al suo posto Romeu

    63′ – Ammonito Traore per fallo su Cancelo

    64′ – Cambio anche per il Napoli: Lindstrom al posto di Politano. Dentro anche Olivera al posto di Mario Rui

    67′ – Giallo per Olivera. Entrata in ritardo dell’uruguaiano ai danni di Yamal

    67′ – Meret dice no a Rafinha! Ottima reazione del portiere del Napoli sul tiro del brasiliano

    68′ – Barcella a segno ma il direttore di gara ferma tutto per fuorigioco. Dopo l’ottima respinta di Meret sul colpo di testa di Lewandowski, Sergi Roberto calcia in porta ma la palla trova la deviazione prima di Araujo e poi di Yamal. Quest’ultimo in posizione irregolare

    72′ – È il Barcellona a fare la partita adesso. I blaugrana conducono l’assedio contro la difesa azzurra e costringono i difensori ospiti agli straordinari

    74′ – Ancora Meret a salvare il parziale. Il portiere respinge sul tiro dal limite di Gundogan

    78′ – Calzona richiama Traore: dentro Raspadori

    80′ – Lindstrom! Il danese vicinissimo al gol. Il suo colpo di testa sfiora il palo. Si dispera Calzona

    82′ – Gol del Barcellona! Lewandowski per il 3-1. Il polacco ritrova il doppio vantaggio trasformando un gran servizio di Sergi Roberto

    89′ – Traversa di Olivera! L’uruguaiano riceve palla da Kvaratskhelia e calciando di prima colpisce il legno. Il Napoli non molla e prova a riaprire la qualificazione. Inclusa quella per il prossimo Mondiale per club

    91′ – Kvaratskhelia! Gran tiro del georgiano che esce di pochissimo alla destra di Ter Stegen

    Finisce qui! Il Barcellona si qualifica ai Quarti di Champions League. Il Napoli porta a casa un’ottima prestazione, ispirato probabilmente dall’altra posta in palio: la qualificazione al Mondiale per Club. Un risultato che strappa dunque un sorriso ad Allegri, ancora in corsa per la prossima e inedita formula del torneo Fifa. LEGGI TUTTO

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    Champions, Bayern Monaco-Lazio 3-0: Kane-De Ligt show, highlights e gol

    MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) – Alla Lazio non riesce il miracolo. Dopo l’1-0 dell’andata all’Olimpico (Immobile su rigore), i biancocelesti cadono 3-0 all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco e vengono eliminati agli ottavi di Champions League. Eppure la squadra di Maurizio Sarri non aveva nemmeno iniziato male, tenendo bene il campo e sciupando una ghiottissima occasione con Immobile. La dura legge del gol, però, non ammette repliche, così poco dopo Harry Kane apre le danze ribadendo in rete il tiro sporco di Raphaël Guerreiro. Il colpo del ko, però, arriva proprio nell’ultima azione del primo tempo: sugli sviluppi di un calcio d’angolo l’ex Juve De Ligt calcia al volo verso la porta trovando la devizione decisiva e vincente di Thomas Müller che di testa completa la rimonta e manda le squadre negli spogliatoi con il risultato di 2-0. Nella ripresa ci pensa ancora l’ex Tottenham Harry Kane a siglare il tris e scrivere la parola fine sulle speranza di rimonta biancocelesti.  LEGGI TUTTO