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    Roma-Feyenoord, ma cosa aspettate?

    ROMA – Non è più  una partita di calcio ma un caso politico. A 13 giorni da Feyenoord-Roma, nonostante diversi tavoli tecnici e un rimpallo di confronti, nessuno si è ancora preso la responsabilità di decidere su eventuali provvedimenti restrittivi: in altre parole non sappiamo se i tifosi del Feyenoord saranno ammessi allo stadio Olimpico e di conseguenza se i romanisti potranno andare a Rotterdam. Il problema logistico è notevole perché l’evento si avvicina e richiede la necessaria organizzazione tra viaggi, hotel, assenze. Eppure dall’Olanda non hanno ancora messo in vendita i 2.400 biglietti destinati agli ospiti perché attendono indicazioni dal governo italiano sulla partita di ritorno, che si giocherà il 20 aprile a Roma.
    Orientamento
    Se valgono i precedenti il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, chiuderà la trasferta ai tifosi del Feyenoord. Lo ha già fatto pochi mesi fa da prefetto, in occasione della partita del girone di Euroleague contro la Lazio. In effetti Piantedosi, sollecitato pubblicamente anche dal sindaco Gualtieri, è orientato verso questa soluzione che può facilitare la gestione della «sicurezza del territorio», tema che ha affrontato proprio ieri a Venezia durante un incontro istituzionale. Ma il dibattito va avanti, con le due società in attesa di comunicazioni e l’Uefa in stato di agitazione. Per il presidente Ceferin ogni divieto è contrario alla filosofia dello sport.  
    Il vulnus
    Già ma la questione è complicata. Non solo perché Roma, capitale d’Italia, da 23 giorni non ha un prefetto (Bruno Frattasi è stato appena spostato al ruolo di responsabile dell’agenzia nazionale sulla cybersicurezza), ma anche perché il governo non ha individuato ancora la strategia: chiudere la trasferta agli olanfesi potrebbe addirittura non risolvere il problema, come hanno dimostrato gli incidenti provocati dai teppisti dell’Eintracht a Napoli dopo una scelta analoga. E comunque rappresenta una sconfitta d’immagine per uno stato civile, che deve essere in grado di garantire la normalità. 
    Le tensioni
    Eppure nel balletto degli umori, con un andirivieni di indicrezioni contrastanti, la corrente proibizionista avallata dalle forze di polizia dovrebbe prevalere. Il ricordo della Barcaccia, la fontana di Piazza di Spagna vandalizzata nel 2015, è ancora scolpito nelle menti dei politici, che all’epoca manifestarono profonda indignazione bipartisan. Tuttavia in questo momento preoccupa soprattutto la rivalità tra tifoserie “rinforzata” dalla finale di Conference League a Tirana, che risale al maggio scorso, nella quale gli scontri non mancarono. Per la verità in Albania l’organizzazione fu ottima: il centro città venne diviso in due parti, con punti di raccolta per tifosi molto distanti tra loro e un percorso obbligato per l’ingresso allo stadio. Ma anche in quella circostanza non fu possibile eliminare tutti i focolai di violenza, soprattutto tra tifosi e forze dell’ordine.  
    Incredulità
    A Roma insomma tentennano, mentre in Olanda sono pronti ad adeguarsi. E’ verosimile immaginare che se sarà impedito ai tifosi del Feyenoord di viaggiare – o comunque di acquistare i biglietti della partita di ritorno – un provvedimento identico bloccherà la trasferta dei romanisti in programma il 13 aprile. Ecco perché da Rotterdam non hanno ancora emesso i biglietti per l’andata allo stadio De Kuip, teatro nel 2000 dell’amara finale europea tra Italia e Francia. Tocca a noi la prima mossa. 
    Tempistiche
    Anche ieri da Trigoria attendevano una risposta dal Viminale. Che ovviamente non è arrivata. La speranza è che si materializzi oggi, prima del fine settimana, per facilitare l’avvio della macchina organizzativa. Anche perché la Roma – come probabilmente farebbe il Feyenoord – è pronta a vendere altri 4.500 biglietti ai suoi tifosi, qualora scattasse il divieto per gli olandesi. L’Olimpico è già esaurito da giorni, per quanto riguarda la parte romanista, e sarebbe arricchito da un ulteriore contingente di tifosi che non sono riusciti ad acquistare il pass e porterebbero il totale spettatori intorno a quota 65.000. Una bellissima cornice per un quarto di Europa League, certo, ma anche un’inquietante ammissione: lo stato italiano non può garantire la salubrità sociale di un evento sportivo. Con questo biglietto da visita come pensiamo di ottenere dall’Uefa l’assegnazione dell’Europeo del 2032? LEGGI TUTTO

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    Roma-Feyenoord, la decisione del Viminale sulla presenza dei tifosi olandesi

    Roma-Feyenoord, si va verso il divieto di vendita dei biglietti per i tifosi olandesi. L’orientamento del Viminale, in vista della sfida di Europa League del prossimo 20 aprile, valida per i quarti di finale della manifestazione europea, è di procedere con l’indicazione del divieto di vendita dei biglietti ai tifosi del Feyenoord, che si sono resi protagonisti in passato di episodi di violenza e danneggiamento nella capitale. LEGGI TUTTO

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    Mourinho ha deciso: resta alla Roma!

    José ha deciso di rispettare il contratto con la Roma fino alla scadenza naturale, 30 giugno 2024. Era giunto a questa conclusione già prima della sosta – trascorsa quasi interamente a Londra -, periodo durante il quale un’ulteriore riflessione a freddo sul momento, più che sulle reali prospettive a media scadenza del club, ha rafforzato la convinzione. Alla vigilia dei quarti di Europa League, con la squadra ancora in corsa per un posto Champions e di fronte al disorientamento di Dybala, Smalling, Abraham, Ibañez e Belotti, Mourinho ha capito che c’era (c’è) bisogno di un segnale forte e definitivo. L’ha voluto dare soprattutto per togliere qualsiasi fondamento alle voci sempre più insistenti che lo spingono al Paris St. Germain, o di nuovo in Premier (sarebbe la prima scelta del ricchissimo Newcastle arabo, se Howe dovesse passare al Tottenham).

    «Non ho sentito nessuno» è la risposta che JM dà a chi gli domanda di un futuro altrove. Vero, e lo è altrettanto che alcuni operatori internazionali parlano di contatti tra Jorge Mendes e Luis Campos, responsabile del mercato in entrata del club franco-qatarino. Mendes è stato per quasi vent’anni l’agente del tecnico portoghese, del quale resta amico, ma negli ultimi tempi il rapporto di lavoro si è sostanzialmente raffreddato, per non dire interrotto: Mendes ha però l’abitudine – l’ha fatto con Ronaldo dal Madrid in poi – di rientrare dalla porta secondaria proponendo soluzioni eccellenti ai suoi due ex assistiti (per inciso, Cristiano in Arabia è stato seguito in tutto e per tutto dall’amico Ricky Regufe).

    Dicevo di Dybala, Smalling e (anche) Abraham. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, all’entourage dell’argentino (Jorge Antùn, Carlos Novel) piacerebbe un sacco poter sfruttare la clausola di 12 milioni e portare Paulo in Spagna o in Premier (chi ha detto per via delle commissioni?). La permanenza di Mou indurrebbe tuttavia la Joya a prendere in considerazione l’idea di restare, la qual cosa non gli dispiace affatto.

    Lo stesso dicasi per il miglior difensore della compagnia, Smalling, anch’egli legatissimo al tecnico che gli ha restituito condizione, fiducia e autorevolezza. Chris non ha ancora rinnovato: la prospettiva di giocare un altro anno per Mourinho può convincerlo ad accettare la proposta di Dan Friedkin.

    Per tentare di migliorare la qualità del gruppo (Singo e Nzola sono ritenuti soggetti più che interessanti) Tiago Pinto, frenato dal settlement agreement, ha innanzitutto bisogno di fare cassa: Abraham e Ibañez sono da tempo i principali candidati al sacrificio tecnico. L’inglese ha mercato in Premier, ma ha fatto sapere che prima di decidere vuole sentire Mourinho. Il brasiliano, che grazie allo Special ha conquistato un posto in nazionale – anche se nell’amichevole con il Marocco è stato tra i protagonisti della sconfitta – prova gratitudine nei confronti del tecnico e, oltretutto, a Roma sta benissimo.

    Il prossimo 10 aprile Mourinho festeggerà un anno di sold out all’Olimpico (sono 27, amichevole con lo Shakhtar inclusa): il primo a capienza completa si registrò in Roma-Salernitana, in precedenza – il 20 marzo, derby – se ne era verificato un altro ma con le presenze limitate al 75%. Un risultato impressionante anche in termini di immagine per una squadra il cui obiettivo raggiungibile è il posto Champions e che, tuttavia, ha iscritto per prima il proprio nome nell’albo d’oro della Conference League. Proprio il rapporto con una tifoseria attivissima è stato l’acceleratore della decisione.

    Un’altra estate con Mou, dunque. Nelle ultime ore è però cambiata la sede del ritiro: sembrava dovesse essere di nuovo l’Algarve, ma la destinazione portoghese, assai gradita allo Special, è saltata per motivi strettamente economici: il nuovo direttore commerciale della Roma, l’americano Michael Wandell, che a Trigoria sta prendendo sempre più spazio, ha chiuso un accordo con un’importante organizzazione asiatica. LEGGI TUTTO

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    Roma, parla Faticanti: “Voglio l’Europeo e imparo da Matic”

    c’è neppure bisogno di chiedere a Giacomo Faticanti chi o cosa voglia diventare da grande: tifa Roma, indossa la 16, gioca davanti alla difesa e porta la fascia di capitano sia in giallorosso sia in nazionale. I paragoni sono sempre scomodi a 18 anni (età nella quale ci si perde in un attimo) e non ne faremo. Ma c’è talmente tanto di De Rossi in questa storia che è difficile immaginare un finale diverso. Faticanti piace a tutti: i compagni lo descrivono come un leader e gli allenatori gli consegnano le chiavi del centrocampo. Poi c’è una curiosa coincidenza del destino che lega Giacomo al suo idolo: De Rossi nel 2002 fallì con la Nazionale Under 19 la qualificazione alla fase finale dell’Europeo, mentre lui può raggiungerla oggi alle 12 contro il Belgio. A Brema l’Italia potrebbe scendere in campo per il pari se la Slovenia non vincesse con due gol di scarto contro la Germania. 
    Faticanti, lo 0-0 di sabato con gli sloveni grida vendetta… «Saremmo già qualificati se li avessimo battuti, è vero. E dopo aver superato la Germania poteva sembrare scontato. Ma ci abbiamo provato in tutti i modi. Li abbiamo chiusi nella loro metà campo, senza sottovalutarli, non è bastato».
    Italia-Belgio che partita sarà? «Una finale. Hanno tutti paura di questa Italia e non ci accontenteremo del pareggio. Davanti il Belgio è una squadra fortissima, dietro qualcosa concede».
    Si diceva fosse un gruppo di ferro questo. La cosa vi ha motivato? «Un po’ sì. Noi siamo una famiglia, una squadra che ci mette il cuore in tutto quello che fa. Non siamo perfetti, ma chi lo è?».
    Da capitano li motiva in questo modo i suoi compagni? «Per me è un onore guidarli in campo. È davvero un sogno essere capitano sia della Primavera della Roma, la squadra del cuore, sia della nazionale Under 19».
    Lei ha già fatto l’Europeo U19 nel 2022. Non capita a tutti di giocarne due. «È una di quelle esperienze che ti restano dentro. Siamo stati eliminati da una grande Inghilterra, ma ci siamo qualificati al Mondiale Under 20».
    Quanto si sente migliorato rispetto a un anno fa? «Tanto. Stare a contatto con la prima squadra ed esordire in Europa mi ha aiutato tanto. Vivi la quotidianità di un club importante, capisci le dinamiche dei grandi, vedi campioni che non si accontentano mai».
    Da chi sta imparando di più? «Matic, un ragazzo straordinario e un esempio per me. Mi dà tanti consigli».  
    E lo stage con il ct Mancini? «Lui punta tanto sui giovani e lo capisci subito. La prima cosa che mi ha detto è stata “pensa a divertirti, il resto viene dopo”».
    Dicono che tutte le nazionali in qualche modo si somigliano. «Sì, cerchiamo di giocare seguendo la stessa filosofia. Questa cosa ci unisce come Club Italia, ci fa sentire parte della stessa storia. L’U19 di Bollini vuole vincere e fare un bel calcio».
    Vi siete fatti una promessa in caso di qualificazione all’Europeo? «Io non sono scaramantico e una cosa nello spogliatoio ce la siamo detta: qualifichiamoci e poi andiamo a vincere l’Europeo perché possiamo farlo».
    Il numero 16 non lo abbandona mai, vero? «Mai. È parte di me e lo indosso per il mio idolo». 
    Sappiamo tutti chi è.  LEGGI TUTTO

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    Roma, El Shaarawy non si ferma: l'allenamento a Dubai è intensissimo!

    El Shaarawy vuole farsi trovare pronto. L’esterno di Mourinho non ha fermato il suo allenamento vista la pausa delle nazionali, anzi, lo ha intensificato. Come dimostrato nelle sue storie Instagram infatti, il Faraone sta seguendo una intensa preparazione per essere in piena forma alla ripresa del campionato, la squadra avrà sicuramente bisogno di lui anche visti i numerosi impegni che dovranno affrontare i giallorossi.

    Il personal trainer di El Shaarawy

    Con l’obiettivo di intensificare e portare al massimo la sua forma fisica El Shaarawy si è affidato a un personal trainer, non uno qualunque, ma un vero e proprio professionista. Lo sportivo in questione è Chris Bowman, che anche in passato aveva avuto a che fare con numerosi giocatori, curando la loro tenuta atletica. LEGGI TUTTO

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    Il Marocco batte il Brasile: Ibanez in campo da titolare

    TANGERI (MAROCCO) – Il Marocco vince l’amichevole di lusso con il Brasile per 2-1. La nazionale rivelazione all’ultimo Mondiale si impone sui verdeoro con le reti di Boufal al 29′ e del sampdoriano Sabiri al 79′. Inutile il momentaneo pareggio di Casemiro al 67′. In campo dall’inizio alla fine Roger Ibanez, in coppia al centro della difesa con Militao. Titolare invece nel Marocco il centrocampista della Fiorentina Amrabat. LEGGI TUTTO

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    Spalletti presto incontrerà Totti: dove e quando, lo scoop delle Iene

    Francesco Totti e Luciano Spalletti: ci sarà l’incontro? A quanto pare sì. Oggi, a margine del Premio Bearzot, l’allenatore del Napoli è stato “braccato” da Filippo Roma, inviato de “Le Iene” che gli ha proposto di organizzare un incontro stile “C’è posta per te” con Totti dopo le tante frizioni del passato. Spalletti ha sorriso e ha detto: “Sono stato contento delle sue parole, questa cosa si farà sicuramente”. Non solo: Spalletti ha detto a Filippo Roma: “Il luogo e il momento li scelga lei”. Quando, però, l’inviato ha proposto “Roma?” l’allenatore del Napoli non ha risposto. A questo punto, dopo che lo storico capitano della Roma, ha detto che vorrebbe incontrare il suo ex tecnico, non resta che aspettare… LEGGI TUTTO