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    Afena show, Papadopoulos shock: Next Gen ko. Vince il Catania dell’ex Juve

    90′ – Cinque i minuti di recupero. 

    89′ – Occasione Juve!Palumbo ci prova dalla distanza, Bethers impreparato ma riesce a deviare sopra la traversa.

    85′ – Ammonito Stivanello!Il centrale bianconero stende Stoppa e si prende il giallo.

    83′ – GOL CATANIA!Stoppa mette al centro un bel cross, Quaini tutto solo col mancino supera Daffara. 

    79′ – GOL JUVE NEXT GEN!Bellissimo la rete di Afena Gyan: destro al volo dal limite a superare Bethers. Primo gol all’esordio in bianconero e gara riaperta.

    75′ – Triplo cambio per la Juve Next Gen!Montero si gioca il tutto per tutto: dentro Owusu, Palumbo e Amaradio per Macca, Peeters e Guerra.

    73′ – Momento concitato del match, arriva anche un rosso a Scaglia appena sostituito. 

    72′ – Anche la Juve Next Gen in dieci!Espulso Papadopoulos per un brutto fallo su Anastasio. L’arbitro non ha dubbi e gli estrae il rosso diretto. 

    71′ – Toscano corre subito ai ripari!Dentro Quaini e fuori Lunetta. 

    70′ – Espulso Ierardi!Secondo giallo per il difensore del Catania che frena Afena Gyan in ripartenza. 

    67 ‘ -Cambio anche nel Catania!Dentro Stoppa e fuori Luperini. 

    65′ – Cambio per la Juve Next Gen!Fuori Scaglia e dentro Semedo. A trazione offensiva ora i bianconeri. 

    61′ – GOL CATANIA!Inglese si sblocca. L’attaccante raccoglie palla e in girata lascia partire un mancino potente sotto la traversa.

    59′ – Occasione Catania!Di Gennaro ci prova di testa, Comenencia libera sulla linea.

    58′ – Cambio per la Juve Next Gen!Dentro Afena Gyan e fuori Da Graca. Esordio per l’ex Roma e Cremonese.

    57′ – Cudrig calcia addosso alla barriera la punizione.

    55′ – Ammonito Di Gennaro!Il difensore stende Guerra al limite dell’area. Punizione interessante per la Juve Next Gen.

    50′ – Pericolosi i siciliani!Inglese protegge bene la palla e lancia sulla corsa Lunetta, il suo cross è troppo lungo per i compagni. 

    48′ – Occasione Catania!Sturaro prova il tiro, pallone alto sopra la traversa.

    46′ – Iniziata la ripresa.Nel Catania dentro Inglese al posto di Carpani. 

    Intervallo

    45+3′ – Termina la prima frazione.Catania avanti grazie alla rete di Anastasio.

    45+2′ – Ammonito Scaglia per la Juve!Il difensore bianconero entra in ritardo su Lunetta. 

    45′ – Sono tre i minuti di recupero.

    42’ – Ammonito anche Luperini!Il centrocampista del Catania ferma la ripartenza di Macca. 

    40 ‘ L’arbitro estrare un cartellino rosso alla panchina del Catania.A uscire dal campo è proprio Daniele Faggiano, l’uomo mercato dei siciliani. 

    37′ – Problemi per Di Tacchio!Il centrocampista del Catania resta a terra dopo aver accusato un problema muscolare alla gamba destra. Cambio forzato per Toscano: dentro De Rose. 

    33′ – Azione pericolosa del Catania!Pallone arretrato per Sturaro che va a terra in area, i siciliani protestano per un possibile rigore ma l’arbitro indica di proseguire.

    30′ – Comenencia va via sul fondo poi mette dentro, ma libera la difesa siciliana.

    28′ – Ammonito Ierardi!Il difensore del Catania stende Guerra e l’arbitro gli sventola il cartellino giallo. 

    25′ – GOL CATANIA!Punizione a due dal limite: Sturaro ferma il pallone per Anastasio che va al tiro col mancino, potente e angolato con Daffara che non può fare altro che raccogliere la sfera in fondo alla rete. 

    20′ – Buona prova sin qui per i bianconeri.

    15′ – Pericolosa ancora la Juve!Da Graca viene lanciato in profondità, riesce a vincere il rimpallo con Bethers ma l’arbitro ferma tutto per fuorigioco dell’attaccante bianconero. 

    11′ – Occasione Juve Next Gen!Papadopoulos ci prova con il mancino, tiro deviato e facile la parata di Bethers.

    10′ – Il Catania riparte, ma Comenencia è bravissimo a rientrare e chiudere la corsa agli avversari.

    7′ – La Juve Next Gen prova a reagiare!Papadapoulos prova a inventare per Da Graca ma viene chiuso.

    4′ – Annullato un gol al Catania!Brutto pallone perso al limite di Macca, i siciliani ci provano il tiro con Luperini ma Daffara è bravo a deviare. Sulla ribattuta Lunetta di testa mette in rete ma è leggermente avanti rispetto ai difensori, dunque fuorigioco. 

    1’ – Iniziato il match.

    Juve Next Gen-Catania, dove vedere la partita

    Il match tra Juve Next Gen e Catania, in programma sabato 7 settembre alle ore 18.30 al Pozzo-La Marmora di Biella, sarà visibile su Sky Sport e in streaming su Sky Go e Now Tv. In alternativa sarà possibile seguire qui la diretta testuate della partita.

    Le formazioni ufficiali

    JUVENTUS NEXT GEN: Daffara; Stivanello, Scaglia F., Pedro Felipe; Comenencia, Macca, Peeters, Cudrig; Papadopoulos, Guerra; Da GracaA disposizione: Vinarcik, Scaglia S., Afena Gyan, Mulazzi, Savio, Amaradio, Ledonne, Palumbo, Citi, Owusu, Perotti, Turco, Faticanti, SemedoAllenatore: Montero

    CATANIA: Bethers; Ierardi, Di Gennaro, Castellini; Guglielmotti, Sturaro, Di Tacchio, Anastasio; Luperini, Carpani; LunettaA disposizione: Adamonis, Butano, Quaini, Raimo, Ciniero, De Rose, Forti, Inglese, Stoppa, Corallo.Allenatore: Toscano

    ARBITRO: Gianluca Grasso di Ariano Irpino LEGGI TUTTO

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    Spese da scudetto: Milan senza alibi

    Milan, quanto sono costati gli acquisti
    In totale per i cartellini, Ibrahimovic e Furlani hanno speso 75 milioni di euro, senza contare i bonus che scatteranno all’eventuale raggiungimento di determinate e specifiche condizioni. L’acquisizione più onerosa – e anche la più lunga – è stata quella per Youssouf Fofana, arrivato in rossonero dal Monaco per 20 milioni di euro e 3 milioni di ingaggio per i prossimi quattro anni, per un impatto a stagione di 10,5 milioni. Sul bilancio, però, il nuovo acquisto che costa di più è Alvaro Morata, le cui spese tra cartellino (13 milioni) e ingaggio lordo (superiore agli 8 milioni annui) per il prossimo quadriennio superano gli 11 milioni a stagione. Esborsi importanti anche per Emerson Royal (15 milioni per il cartellino, 2,5 di ingaggio) e Strahinja Pavlovic (18 milioni per il cartellino, 1,7 di ingaggio): a bilancio annuo, i due costano in totale circa 15 milioni. Meno costose le altre tre operazioni in entrata: il riscatto di Alex Jimenez (5 milioni), il prestito di Abraham (1,5 milioni) e l’acquisto del talento Vos (2,5 milioni). Calcolatrice alla mano, gli acquisti estivi peseranno sul bilancio del Milan per oltre 50 milioni di euro.
    Quanto ha incassato il Milan dalle cessioni
    Dalle operazioni in uscita, la dirigenza rossonera ha ricavato poco. Pobega, Saelemaekers, Pellegrino, Colombo, Romero, Nasti, Vasquez e Lazetic sono andati via in prestito senza lasciar moneta nelle casse rossonere, al contrario dei prestiti onerosi (con eventuali riscatti) di Kalulu alla Juventus (3,3 milioni) e di Adli alla Fiorentina (1,5 milioni di euro). Addii definitivi per Daniel Maldini, passato al Monza per 3 milioni, e per Jan-Carlo Simic, trasferitosi all’Anderlecht per 3 milioni più una percentuale sulla futura rivendita. Il bilancio uscite, comunque, sorride per gli addii di alcuni contratti molto pesanti: Giroud, Kjaer e Caldara hanno liberato un po’ di spazio salariale.
    Aumentato il costo annuo della rosa del Milan
    Spazio che, comunque, è stato subito riempito. Anzi: il costo annuo della rosa del Milan è aumentato rispetto alla scorsa stagione di circa 25 milioni di euro, perché si è passati dai 150 milioni del settembre 2023 ai 175 milioni del settembre 2024. Con tutti questi esborsi, secondo i calcoli del Cies, ottenuti sommando i costi dei cartellini dei calciatori in rosa, il Milan è al ventiduesimo posto in Europa e al terzo in Italia, dietro alla Juventus (nona con 626 milioni), appena alle spalle del Napoli (21º con 394 milioni) e davanti all’Inter (24ª con 329 milioni). La regola generale del calciomercato rossonero è sempre la stessa: nessuna spesa folle, non a caso gli acquisti sono spesso contenuti nei 20 milioni di euro. «Nel calcio – ha spiegato Furlani – ci si focalizza sul prezzo e non sul valore. Noi siamo convinti di aver preso giocatori forti che contribuiranno ai successi del Milan». Almeno dal punto di vista economico, la squadra rossonera si direbbe rafforzata. Poi sarà sempre il campo a giudicare. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Anguissa e Lobotka non sono più soli: centrocampo super per Conte

    Ci sono i nuovi in arrivo dalla Premier, gli scozzesi d’assalto, e poi ci sono loro: Frank Zambo Anguissa e Stanley Lobotka, la memoria storica, l’archivio della gloria, l’anima e il cuore dello scudetto che oggi, con il sole della rivoluzione già alto, è uno splendido ricordo. E sia chiaro: vivere nel passato non fa bene, non va bene, ma è ovvio che i signori in questione hanno lasciato orme e segni tangibili della rispettiva esistenza, da soli e in tandem, fianco a fianco, tanto da indurre Conte a una dichiarazione importante all’alba del primo ritiro a Dimaro: «Anguissa e Lobotka sono una delle coppie più forti in circolazione».
    Anguissa e Lobotka, la coppia scudetto
    Finora in pieno rodaggio e in piena evoluzione tattica – il passaggio da una mediana a tre al centrocampo a due – il binomio ha funzionato a sprazzi, a tratti: (molto) maluccio a Verona contro l’Hellas; decisamente meglio con il Bologna; in apnea nel primo tempo al cospetto delle frecce del Parma, e poi in crescendo nella ripresa. Con il gol del 2-1 decisivo firmato di testa da Frank, con un volo alla Osimhen su assist disegnato con il pennello da Neres: una liberazione, per Anguissa; di certo l’uomo della vecchia coppia ad aver sofferto di più sin dalla stagione precedente. A tal punto da pensare di cambiare aria, destinazione Arabia Saudita, almeno fino a quando Conte non è arrivato e ha mandato all’aria ogni progetto di trasloco: blindato. Stop.
    Il reintegro di Folorunsho 
    Il mercato, comunque, ha raccontato il tenore dei progetti del nuovo Napoli: è vero che ci sono soltanto il campionato e la Coppa Italia, ma questo non significa che la rosa non debba essere super competitiva, completa, fatta di coppie di enorme livello e volendo anche di un quinto uomo da rilanciare: Michael Folorunsho, certo, reduce dall’Europeo con l’Italia di Spalletti ma anche da un’estate tormentata, passata attraverso la cessione (fantasma) all’Atalanta e un periodo ai margini del gruppo, trascorso ad allenarsi con gli uomini in lista mercato. Fino al reintegro in rosa in pianta stabile: cosa accaduta prima formalmente, con l’elenco consegnato in Lega alla chiusura di piazza affari del calcio, e poi anche sostanzialmente, con la decisione di Conte.
    La concorrenza di Gilmour e McTominay
    Folo, Lobotka, Anguissa: e sono tre. Più due, oh yeah: Gilmour e McTominay. Il primo più vicino a Lobotka, fisicamente e per consegne tattiche; l’altro, invece, come Folo da considerare più nella categoria degli alter ego di Frank. Sarà una bella lotta, altro che storie: concorrenza di livello altissimo, bisognerà davvero fare gli straordinari per imporsi sugli altri. Conte ha l’opportunità di scegliere, mischiare, comporre e scomporre a seconda delle condizioni e delle esigenze tecnico-tattiche. E d’accordo, i due scozzesi sono ancora tutti da scoprire, ma l’impressione è che per tempra, personalità e gamba non siano secondi a nessuno.
    Napoli, l’ipotesi di una mediana a tre
    Nella nuova mediana a due, tra l’altro, servono proprio gamba, ritmo, corsa, intensità, quantità: finora le distanze non sono sembrate sempre corrette e anzi, soprattutto nel primo tempo contro il Parma, Anguissa e Lobotka sono stati troppo spesso frullati da Sohm e Bernabé. Certo, non è sistematicamente una questione di singoli e anzi è pressoché sempre di sistema, di fase difensiva di squadra, ma è ovvio che urge qualche correttivo. Conte lo sa perfettamente, sta lavorando e avrebbe voluto già farlo da tempo con i nuovi, però non è stato possibile. Pazienza, meglio guardare al futuro. Un prossimo futuro che, come ha detto il signor Antonio in persona, potrebbe anche prevedere mutazioni genetiche, magari saltuarie o magari chissà: in un solo concetto, un centrocampo a tre, più folto e con la linea difensiva a quattro. Il Napoli, per il momento, ha lavorato a un’identità ben precisa, con il 3-4-2-1, e così marcerà fino a nuovo ordine. Almeno fino a quando il tecnico non avrà avuto il tempo di testare, sperimentare, mixare, osservare tutti al microscopio. Dal vivo e al completo. Ci siamo quasi: qualche giorno e poi sarà il sold out. LEGGI TUTTO

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    Milik, da cosa dipende il futuro alla Juve. Idea Giuntoli e la soluzione di Motta

    Al tempo stesso, pur essendo come detto uno dei giocatori in uscita, la sua sostituzione con un altro attaccante non è mai stata una priorità della Juve, impegnata a ribaltare la formazione tipo, a cercare più alternative valide in ruoli scoperti (gli esterni d’attacco) e a portare a termine complicate cessioni di giocatori fuori dal progetto. Un progetto in cui Milik era sicuramente ai margini, in uscita come si è detto, ma non escluso a priori. Così, con operazioni molto più importanti – per i conti e per il campo – da chiudere sia in entrata che in uscita, quella di cambiare vice Vlahovic è stata accantonata, visto che un vice Vlahovic c’era e, al netto di un’annata sottotono, si trattava comunque di un giocatore di livello. A quel livello, però, Milik ora deve tornare. Recuperando dall’infortunio in primis, convincendo Motta sia in allenamento che in partita in secundis. Altrimenti quell’operazione accantonata nelle scorse settimane potrebbe rivelarsi soltanto rimandata al mercato di gennaio, quando la Juve verosimilmente non avrà esigenze immediate. E quando Motta, dopo aver sperimentato le soluzioni interne – da Nico Gonzalez a Yildiz fino a Weah – potrebbe anche avere scoperto di non avere bisogno di sostituire Milik con un altro centravanti. LEGGI TUTTO

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    Napoli, ecco perché De Laurentiis non si vede più

    Riapertura dopo le ferie dello chalet di Peppino cameriere a Mergellina. Grande Aurelio, ora fa il presidente, compra i giocatori che servono, spende e non parla più, proclama don Ciccio portiere di palazzo. Non parla più e non si vede più, obietta Salvatore pittore di alici. È scomparso, ammette Saverio Malaspina ragioniere. Prima era in tv, a Castelvolturno, tra i tifosi, si divertiva, sorrideva e mandava qualcuno a fa’ nculo, ricorda Gennaro Piromallo salumiere. E ora non lo vediamo più, conferma Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia.

    È un mistero, commenta Totonno Speranza direttore di centro commerciale. Non è un mistero, si oppone Salvatore pittore di alici. Che cosa sapete, chiede Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. La moglie lo ha chiuso in casa, chiarisce Salvatore pittore di alici Ma che andate dicendo, esclama don Peppino parcheggiatore allusivo, Aurelio chiuso in casa dalla moglie. La signora Jacqueline non lo fa più uscire di casa, riferisce Salvatore pittore di alici. Motivi di gelosia, domanda Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Motivi di soldi, specifica Salvatore pittore di alici. In che senso, chiede disturbandosi don Ciccio portiere di palazzo. La signora non poteva più sopportare che Aurelio uscendo di casa una volta spendeva trenta milioni, un’altra volta quattordici, un’altra volta ancora ventotto e anche trentacique milioni, così l’ha chiuso in casa e perciò Aurelio non si vede più in giro, conclude Salvatore pittore di alici.

    E Chiavelli, chiede Saverio Malaspina ragioniere. Ah, Chiavelli che vuole controllare tutti i conti di Aurelio è chiuso in un vecchio armadio, rivela Pasquale Pazienza giornalista on-line. Ma chiuso da chi, domanda di passaggio Peppino cameriere. Da Aurelio che voleva spendere come gli pareva, ammette don Ciccio portiere di palazzo.

    Aurelio vive chiuso in casa, Chiavelli in un armadio, ma c’è dell’altro, aggiunge Salvatore pittore di alici. Che cos’altro ancora, chiede Gennaro Piromallo salumiere. Aurelio s’è fatto comprare dei carboni ardenti e ci cammina sopra, espone Salvatore pittore di alici. Che coraggio, esclama Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo. Che coraggio e che piedi, aggiunge don Peppino parcheggiatore allusivo. Ma perché cammina sui carboni ardenti, domanda Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. È nervoso perché non sa ancora che fine fanno i 150 milioni che ha speso al calciomercato, se il Napoli tornerà forte, perciò sta sui carboni ardenti, chiarisce Salvatore pittore di alici.

    Siamo in una situazione ignea, comunica Pasquale Pazienza giornalista on-line. Spiegatevi, dice don Peppino parcheggiatore allusivo. Aurelio è sui carboni ardenti e Conte ha detto che mette le mani nel fuoco per Lukaku, specifica Pasquale Pazienza giornalista on-line, è una situazione infuocata.

    Sarà un Napoli fortissimo, assicura don Ciccio portiere di palazzo. Conte ha finito di fare la parte di Giulietta Capuleti sospirando oh Romelu, Romelu, sei tu Romelu, sottolinea Salvatore pittore di alici. Lukaku è arrivato e ha già infiammato il Maradona, commenta Saverio Malaspina ragioniere. È arrivato e ci ha tolto dallo stomaco il peso di Osimhen, osserva Gennaro Piromallo salumiere. Lukaku è un vero sollevatore di pesi, precisa Salvatore pittore di alici. LEGGI TUTTO

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    L’ex Juve: “Pavlovic è un mix tra Chiellini e Stam”

    MILANO – Zoran Mirkovic, ex difensore di Juventus e Atalanta e oggi stimato tecnico, è l’allenatore che ha puntato per primo su Strahinja Pavlovic ai tempi del Partizan Belgrado: «Se non l’avessi lanciato io nell’arena, ci avrebbe pensato qualcun altro (ride, n.d.r.). Immediatamente avevo notato come fosse un ragazzo serio, con voglia di lavorare e migliorare. Ha sempre avuto molta qualità, oltre ad essere strutturato fisicamente. Negli anni è diventato sempre più forte, ha già vissuto più esperienze. E adesso eccolo a Milano».
    È stato difficile dargli fiducia visto che aveva solo 18 anni? «Era già un ragazzo in gamba, senza alcuna paura. Pensi che la sua seconda partita fu contro la Stella Rossa. Era giovane, ma tutto sommato lo è ancora. Adesso, appena prenderà le misure del calcio italiano, si farà ancora più valere. Sono sicuro che potrà solo migliorare. Parte da una base importante, è forte, veloce, vuole diventare più forte e ha sempre avuto, sin da quando è stato promosso dalla Primavera, una voglia incredibile di vincere». È già un idolo dei tifosi del Milan, solo lui è stato applaudito dopo il 2-2 contro la Lazio. «Per Pavlovic arrivare in rossonero è un grande passo per la sua carriera, dato che il Milan è tra le migliori squadre del mondo. Ma anche i rossoneri hanno fatto un grande affare con lui. Le potenzialità del giocatore sono davvero alte, potrà diventare nei prossimi anni uno dei difensori più forti del mondo. Certo, prima dovrà adattarsi alla Serie A, che è diversa dal calcio austriaco. Ma con un po’ di pazienza raggiungerà livelli massimi». Con lui si sono sprecati i paragoni. A chi lo accosterebbe? «Lui è un mancino, per questo mi verrebbe da dire Chiellini. Ha però qualcosa pure di Stam e di Vidic. È un mix di gente forte, ecco». Si aspettava che Pavlovic partisse subito da titolare nel Milan? «Sinceramente sì. Conosco il suo carattere e la sua mentalità, non avevo dubbi». Come compagno di reparto, meglio un difensore veloce di gamba come Tomori o uno che mantiene maggiormente la posizione come Thiaw o Gabbia? «Qui si può aprire una bella discussione. Credo che l’importante sia creare una coppia di centrali che si capisca al volo. Abbiamo parlato di Chiellini, ecco, pensi a quanto era forte con Bonucci. Pavlovic dovrà avere la stessa testa e gli stessi obiettivi del suo compagno di squadra». Parliamo delle sue ex squadre. La Juventus è la prima rivale dell’Inter per conquistare lo scudetto? Come vede l’Atalanta? «La scorsa stagione in casa bianconera è stata turbolenta, non buona. Adesso è cambiato l’allenatore e sono arrivati tanti nuovi giocatori. Si vede che le cose sono diverse. La difesa è molto dura, ma c’è ancora qualche problema in fase realizzativa. La squadra migliorerà, sicuramente. La Juve e il Milan potranno contendere il titolo all’Inter, che però resta la favorita visto che è rimasta la stessa squadra che ha vinto il torneo pochi mesi fa. Sarà un campionato interessante. L’Atalanta è partita male, ma potrà arrivare comunque in una buona posizione». Come vede le italiane in Champions? «Il nuovo format è interessante e particolare, dobbiamo scoprire cosa succederà. Credo però che le squadre italiane possano fare bene. Non siamo ancora ai livelli degli anni ’90, ma stagione dopo stagione la qualità generale della A si sta alzando».
    Morata e Abraham, le ambizioni Milan alla prova dei nove LEGGI TUTTO

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    Milan e Bologna, ufficiali le liste Uefa

    Milan, la lista Uefa
    Ecco la lista che il club ha presentato alla Uefa.
    LISTA A2 Davide Calabria4 Ismael Bennacer7 Alvaro Morata8 Rubén Loftus-Cheek10 Rafael Leao11 Christian Pulisic14 Tijjani Reijnders16 Mike Maignan17 Noah Okafor19 Theo Hernandez21 Samuel Chukwueze22 Emerson Royal23 Fikayo Tomori24 Alessandro Florenzi28 Malick Thiaw29 Youssouf Fofana31 Strahinja Pavlovic42 Filippo Terracciano46 Matteo Gabbia57 Marco Sportiello80 Yunus Musah90 Tammy AbrahamLISTA B Adam Bakoune, Davide Bartesaghi, Andrea Bozzolan, Francesco Camarda, Andrei Coubis, Hugo Cuenca, Victor Eletu, Mattia Liberali, Vittorio Magni, Mattia Malaspina, Lapo Nava, Dorian Paloschi, Diego Sia, Dariusz Stalmach, Lorenzo Torriani, Chaka Traoré, Kevin Zeroli.
    Bologna, la lista Uefa
    1 Skorupski, 2 Holm, 3 Posch, 5 Erlic, 6 Moro, 7 Orsolini, 8 Freuler, 9 Castro, 11 Ndoye, 14 Iling-Junior, 15 Casale, 16 Corazza (lista B), 18 Pobega, 19 Ferguson, 20 Aebischer, 21 Odgaard, 22 Lykogiannis, 23 Bagnolini (lista B), 24 Dallinga, 26 Lucumi, 31 Beukema, 33 Miranda, 34 Ravaglia, 80 Fabbian, 82 Urbanski (lista B). LEGGI TUTTO

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    Fantacalcio®, alla scoperta di Hermoso: giocherà titolare con la Roma?

    A mercato finito arriva un rinforzo in difesa per la Roma, Mario Hermoso. Sfumati gli altri obiettivi, il difensore spagnolo è atterrato a Fiumicino ed ha firmato un contratto fino a 2027 e andrà a rinforzare la difesa di De Rossi. Scopriamo insieme le sue caratteristiche e quanto può risultare decisivo al Fantacalcio®. ISCRIVITI SUBITO SU WWW.FANTACUP.IT!Il centrale spagnolo, 1,84 di altezza e classe 1995, era svincolato dopo l’ultima esperienza all’Atletico Madrid dove ha giocato da titolare, collezionando 45 presenze tra Liga e Champions League, con anche due gol e due assist. Dopo essere cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, è diventato un difensore di grande esperienza, con un totale di 304 presenze in carriera di cui 29 in Champions League, tutte in Spagna tra l’Atletico Madrid, l’Espanyol, il Real Valladolid. Tra le sue caratteristiche spiccano la disponibilità a giocare nella difesa a 4 o a 3, la sua velocità e la sua aggressività, con un elevato numero di palloni recuperati a partita (5.4 a partita nell’ultima stagione) e un totale di 9 cartellini gialli ricevuti nell’ultima stagione. Alla Roma è pronto a stupire, andando ad affiancare e forse a sostituire Mancini e N’Dicka, la coppia titolare di queste prime giornate di campionato. LEGGI TUTTO