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    Viscidi: “Troppa tattica nelle giovanili, i ragazzi italiani così si appiattiscono”

    Il coordinatore delle giovanili azzurre: “Abbiamo ottimi giovani ma ci mancano quelli che fanno la differenza, gli togliamo l’iniziativa individuale. La fuga verso l’estero mi porta a due considerazioni…” “Non me li appiattite, non voglio ritrovarmeli a vent’anni che sanno fare solo la sponda”. Maurizio Viscidi, coordinatore delle giovanili azzurre, parla con noi subito dopo aver dato dettami agli allenatori delle Under su come allenare gli attaccanti del futuro. LEGGI TUTTO

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    Clou Cagliari-Bari ma occhio alla Reggina

    TORINO – Dopo l’anticipo Brescia-Benevento (1-0, lombardi per ora soli in testa), che ieri sera ha aperto la 6ª giornata, la B prosegue oggi con 8 gare, 7 alle 14 e una alle 16.15, Genoa-Modena. Nei liguri, reduci dal ko di Palermo, il tecnico tedesco Blessin pare intenzionato a cambiare modulo: il 4-2-2-2 va in archivio, probabile virata sul 4-3-3 con Codacentravanti, supportato da Yalcin a destra e Aramu a sinistra, con l’obiettivo di trovare la prima vittoria al Ferraris dopo i pari con Benevento e Parma. Sull’altro fronte, un Modena che ha perso 4 partite su 5, dove in teoria il tecnico Tesser non è a rischio, anche se la sosta per le Nazionali potrebbe essere una tentazione. Oggi a Marassi, Tesser potrebbe virare sul 3-5-2, con cui il Benevento imbrigliò il Genoa, abbandonando il tradizionale 4-3-1-2. Il match clou è però Cagliari-Bari. I sardi di Liverani cercano la terza vittoria di fila affrontando l’unica imbattuta della B. Il tecnico invita a non guardare la classifica ma oggi alla Unipol Domus è un crocevia per la A: il Cagliari deve confermare di essere fatto per la promozione, il Bari viaggia a fari spenti ma Mignani sta facendo un gran lavoro, aiutato dall’avere una squadra che per 8-9 undicesimi è la stessa dell’ascesa dalla C, con la miglior coppia d’attacco, Cheddira-Antenucci, già 7 gol (4+3). Esame importante anche per la Reggina che riceve il Cittadella con l’obiettivo di riacciuffare il Brescia in vetta. I calabresi non battono i veneti dal 2001 e la partita sembra fatta a posta per verificare quanto la squadra di Inzaghi sia da primi posti, contro i veneti che vengono dalla vittoria sul Frosinone e sembrano in grado di fare il solito campionato di alto livello. Occhio anche a Frosinone-Palermo: le due squadre tornano ad affrontarsi dopo la tumultuosa finale playoff del 2018 che portò i ciociari in A e indirizzò la crisi dei siciliani, un anno dopo sarebbero stati esclusi dalla B. Anche in questo caso, sono squadre che verificano le loro ambizioni: i ciociari di Grosso hanno forse i giovani più interessanti della B, i siciliani di Corini potrebbero aver cambiato marcia dopo la vittoria sul Genoa che dovrebbe aver chiuso il periodo di rodaggio di tutti gli ultimi arrivati. C’è poi Ascoli-Parma, entrambe reduci dalla prima sconfitta, aPerugia i marchigiani (1-0), in casa con la Ternana (2-3) gli emiliani, che confermeranno in porta Buffon, dopo lo sfortunato esordio stagionale con gli umbri. Gara più importante per il Parma: un altro ko allontanerebbe troppo la squadra di Pecchia dalla vetta, anche se pure l’Ascoli ha le sue ambizioni, ma più celate. Da brividi Venezia-Pisa, quart’ultima contro ultima: a rischio entrambi gli allenatori, chi perde fra Javorcic e Maran potrebbe andare a casa. Per la panchina pisana, non è escluso il ritorno di D’Angelo, il tecnico congedato dopo la mancata promozione ai playoff, ancora sotto contratto coi toscani, anche se potrebbe sistemarsi a Como, al posto di Giacomo Gattuso, assente dalla prima giornata per problemi di salute. I lariani oggi affrontano la Spal che coi gol di La Mantia (già 4), dimostra di poter puntare ai quartieri alti, al contrario del Como penultimo: tanti nomi illustri ma è tutto da verificare che possano portare qualcosa in più, a iniziare da Fabregas, che anche oggi partirà dalla panchina. Al Druso di Bolzano, il Sudtirol riceve il Cosenza, cioè si affrontano le squadre che prima dell’inizio del campionato erano le meno accreditate ma che, per quel che stanno mostrando, potrebbero salvarsi. Gli altoatesini vengono da 2 vittorie di fila, coincise con l’arrivo di Bisoli in panchina. I calabresi sono reduci dal ko interno col Bari (un po’ ingiusto) ma comunque sono a 7 punti, unopiù del Sudtirol. Domani alle 16.15 il turno si chiude col derby umbro Ternana-Perugia. LEGGI TUTTO

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    Miretti, Okoli, Baldanzi e… la Generazione “A”: il tesoretto a disposizione di Mancini

    I mesi di agosto e settembre hanno messo in evidenza alcuni ragazzi nati dopo il 2000 che hanno trovato spazio in queste prime giornate.Ecco una mini-guida agli under 23 più interessanti del nostro campionatoGalileo, che in fondo studiava le stelle come gli osservatori delle squadre di calcio, commenterebbe con un vecchio classico: “Eppur si muove”. L’ultima generazione di calciatori italiani non è mai stata considerata speciale e, anzi, ha preoccupato per il futuro di una Nazionale già in crisi quanto basta. Agosto e settembre però hanno portato qualche novità interessante: un pugno di ragazzi, nati dopo il grande Capodanno del Duemila, ha trovato spazio in Serie A. LEGGI TUTTO

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    Papin tra timori e certezze: “Il Napoli fa paura. Ma Pioli non sbaglia mai”

    L’ex bomber: “Maignan è il migliore, Giroud una garanzia. E Leao deve restare al Milan. Rafa, ascolta Maldini…”Un tiro a botta sicura: “Maignan numero uno al mondo”. Un gol a porta vuota: “Più è difficile la partita, più aumentano le possibilità che segni Giroud”. Un assist: “Leao ascolti Maldini, rimanga al Milan”. Avrà anche smesso da un po’, ma la mira rimane quella di sempre: questo Milan-Napoli, Jean-Pierre Papin lo gioca all’attacco. LEGGI TUTTO

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    Sabatini: “Dybala formidabile. Juve e Inter, che vi siete perse”

    L’ex uomo mercato di Palermo e Roma: “Uno come Paulo fa pentire chi non ce l’ha”Ci sono calciatori che si acquistano per semplice utilità, altri invece – quando ce lo si può permettere – perché appagano il senso estetico del gioco. Paulo Dybala unisce entrambi gli aspetti, ma se non siete convinti, potete chiederlo a Walter Sabatini, che di giocatori come la Joya è un innamorato. LEGGI TUTTO

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    L'Inter si gode Satriano (anche a distanza): il piano per il futuro dell'uruguaiano

    La prima volta non si scorda mai. Il primo gol in Serie A – contro la Salernitana – e ora la prima chiamata della nazionale uruguaiana. Per Martin Satriano l’avventura con la maglia dell’Empoli non poteva iniziare in modo migliore: ha impiegato pochissimo tempo a guadagnarsi la fiducia di Paolo Zanetti, che dopo le prime due di campionato l’ha promosso come titolare in pianta stabile, e a mandare messaggi molto chiari in prospettiva pure all’Inter. Il club proprietario del cartellino forse lo sapeva già, ma la chiamata della Celeste per le amichevoli contro Iran e Canada sono un’ulteriore conferma che il progetto di crescita e valorizzazione del talento classe 2001 impostato da Ausilio e Marotta sta pagando.L’INTER HA AVUTO RAGIONE – Il prestito semestrale nella passata stagione a Brest e l’esperienza nel campionato francese avevano già rivelato il livello di prontezza di un giocatore che nel corso dell’estate è stato considerato a lungo come una possibilità in più nelle rotazioni di Simone Inzaghi per dare il cambio a Lukaku e Lautaro Martinez e, in previsione della possibile partenza di uno tra Dzeko e Correa (oltre ad Alexis Sanchez), per alleggerire ulteriormente il monte stipendi nerazzurro. Le strategie di mercato cambiate in corsa hanno consentito tuttavia alla dirigenza di Viale della Liberazione di elaborare un piano che consentisse a Satriano di trovare una piazza nella quale esprimersi con maggiore continuità e giocarsi quelle possibilità che gli hanno aperto persino le porte della nazionale maggiore del suo Uruguay. LEGGI TUTTO

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    Samardzic: “Ho rifiutato Milan e Barça e ho fatto bene. La mia Udinese è fortissima”

    Due gol di fila in una delle squadre più in forma del campionato: l’Inter dovrà preoccuparsi di questo berlinese dal sinistro magico. “E io chiederò la maglia a Mkhitaryan, è lui il pericolo numero uno”Dal nostro inviato Francesco Velluzzi17 settembre
    – Udine Il ventenne che parla già quattro lingue e ha detto no al Milan e al Barcellona, ma sì al Lipsia e all’Udinese, e che nell’uso del piede sinistro ricorda alcuni grandi campioni, alla vigilia della sfida con l’Inter ci dice che non conosce minimamente le gesta di un certo Alvaro Chino Recoba che sul sinistro costruì la sua carriera, ma ha una terribile paura di Henrikh Mkhitaryan, l’esperto armeno che i nerazzurri hanno preso dalla Roma. LEGGI TUTTO