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    Lukaku, recupera tranquillo: questo Dzeko è perfetto per Inzaghi

    Nel 3-5-2 del tecnico nerazzurro il bosniaco calca a pennello, Romelu è ancora all’inizio del processo di adattamento a un calcio diverso da quello di Conte: le gerarchie d’attacco tra presente e futuroDa fine agosto l’attacco dell’Inter di Simone Inzaghi è lo stesso dello scorso anno, con l’eccezione di Alexis Sanchez che si è già ben ambientato all’Olympique di Marsiglia. Con Romelu Lukaku fuori dai giochi per alcune settimane, lo spazio si è liberato soprattutto per Edin Dzeko, pilastro della squadra che ha chiuso lo scorso campionato al secondo posto. E la sintonia tra il bosniaco e il 3-5-2 dell’allenatore è balzata subito all’occhio. LEGGI TUTTO

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    Serie B, arbitri: Zufferli per Genoa-Modena, Como-Spal a Rutella

    TORINO – Con una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito, la Lega B ha reso note le designazioni arbitrali per la sesta giornata di Serie B. Genoa-Modena sarà affidata a Zufferli, Como-Spal a Rutella. Gualtieri dirigerà Brescia-Benevento, Maggioni per Reggina-Cittadella. Venezia-Pisa sarà diretta da Perenzoni. Il match tra Cagliari e Bari tocca a Fourneau, il derby umbro Ternana-Perugia a Di Bello. C’è Miele per Sudtirol-Cosenza. Ecco nel dettaglio il quadro completo: 
    Brescia – BeneventoMatteo Gualtieri di AstiImperiale – MoroIV Ufficiale: MaggioVar: GhersiniAvar: Scatragli
    Ascoli – ParmaAlessandro Prontera di BolognaRocca – PolitiIV Ufficiale: SaiaVar: PezzutoAvar: Schirru
    Cagliari – BariFrancesco Fourneau di Roma 1Baccini – ColarossiIV Ufficiale: PetrellaVar: BantiAvar: Di Gioia
    Como – SPALDaniele Rutella di EnnaTegoni – Rossi M.IV Ufficiale: DjurdjevicVar: AbbattistaAvar: Affatato
    Frosinone – PalermoAntonio Giua di OlbiaMeli – PerettiIV Ufficiale: CarrioneVar: GuidaAvar: Sechi
    Reggina – CittadellaLorenzo Maggioni di LeccoLombardi – MacaddinoIV Ufficiale: CentiVar: MarinelliAvar: Pagnotta
    Sudtirol – CosenzaGiampiero Miele di NolaLombardo – FioreIV Ufficiale: MonaldiVar: MinelliAvar: Scarpa
    Venezia – PisaDaniele Perenzoni di RoveretoDei Giudici – SeverinoIV Ufficiale: BonacinaVar: PaternaAvar: Pagliardini
    Genoa – ModenaLuca Zufferli di UdineBindoni – ValerianiIV Ufficiale: PanettellaVar: MariniAvar: Tolfo
    Ternana – PerugiaMarco Di Bello di BrindisiVivenzi – RanghettiIV Ufficiale: Di GraciVar: AbbattistaAvar: Alassio
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    Brescia, primato in saldo

    BRESCIA – Negli ultimi anni ci ha provato prima con un metodo old style (prendere o tenere i migliori), la scorsa stagione con un mix tra giovani e vecchi, stavolta non ha avuto dubbi costruendo un Brescia a chilometri zero o giù di lì. Massimo Cellino, cinque campionati di B e uno solo di A da quando è alla guida del club biancoazzurro dopo aver promesso di togliere la piazza dalla mediocrità calcistica in cui è sprofondato dopo gli anni di Baggio, Guardiola e Mazzone, ha deciso di mutare la propria filosofia calcistica. Un po’ per i suoi guai extra calcio (maxi sequestro di 59 milioni di euro per reati fiscali, anche se la sentenza non è ancora definitiva), un po’ perchè forse ha davvero capito che il calcio è cambiato e senza un attenta programmazione non si va in Serie A o al massimo si fa un brevissimo viaggio di andata e ritorno. Con stipendi molto più bassi, attorno al pentagono di big Cistana-Adorni-Moreo-Viviani-Benali, Cellino ha formato un gruppo la cui età media nelle prime cinque giornate del campionato è stata la terza più bassa del campionato. Poco più di 24 anni a giocatore per un Brescia che, contro ogni pronostico, è in vetta alla classifica assieme alla Reggina dell’ex Pippo Inzaghi con cui proprio la stagione scorsa Cellino andrò presto alla rottura, provando ad esonerarlo una prima volta a febbraio per poi cacciarlo a sette giornate dalla fine con le rondinelle ancora in corsa per la promozione diretta.

    In estate, il presidente ha consegnato a Pep Clotet un gruppo che il tecnico catalano di formazione inglese ha modellato in ritiro per portarlo poi a passare il primo turno di Coppa Italia, dominando a Pisa, e a conquistare 12 punti nelle prime 5 partite di campionato. Da quando esistono i tre punti a vittoria è la seconda miglior partenza di sempre nella storia del Brescia in Serie B: solo Serse Cosmi aveva fatto meglio nella stagione 2007-08 quando cominciò con 5 vittorie su 5.

    Dopo essere rimasto deluso dal rendimento di giocatori come Sabelli, Proia, Pajac e Palacio, Cellino in un primo tempo voleva limitarsi a un mercato di secondo piano con giocatori presi dalla Serie C. La batosta subìta alla seconda giornata a Frosinone a mercato ancora aperto, gli ha consigliato di ripiegare su un paio di giocatori d’esperienza (Federico Viviani e Ahmed Benali), ma il loro apporto finora è stato limitato e a brillare sono stati più che altro giovani come Galazzi, Papetti e Bianchi o giocatori di talento, non più giovanissimi, ma certo nemmeno da rottamare, che avevano solo bisogno di essere rilanciati come Ndoj, Lezzerini e Ayé. Ogni gruppo che si rispetti ha però bisogno anche di un leader e il totem del Brescia si chiama Stefano Moreo. Cellino ha resistito all’offertona estiva del Pisa (quasi 3 milioni) e si è tenuto stretto il miglior marcatore della scorsa stagione (10 gol), che Clotet riesce a far sacrificare proprio quando non sembrava possibile che “mister generosità” riuscisse ad andare oltre il tanto che già fa da anni nelle due fasi.

    Moreo si è sbloccato segnando sabato scorso a Modena (anche un assist), dopo che nella gara precedente con il Perugia aveva sbagliato un rigore (fisiologico per le tante energie che spende in ogni match). Ma se con Inzaghi e poi Corini, lui era il terminale offensivo, quest’anno le reti sono più distribuite anche tra gli altri attaccanti: degli 8 gol segnati in 5 partite, 6 sono arrivate dal reparto avanzato (Ayè e Bianchi 2, Moreo e Galazzi). Dopodomani il Brescia sarà protagonista nell’anticipo della sesta giornata: sotto i riflettori del Rigamonti arriva il Benevento e quello che ancora manca a questa squadra è un seguito di pubblico all’altezza anche nei match casalinghi. Sabato a Modena i tifosi erano quasi un migliaio, ma a Mompiano finora non si è andati oltre i 4500.

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    L’uomo che c’è anche quando non c’è: il peso di Ibra in questo Milan

    Il ritorno in campo previsto solo nel 2023, ma intanto Zlatan a Milanello si sente: discorsi ai nuovi, pranzi insieme e…C’è, ma non c’è. Concetto ribaltabile senza difficoltà: non c’è, ma c’è. Perché quando si parla di Zlatan Ibrahimovic, esserci è la prima cosa. In famiglia. Sui social. In campo, quando si può. E quando non si può lui, appunto, c’è ugualmente. Soprattutto a Milanello. LEGGI TUTTO

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    Benfica, ti ricordi? Di Maria, 15 anni dopo, contro il club che lo salvò dalla miniera

    A 19 anni il Fideo parte per il Portogallo: in tre anni il suo bilancio sarà di 124 partite, 15 gol e tre trofei. In Champions l’esordio contro il Milan, in ItaliaIl giorno in cui ha firmato con il Benfica ha estinto un debito contratto anni prima, da ragazzino, con i genitori. Angel Di Maria ha 12 anni ed è già “el fideo”, lo spaghetto. Alto e lungo, esile e sgusciante, in due parole piccolo piccolo. Più degli altri. Pure troppo. LEGGI TUTTO

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    Banti e Allegri livornesi “contro”. Ma quante insinuazioni in passato…

    Il tecnico della Juve e l’arbitro che era alla Var a Lissone domenica sera sono concittadini e amici. E ogni volta che il fischietto sbagliava “pro” Max era il finimondoC’era una volta un arbitro, che era amico di un allenatore e ogni volta che gli capitava di fischiare a favore della squadra guidata dal suo amico si scatenava il putiferio. LEGGI TUTTO

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    Il Bari, l'unica imbattibile

    TORINO – In questa B delle grandi piazze, si parla poco del Bari. Eppure, la squadra di Mignani, dopo 5 giornate è l’unica a essere ancora imbattuta. Se i pugliesi sono “solo” quinti (a -3 dal duo di testa, Reggina e Brescia), è perché, pur non subendo mai gli avversari, hanno raccolto qualche pareggio di troppo (3 in tutto). Soprattutto in casa, dove non hanno ancora vinto. Se il 2-2 di Parma all’esordio valeva quasi come una vittoria, anche per la grande prova disputata, al Bari sono finora mancati i risultati del San Nicola: 1-1 col Palermo, 2-2 più sanguinoso con la Spal, dopo essere stati avanti 2-0. Ma la squadra ha buoni valori, visti i già 2 successi esterni su tre uscite: prima il 3-1 di Perugia, sabato scorso l’1-0 di Cosenza. Insomma, pur disponendo della spinta unica del San Nicola,  il Bari per ora si esprime meglio fuori casa, ma non è certo un difetto, c’è tutto il tempo per migliorare il rendimento casalingo. Anche perché le potenzialità ci sono tutte. Davanti, il duo Cheddira-Antenucci è già andato a segno 7 volte (4+3), miglior coppia d’attacco della B, 9 in tutto le reti segnate, solo la Reggina (11) ha fatto meglio. E nell’ultimo giorno di mercato, l’attacco è stato completato con gli arrivi di Salcedo (Inzaghi non voleva che lasciasse l’Inter, ha dovuto convincerlo lui) e del francese Scheidler, un gigante prelevato dal Digione, con caratteristiche diverse dalle altre punte, per rendere il reparto ancora più assortito, considerato che c’è pure il colombiano Ceter, una specie di Lukaku dei poveri, finora frenato da qualche problema fisico di troppo ma che se sta bene, in B può fare grandi cose. In panchina, siede il genovese Michele Mignani, 50 anni, che esordì da giovanissimo come difensore nella Samp che vinse lo scudetto nel 1991, vivendo poi una onesta carriera fra B e C. Da allenatore, era da qualche anno che andava tenuto d’occhio. Nel 2018, col Siena aveva sfiorato la B (con una squadra falcidiata dalle assenze fu sconfitto in finale playoff dal Cosenza). Nella passata annata ci è riuscito col Bari, centrando un obiettivo che nelle due precedenti stagioni, con squadre sicuramente sulla carta più forti, il secondo club dei De Laurentiis aveva fallito. Dunque Mignani qualcosa di suo ci mette, praticando un 4-3-1-2 armonico ma sempre pronto alla verticalizzazione ficcante e spesso decisiva. E attenzione al portiere: fra i pali è stato lanciato Elia Caprile, il miglior 2001 d’Italia nel suo ruolo, scuola Chievo, prelevato dal Leeds ma nella scorsa stagione era in prestito in C alla Pro Patria: ragazzo solido, ottimo fisico, con le sue parate sta portando punti come gli attaccanti. Completano un cocktail veramente saporito, elementi come l’argentino Ruben Botta, trequartista con un estro da categoria superiore, il jolly Folorunsho (Mignani lo utilizza da mezzala) che da l’impressione di essere cresciuto ancora. E poi l’esperienza di Maiello in mediana e di Pucino sulla fascia destra. E attenzione pure all’altra mezzala, Maita, una delle più belle scoperte di questa B, che aveva assaggiato solo da ragazzino nella Reggina, a dimostrazione di quanti talenti navighino nell’anonimato della C e aspettino solo di essere valorizzati. Infine, aver cambiato la norma sulle multiproprietà, posticipando la cessione al 2028, ha dato tranquillità alla società e probabilmente pure alla squadra. Anche se ai tifosi baresi, non dispiacerebbe che i De Laurentiis fossero obbligati a cedere prima, cioè nel caso in cui la squadra salisse in A. E potrebbe accadere già in questa stagione, perché i mezzi ci sono anche se è sempre meglio viaggiare a fari spenti e lasciare il peso di essere favoriti alle altre grandi piazze. Come il Cagliari, a cui il Bari fa visita sabato alle 14, crocevia importante per capire chi delle due può far sul serio per la A. LEGGI TUTTO

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    Ecco il Saot: la tecnologia ai raggi X che rivoluziona il fuorigioco

    Acronimo di Semi-Automated Offside Technology, il sistema “anti-casi Candreva” che risolverà tutto in pochi secondi. A ottobre si parte La “criptonite” contro i casi di fuorigioco moderni e futuri sarà il SAOT, un acronimo (di “Semi-Automated Offside Technology”) che risolve tutto in pochi secondi e non lascia tracce in stile Juventus-Salernitana. Il Fuorigioco Semiautomatico avrà certamente una componente umana nel finale del suo percorso ma situazioni dubbie e episodi copia-e-incolla come quello accaduto con Candreva-Bonucci verranno annullate, azzerate, spolpate. In pratica, non ci saranno più angoli ciechi, punti bui, zone inestricabili, telecamere non fruibili. LEGGI TUTTO