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    C'erano una volta Hakimi e Perisic: ora le fasce dell'Inter sono un rebus

    In due anni l’Inter ha perso gli esterni dello scudetto. E tra infortuni e prestazioni altalenanti, Inzaghi deve ancora trovare un assetto all’altezzaNell’anno che ha portato l’ultimo scudetto all’Inter, il 2020-21, sulle fasce non ce n’era per nessuno. Da una parte – a destra – l’atletismo iper offensivo di Achraf Hakimi, dall’altro il vigore di Ivan Perisic che non sai mai se sta pensando al gol o all’assist, ma gli riescono benissimo entrambi. Oggi, verso la sesta giornata del campionato 2022-23, Simone Inzaghi sta pensando a Federico Dimarco e Matteo Darmian per le due maglie da titolari contro il Torino. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi chiede responsabilità e leadership. E ha quattro osservati speciali

    La prima missione del tecnico nerazzurro è ricompattare il gruppo. A partire dai suoi uomini guidaCercasi i leader, disperatamente. Il momento è difficile, non soltanto per la mancanza dei risultati. Gli ultimi due kappao contro Milan e Bayern hanno messo in evidenza tutti i limiti e il nervosismo dell’Inter di oggi. Qualcosa si è inceppato, nella serenità del gruppo che faceva da spalla alla qualità della squadra e a una nuova consapevolezza, maturata dopo la crescita esponenziale durante i due anni di Conte e confermata anche nella prima stagione di Simone Inzaghi: la sua prima Inter era arrembante, travolgente, sicura di sé e per questo sempre padrona del proprio destino. LEGGI TUTTO

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    Causio: “Bravo Allegri a far giocare Miretti. Pogba? Ai miei tempi…”

    L’ex ala dela Juventus: “I bianconeri sono gli unici a investire sui giovani. Il problema è che oggi la Serie A è scarsa…”Due stagioni in panchina, giovanissimo, con una sola presenza. Poi la Juve lo manda in prestito, Reggina e Palermo, e nel 1970 lo richiama. Franco Causio, all’epoca ventun anni, è uno dei giovani su cui si fonda la grande Juve anni 70. “Io, Bettega, Capello, Spinosi, Landini. Eravamo in prestito, il club ci ha richiamato perché c’era stato un ribaltone e l’Avvocato aveva affidato la squadra a Boniperti e Allodi. Rinnovamento totale con un nuovo allenatore, il povero Picchi”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Meret ora rinnova: ecco cosa è cambiato

    Alex Meret e il Napoli sono vicini al rinnovo. Dopo il mancato arrivo di Navas il club ha deciso di puntare sul classe ‘97 col quale c’è un accordo verbale per il prolungamento fino al 2027. Per firmare, il portiere voleva aspettare di capire se sarebbe stato il titolare; ora che le gerarchie sono state definite bisogna solo mettere nero su bianco.  LEGGI TUTTO

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    Marotta e Inzaghi studiano Mulattieri e Fabbian, gioielli nerazzurri in B

    Nel quarto turno di Serie B andato in archivio la scorsa domenica con la prima storica vittoria nella categoria del Sudtirol nei confronti di un Pisa sempre più in crisi, a spiccare in maniera evidente è stata la giornata di gloria vissuta contemporaneamente da Matteo Rover, Samuele Mulattieri e Giovanni Fabbian. Giovani di talento accomunati da un passato nel settore giovanile dell’Inter e, ad eccezione del centravanti della formazione allenata da Bisoli, dalla prospettiva di ambire al ritorno in nerazzurro.FABBIAN FA VOLARE LA REGGINA – In concomitanza con le preoccupazioni di Simone Inzaghi per un reparto offensivo che – complice il ritorno sin qui non esaltante di Lukaku – è ancora alla ricerca dei suoi equilibri, Beppe Marotta e Piero Ausilio si godono la crescita continua di tre calciatori sui quali l’Inter ha puntato e scommesso e per i quali – escluso il solito Rover – può immaginare anche di passare all’incasso in un momento storico di grandi ristrettezze economiche. C’è il volto nuovo, fresco e carico di entusiasmo di Giovanni Fabbian da Padova nel primato in classifica sorprendente fino ad un certo punto della Reggina di Pippo Inzaghi: campione d’Italia con la Primavera di Chivu, protagonista all’ultimo Europeo Under 19 con la Nazionale e calatosi ora con una personalità importante in un campionato che non fa sconti a nessuno. Sono già due i gol del centrocampista classe 2003, coetaneo di Casadei ma per il quale è stato scelto un percorso di maturazione differente: l’apprendistato subito coi professionisti e in una campionato italiano, non lontano dalla casa madre. LEGGI TUTTO

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    Palermo-Genoa è da brividi

    TORINO – La 5ª giornata di Serie B si apre stasera col prestigioso anticipo Palermo-Genoa (ore 20.30, su Sky, Dazn ed Helbiz Live), sfida che meriterebbe ben altri palcoscenici e che comunque attirerà al Barbera oltre 20mila spettatori. Nel siciliani, squadra che perde… non si cambia, verrebbe da dire. Corini dà fiducia sia al suo 4-3-3 che a tutti i nuovi, nonostante i 2 ko di fila rimediati in casa con l’Ascoli (2-3) e sabato scorso al Granillo con la Reggina (3-0). L’unica variazione in difesa, dove in luogo dello squalificato Bettella, giocherà Marconi, facendo salire a tre, con Buttaro e Brunori, la pattuglia dei “sopravvissuti” alla promozione dalla C, vincendo i playoff con Baldini, quando la squadra giocava col 4-2-3-1, modulo adottato ancora nelle prime due uscite, in cui il Palermo aveva fatto i 4 punti attuali. Corini chiede ai suoi una prova di carattere per riscattare il naufragio di Reggio Calabria e spera che Brunori possa far meglio di Coda, nella sfida fra possibili bomber della B. Sul fronte Genoa, Blessin deve sostituire l’islandese Gudmundsson, fermato per 3 turni dopo il rosso rimediato nel 3-3 col Parma di sabato scorso. Il favorito dovrebbe essere il neoacquisto Aramu, ma il tecnico tedesco ha avuto parole di elogio per i due esterni d’attacco Portanova e Jagiello. In caso di vittoria, il Genoa balzerebbe temporaneamente in testa alla B, traguardo sfuggito col Parma nel finale, quando gli emiliani hanno raggiunto i liguri. Blessin ha derubricato a “3 regali” le reti subite. Però qualche mugugno a Genova inizia a sentirsi. Al tedesco si imputa il fatto di aver finora trascurato gli ultimi arrivati (Puscas, Strootman e appunto Aramu) che, oltre a Coda, sono i nomi che fanno del Genoa la prima favorita per la A, finora non hanno ancora giocato un minuto. Inoltre fa discutere la scelta dello spagnolo Martinez in porta, non ha dimostrato di essere superiore a Semper, di cui si ricordano ottimi campionati di B nel Chievo. Blessin tira dritto e avverte: “Loro saranno arrabbiati per i due ko, voglio gioco e difesa decisa”. Nelle precedenti due trasferte, il Genoa ha sempre vinto, a Venezia (1-2) e a Pisa (0-1).Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    La Juve ha fatto bene a puntare su un campione fragile come Pogba?

    Uno dei calciatori su cui i bianconeri volevano iniziare la ricostruzione costretto a un lungo stop: com’è nata la scelta di puntare su di lui e il calcolo dei rischi Paul Pogba sarà il grande acquisto del mercato di gennaio della Juve. Almeno questa è la speranza del club, visto che il colpo dell’estate si è trasformato in un… colpo al cuore dopo lo stop di luglio e in un colpo alle ambizioni quando si è capito che la terapia conservativa non avrebbe dato frutti e che quindi l’operazione sarebbe stata necessaria. LEGGI TUTTO

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    Le cinque mosse della svolta: così Spalletti si è ripreso Napoli

    Gioco, fantasia, lavoro, un super Zielinski mezzala e la pace con tifosi e club, ecco come il tecnico ha ridato spessore internazionale alla nuova squadraDopo una estate di profondi cambiamenti e anche di tante polemiche, in un ambiente in fibrillazione, Luciano Spalletti è stato bravo anche a tenere testa a un inizio di contestazione nella piazza di Dimaro, nel ritiro Trentino, chiedendo rispetto per il lavoro della società e della squadra. Ha chiesto tempo, quello giusto per essere giudicato sul campo. E quel tempo lo ha bruciato in fretta costruendo un nuovo gruppo profondamente diverso (sono 10 i giocatori nuovi, fra acquisti e giovani rientrati) ma che è ripartito sulle basi dei principi di gioco spallettiani. Che puntano su gioco e bellezza, sempre finalizzata e non fine a se stessa. In questo è stato aiutato subito dall’inserimento dei primi due acquisti, già presenti in ritiro. Soprattutto del coreano Kim Minjae (nella foto) che si è mostrato subito leader in campo e fuori. E non era semplice visto che deve sostituire un totem come Koulibaly, l’addio più rimpianto dal tecnico. Il resto lo ha fatto la classe cristallina di Kvaratskhelia e la base d’intesa del resto della squadra. Un punto di partenza importante per riaccendere il sacro fuoco della passione a Napoli che negli ultimi tempi sembrava irrimediabilmente spento. Con una stagione così compressa bisognava farlo subito. E c’è riuscito. LEGGI TUTTO