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    Donadoni: “Leao non si tocca, ma dev’essere più concreto”

    L’ex c.t.: “Pioli e Inzaghi sono i miei favoriti per lo scudetto, tutte le altre a ruota compresa la Juve che ha fuori pezzi importanti. Il Bologna? La gente vorrebbe un salto di qualità”Invidia per chi è ancora in vacanza in Puglia? Grandi spiagge, sole, bella gente. Macché, Roberto Donadoni guarderà dal mare Milan-Bologna, la partita del suo passato, ma vorrebbe essere altrove. In città, in provincia, all’estero, a invecchiare a velocità tripla su quella strana macchina del tempo che è la panchina: ha più effetti collaterali che su un bugiardino ma attira come una calamita gigante. LEGGI TUTTO

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    Da stasera la B: Cagliari e Palermo per il salto di qualità

    TORINO – Stasera scatta la 3ª giornata di Serie B con tre partite che fanno da prologo, altre sei domani, si chiude lunedì sera col posticipo Como-Brescia (tutte alle 20.45 su Sky, Dazn ed Helbiz Live). Match di cartello è Palermo-Ascoli, si giocherà in un Barbera con oltre 20mila spettatori (nella 2ª giornata sono stati circa 115mila sui dieci campi, livelli che la B non raggiungeva dal 2016). Nei siciliani, Corini dà fiducia alla formazione delle prime due uscite, gli ultimi importanti arrivi (Stulac, Di Mariano, Segre, Mateju) partiranno dalla panchina. Questo perché il tecnico vuole sia premiare chi sta facendo bene (4 punti, vittoria all’esordio sul Perugia, pari a Bari) ma anche per non affrettare i tempi d’inserimento dei nuovi.  Pure l’Ascoli ha 4 punti, ottenuti in due turni casalinghi (vittoria sulla Ternana, pari con la Spal). Aggregato anche l’ultimo acquisto, l’attaccante portoghese Pedro Mendes, proveniente dallo Sporting Lisbona, prospetto interessante che dovrebbe sposarsi bene al già oliato 4-3-3 di Bucchi: buon avvio il suo, non si patisce la partenza di Sottil (che tanti temevano), il nuovo allenatore pare in grado di poter replicare la precedente, sorprendente annata chiusa ai playoff, pur non avendo una squadra sulla carta superiore. Ma occhio anche a Spal-Cagliari. I ferraresi in sede di mercato hanno raccolto giudizi lusinghieri, ma non va dimenticato il punto di partenza, la deludente salvezza conquistata nella scorsa stagione alla penultima giornata. In panchina è rimasto Venturato, ancora lontano dai fasti di Cittadella: tonfo in casa all’esordio, 1-3 dalla Reggina di Inzaghi, più confortante il successivo 1-1 di Ascoli. Ma per ora, anche se patron Tacopina e tutta la piazza scalpitano, meglio volare bassi, vista anche la folta e qualificata concorrenza. Il Cagliari è ancora in rodaggio ma cresce, Liverani chiede ai suoi di essere più squadra: dopo l’1-1 in extremis a Como, nell’esordio, è arrivata la promettente vittoria in rimonta sul Cittadella, partita ribaltata grazie alla prova di Mancosu, autore dell’1-1, che ha dato la sveglia a tutti, pochi giorni dopo essere arrivato a Cagliari, casa sua cui mancava da 10 anni, proprio dalla Spal. Ma per essere la prima favorita per la A (assieme al Genoa), ci vuole qualcosa di più, più coralità. In programma anche Modena-Ternana, difficilmente pronosticabile: i neopromossI emiliani, ancora a zero punti, hanno giocato partite discrete sia nel ko interno col Frosinone che in quello di Cosenza, dove sono stati ribaltati nella ripresa. Ma per la B non basta, Tesser deve invertire al più presto la china o saranno guai. La Ternana di Lucarelli è ancora un rebus: all’esordio ha perso (male) ad Ascoli, in cui sono venuti a galla le magagne della passata stagione, poi s’è riscattata nell’1-0 alla Reggina. Lucarelli dice che quest’anno i suoi sono meno anarchici. Ma non è detto che sia un bene. LEGGI TUTTO

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    Rezaei: “Marcavo Ibra, e mi parlava in farsi”

    L’ex difensore iraniano ora ha un ristorante a Teheran e sogna una panchina: “A Perugia Gaucci stracciò il contratto di Ahn, a Messina il presidente si allenava con noi. Da Sheva a Ronaldo, li ho marcati tutti e…”A Teheran c’è una torre che sorveglia la città. Si chiama Milad ed è alta 425 metri, il doppio del palazzo Unicredit a Milano. Da lì si vede tutto, compreso il via vai del bazar, dove il caos profuma d’Oriente e l’odore delle spezie impregna i vestiti. Lì vicino Rahman Rezaei gestisce un ristorante italiano. Centrale goleador, un passato tra Perugia, Messina e Livorno, per 7 anni ha marcato i più forti d’Europa: “Ronaldo, Ibra, Vieri, Totti…”. Oggi fa l’allenatore, ma quando non siede in panchina si occupa del ristorante. “L’ho chiamato ‘Del Re’, si cucina solo cibo italiano. LEGGI TUTTO

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    Lecce, così è nato il colpo Umtiti: retroscena e aneddoti dell'affare

    Umtiti al Lecce è uno di quegli affari alla Football Manager, quel colpo di mercato del quale vantarsi con gli amici il giorno dopo. Stavolta però è tutto vero, Samuel sarà giallorosso nel calcio reale. In Serie A. Un colpo fiutato e messo a segno in pochi giorni: arriva in prestito secco con ingaggio da 4,8 milioni di euro pagato interamente dal Barcellona, in cambio di alcuni bonus legati a salvezza e presenze del giocatore. L’INIZIO DI TUTTO – L’idea è nata durante un incontro con l’agente Arturo Canales per parlare di Joan Gonzalez, altro suo assistito arrivato a Lecce un anno fa dal Barça e che contro l’Inter ha debuttato dal primo minuto: “Se provassimo a fare Umtiti?”. A Corvino gli brillano gli occhi, può arrivare davvero. Da quel momento i contatti sono diventati sempre più intensi, finché due giorni fa è arrivato l’ok definitivo del Barcellona.  LEGGI TUTTO

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    L'altra faccia della LuLa: se a Lukaku e Lautaro il lavoro riesce solo a metà…

    L’argentino ha segnato ma il belga è ancora al 70%: il feeling c’è, ma all’Olimpico non s’è visto. E quando è così, la coppia dei sogni diventa arginabileCon un pezzo di LuLa non vai da nessuna parte. La coppia ragiona per due, ieri sera all’Olimpico Lautaro e Lukaku sembravano fare sport diversi e la cosa è tanto sorprendente quanto allarmante. Il salto in alto, forse, è ancora troppo in alto. Lo è stato per Romelu, in condizioni atletiche che definire approssimative è dire poco. LEGGI TUTTO

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    Vucinic: “Paulo e Mourinho fanno la differenza. E Vlahovic già si muove come un big”

    Il montenegrino, doppio ex della partita: “Mi sarebbe piaciuto farmi allenare da José, la sua Inter ai miei tempi era un carrarmato…”L’Italia lo ha adottato nell’estate del 2000, quando aveva 16 anni e arrivò a Lecce. Adesso, Mirko Vucinic è rientrato in patria e presto tornerà al lavoro con la sua nazionale: ad inizio 2022, è entrato nello staff del c.t. Radulovic. “Mi piace allenare, voglio imparare il più possibile”. Da calciatore si è esaltato con Zeman, Spalletti, Ranieri e Conte. Adesso guarda in tv la Roma di Mourinho. Per Mirko, giallorosso fino al 2011 e poi campione con i bianconeri, una gara speciale. LEGGI TUTTO

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    Juve, senti Matuidi: “Dybala alla Roma mi ha sorpreso, ma a rimetterci non è lui…”

    L’ex bianconero, partner della Joya nel fondo Origin: “A Torino è stato fondamentale, sentiranno la sua mancanza. Però che colpo i bianconeri con Di Maria, è uno speciale” Gli scarpini sono in un angolo della villa di Miami. Blaise Matuidi li ha lasciati lì da qualche mese. “Per ora il calcio l’ho messo da parte”, dice senza giri di parole il francese. E’ ancora ambassador dell’Inter Miami e i tanti titoli vinti in carriera, a cominciare da quelli con la Juve o il Mondiale 2018 con la Francia, restano nella memoria, ma il suo presente si chiama Origin, il fondo che ha contribuito a creare e in cui ha coinvolto anche l’amico Dybala. “La cosa bella è che in questo progetto noi calciatori siamo protagonisti come fossimo in una squadra. Ma non ci sono allenatori, dirigenti o agenti. Così io chiamo Paulo e decidiamo senza intermediari”. Origin è un fondo che ha come fine quello di aiutare nello sviluppo le start up tecnologiche. Dall’azienda che produce e-bike di ultima generazione a quella che si occupa di salute mentale nelle aziende, passando per il credito speciale ai gamers o gli Nft. Se un progetto lo merita e ha anche un fine etico, il team di Matuidi, di cui fa parte anche l’ex difensore Yohan Benalouane, valuta la possibilità di finanziarlo. LEGGI TUTTO