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    Palladino: “Carlos Augusto? Sono felice per lui”

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    Inzaghi: “Sono arrabbiato, non si può pareggiare una gara così. Abbiamo perso punti sanguinosi”

    Sfuma la settima vittoria nelle prime otto giornate: “Sul 2-0 una squadra esperta come la nostra doveva essere più attenta e non farli tornare in partita”

    Non può essere soddisfatto Simone Inzaghi dopo il 90′: la sua Inter viene rimontata dal Bologna e il pareggio casalingo è un passo falso per i nerazzurri. “Sono arrabbiato come sono arrabbiati tutti i giocatori nello spogliatoio. È la seconda volta che in casa andiamo in vantaggio e non vinciamo: con il Sassuolo abbiamo perso, stavolta abbiamo pareggiato… Dopo il 2-0 abbiamo commesso due imprecisioni che non possiamo permetterci:  dovevamo muoverci meglio, i due gol sono due disattenzioni gravi. Così si sciupano ottime prestazioni come quella di oggi: con quello che avevamo prodotto, accetto difficilmente il pareggio. E anche dopo quei due gol concessi al Bologna abbiamo creato molto senza però trovare di nuovo la rete: abbiamo avuto delle occasioni per vincere, con Lautaro, con Carlos Augusto”.

    PUNTI SANGUINOSI—  Inzaghi è andato avanti nella sua analisi: “Dobbiamo tenere la concentrazione sempre alta e invece sul 2-0 abbiamo commesso un errore grave, che ha riaperto la partita. Quando i ragazzi torneranno dalle nazionali, riguarderemo gli errori commessi perché abbiamo perso punti sanguinosi che non mi stanno bene. Una squadra esperta come la nostra non deve riaprire la gara e se gli altri la riaprono, non deve essere per un errore come quello che abbiamo fatto noi sul rigore del 2-1, ma un eurogol. Colpa di Lautaro? Anche gli altri doveva occupare meglio le zone dell’area di rigore. Il Milan può sorpassarci? Dobbiamo pensare a questa partita che non abbiamo fatto bene. Bisogna guardare a noi stessi perché siamo padroni del nostro destino. Il campionato italiano non perdona: quando sei in vantaggio nel primo tempo in casa tua, devi portare a casa la partita. Le proteste contro l’arbitro? Non è colpa dell’arbitro se abbiamo pareggiato. I ragazzi hanno giocato ma hanno commesso due disattenzioni e così è difficile portare a casa i tre punti”. LEGGI TUTTO

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    Il gol di Lautaro scatena i social: le reazioni

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    Milan, guarda chi si rivede: dalla Samp al Manchester, le 5 cartoline di Gilardino

    La storia inizia il 18 luglio 2005. La sede del Milan è ancora in via Turati, in panchina c’è Carlo Ancelotti e la squadra è reduce dalla delusione di Istanbul. Il presidente Silvio Berlusconi mette sul piatto 25 milioni per ripartire, strappando Gilardino al Parma dopo una lunga trattativa. “Questo club mi affascina, è la società più forte in assoluto” le parole dell’attaccante alla firma del contratto quinquennale con i rossoneri. “Qui ci sono grandi giocatori, è un palcoscenico fantastico. Sono cose in cui ci vuole molta pazienza, abbiamo aspettato il momento giusto ed è arrivato”. Adriano Galliani lo accompagna al colloquio con la stampa e non risparmia la battuta: “Mollare tutto? Ci avrei pensato da domani, ma a questo punto è inutile pensarci perché abbiamo Gilardino”. LEGGI TUTTO