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    Reijnders: “Per il Milan ho detto no al Barça. Tonali? Non sento la pressione”

    Il centrocampista olandese: “Mi ha chiamato Xavi, ma volevo solo i rossoneri. Sogno scudetto e Champions come Van Basten. Il mio ruolo? Mezzala sinistra”

    Dal nostro inviato Luca Bianchin
    26 luglio

    – los angeles

    I l centrocampista pigro sarebbe un grande testimonial per un dentifricio. Tijjani Reijnders sorride tanto e sorride volentieri: un inno alla gioia senza musica. Si vede che è contento di essere al mondo, a Los Angeles con una maglia rossa e nera, a un livello di calcio mai frequentato prima. Il Milan ha cominciato a scoprirlo nell’amichevole contro il Real Madrid – una ventina di minuti, non di più – e lo rivedrà più ampiamente domani notte contro la Juventus e a inizio agosto contro il Barcellona. LEGGI TUTTO

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    Ricordate Brienza? Ora gioca da star in D: “Ero già della Juve, poi…”

    Protagonista nella promozione in D con l’Ischia, non ha ancora deciso sul futuro: “Nel 2012 avevo già parlato con Conte, avrebbe cambiato la mia carriera. Il rimpianto è aver perso la Nazionale, in Eccellenza ho ritrovato il divertimento”

    Franco Brienza è l’elogio della vita semplice. La scelta di vivere nella sua Ischia, dopo il ritiro, racconta un uomo essenziale, legato alle proprie origini, mosso da quel sentimento di riconoscenza nei confronti della terra che l’ha cresciuto. La famiglia è a Cantù, ma originari dell’isola ben presto ci sono tornati. Quando la vita da professionista si è conclusa, durante le passeggiate con il cane spesso faceva una sosta al campo di allenamento. Saliva sugli spalti e guardava i ragazzi allenarsi. Pino Taglialatela, un altro illustre ischitano e allora direttore generale della società (oggi è il presidente, ndr), gli propone di riprendere gli scarpini e di provare a regalarsi una favola. Nel 2021 non riesce a convincerlo, nel 2022 invece sì. A tre anni dal ritiro, Brienza rimette la sua fantasia al servizio di un collettivo e lo fa per l’Ischia Calcio. È un’annata delle più speciali: dalla tragedia dell’alluvione fino alla promozione in Serie D. Per il momento non è intenzionato a vestire ancora quei colori, ma sarebbe un errore provare a razionalizzare le questioni di cuore. “La macchina si sarà anche rimessa in moto e ho sempre avuto la mentalità da professionista, ma non è facile. Devo ancora decidere”.  LEGGI TUTTO

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    Modena, buone mosse: va tenuto d’occhio

    TORINO – C’è molta curiosità su che tipo di campionato potrà fare il Modena che venerdì 28 affronta il Torino in amichevole, test interessante per capire le potenzialità dei canarini. In panchina non c’è più Attilio Tesser. L’allenatore di Montebelluna in due anni ha riportato il Modena in B al primo colpo e la stagione successiva ha ottenuto una salvezza tranquilla che non era scontata, con la squadra che mai ha rischiato di venir risucchiata nella bagarre salvezza. Certo, ancora un po’ bruciano quei playoff sfumati nelle ultime giornate perché erano davvero alla portata. Ma con l’organico che aveva a disposizione, Tesser ha fatto il suo e anche qualcosa di più. A fine stagione lui e la famiglia Rivetti, proprietaria del Modena, hanno fatto le loro valutazioni e sulla panchina è approdato Paolo Bianco, una delle scommesse più da seguire della prossima B. Bianco giunge a Modena dopo essere stato nello staff di Allegri alla Juve. Ex difensore, 524 presenze e 13 gol nei professionisti, ha firmato un biennale con opzione fino al 2026. Da allenatore, iniziò come vice nella Primavera del Sassuolo (giocava negli emiliani quando salirono per la prima volta in A). Poi ha diretto in C Siracusa e Sicula Leonzio. Nel 2019 entrava nello staff di De Zerbi, era con lui al Sassuolo e allo Shakhtar Donetsk. Per quel che s’è visto nelle prime uscite, il suo Modena dovrebbe schierarsi col 4-3-1-2 che era pure lo storico marchio di fabbrica di Tesser, anche se nell’ultima stagione coi canarini preferiva optare per il 4-3-2-1. Da capire di quale squadra disporrà, anche se i Rivetti e il ds Vaira non si stanno muovendo male in questa fase di mercato, tutt’altro. Certo, pesa la partenza di Diaw, autore di un’ottima stagione e rientrato al Monza (si è così rilanciato a Modena, che i brianzoli pensano di prolungargli il contratto e di tenerselo per la A). In avanti però, dalla Cremonese è tornato Strizzolo (stavolta a titolo definitivo) che da gennaio aveva fatto vedere cose buone coi canarini. Ma attenzione alla scommessa Manconi: classe 1994, giunto da svincolato, ormai sembrava avesse un radioso futuro alle spalle. Lo lanciò il Novara e pareva un predestinato, diceva d’ispirarsi a Cristiano Ronaldo e Candreva. In realtà, complice qualche limite caratteriale, ha passato quasi tutta la carriera in C. Ma da qualche tempo mostrava di essere da B (almeno). Perché ha raggiunto la maturazione giusta. Giunge a Modena dopo aver segnato nell’AlbinoLeffe 43 gol in 98 gare, ora è insomma l’attaccante che si prefigurava una decina d’anni fa, adesso potrebbe avere la testa giusta per imporsi anche ad alti livelli, non è mai troppo tardi. Sempre davanti, il gioiellino Bonfanti potrebbe rimanere, il Modena chiede cifre importanti per lui perché vorrebbe ancora goderselo e in effetti questa stagione potrebbe essere quella della sua definitiva consacrazione, è pur sempre un 2002. Finora, il colpo più interessante è stato l’arrivo di Palumbo dalla Ternana (a cifre contenute, anche per questo potrebbe rivelarsi un affarone): è stato una delle anime delle Fere, centrocampista completo che sa come essere incisivo davanti, incuriosisce scoprire dove lo schiererà Bianco, perché può ricoprire diversi ruoli. Inoltre è arrivato il terzino Cotali, utile gregario nel Frosinone appena salito in A e sempre per la difesa, è tornato Zaro, reduce da un gran campionato nel Sudtirol, qualche mese fa diceva che, se non andava in A (e c’era la possibilità), poteva accasarsi solo a Modena, dove aveva giocato dal 2019 al 2021. E sulla fascia sinistra potrebbe fare comodo il ritorno di Guiebre, originario del Burkina Faso, prelevato un anno fa dal Monopoli e girato in prestito in C alla Reggiana, dove ha fatto una stagione promettente (34 presenze, 2 gol), è pur sempre il giocatore che aveva scelto il Modena per la sostituzione di Azzi. Inoltre, a dimostrazione di quanto la famiglia Rivetti tenga alla crescita complessiva del Modena, a dirigere il settore giovanile è arrivato Andrea Catellani. Lo ricordate? Fu un dinamico attaccante che dovette ritirarsi a soli 29 anni per problemi cardiaci. Ora sta diventando un dirigente da tenere d’occhio, a giugno la sua Under 18 della Spal vinceva per la seconda volta di fila il titolo nazionale, battendo l’Inter: i nerazzurri pensavano di portarlo al proprio settore giovanile per il dopo Samaden ma il club emiliano li ha anticipati. Insomma, ci sono tante premesse interessanti, questo Modena potrebbe anche riuscire ad alzare l’asticella se il debutto in B di Bianco sarà all’altezza delle aspettative. LEGGI TUTTO

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    Milik: “Scudetto, la Juve se la gioca col Napoli e le milanesi. E spero che Vlahovic resti”

    A colloquio col centravanti polacco: “Mai avuto dubbi sul riscatto. Allegri mi fa sentire la sua fiducia e voglio provare a vincere”

    L’ hotel della Juventus affaccia sull’oceano Pacifico e ha una splendida vetrata vista mare. Arek Milik ha una stretta di mano vigorosa e i modi gentili, sorride spesso e s’illumina ogni volta che pronuncia la parola Juve. È arrivato a Torino a 28 anni, l’età della maturità, e sa che questo è il suo momento. L’avventura italiana però è iniziata nel 2016, quando un certo Cristiano Giuntoli, ora in bianconero, lo portò dall’Ajax al Napoli. “Mi raccomando eh, non dirglielo che ti ho preso io…”, scherza il nuovo d.t., che compare nel bel mezzo dell’intervista e svela anche un retroscena di mercato. “Se non si fosse rotto il crociato la prima volta lo voleva già il Real. Iniziò la stagione con 3 gol in 2 partite di Champions e poi fece due doppiette in campionato…”. Ora i due sono di nuovo insieme e condividono la stessa ambizione: vincere.  LEGGI TUTTO

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    Esperienza, ruolo, Nazionale: perché Toloi può essere l’acquisto giusto per l’Inter

    Il difensore dell’Atalanta è un’idea concreta per rafforzare la difesa di Inzaghi: con Gasperini è cresciuto come “braccetto” e andrebbe ad arricchire ulteriormente il blocco azzurro a Milano. E ha anche già giocato diverse partite in Champions

    Due esempi da seguire in casa, per convincersi che Rafael Toloi può essere l’acquisto giusto. Si prenda in mano la formazione dell’Inter che ha giocato la finale di Champions League, tra i primi nomi ce ne sono due che segnano la strada, che sono rappresentazione del fatto che con le idee e le occasioni si può andare lontano, che dimostrano come anche l’esperienza – oltre al talento e alla gioventù – serve per raggiungere risultati: Darmian e Acerbi. LEGGI TUTTO

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    Inter, Sommer a oltranza: ieri nuovi contatti con il Bayern, oggi il pressing continua

    I tedeschi non hanno ancora preso il vice-Neuer. I nerazzurri intanto hanno prestato Radu al Bournemouth: visite nelle prossime ore

    Andrea Ramazzotti e Davide Stoppini
    26 luglio

    – MILANO

    L’Inter aspetta e spera che nelle prossime 24-48 ore arrivi il via libera da parte del Bayern Monaco per avere Yann Sommer. Oggi probabile nuovo tentativo, dopo che ieri tra Milano, Monaco e Tokyo c’è stato un fitto scambio di mail e telefonate. Segnale evidente che il pressing nerazzurro e la ferma volontà dell’estremo difensore svizzero di lasciare i campioni di Germania stanno facendo breccia nel muro eretto da Rummenigge e i suoi dirigenti.

    LA SITUAZIONE—  La formazione di Tuchel giocherà oggi la prima delle gare della sua tournée in Estremo Oriente: a Tokyo l’avversario sarà il Manchester City e Sommer, che ieri si è allenato, potrebbe essere in campo dopo aver saltato l’amichevole con il Rottach-Egern. Il condizionale resta d’obbligo perché è in partenza, ultimamente ha perso qualche seduta e perché il compagno Ulreich si sta dimostrando molto più motivato di lui. Nel frattempo l’altro estremo difensore in rosa, Alexander Nübel, è stato ceduto in prestito allo Stoccarda. “Stiamo discutendo tutti gli aspetti della vicenda Sommer – ha detto il presidente onorario Uli Hoeness – e vogliamo risolverla senza mettere pressione a Neuer, per evitare che recuperi prima del tempo, e senza comprare un portiere troppo costoso”. Lo spagnolo David Raya del Brentford è l’opzione più calda (e forse la più cara: richiesta 40 milioni) e il Bayern, pur portando avanti la trattativa con gli inglesi, sta valutando anche portieri più prestanti fisicamente (tutti oltre i 190 centimetri): da Bono del Siviglia a Kamil Grabara del Copenhagen passando per Robert Sanchez del Brighton. Una virata o una strategia per mettere pressione al Brentford? Il tutto naturalmente senza perdere di vista la necessità di acquistare un centravanti, con la trattativa per Harry Kane che si è complicata a causa dell’ingresso in scena del Psg. L’Inter non è tanto interessata a chi arriverà come vice Neuer, quanto alle tempistiche dell’affare e spera nella fumata bianca a breve per avere Sommer. L’idea è mettere sul tavolo 4-4,5 milioni, ovvero meno rispetto all’importo della clausola rescissoria, anche perché con Sommer c’è già l’accordo per un biennale con opzione sulla terza stagione. Farlo aggregare ai compagni in Giappone è un’ipotesi, ma i tempi li detta il Bayern e ci sono le visite mediche da fissare. Prima di pensare ai test, serve trovare l’intesa definitiva. E oggi si riparte con il lavoro diplomatico. Nel frattempo l’a.d. Marotta, il d.s. Ausilio (che tra venerdì e sabato volerà in Giappone) e il suo vice Baccin hanno piazzato Radu, non partito per la tournée, al Bournemouth: prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni.

    TRUBIN E GLI ALTRI—  Fermo restando che Sommer è il preferito da Inzaghi come portiere più esperto, resiste l’idea di affiancargli il futuribile Trubin, anche se le difficoltà nel trovare un accordo con lo Shakhtar Donetsk non mancano. L’ucraino è considerato l’elemento ideale per blindare la porta nei prossimi anni e solo se la richiesta per Anatolij sarà inarrivabile, si penserà ad Audero, che la Sampdoria farà partire dopo la retrocessione. La necessità di sistemare la porta dopo la cessione di Onana e il mancato rinnovo di Handanovic ha spinto la dirigenza a rallentare le altre operazioni, tutte onerose, per l’arrivo di un difensore di piede destro (Toloi la prima opzione), di un centrocampista (Samardzic è la priorità) e un centravanti (Morata è il preferito di Inzaghi). Le trattative però restano vive. LEGGI TUTTO

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    Milan, l’ora delle cessioni: da CDK a Rebic, 10 da piazzare. Ma andranno via tutti?

    Dopo i colpi in serie, servirà fare un po’ di spazio: nelle prossime settimane, il tema all’ordine del giorno in casa Milan sarà “player trading”. Andando in ordine di ruolo, i primi rossoneri pronti a cambiare aria saranno i portieri Devis Vasquez (nella foto) e Andreas Jungdal. Il primo, arrivato a gennaio 2023, è stato acquistato dal Guaranì per circa 500 mila euro e non ha mai visto il campo: classe ’98, ha un contratto fino al 2026. Anche il secondo, ventunenne danese, cerca una sistemazione dopo il prestito all’Altach. LEGGI TUTTO