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    Bigon: “Il Napoli in Champions ha un'occasione unica, ma rischia di essere sazio”

    L’ex giocatore dei partenopei (che ha pure allenato) e del Milan, è stato l’ultimo tecnico a vincere uno scudetto all’ombra del Vesuvio. Ora fa le carte di questo quarto di finale in Champions tutto italiano e aggiunge: “Dico anche forza Inter, avere un altro derby in semifinale sarebbe bellissimo” Giocando a golf Albertino Bigon allena la forza dei nervi distesi, che servirà tanto a Spalletti e Pioli nel prossimo derby Champions. L’ultimo allenatore a vincere uno scudetto a Napoli è stato una vera e propria bandiera del Milan e conosce la Coppa dei Campioni – attuale Champions League – per averla affrontata sia in campo che in panchina (con l’Olympiacos nel 1999 rischiò di eliminare la Juve). LEGGI TUTTO

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    Sei italiane nelle coppe: l'obiettivo è non essere più derisi ma temuti

    La primavera del calcio italiano: la miglior risposta a chi lo ritiene in crisi irreversibile Negli ultimi anni il calcio italiano è stato criticato, deriso, vituperato, e non si può dire che mancassero i motivi. Tra un anno la Nazionale festeggerà un decennio senza Mondiali. Russia 2018 e Qatar 2022 li abbiamo guardati da lontano. L’ultima partecipazione risale al 2014 in Brasile e non ne conserviamo grandi ricordi, eliminazione al primo turno. Come in Sudafrica nel 2010. Così Germania 2006, la Coppa del Mondo vinta, rappresenta l’ultima volta in cui l’Italia è entrata nella fase a eliminazione diretta di un Mondiale. Se ci qualificheremo, rimedieremo forse nel 2026, tra Usa, Canada e Messico, vent’anni dopo. Quanto ai club, l’Inter è stata l’ultima italiana a vincere la Champions League. La Juventus è stata per due volte finalista, nel 2015 e nel 2017, ma ha perso e la cosa non conta. Materiale sufficiente per gridare alla regressione o alla recessione, in fondo la stessa cosa. LEGGI TUTTO

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    Milan, basta scorciatoie: in vista del Napoli devi ritrovare il tuo vero gioco

    Stasera l’impegno di Udine, cruciale guardando l’ingorgo in classifica alle spalle del Napoli. In attesa di ritrovare la difesa a quattro insieme a un gioco e a una manovra che rendano la squadra di Pioli letale come una voltaNella frontiera scomparsa tra l’Italia e l’Europa, il Milan stasera mette in stand by l’alone dei sorteggi, torna a giocare in campionato e si misura a Udine con un impegno non banale. Il campionato ha ancora molto da dire sul futuro dei rossoneri, la loro dimensione stabile, le ambizioni, il saper rimanere nel cuore della credibilità. LEGGI TUTTO

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    Reggina-Cagliari: Inzaghi sfida Ranieri

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Modena 5-2) la 30ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, 7 si giocano alle 14, il clou nella gara delle 16.15, quando andrà in scena Reggina-Cagliari. I calabresi stanno vivendo un 2023 complicato. Gli amaranto di Pippo Inzaghi hanno perso 7 delle 9 partite disputate da gennaio (devono recuperare la gare di Perugia dello scorso turno, si giocherà mercoledì 5 aprile alle 20.15), risultati che hanno fatto perdere la lotta per la A diretta e ora c’è da difendere la partecipazione ai playoff. Ma al momento, a tenere banco è la vicenda dei mancati pagamenti Inps e Irpef da parte della Reggina che ha saltato le scadenze di febbraio e marzo. Questo perché il club calabrese, aderendo al concordato per la ristrutturazione del debito ereditato dalla precedente proprietà, vede bloccata dal Tribunale di Reggio Calabria la possibilità di pagare i contributi richiesti. E’ un conflitto fra giustizia sportiva e ordinaria ma di fatto, teoricamente, la Reggina rischia pure l’esclusione dal campionato, anche se nel club amaranto si respira una certa tranquillità e ci si chiede perché non sia ancora giunto il deferimento relativo alla scadenza di febbraio che porterebbe con sé anche una prima penalizzazione. E in un Granillo traboccante d’entusiasmo, con almeno 13 mila spettatori, arriva il Cagliari di Ranieri, reduce dalla bella vittoria in rimonta sull’Ascoli (4-1). Ora i sardi hanno gli stessi punti dei calabresi (42), ma per conquistare il miglior piazzamento playoff devono fare l’ultimo scatto, migliorare il rendimento esterno, con Ranieri non hanno ancora vinto fuori casa ma la scarsa incisività in trasferta è un problema che si portano dietro da inizio stagione. Fra le gare delle 14, la capolista Frosinone, a +12 sul Bari terzo, ha la possibilità di fare un altro decisivo passo per la conquista della Serie A ospitando il Cosenza che però, pur terzultimo in classifica, ha fatto 6 punti nelle ultime 3 uscite. Il Genoa, secondo a -9 dal Frosinone, ha una gara da prendere con le pinze a Brescia: con Gastaldello (un passato importante nella Samp, oggi per lui è derby), i lombardi, pur essendo sul fondo, hanno frenato la caduta libera degli ultimi mesi pareggiando nelle ultime tre uscite, i liguri di Gilardino vengono da due vittorie di fila, tre nelle ultime quattro giornate. La rivelazione Sudtirol, 4° a -5 dal Genoa, riceve al Druso di Bolzano la Spal di Oddo, che oggi sarebbe retrocessa. Gli altoatesini di Bisoli, messa in tasca la salvezza, adesso parlano apertamente di miglior piazzamento possibile nella griglia playoff, sarebbe un risultato formidabile per una società al debutto assoluto in B. Il Pisa, quinto in classifica, per tenere botta nella corsa playoff, deve riscattare il ko di sabato scorso a Modena nella sfida interna con l’inguaiato Benevento (oggi disputerebbe i playout col Venezia) che dall’avvento di Stellone in panchina viaggia, fra mille problemi, alla media di un punto a partita. Il Parma, scalzato dalla zona playoff dopo il successo di ieri sera del Palermo, è di scena a Como e attenzione ai lariani: anche se Longo continua a parlare solo di salvezza, oggi in caso di vittoria potrebbero fare un pensierino ai playoff, visto che hanno un buon passo, sono imbattuti da 6 partite nelle quali hanno conquistato 10 punti.  Discorso analogo per l’Ascoli che ha gli stessi punti dei lariani (36) e che  riceve un Venezia chiamato a cambiare  registro (un punto nelle ultime tre uscite). Il Perugia, in attesa di recuperare la gara con la Reggina, va a Cittadella per provare a risucchiare i veneti (ora a +5 sugli umbri e sulla zona playout) nella bagarre salvezza. Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Ternana-Bari. LEGGI TUTTO

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    Jair: “Inter, vinciamo ancora come ai miei tempi. Chi se la scorda quella finale…”

    Parla il protagonista della partita contro il Benfica del 1965 che regalò ai nerazzurri di Herrera la seconda Coppa dei Campioni consecutivaSono passati quasi 58 anni da quella mitica serata: era il 27 maggio 1965 e l’Inter di Herrera conquistò la seconda Coppa dei Campini consecutiva. Contro il Benfica, bastò un gol di Jair, che adesso dal Brasile farà il tifo per Simone Inzaghi e i suoi ragazzi, pronti a giocarsi un posto nelle semifinali. LEGGI TUTTO

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    Juve, rivoluzione esterni: da Holm a Carlos Augusto, tutti gli obiettivi

    Con Cuadrado in uscita e Alex Sandro “dirottato”, il club bianconero è alle soglie di un ricambio generazionale sulle corsie esterne, un tema non più rimandabileLa Juve è già al lavoro per individuare gli innesti migliori da aggiungere alla rosa durante il prossimo mercato estivo. Le esigenze più impellenti dovrebbero emergere sulle corsie esterne, non a caso i dirigenti bianconeri è proprio lì che da tempo provano a fare delle riflessioni su cosa può saltare fuori come opportunità. LEGGI TUTTO

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    Maschere, torte e senzatetto: viaggio nella Napoli di Osimhen

    Il nuovo idolo degli azzurri è il nigeriano. Dai gadget ai dolci che lo raffigurano, dal ristorante dove cena in incognito alla villa sul golfo: a spasso nei luoghi dell’attaccante di SpallettiDal nostro inviato Fabrizio Salvio18 marzo
    – napoli Napoli è una città in maschera, e non è quella di Pulcinella. Quella della tradizione e della iconografia ammuffita e banale persino, che fa tutt’uno con le case sgarrupate e i panni stesi ad asciugare, con la gente “che si arrangia” e le contraddizioni eterne di una terra bonaria e amara allo stesso tempo. No, la maschera che oggi impazza nei vicoli dei quartieri come nelle strade del centro è la maschera dell’eroe moderno, dell’Uomo chiamato Gazzella, come, mutuando con felice intuizione il titolo di un vecchio film western, un tifoso identifica Victor Osimhen. LEGGI TUTTO