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    Ribery: “Alla Salernitana studio da allenatore. Vlahovic e Chiesa, ci vuole fame…”

    Dal ritiro all’impegno nello staff del club di Iervolino, l’ex Bayern pensa al futuro: “Ho sempre stimato Lippi, è stimolante lavorare con Sousa. Pogba non si discute, ha ancora tanto da dare”Dal nostro inviato Filippo Cornacchia16 marzo
    – Friburgo In Germania, ai tempi del Bayern, ha regnato per dodici stagioni a suon di assist (132), gol (124) e trofei (24). I colpi di magia sono sempre stato il suo forte. Adesso in campo non si vede (più), ma c’è. E si sente. Franck Ribery ha lasciato il calcio giocato, ma è rimasto alla Salernitana da collaboratore tecnico. Prima con Davide Nicola in panchina e adesso con Paulo Sousa. Troppo forte il legame con Salerno e con il club del presidente Danilo Iervolino. LEGGI TUTTO

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    Dalla prima finale nel '77 alla Supercoppa di gennaio. E quei quattro incroci in Champions…

    Il derby del 3 luglio 1977 è l’undicesimo della storia che si gioca in coppa e il primo che vale un titolo. Inter e Milan si contendono la Coppa Italia al Meazza, davanti a quasi 59 mila spettatori, con i rossoneri forti di un bilancio fino a quel momento di cinque vittorie a una. Poco da fare per i nerazzurri contro un Milan rigenerato dal ritorno di Nereo Rocco, che mette in bacheca la quarta coppa grazie a un 2-0 firmato nell’ultima mezzora da Maldera (su assist di Rivera) e Braglia. Per Rocco è l’ultimo dei dieci titoli conquistati sulla panchina rossonera, l’ultimo in Coppa Italia per il club prima del lungo digiuno interrotto nel 2003. LEGGI TUTTO

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    Il ricordo di Brocchi: “Che notti insonni per l’Euroderby di 20 anni fa”

    Il centrocampista giocò le prime due sfide con l’Inter nel 2003 e nel 2005 rimase in panca: “Respiri magia. Quel giorno resta ineguagliabile. E Ancelotti ci disse: ‘Godetevela’” Cristian Brocchi chiude gli occhi e ricorda. L’idea di un possibile derby di Milano ai quarti di Champions lo fa tornare con la mente a vent’anni fa, maggio 2003, primo Milan-Inter nella grande coppa: “Mi viene in mente la notte prima della partita: io, Abbiati e Gattuso in camera insieme. Non siamo riusciti a chiudere occhio. Eravamo elettrici, sentivamo l’importanza della storia”. LEGGI TUTTO

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    Inter e Milan insieme ai quarti: l'ultima volta nel 05/06, ve le ricordate?

    Nel 2005/06, Julio Cesar si è preso la porta dell’Inter come sta facendo Onana oggi. Davanti a lui tante soluzioni per Roberto Mancini, con quattro giocatori più utilizzati di altri: Samuel (intoccabile in mezzo), Materazzi, Cordoba (alternato tra centrale e terzino) e Zanetti, che come spesso accaduto in carriera si divideva tra difesa e centrocampo. Insieme hanno giocato dall’inizio solo una partita di quella Champions League, l’ultima a Valencia. In rosa anche Favalli e Mihajlovic. LEGGI TUTTO

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    Da Roma 2015 a Napoli 2023: quando gli ultrà fanno danni

    Uno degli angoli più belli della capitale trasformato in una discarica a cielo aperto. Lo scorso ottobre i tifosi del Betis Siviglia erano arrivati a Roma per assistere alla partita di Europa League contro la banda Mourinho. In attesa del match migliaia di sostenitori del club andaluso si sono dati appuntamento in Piazza del Popolo per vivere insieme il pre-gara. E proprio lì hanno lasciato montagne di rifiuti. Per ripulire la piazza sono servite più di tre ore. “Quello che è successo non si può tollerare: questi non sono tifosi ma bestie”, il commento di Monica Lucarelli, assessore comunale con delega alla Sicurezza. LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “Inzaghi vicino al salto di qualità, Pioli stratega, Spalletti maestro. E Ancelotti…”

    L’ex c.t. sui 4 allenatori italiani tra i primi 8 d’Europa: “Il Napoli domina il campo, i rossoneri sono sulla strada giusta. L’Inter ha faticato troppo. Carlo? E’ un professore” Quattro allenatori italiani tra i primi otto d’Europa: Spalletti con il Napoli, Pioli con il Milan, Inzaghi con l’Inter e Ancelotti con il Real. La nostra scuola di tecnici, pur con le ovvie differenze, si distingue per qualità e Arrigo Sacchi applaude questo rinascimento: “Il calcio, nel nostro Paese, sta un po’ cambiando e mi sento di dire che possa essere d’insegnamento ad altri settori, ad esempio la politica, dove fare squadra è praticamente impossibile”. LEGGI TUTTO

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    Ricetta Semplici: “Il mio Spezia trasformista si salverà con il sorriso”

    Da quando è subentrato, in tre gare ha guadagnato 5 punti: “Dobbiamo saper cambiare continuamente. Punto su Nzola e su Maldini. E credo nell’ottimismo”C’è una poltrona, molto comoda, sulla quale Leonardo Semplici si stava tormentando: “Senza una squadra stavo malissimo, mi chiedevo perché mi chiamassero in tanti ma poi restassi sempre fermo, nella mia casa di Firenze. E così mi sono alzato dalla poltrona e mi sono dato da fare: corsi di psicologia, di comunicazione e tanto aggiornamento. Ho girato su molti campi, il calcio è in continua evoluzione. Non si può restare fermi”. LEGGI TUTTO