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    Napoli, inaugurato a Calvizzano un parco sulla storia del club

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    Tutti gli errori individuali che sono costati punti al Milan

    La difesa di ferro è un lontano ricordo. Dopo l’annata d’oro dello scudetto, le disattenzioni della retroguardia costano punti pesanti al Milan di Pioli. Errori che preoccupano per la rincorsa Champions dei prossimi mesi. Le prime giornate di campionato avevano fatto suonare l’allarme, con qualche dormita di troppo tra Udinese, Inter e Samp. Poi, con la complicità dei problemi in attacco, le amnesie hanno portato stop in serie. Il punto di partenza è la gara di San Siro con il Napoli. LEGGI TUTTO

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    Spreca tanto, segna poco, incide meno: numeri e cause del flop Origi

    Un gol ogni 339 minuti, come rapporto in pochi hanno fatto peggio fin qui. Contro la Salernitana un’altra prova incolore per uno dei peggiori attaccanti di riserva del campionatoDomanda. Come mai non calcia in porta? Minuto 90, Origi controlla un bel pallone di De Ketelaere e si ritrova al limite dell’area. Potrebbe tirare, ma perde l’attimo e allarga per Ibra, che spara il destro da posizione defilata. Il manifesto della gara di Origi è tutto lì. Contro il Tottenham, a Londra, ha colpito un palo negli ultimi minuti. L’ultimo gol risale a fine gennaio contro il Sassuolo, squillo superfluo per il risultato (5-2 a San Siro). Origi non incide. E ha segnato solo due reti. LEGGI TUTTO

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    Inter, in ballo 100 milioni in meno di tre mesi: quanto pesa il finale di stagione

    L’accesso ai quarti di finale di Champions League è solo il primo obiettivo da centrare, perché dal piazzamento in Serie A e dal cammino in Coppa Italia dipendono premi e bonus da tripla cifra: la ripresa o il crollo della squadra incideranno enormemente su ciò che accadrà da giugno in poiQuando si parla di questioni societarie si afferma spesso che le prestazioni della squadra di turno possono essere influenzate da ciò che accade fuori dal campo, possono turbare la serenità di calciatori e allenatore. È tuttavia altrettanto vero il contrario e in casa Inter lo sanno benissimo, con il cammino nelle tre competizioni che si condensano nel bivio che il club può imboccare nel giro di tre mesi scarsi: tra una ripresa totale e un crollo generale, i nerazzurri si giocano infatti oltre 100 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Tanti fischi, pochi gol: dietro l’involuzione di Abraham

    Segna poco, l’Olimpico gli preferisce Belotti. Mourinho lo ha sempre difeso, ma i bonus stanno scadendo… Adesso è a tutti gli effetti un piccolo grande caso. Perché è stato fischiato domenica scorsa a casa sua, all’Olimpico, al momento del cambio. E perché i tifosi giallorossi hanno iniziato a “mollarlo”, in molti non sembrano più disposti a giustificarlo e ad aspettarlo. Ma, soprattutto, perché il suo rendimento continua ad essere fatto più da prestazioni scadenti che non da gare positive, in cui poter incidere e lasciare il segno. Del resto, Tammy Abraham in questa stagione ha segnato appena sette reti (sei in campionato e una in Europa League), troppo poche per un centravanti di una squadra che punta alla Champions League, considerando anche che l’inglese è ancora tra i giocatori più utilizzati in assoluto da José Mourinho: 36 presenze stagionali, esattamente come Rui Patricio e Cristante, i top giallorossi. LEGGI TUTTO

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    La Juve e il tassametro Pogba: finora costa 228.571 euro al minuto

    I tifosi arrabbiati, il francese depresso, l’agente e i compagni lo consolano. Ma conti alla mano il suo ritorno in bianconero finora è stato un flopLa festa è imminente ma il clima non è quello giusto. Domani Paul Pogba compirà 30 anni, una data importante nella vita di ognuno di noi, ma a vederlo ieri mattina all’uscita del J-Medical non aveva la faccia di chi aspetta solo di spegnere le candeline. “Scusate, non ho la testa”, ha detto sconsolato ai tifosi che lo aspettavano per una firma o un selfie, mettendosi la mano sul cuore. Gli esami effettuati avevano appena confermato quello che il Polpo e lo staff medico della Juventus avevano capito già domenica mattina: lesione di basso grado all’adduttore della coscia destra, in sintesi arrivederci tra un mese se tutto andrà per il verso giusto, cosa che dopo un’annata così disgraziata appare veramente difficile da ipotizzare. LEGGI TUTTO

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    La lavagnetta di Inzaghi: scacco al Porto in quattro mosse

    La vittoria dell’andata traccia la strada al tecnico nerazzurro: evitare la loro densità e ribaltare il gioco gli obiettivi, e per farlo sono già pronte 4 soluzioniDal nostro inviato Davide Stoppini14 marzo
    – OPORTO (POR) Per arrivare alla freguesia de Campanha, la località che ospita il Do Dragao, bisogna un po’ arrampicarsi. Hai voglia a cercare altre metafore, questa è perfetta per l’Inter. Oporto è bella, strega i cuori ma un filo di fatica devi farla. Per arrampicarti, appunto. Per visitare la città e pure per battere Conçeicao, vale a dire prendersi un quarto di Champions che manca da 12 anni. Una vita fa. Tanto per intendersi: nel 2011 Simone Inzaghi aveva appena smesso di fare il calciatore e aveva iniziato a sedersi in panchina con gli Allievi regionali della Lazio. Oggi è lì alla lavagna, che prepara la gara. “È la più importante dell’anno”, dice. E come contraddirlo: vale molto più che una finale di Coppa Italia o una Supercoppa. LEGGI TUTTO