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    Sacchi: “Venticinque metri di ritmo e coraggio. Milan, così puoi farli soffrire”

    L’ex tecnico rossonero: Pioli deve imporre ai suoi ragazzi di restare compatti e sfruttare la rapidità di Hernandez e Leao. E dev’essere il Tottenham a preoccuparsi, non viceversa…Il Milan ha una sola strada per superare il turno: giocarsi la sfida di Londra contro il Tottenham con coraggio e fiducia nei propri mezzi. Se subentra la paura, se subentrano i tatticismi, siamo fritti. Fondamentale sarà l’approccio e fondamentale sarà non pensare al gol di vantaggio segnato nell’andata a San Siro: affidarsi a quello sarebbe una trappola dalla quale si rischia di non uscire più. LEGGI TUTTO

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    Ravanelli: “Vlahovic deludente? No, deve solo uscire dall'ossessione del gol”

    I consigli dell’ex attaccante bianconero al bomber serbo in difficoltà: “Io non lo venderei, ha margini di miglioramento enormi””Sufficiente, ma niente di più”: è questo il giudizio del professor Fabrizio Ravanelli – 160 presenze e 68 reti in quattro stagioni in bianconero, fra il ’92 e il ’96 – sull’attacco della Juve in questa stagione. “Il reparto avanzato deve migliorare, soprattutto in fase realizzativa: è una squadra che ha tanti giocatori bravi eppure, derby a parte, fatica ad essere concreta, cinica”. LEGGI TUTTO

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    Come corre Karamoh: il bambino di Spalletti è diventato grande al Toro

    I granata lo hanno preso all’ultimo giorno di mercato: all’Inter era una promessa, ora dopo tanto girovagare con Juric ha fatto il salto di qualità Due gol da sei punti (Udinese e Bologna) e altri due gol (Coppa Italia a Firenze e derby) ininfluenti ai fini del risultato ma comunque importanti per far sì che l’universo granata si accorgesse di Yann Karamoh, l’attaccante prelevato dal Parma il 31 agosto, ultimo giorno del mercato estivo, senza esborso di danaro. Sì, il Toro lo ha preso gratis: un vero e proprio colpaccio. LEGGI TUTTO

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    Larissa e l’arte dei figli d’arte di sorpassare i genitori

    Il record italiano nel lungo strappato alla mamma Fiona May è solo l’ultimo caso in cui un figlio d’arte fa meglio di madre o padre. Da Villeneuve a Maldini, quando il destino è nel nome Quando un figlio/a nello sport fa meglio del padre/madre allora sono contenti in due, ma uno di più. Ed è quello/a con più rughe sugli zigomi. il cuore pesante e una porzione più piccola di futuro davanti. Nella performance di Larissa Iapichino che agli Europei Indoor di Istanbul stabilisce il nuovo record di salto in lungo italiano (6,97 metri) soffiandolo alla madre Fiona May, è riassunto il confronto di chi nasce figlio di un campione e passa tutta la vita a ripercorrere il solco di chi l’ha preceduto, provando a fare meglio. Ogni tanto riuscendoci, ogni tanto no. LEGGI TUTTO

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    Quando Kane e Giroud erano… Danilevicius e Lanzafame: il primo Conte-Pioli raccontato da chi c’era

    La prima volta contro dei due tecnici di Tottenham e Milan fu un Grosseto-Bari in B. Lazzari: “Stefano ci diede una mentalità nuova”. Bonanni: “Antonio mi voleva mandare via subito, poi invece…”Michele Antonelli-Francesco Pietrella7 marzo
    – Milano Al posto di Kane e Giroud c’erano Lanzafame e Danilevicius. Altri tempi. Antonio Conte e Stefano Pioli si affrontano in Champions League 15 anni dopo la prima volta, esattamente l’8 marzo 2008: da Grosseto-Bari 2-2 a Tottenham-Milan. All’epoca era Serie B, domani sera sarà per i quarti. A fotografare aneddoti e ricordi hanno pensato Massimo Bonanni e Andrea Lazzari, in campo quel giorno al Carlo Zecchini di Grosseto. LEGGI TUTTO

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    Questa Juve vale di più. Ma serve una visione, non navigare a vista

    Penalizzazione a parte, i risultati della squadra finora non sono comprensibili se si tiene conto della rosa a disposizione di Allegri. I bianconeri campano alla giornata Non si può dire che alla Juve manchino i giocatori, casomai si può obiettare che non ci sia un gioco funzionale al capitale tecnico. Questo ha (ri)detto la partita dell’altra sera a Roma. La Juve è stata sfortunata, è incocciata in tre pali, e se avesse pareggiato o vinto, le critiche sarebbe state più benevole. Fingiamo che i tre legni valgano un gol – la vecchia regola oratoriale dei “tre corner un rigore” – e che la Juve all’Olimpico abbia pareggiato per 1-1. Spingiamoci più in là, immaginiamo una Juve vincitrice per 2-1. Oggi ne celebreremmo la tempra e la solidità, ma i limiti di fondo resterebbero tali. LEGGI TUTTO