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    Milan, 5 errori gravi che non possono essere commessi anche col Psg

    Con l’Udinese non ha funzionato nulla: fallito il doppio centravanti, circolazione troppo lenta, Leao come unica soluzione offensiva, smagliature in difesa. In vista della sfida decisiva di Champions, Pioli dovrà rimettere mano a tutto

    Si può partire dai numeri, che a volte sono scatole vuote e dicono poco, ma che in questo caso invece raccontano molto: un punto nelle ultime quattro partite (tre di campionato, una di Champions), due sconfitte casalinghe di fila (campionato), una sola partita con gol fatti (due a Napoli) e soprattutto sette subiti in queste ultime quattro a fronte di uno solo incassato nelle precedenti sei. Non è una flessione, è un tracollo, certificato dalla prova con l’Udinese che è – per distacco – la partita peggiore di tutta la stagione, se non dell’intero 2023. Non ha funzionato nulla, così come è meglio che non inganni l’assedio degli ultimi minuti: è stato un innesco di pancia, un piccolo rigurgito di orgoglio, non qualcosa di pensato e costruito. Il Milan in realtà avrebbe dovuto ripartire dall’ottimo primo tempo di Napoli, e invece è ripiombato nel nulla del derby. Solo che davanti non c’era l’Inter, ma una squadra che fino alle 22.30 di ieri sera non ne aveva vinta ancora una. Milan-Udinese è una ininterrotta galleria degli orrori. Proviamo a isolarne cinque, anche per analizzare dove mettere mano con più forza in vista del Psg. LEGGI TUTTO

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    Vittorio Cecchi Gori: “Io, Baggio, Boniperti e il cuore che nel calcio oggi non c’è più”

    L’ex presidente dei viola racconta la sua sfida ai bianconeri: “A Firenze ho fatto un bel lavoro, forse sono stato troppo tifoso. Mio padre e mia madre si conobbero allo stadio, durante un Fiorentina-Juve. E su Chiesa e Vlahovic…”

    l’ eccesso di campanilismo non gli è mai piaciuto, ma anche per Vittorio Cecchi Gori, presidente della Fiorentina dal 1993 al 2002, quella contro la Juventus sarà sempre una partita speciale. Soprattutto oggi, a trent’anni esatti dalla scomparsa di suo padre Mario, tifoso viola doc prima di diventarne il presidente. “C’è anche altro. Questa gara per me sarà sempre particolare perché mio padre e mia madre si sono conosciuti proprio durante un Fiorentina-Juventus. Erano due tifosi accaniti! Sono figlio di due genitori viola dalla testa ai piedi. E siamo rimasti tali anche quando nel ’52 ci siamo traferiti a Roma”. LEGGI TUTTO

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    Dalla doppietta di Giroud alla magia di Raspadori: ai tifosi i palloni dei gol di Napoli-Milan

    La piattaforma di fan token ha già messo tre cimeli a disposizione della community sull’app dedicata: protagoniste le reti del 2-2 al Maradona

    Certo, ormai Napoli e Milan hanno altri pensieri. I partenopei sono sùbito ripartiti vincendo il derby contro la Salernitana, mentre i rossoneri si leccano le ferite dopo la sconfitta interna contro l’Udinese. Poco prima del weekend di Serie A, però, la piattaforma di fan token ha attirato l’attenzione dei tifosi delle due squadre perché ha messo a disposizione della community i palloni dei gol del match di nemmeno una settimana prima, lo scontro diretto al Diego Armando Maradona (2-2). Una sfida davvero spettacolare – per quanto amara per gli uomini di Stefano Pioli -, aperta dalla doppietta di Olivier Giroud e chiusa dalla splendida punizione di Giacomo Raspadori dopo il momentaneo 1-2 di Matteo Politano.

    in bacheca—  Ovviamente già durante la partita i tifosi avevano cominciato ad assaporare l’iniziativa, perché come sempre le telecamere immortalano i momenti in cui i palloni in questione vengono raccolti e portati a bordo campo. Tuttavia, prima di andare a caccia del bottino, gli appassionati sanno che devono aspettare gli annunci ufficiali, che negli scorsi giorni sono arrivati sia per la doppietta di Giroud che per la magia di Raspadori, messi a disposizione sull’app dedicata. Quindi, via alle danze. LEGGI TUTTO

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    Il calcio gioca per i libri: ecco quali regalare ai calciatori

    La Serie A promuove l’iniziativa #ioleggoperché. E intanto Jannik dà una lezione al mondo dello sport

    Anche quest’anno Serie A e Serie B giocano a favore dei libri. In questo turno di campionato promuovono #ioleggoperché, iniziativa dell’Associazione Editori Italiani, a sostegno delle biblioteche scolastiche. Fino a domenica 12 novembre, possiamo acquistare libri e donarli alle scuole che aderiscono all’iniziativa. Regalare storie, sogni e valori agli studenti significa coltivare bene il nostro futuro. Mattia, 5 anni di Montemurlo (Prato), ha appena vinto il premio come miglior lettore della sua biblioteca: ha preso in prestito 125 libri in un anno. Non avete idea di quante storie ci stiano dentro un bambino.  LEGGI TUTTO

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    De Ketelaere scatenato: canta Rihanna a cena

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Calhanoglu alla Pirlo: lui inventa calcio e l’Inter vola

    Per i nerazzurri quella sull’Atalanta è una vittoria che può segnare la stagione

    Tutte sono importanti, ma alcune vittorie – come quella con l’Atalanta – hanno un peso diverso. Tanto più se i rivali diretti, i cugini, nello stesso momento lasciano San Siro tra i fischi. Sono i momenti che segnano forse un campionato, una stagione, dal punto di vista aritmetico ma anche psicologico. LEGGI TUTTO

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    Baccin, viaggio-mercato in Sudamerica: la finale della Libertadores, poi a caccia di talenti

    Il vice d.s. dell’Inter non era a Bergamo ma sugli spalti al Maracanà: nei prossimi giorni visionerà anche altri match in un tour che ripete tutti gli anni

    Dario Baccin non era a Bergamo per la vittoria dell’Inter sul campo dell’Atalanta. In tribuna d’onore, insieme all’a.d. Marotta, c’erano il vice presidente Zanetti e il d.s. Ausilio, mentre il suo braccio destro negli scorsi giorni è volato in Sudamerica. Ieri sera, insieme ad altri 007 di club italiani, Baccin era alla finale di Coppa Liberadores vinta al Maracanà di Rio de Janeiro dal Fluminense contro il Boca. Resterà oltre Oceano per qualche giorno e vedrà altri incontri con l’obiettivo di visionare dal vivo i migliori talenti tra Brasile, Argentina e Uruguay che sono già sul taccuino del club di viale della Liberazione.

    TALENTI—  Il viaggio del vice d.s. Baccin in Sudamerica non è una novità anche perché pure negli anni passati era stato a vedere “live” i prospetti più interessanti: lo scorso anno, tanto per fare un esempio, nel mirino c’era Carlos Alcaraz, il centrocampista del Racing Avellaneda passato al Southampton, formazione con la quale è poi retrocesso nella Champions inglese. Chi saranno gli obiettivi di questo viaggio? Nella finale di Liberadores i prospetti giudicati più interessanti degli osservatori dei grandi club europei sono considerati nel Boca i difensori Nicolas Valentini (2001) e Aaron Anselmino (2005), la mezzala Valentin Barco (2004), l’esterno destro Marcelo Weigandt (2000) e i centrocampisti Cristian Medina (2003) ed Ezequiel Fernandez (2002); nel Fluminense l’attaccante Kennedy (2002). LEGGI TUTTO