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    Inzaghi e Conceiçao, amici contro: da Eriksson alla Champions

    Quella Lazio è stata una palestra per futuri tecnici. In maglia biancoceleste hanno imparato tanto e ora si sfidano negli ottavi di finale in Inter-PortoNon c’erano dubbi che Mancini e Mihajlovic sarebbero diventati grandi allenatori. Per le qualità tecniche, certo, ma anche per quella loro straordinaria personalità, la capacità di essere leader. Ma quella Lazio – guidata da Eriksson – è stata evidentemente un’autentica palestra per tecnici. In cui sono cresciuti anche Simone Inzaghi e Sergio Conceiçao, che si ritroveranno di fronte in un ottavo di Champions. Traguardo meritatissimo per due ex calciatori che, all’epoca, sembravano più solisti che direttori d’orchestra. LEGGI TUTTO

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    Dal Corinthians al sogno San Siro: chi è Carlos Augusto, obiettivo bianconero

    Con l’uscita di scena a fine stagione di Alex Sandro il ricambio sulla sinistra potrebbe essere ancora brasiliano: ecco come “gamba di legno” è esploso nel Monza ed è entrato nel mirino della JuveA Campinas, le giornate di Carlos Augusto erano tutte uguali. Pomeriggi a correre sui campetti di cemento incastrati tra i palazzi colorati. Churrasco a cena e partite di Serie A in tv. Più di un milione di abitanti, Stato di San Paolo, Brasile: da quelle parti i ragazzi indossano il kimono e salgono sul tatami. Il judo è lo sport più popolare, tutti gli altri si divertono correndo dietro al pallone. Per gli amici, Carlos Augusto era “gamba di legno”. LEGGI TUTTO

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    Dossier Porto: pressing, difesa, uomini chiave, tutto sui Dragoni di Conceiçao

    Ancora imbattuti nel 2023, una sola rete presa nelle ultime otto partite, un bomber esperto come Taremi. Ma anche i portoghesi hanno le loro fragilità…Salvatore Malfitano
    @malfitoto
    21 febbraio
    – MilanoNel 2021, in due edizioni diverse della Champions League, il Porto ha saputo eliminare la Juventus agli ottavi di finale e ottenere quattro punti nel doppio confronto col Milan nella fase a gironi. Non è al livello delle favorite alla vittoria del trofeo, non ha campioni iconici e generazionali, non gioca un calcio che farà tendenza, ma nessuno di questi è un buon motivo per sottovalutare il Porto di Sergio Conceiçao che rispetto a due anni fa non è cambiato così tanto. LEGGI TUTTO

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    Perché Vranckx non gioca e Bakayoko sì? Gerarchie ed equilibri di Pioli in mediana

    A Monza ha stupito il debutto stagionale del francese, inserito a centrocampo invece dell’ultimo arrivato. Che ha dei buoni numeri, ma per il tecnico al momento è una questione tattica…Quando Pioli nel secondo tempo di Monza ha richiamato dal riscaldamento Bakayoko e la lavagna del quarto uomo ha effettivamente mostrato il numero 14 del francese, lo stupore si è impossessato dell’intero universo rossonero. LEGGI TUTTO

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    Come si evolve il mondo ultras: il pericolo viene da Est

    Dai primi gruppi e gemellaggi degli anni settanta a un movimento globalizzato: viaggio in un Risiko di alleanze e storie tese, che parte dalle curve e poi… Uno dei primi legami, nel cuore dei turbolenti Anni Settanta, lo allacciarono gli ultras della Sampdoria e quelli del Verona. I gialloblù – poco più tardi – avrebbero stretto amicizia anche con i pionieri del tifo organizzato della Fiorentina, a loro volta già in ottimi rapporti con i granata. Poi toccò a pescaresi e vicentini, dal 1977. Via via, tutti gli altri, in una rete di rapporti che nel decennio successivo, alla fine degli anni Ottanta, poteva già vantare decine di gemellaggi. LEGGI TUTTO

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    Cinque pazze storie di portoghesi all'Inter

    Sono undici quelli che hanno disputato almeno una partita in nerazzurro. Ma una manciata di questi ha lasciato un (non) ricordo particolare di sé… Portoghesi all’Inter. Un album da sfogliare, cinque storie da raccontare. Quello con la magnifica ossessione della Trivela, quell’altro che si dimenticò di quanto era bravo, quello con il cognome che sembrava un refuso, quell’altro che aveva mandato a giocare il fratello e infine quello che segnò un gol inutile e poi fece le valigie. LEGGI TUTTO

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    Per un nuovo miracolo Cittadella

    TORINO – Avevamo lasciato il Cittadella a dicembre 2022, nei guai seri, l’anno s’era chiuso con 4 sconfitte di fila che avevano fatto precipitare i granata di Gorini in zona retrocessione. Pareva la fine di un’epoca, due mesi fa si diceva che il piccolo Citta, quello col budget più basso di tutto la B, fosse al capolinea, che non potesse più sedere al tavolo di questa B dalle grandi piazze. Niente di più sbagliato, visto che nel 2023 il Cittadella è tornato a stupire come ai bei tempi che furono. Nelle sei partite disputate nell’anno nuovo, i veneti hanno messo insieme 11 punti, risalendo fino al 13° posto, 2 punti sopra la zona playout. E i risultati sono arrivati con avversari di rango assoluto. Pronti, via e alla ripresa la squadra di Gorini va a vincere a Pisa mettendo fine all’imbattibilità dei toscani che durava da 14 turni. Poi arriva il prezioso 0-0 interno col Cagliari, ottenuto giocando quasi mezza partita in 10. Segue un altro punto pesante a Venezia, contro una diretta concorrente che grazie anche a quel pari, in classifica resta alle spalle del Citta. Quindi, febbraio inizia nel migliore dei modi col 3-0 all’Ascoli (che fa saltare la panchina di Bucchi). Pagato dazio alla capolista Frosinone (3-0 allo Stirpe), sabato scorso c’è stata la pazzesca vittoria al Tombolato sulla Reggina, passando da 0-2 a 3-2. Certo, straordinario ribaltone favorito dall’espulsione di Fabbian dopo il doppio vantaggio ospite, ma sempre impresa è, contro una squadra che fino a un mese fa era in zona A diretta. Risultati che potrebbero fare sognare e sperare di ripetere il magico ciclo del Cittadella di Venturato, capace di disputare per 5 anni di fila i playoff, raggiungendo per due volte la finale, sfiorando quella A che un modello magnifico di fare calcio avrebbe meritato. Ma quei tempi sono finiti, oggettivamente da un paio d’anni la concorrenza in B è nettamente più qualificata, non a caso i playoff sfuggirono ai veneti già nella passata stagione. Però, i risultati d’inizio 2023 fanno pensare che il Cittadella abbia tutti i mezzi per mantenere la categoria. Anche perché il dg Marchetti, lo storico deus ex machina del Citta, a gennaio ha fatto un mercato importante, che ha un peso enorme nella svolta delle ultime partite. Marchetti ha realizzato una buona plusvalenza cedendo per circa un milione il terzino Cassandro al Lecce, ma sono partiti anche Beretta e Mazzocco (ceduti definitvamente a Foggia e Avellino in C), oltre a Tounkara, anche lui in Irpinia ma in prestito. Così, hanno trovato posto il terzino Salvi (dall’Ascoli, un ritorno), l’attaccante Maistrello (acquistato dal Renate) oltre a tre prestiti-chiave: il terzino Giraudo dalla Reggina, il promettente attaccante Ambrosino (prodotto del vivaio Napoli, via Como) e soprattutto il jolly offensivo Crociata, proprietà Empoli, che fino a dicembre era ai margini nel Sudtirol. E’ lui l’uomo più di questo 2023 del Cittadella, chi l’avrebbe mai detto, visto come (non) stava giocando con gli altoatesini. Giostrando fra mediana e trequarti, Crociata ha segnato 3 gol e mezzo, cioè ha griffato le vittorie di Pisa, sull’Ascoli e sulla Reggina, la rimonta sui calabresi è stata determinata dalla sua doppietta (il primo è un gran gol, il secondo una sua punizione deviata nella propria porta da Terranova), prima che Carriero (altra bella scommessa di Marchetti, ma della scorsa estate, prelevato dall’Avellino), capovolgesse definitivamente la partita con un grande segnatura. Insomma, mai dare per spacciato il pugnace Cittadella, tutta un’altra squadra rispetto a dicembre, non solo per i gol di Crociata che comunque resta il giocatore più decisivo della B fra quelli che si sono mossi nel mercato di gennaio. E non va dimenticata la definitiva fioritura del trequartista Mirko Antonucci, già a 8 gol, arrivato dalla Roma nell’estate 2021 per un tozzo di pane, a giugno sarà da A e il Citta tornerà a fare una plusvalenza importante, come quando valorizzò elementi del livello di Kouamé e Varnier. Sabato il Citta va a Terni, in casa delle Fere che non vivono un momento felice: ne hanno presi tre dal Perugia nel sentitissimo derby umbro e la società è in vendita per i guai giudiziari che vive patron Bandecchi. Insomma, se al Liberati il Citta dovesse replicare il colpo di Pisa, potremmo vederne ancora delle belle da qui a fine campionato, per un nuovo miracolo Cittadella. LEGGI TUTTO