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    Cinque pazze storie di portoghesi all'Inter

    Sono undici quelli che hanno disputato almeno una partita in nerazzurro. Ma una manciata di questi ha lasciato un (non) ricordo particolare di sé… Portoghesi all’Inter. Un album da sfogliare, cinque storie da raccontare. Quello con la magnifica ossessione della Trivela, quell’altro che si dimenticò di quanto era bravo, quello con il cognome che sembrava un refuso, quell’altro che aveva mandato a giocare il fratello e infine quello che segnò un gol inutile e poi fece le valigie. LEGGI TUTTO

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    Per un nuovo miracolo Cittadella

    TORINO – Avevamo lasciato il Cittadella a dicembre 2022, nei guai seri, l’anno s’era chiuso con 4 sconfitte di fila che avevano fatto precipitare i granata di Gorini in zona retrocessione. Pareva la fine di un’epoca, due mesi fa si diceva che il piccolo Citta, quello col budget più basso di tutto la B, fosse al capolinea, che non potesse più sedere al tavolo di questa B dalle grandi piazze. Niente di più sbagliato, visto che nel 2023 il Cittadella è tornato a stupire come ai bei tempi che furono. Nelle sei partite disputate nell’anno nuovo, i veneti hanno messo insieme 11 punti, risalendo fino al 13° posto, 2 punti sopra la zona playout. E i risultati sono arrivati con avversari di rango assoluto. Pronti, via e alla ripresa la squadra di Gorini va a vincere a Pisa mettendo fine all’imbattibilità dei toscani che durava da 14 turni. Poi arriva il prezioso 0-0 interno col Cagliari, ottenuto giocando quasi mezza partita in 10. Segue un altro punto pesante a Venezia, contro una diretta concorrente che grazie anche a quel pari, in classifica resta alle spalle del Citta. Quindi, febbraio inizia nel migliore dei modi col 3-0 all’Ascoli (che fa saltare la panchina di Bucchi). Pagato dazio alla capolista Frosinone (3-0 allo Stirpe), sabato scorso c’è stata la pazzesca vittoria al Tombolato sulla Reggina, passando da 0-2 a 3-2. Certo, straordinario ribaltone favorito dall’espulsione di Fabbian dopo il doppio vantaggio ospite, ma sempre impresa è, contro una squadra che fino a un mese fa era in zona A diretta. Risultati che potrebbero fare sognare e sperare di ripetere il magico ciclo del Cittadella di Venturato, capace di disputare per 5 anni di fila i playoff, raggiungendo per due volte la finale, sfiorando quella A che un modello magnifico di fare calcio avrebbe meritato. Ma quei tempi sono finiti, oggettivamente da un paio d’anni la concorrenza in B è nettamente più qualificata, non a caso i playoff sfuggirono ai veneti già nella passata stagione. Però, i risultati d’inizio 2023 fanno pensare che il Cittadella abbia tutti i mezzi per mantenere la categoria. Anche perché il dg Marchetti, lo storico deus ex machina del Citta, a gennaio ha fatto un mercato importante, che ha un peso enorme nella svolta delle ultime partite. Marchetti ha realizzato una buona plusvalenza cedendo per circa un milione il terzino Cassandro al Lecce, ma sono partiti anche Beretta e Mazzocco (ceduti definitvamente a Foggia e Avellino in C), oltre a Tounkara, anche lui in Irpinia ma in prestito. Così, hanno trovato posto il terzino Salvi (dall’Ascoli, un ritorno), l’attaccante Maistrello (acquistato dal Renate) oltre a tre prestiti-chiave: il terzino Giraudo dalla Reggina, il promettente attaccante Ambrosino (prodotto del vivaio Napoli, via Como) e soprattutto il jolly offensivo Crociata, proprietà Empoli, che fino a dicembre era ai margini nel Sudtirol. E’ lui l’uomo più di questo 2023 del Cittadella, chi l’avrebbe mai detto, visto come (non) stava giocando con gli altoatesini. Giostrando fra mediana e trequarti, Crociata ha segnato 3 gol e mezzo, cioè ha griffato le vittorie di Pisa, sull’Ascoli e sulla Reggina, la rimonta sui calabresi è stata determinata dalla sua doppietta (il primo è un gran gol, il secondo una sua punizione deviata nella propria porta da Terranova), prima che Carriero (altra bella scommessa di Marchetti, ma della scorsa estate, prelevato dall’Avellino), capovolgesse definitivamente la partita con un grande segnatura. Insomma, mai dare per spacciato il pugnace Cittadella, tutta un’altra squadra rispetto a dicembre, non solo per i gol di Crociata che comunque resta il giocatore più decisivo della B fra quelli che si sono mossi nel mercato di gennaio. E non va dimenticata la definitiva fioritura del trequartista Mirko Antonucci, già a 8 gol, arrivato dalla Roma nell’estate 2021 per un tozzo di pane, a giugno sarà da A e il Citta tornerà a fare una plusvalenza importante, come quando valorizzò elementi del livello di Kouamé e Varnier. Sabato il Citta va a Terni, in casa delle Fere che non vivono un momento felice: ne hanno presi tre dal Perugia nel sentitissimo derby umbro e la società è in vendita per i guai giudiziari che vive patron Bandecchi. Insomma, se al Liberati il Citta dovesse replicare il colpo di Pisa, potremmo vederne ancora delle belle da qui a fine campionato, per un nuovo miracolo Cittadella. LEGGI TUTTO

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    Juary, cuore a metà: “Con Lautaro al top l'Inter può tutto. Ma il Porto ha un leader straordinario…”

    L’icona brasiliana, doppio ex, sulla sfida Champions: “Conceiçao in queste gare fa la differenza, è abituato alla pressione, ha in mano la squadra più di Inzaghi”L’Italia è una seconda casa. Nel nostro Paese è diventato grande, mettendo in mostra tutto il suo talento agli inizi degli anni Ottanta. Ma l’apice del successo è arrivato al Porto, con cui dal 1985 al 1988 ha vinto tutto: campionato, Coppa e Supercoppa in Portogallo; poi Coppa dei Campioni, Supercoppa europea e Coppa Intercontinentale. Juary Jorge dos Santos Filho è arrivato in Europa grazie all’Avellino e dopo due stagioni in Campania ha avuto subito la grande occasione: all’Inter poteva diventare un top, ma qualcosa andò storto. LEGGI TUTTO

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    Gullit: “Bayern e Real? No, in Champions il Napoli è favorito. E su CDK…”

    L’ex campione del Milan, adesso membro della Laureus World Sports Academy, ha parlato della sua ex squadra, del talento belga, di Ancelotti e della Juve Quando pronuncia la parola Milan, Ruud Gullit un po’ si emoziona. Anche se sono passati oltre 35 anni dall’inizio della sua avventura in rossonero, nell’estate 1987, con Berlusconi presidente e Sacchi allenatore. Adesso Ruud è uno stimato commentatore televisivo e uno dei membri della Laureus World Sports Academy che dovrà assegnare in primavera gli Oscar del mondo dello sport. LEGGI TUTTO

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    Brescia, Cellino cambia ancora: Gastaldello è il nuovo allenatore

    Brescia, Gastaldello ufficiale in panchina
    Il Brescia cambia ancora pelle. Cellino ha voluto dare ancora una scossa alla squadra e ha salutato Possanzini dopo due partite. La società ha preso la sua decisione valutando nelle ore successive alla sconfitta di Benevento la posizione dell’ex tecnico della Primavera. Il club ha poi emesso il comunicato ufficiale congiunto inserendo l’esonero e l’arrivo di Gastaldello sulla panchina del Brescia. Di seguito la nota: “Brescia Calcio comunica l’esonero di Davide Possanzini. A guidare la prima squadra sarà Daniele Gastaldello”.  LEGGI TUTTO

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    I nuovi Hakimi e Perisic? No: Dumfries e Gosens bloccano Inzaghi e il mercato dell'Inter

    I due esterni, per cui i nerazzurri hanno sborsato un totale di 40 milioni, non decollano. L’olandese ha inciso a tratti ma dopo il Mondiale è sparito, il tedesco non trova prestazioni con continuità. Così, cederli a cifre alte diventa complicatoL’erede di Hakimi e quello di Perisic, i super esterni nell’anno dello scudetto con Conte. Dumfries e Gosens non sfrecciano come i due predecessori, non si mangiano la fascia, non bruciano il terreno sotto i tacchetti. E ora sono un problema per l’Inter, dal punto di vista tecnico ma soprattutto sul mercato: se sulle fasce Inzaghi ha trovato in Darmian e Dimarco due esterni affidabili e dal rendimento costante, in fase di trattative in uscita si rischia il blocco. LEGGI TUTTO