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    Pensieri, rinnovo, modulo: il day after di Leao

    Il portoghese è stato escluso per la seconda volta di fila dai titolari. Pioli ha ribadito che continuerà con la difesa a 3, ma Rafael dovrebbe giocare da punta. E lì ha sempre avuto difficoltàIl day after di Rafael Leao è un tourbillon di pensieri e domande. “Perché di nuovo in panchina?”, “perché proprio nel derby?”. Pioli ha ribadito a muso duro che avrebbe fatto le stesse scelte, Leao fuori e difesa a tre. Da qui un’altra domanda, la più importante: “E se continuasse così dove giocherei?”. LEGGI TUTTO

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    Juve, una sentenza che fa riflettere tra valutazioni dei giocatori e plusvalenze

    Ci sono passaggi delle motivazioni della Corte federale d’appello che proiettano il caso bianconero nel più ampio contesto dell’industria calcisticaIl pronunciamento della Corte federale d’appello, che ha riaperto il processo sulle plusvalenze alla luce dei “fatti nuovi” e sanzionato la Juventus con 15 punti di penalizzazione, ha travolto l’Italia del pallone. A leggere le motivazioni, ci sono alcuni passaggi che balzano agli occhi perché proiettano il caso specifico nel più ampio contesto dell’industria calcistica. LEGGI TUTTO

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    Chi è Pecorino, l’attaccante che ha messo le ali alla Next Gen. E in assenza di Milik…

    L’attaccante della seconda squadra ha messo a segno 3 reti in 2 gare. La Juve lo ha preso dal Catania, dopo che il Milan ha rinunciato al riscattoNome: Emanuele Pecorino. Professione: bomber. Segni particolari: non molla letteralmente mai. Basta davvero poco per descrivere l’attaccante che nelle ultime occasioni ha trascinato al successo la Juventus Next Gen in Serie C, firmando una doppietta contro il Piacenza e la rete decisiva contro la Pergolettese qualche giorno prima. LEGGI TUTTO

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    Brunori, dal Brasile all'Umbria: la fede Milan, la Juve e i gol col Palermo

    Se c’è un Brunori (Sas) che incanta con voce e musica e fa godere l’udito, c’è un altro Brunori, Matteo, che invece canta, ma con il pallone e fa stropicciare gli occhi di Palermo e non solo. Dal Brasile all’Umbria, dal tifo per il Milan alla Juventus fino ai gol a ripetizione al Renzo Barbera: ora l’attaccante rosanero non si vuole più fermare, sognando la A con i siciliani.
    Brunori, dal Brasile all’Umbria
    Nato nel 1994 a Macaé, nello stato di Rio De Janerio, da genitori italiani, Brunori all’età di un anno saluta in fretta la terra della samba carioca per trasferirsi dai nonni nel tranquillo luogo di culto di Assisi, in Umbria. Nato Matteo Luigi Brunori Sandri, eliminerà il cognome paterno restando esclusivamente con quello della mamma. Legatissimo al nonno, tanto da avere un tatuaggio in suo onore, cresce con la passione per il Milan. Idolo di quegli anni, nemmeno a dirlo, Ricardo Kakà. Una simpatia per i colori rossoneri in essere tutt’ora, ma la vita e la carriera l’anno portato a vestire un’altra maglia a strisce verticali, con il bianco al posto del rosso.
    Guarda la galleryItalia, da Nicolussi Caviglia a Brunori: quanta Serie B da Mancini
    Gli inizi
    La sua passione per il calcio nasce in strada, ma l’amore per questo gioco è così forte che trova concretizzazione nell’esperienza alle giovanili del Foligno, una breve esperienza alla Reggina e poi di nuovo Foligno, in prima squadra, dove incrociò come allenatore uno che il rosanero l’ha avuto addosso per anni: Giovanni Tedesco. Ruolo, nemmeno a dirlo, attaccante. Le esperienze tra i professionisti, però, non vanno nel migliore dei modi. Dopo il Foligno la Reggiana, poi la Pro Patria, ma di gol nemmeno l’ombra (soltanto 1, in Coppa Italia, con la Regia). E per un attaccante, questo, non è certo un dettaglio. Di qui la decisione di tuffarsi nel mondo dei dilettanti, dove ritrova la sua vena realizzativa. In Eccellenza al Petrignano per due stagioni (in mezzo una parentesi poco felice al Messina, giocando solo una partita in coppa) ritrova gol e sorrisi: ben 40 in appena due campionati. È l’occasione giusta per salire di categoria, e Brunori non se la fa sfuggire: passa così al Villabiagio, in Serie D, dove colleziona 34 presenze con 23 reti messe a referto e la vittoria del titolo di capocannoniere.  LEGGI TUTTO

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    Elkann ha deciso: la Juve taglierà 70 milioni di costi. E almeno in cinque andranno via

    A prescindere dalle vicissitudini giudiziarie ancora in sospeso, la società non rinnoverà i contratti in scadenza, salvo quello di Pinsoglio. Solo Milik ha chance di restareLa rivoluzione è nei fatti. Alla Juve l’unica conferma certa è quella del fedelissimo terzo portiere Carlo Pinsoglio, a dispetto di quel contratto in scadenza a giugno. Insieme a lui ha buone speranze di restare anche Arkadius Milik, in prestito dall’Olympique Marsiglia. Per il resto l’immobilismo (forzato) del nuovo capo dell’area tecnica Francesco Calvo rivela la nuova strategia per un futuro che prevede una netta correzione di tiro. All’insegna dei risparmi. LEGGI TUTTO

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    Pagliacci, il castello e un… Santo: le 10 coreografie più belle dei derby nerazzurri

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