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    È un Milan che non molla mai: 17 gol nei secondi tempi, nessuno fa meglio

    Il centro di Giroud allo scadere ha allungato l’elenco delle reti rossonere realizzate nella ripresa. Pioli: “Fa parte della nostra mentalità restare in partita fino alla fine”Il Milan è una squadra educata. Nel senso di educata dal suo allenatore. Pioli nell’ultimo triennio ha trasmesso ai suoi giocatori svariate virtù: ha insegnato a credere in se stessi, ha consegnato chiare nozioni tattiche, ha spiegato come non avere timore di San Siro, ha offerto mille vie per arrivare al gol. E ha trasmesso la consapevolezza che nulla è perduto fin quando non si rientra negli spogliatoi. Quante volte, in questa stagione ma anche la scorsa, i tifosi si sono ritrovati a dire, dopo una vittoria, la fatidica frase: “Qualche anno fa questa partita non l’avremmo portata a casa”. LEGGI TUTTO

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    Noemi: “Io, Totti e il derby: ecco perché la Roma è una passione di famiglia. E con Mourinho…”

    La cantante romana tifosissima giallorossa come il papà e il nonno: “All’Olimpico sin da bambina, il sogno è un concerto lì. A festeggiare come dopo il successo in Conference” Un amore che c’è sempre stato, nonostante una mamma juventina che non ha scalfito la sua passione per i colori giallorossi. Perché per Noemi (nome d’arte di Veronica Scopelliti) la Roma è un punto fermo. Fin da bambina, quando si è appassionata al calcio anche grazie ai colpi da campione di Francesco Totti. Un idolo che incarna uno dei suoi primi ricordi all’interno dell’Olimpico, lo stadio dove lo scorso maggio ha esultato per la vittoria della Conference League insieme al marito Gabriele Greco. LEGGI TUTTO

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    Paulo Sousa: “Juve, non fare come il Barça: l'Inter può farti male quando riparte”

    Il doppio ex legge la sfida: “Bianconeri penalizzati dagli infortuni, i nerazzurri hanno la miglior rosa della Serie A. Inzaghi bravo con l’eredità di Conte, prima di giudicare Allegri ricordatevi quello che ha vinto…””Io e Pirlo eravamo simili. Venivamo dalla trequarti. Quando mi hanno spostato davanti alla difesa avevo un’altra visione per i passaggi verticali”. Chissà quanto vale oggi un play come Paulo Sousa, straordinario regista della prima Juve di Lippi, campione d’Europa con il Borussia, quindi anche all’Inter. Diventato allenatore “visionario”, dopo due anni nella Fiorentina ha preso “decisioni più pragmatiche, andando in Cina e Brasile. Ma ho parlato con mia moglie e deciso: resto in Europa. Il mio obiettivo è l’Italia. Mi sento a casa”. Juve-Inter è la sua partita. LEGGI TUTTO

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    Calabresi: “Deciderà Pellegrini”. Pannofino: “Occhio a Cancellieri…”

    I due protagonisti della serie cult, tornata con la quarta stagione su Disney+, sono divisi dalla fede calcistica e si punzecchiano su tutto, dal giallo a Milinkovic a chi porti fortuna allo stadioSentire Biascica e René Ferretti discutere di Roma e Lazio rientra tra le esperienze “segnanti” della vita. E gli amanti di Boris, da poco tornato con la sua attesissima quarta stagione su Disney+, possono capirlo. Per questo abbiamo messo insieme, in una chiamata tripla, Paolo Calabresi, còre giallorosso, e Francesco Pannofino, biancoceleste doc. Questo è il risultato. LEGGI TUTTO

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    Fabregas: se ci sei, batti un colpo

    TORINO – Col Frosinone sempre più solo in vetta, la 12ª giornata di Serie B prosegue oggi con una gara alle 16.15, Como-Venezia, il turno si chiuderà domani alle 20.30 col match clou Reggina-Genoa che definirà la classifica in testa. Ma oggi invece, si gioca una gara delicatissima. Perché Como e Venezia sono fra le maggiori sorprese negative di questo primo terzo di stagione, entrambe penultime con soli 9 punti, pur avendo ben altre ambizioni. Nei lariani, verrebbe da dire: Fabregas, se ci sei batti un colpo. Sarebbe ingeneroso scaricare sullo spagnolo, già Campione del Mondo e d’Europa, tutti i problemi del Como. Però i suoi numeri sono impietosi: il 35enne centrocampista finora ha giocato per 373’ spalmati su 6 apparizioni, con un assist che risale al 17 settembre, nel 3-3 interno con la Spal. Con l’avvento di Moreno Longo in panchina, Fabregas ha giocato da trequartista nelle prime tre uscite, restando poi malinconicamente in panchina nelle ultime due, nelle quali il Como ha battuto in casa il Benevento e perso a Parma. Certo, il giocatore va anche gestito, viste le stagioni vissute in precedenza al Monaco, funestate da problemi fisici e con pochissime partite giocate. In settimana, Fabregas ha fatto sapere che a Como finirà la sua carriera da giocatore (ha firmato un biennale) e probabilmente sta già studiando da allenatore, favorito dal soggiornare in panchina, senza dimenticare che lo spagnolo, assieme a Thierry Henry, è anche diventato socio del club, il più ricco d’Italia, controllato dai fratelli indonesiani Hartono. Quanto alla gara di oggi, Longo chiede più attenzione su angoli e calci da fermo, dai quali sono arrivati 9 dei 21 gol subiti (peggior difesa del campionato assieme al Cosenza, che però ha giocato una gara in più). Sull’altro fronte, c’è molta curiosità per il Venezia, nel quale fa il suo secondo esordio in panchina Andrea Soncin, che aveva già guidato gli arancioneroverdi nelle ultime 5 uscite della passata stagione, quando la squadra in A era già virtualmente retrocessa. Rileva il croato Ivan Javorcic che aveva racimolato un solo punto nelle ultime 4 gare. Soncin comunque, è in carica ad interim: la sua permanenza è legata alla prova di oggi e a quella di sabato prossimo in casa con la Reggina. Poi ci sarà la sosta per le Nazionali (ma la B giocherà durante il Mondiale) e la società deciderà il da farsi. Per l’eventuale sostituzione, in pole c’è Alfredo Aglietti ma fino all’ultimo si cercherà di convincere Beppe Iachini, sempre molto amato dalla piazza per i suoi trascorsi da giocatore coi lagunari.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Per chi tifano i romani? La mappa del tifo dei quartieri della Capitale

    Un’indagine svela che il rapporto tra i supporter giallorossi e quelli biancocelesti a Roma è circa di 3 a 1. E non solo… C’è un racconto del ciclo dei cavalieri della Tavola Rotonda in cui chiedono al potente Sir Gawain se – obbligato a scegliere – preferisse che la sua amata apparisse bella solo ai suoi occhi e brutta invece a quella degli altri o il contrario. Il gran guerriero scelse la prima strada: meglio che la sua dama fosse unica solo per lui. Ebbene, nel calcio invece sembra che il valore della condivisione a volte prevalga su quello della propria esclusiva passione. Così, alla vigilia del sentitissimo derby di Roma, torna a riaffacciarsi l’antica diatriba fra tifosi giallorossi (più numerosi) con quelli biancocelesti (più antichi). LEGGI TUTTO

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    Bocchetti-Palladino, dentro i secondi. E la moda dei vice che tira in tutta Europa

    Che siano soluzioni temporanee o a lungo termine, scelti o capitati lì quasi per caso, i secondi allenatori sono sempre più protagonisti quando c’è da risolvere situazioni complicate. In Serie A domani si affrontano quelli di brianzoli e gialloblù Il vice per definizione sta un passo indietro, ma sempre più spesso – in Serie A e nel resto d’Europa – fa un passo avanti. Ultimo esempio: Salvatore Bocchetti promosso allenatore dell’Hellas Verona. Quando si è trattato di scegliere a chi affidare la squadra, il presidente Setti si è guardato attorno, ha valutato un paio di opzioni e poi, evidentemente non soddisfatto, ha deciso per la soluzione casalinga. Scelta che porta in dote conoscenza dell’ambiente, continuità nel lavoro e risparmio. E domani Bocchetti con il suo Hellas sfiderà un altro vice diventato capo allenatore, Raffaele Palladino, che ha preso il posto di Giovanni Stroppa al Monza, risollevandolo immediatamente. LEGGI TUTTO