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    Serie B, Badelj squalificato per una giornata. Stop per altri tre giocatori

    TORINO – Messa in archivio l’undicesima giornata di Serie B, ecco le decisioni del Giudice Sportivo in merito agli squalificati dell’ultimo turno di campionato. Come si legge nel comunicato ufficiale pubblicato sul sito della Lega B, sono quattro i giocatori squalificati per un turno: Milan Badelj (Genoa), Edoardo Iannoni (Perugia), Jesse Pekka Joronen (Venezia) e Alessandro Murgia (Spal). Multate Perugia e Venezia. Alla società umbra ammenda di € 5.000,00 “per avere suoi sostenitori, al 46° del primo tempo, lanciato sul terreno di giuoco un fumogeno che costringeva l’Arbitro ad interrompere la gara per circa trenta secondi”. Ammenda di € 1.500,00 al Venezia “per avere suoi sostenitori, al 24° del secondo tempo, lanciato nel recinto di giuoco un petardo”. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Arte e ribellione: la Veronica, il dribbling del torero, e il mistero su chi la inventò

    Passarsi il pallone da un piede all’altro mentre col corpo ruota su se stesso, un atto sublime per pochi artisti. Ma chi fu il primo? Una pista passa dall’Argentina e va a Parigi, un’altra dall’Austria…Italo Calvino, nella prima delle sue “Lezioni americane”, sostenne le ragioni della leggerezza contro quelle del peso, il che significava per lui uscire dall’opacità del mondo, dall’inerzia e delle complicazioni. La ricerca della leggerezza era (ed è) soprattutto la ricerca dell’equilibrio e della semplicità. E poi volteggiava con le parole tra una citazione di Ovidio e una di Lucrezio, tra una poesia di Cavalcanti e un dialogo di Shakespeare, giungendo alla conclusione che la leggerezza è un valore (anche morale) da portarsi nel Terzo Millennio. Nel calcio esiste un gesto che, più degli altri, è simbolo di leggerezza: la “veronica”. LEGGI TUTTO

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    Da Umberto ad Andrea: Agnelli e Juve, storia di un legame d'amore

    Il primo è stato il più giovane presidente della Signora, il secondo ha riportato il cognome Agnelli alla presidenza dopo 48 anni. Ecco l’eredità calcistica di papà Umberto ad Andrea l’amoreIl mondo in una foto. Un bimbo con il pallone sotto il braccio e un padre che lo guarda in maniera amorevole. Quel papà ieri avrebbe compiuto 88 anni e sarebbe stato fiero di come e quanto suo figlio sia stato bravo a innovare e far crescere la Juventus nel solco della continuità. Ciò che unisce Umberto e Andrea non è solo il sangue e il cognome, Agnelli, ma anche l’amore per quei colori, il bianco e il nero, che il figlio ha scoperto grazie al padre e che come lui è riuscito a riportare in alto, aprendo un nuovo ciclo unico e vincente. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi ha pronta l'Inter anti-Juve: a Monaco ne ha risparmiati 7, ecco chi giocherà a Torino

    Contro il Bayern sono rimasti in panchina Dumfries, Dimarco e Bastoni, ma anche Dzeko, Calhanoglu, Mkhitaryan e Skriniar sono entrati nella ripresa. Un’ora per Lautaro e BarellaL’Inter ieri sera ha dormito a Monaco e stamani in charter tornerà a Milano. Il pullman della squadra andrà dritto alla Pinetina dove la squadra si allenerà. Niente giorno di riposo: domenica c’è la trasferta sul campo della Juventus e ogni aspetto va curato nei minimi dettagli per arrivare pronti al derby d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Perché il Frosinone di Grosso può salire in A

    TORINO – A sorpresa, il Frosinone di Fabio Grosso guida la Serie B, con 4 punti di vantaggio sulla terza, vantaggio costruito vincendo le ultime quattro partite. Per carità, non siamo neanche a un terzo di stagione, non si possono tirare ora le somme già ora. Ma vediamo perché il club ciociaro potrebbe farcela a salire in A, come già gli successe nel 2015 e 2018. Innanzitutto per il valore della rosa, sottovalutato in estate. Il dg Angelozzi ha fatto un gran lavoro, creando un bel mix fra giovani ed elementi esperti, dando però priorità alla linea verde, visto che la squadra ha un’età media di 24 anni e non ha neanche riempito tutta la lista degli Over 23, dando appunto precedenza a giovani interessanti (Kone, Moro, Mulattieri, Borrelli, Turati, Ciervo…) che dopo ogni giornata somigliano sempre di più a quelli che nella passata stagione fecero la fortuna della Cremonese portandola in A. Altri dati fanno pensare che il Frosinone abbia veramente una marcia in più rispetto a una diretta concorrenza che in questo momento deve fare i conti con problemi assortiti, altro vantaggio di cui potrebbe godere il club ciociaro. In casa, il Frosinone ha sempre vinto e non ha ancora subito un gol, tant’è che ha anche la miglior difesa della B (7 gol al passivo). Ma in generale, la squadra non è mai stata messa sotto da nessuno e anzi, se si vanno a vedere le 3 sconfitte subite in trasferta (ancora a zero la voce pareggi), per ognuna ci sarebbe molto da ridire per come maturarono. Ma quel che più stupisce è come si sia trovata fin da subito l’amalgama , considerato che la squadra è stata totalmente rifondata in estate e gli elementi della passata stagione che partono ancora titolari non sono più di 2-3 a partita. E qui bisogna dare atto al lavoro egregio fatto da Grosso. L’eroe del Mondiale 2006, spesso è stato discusso come tecnico ma non c’è dubbio che ora stia realizzando la stagione più importante della carriera. Rispetto alla passata annata, chiusa coi playoff sfumati all’ultima giornata, la squadra è più sul pezzo. Però, a ben vedere, nel maggio scorso, il piazzamento agli spareggi promozione non sfumò all’epilogo del campionato nel ko interno col Pisa. Ma prima, quando il Frosinone cedeva punti preziosi contro le ultime della classe. Anche sotto questo aspetto, pare di scorgere una crescita evidente, almeno a giudicare dall’ultima vittoria, sabato a Cosenza. Emblematico come i ciociari arrivino al gol vittoria, ribaltando la partita dopo lo svantaggio iniziale, nato peraltro da una propria sbavatura. L’1-2 finale firmato da Mulattieri arriva dopo oltre due minuti di gioco in cui il Frosinone schiaccia gli avversari, manovra quasi ininterrottamente, va due volte al tiro, prima di trovare lo spiraglio giusto del gol. In quei due minuti, il Frosinone ha mostrato di avere una gamba e un palleggio da categoria superiore che ha annichilito il Cosenza. E attenzione, perché il divario con le inseguitrici potrebbe anche aumentare. Fino a due giornate fa, le prime sette della classifica erano divise da appena 3 punti, ora il gap è raddoppiato, come se fossimo alle prove tecniche di fuga verso la A. Anche perché il calendario, per il prossimo turno, teoricamente concede un assist mica da poco: sabato il Frosinone riceve il Perugia ultimo, occasione da cogliere al volo perché le possibilità di aumentare il vantaggio sulla concorrenza sono alte. Il Genoa, secondo a -2, lunedì sera sarà di scena in casa della Reggina, quarta a -5: dunque, battendo il Perugia, almeno una delle due rivali più temibili perderà altro terreno. La Ternana, terza a -4, ha una partita da maneggiare con cura, al Liberati arriva la Spal, rilanciata dall’arrivo di De Rossi in panchina. Il Bari, quinto a -5, va in casa di un Benevento che non può più sbagliare partite. E il Parma, che ha lo stesso distacco dei pugliesi, va a Palermo, in casa di una squadra che potrebbe aver svoltato dopo la vittoria di Modena. L’occasione insomma, è ghiottissima, a patto che il Frosinone si ricordi di come il Perugia, due turni fa sia stato capace di vincere in inferiorità numerica in casa della Reggina. Ma il club di patron Stirpe, ha ancora un altro importante vantaggio sule rivali più accreditate: gioca con la mente sgombra perché non è obbligato ad andare in A, la squadra era stata costruita per un campionato tranquillo e a quello era quotata in estate. Il peso del pronostico è tutto sulle spalle della concorrenza, visto che il podio delle favorite ad agosto diceva prima forza il Genoa, seconda il Cagliari, terza il Parma. E’ il bello della B italiana, uno dei campionati più imprevedibili al mondo che non smetterà mai di stupirci. LEGGI TUTTO

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    Benvenuti nel pianeta Salisburgo. Che con il Milan ha parecchio in comune…

    Da un diverbio nacque un’idea che poi diventò un modello in grado di produrre utili e un calcio vincente. Ma tra software innovativi e reti di scout, Maldini e Red Bull non hanno un pensiero così diverso Sia lodato un diverbio per futili motivi. Se il Salisburgo è diventato un marchio di talento e qualità organizzativa lo deve a un colpo di testa del suo vecchio allenatore. Estate 2012, Ricardo Moniz allena il Salisburgo e corre veloce, ha appena vinto campionato e coppa passeggiando sui rivali come fosse trekking sulle Alpi, respira innovazione e sogna la rivoluzione, ma nonostante tutto non dorme tranquillo. Si lamenta, storce il naso, alza la voce. “Questo staff medico non lavora bene, va cambiato subito”. I dirigenti dribblano le richieste e non rispondono, così Muniz dà l’ultimatum: “Fate qualcosa o mi dimetto”. Dimesso. LEGGI TUTTO

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    Real distrutto, United ribaltato e poi… Milan, quando San Siro fa la storia

    Dal 5-0 al Madrid alle quattro reti di Van Basten al Goteborg, e poi le magie di Inzaghi e Kakà: tutte le grandi imprese che i rossoneri hanno centrato in Europa a casa loroCerte notti il Milan ritorna e si sente vero Milan. Molte altre notti hanno attraversato San Siro. Magiche, piene di gol, fascino, brividi e suggestioni. In attesa dell’ultima, stasera, ne riviviamo cinque partendo dalla “madre di tutte le notti”. LEGGI TUTTO

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    “Gli infortuni? Abbiamo sbagliato qualcosa”: ecco con chi ce l’ha Allegri

    La frase del tecnico alla vigilia di una gara importante da affrontare con 12 indisponibili non è casuale: tra scelte azzardate, recuperi forzati, errori di preparazione e imprevisti, cosa sta succedendo alla Continassa L’ultima stagionale della Juve in Champions League senza 12 calciatori in lista, la metà fuori dai giochi per un problema muscolare. Tra le questioni affrontate da Max Allegri alla vigilia del match col Psg, quella relativa agli infortuni è la più scottante. Non solo perché le assenze pesano inevitabilmente sulla gara decisiva per ripiegare almeno in Europa League, ma soprattutto per come sono saltati i piani di inizio stagione per i tanti indisponibili che si sono accumulati fino a questo momento. LEGGI TUTTO