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    Pereyra: “Io, i limoni e un’Udinese da Europa. Con la testa che ho ora, sarei ancora alla Juve”

    El Tucumano, capitano dei friulani, si racconta a Sportweek: “A Torino qualche cazzata, ma andavo fortissimo. La Premier? Bella solo se giochi al vertice. A fine anno mi scade il contratto: se i Pozzo vogliono ci sediamo e…” Sorride, e nel farlo alza il sipario su quattro pietruzze trasparenti incastonate tra gli incisivi. Ma ti sei messo i brillantini sui denti? (ride) “Ho fatto ’sta pagliacciata… All’inizio erano soltanto due, poi ho pensato che fossero pochi e ho aggiunto un’altra coppia. Così sono più figo. Me li ha applicati il dentista, ma posso toglierli quando voglio”. E quel pendaglio luccicante che ti penzola da un orecchio? “Ah, no, quello è Swarovski”. Chi ha detto che Roberto “El Tucu” Pereyra, ex Juve e oggi capitano, oltre che leader tecnico insieme a Deulofeu, dell’Udinese rivelazione, sia introverso ai limiti della scontrosità? LEGGI TUTTO

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    Tarantino, eroe per caso: “Ero nel posto sbagliato ma ho fatto la cosa giusta”

    L’ex giocatore di Monza, Inter, Napoli e Bologna ha fermato e disarmato l’aggressore di Assago: “Impossibile dimenticare le urla, il sangue e le lacrime di mia figlia””Non sono un eroe, gli eroi sono altri. Io mi sono solo trovato nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Però ho fatto la cosa giusta”. Massimo Tarantino, ex difensore anche del Monza, dell’Inter, del Bologna e del Napoli, è colui che ha fermato e disarmato Andrea Tombolini, l’aggressore di Assago che ha ucciso una persona ferendone altre quattro con un coltello preso tra gli scaffali del centro commerciale. LEGGI TUTTO

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    Francis e quel gol capolavoro che fece scatenare pure Ciotti

    Inter-Sampdoria del 1983 resterà nella storia per il capolavoro del britannico contro i nerazzurri che fece perdere il consueto aplomb al leggendario radiocronista Domenica 10 settembre 1983, ore 17.36. Accadde qualcosa di straordinario. Dalla radiolina uscì la voce di Sandro Ciotti, l’inconfondibile voce arrochita da milioni di sigaretta, ma quella volta era più emozionata del solito. Lui, sempre così pacato, persino distaccato dall’avvenimento cui stava assistendo, adesso pareva fremere dal desiderio di intervenire, di parlare, di far partecipare la gente. Interruppe il collega Ameri e partì con un’enfasi che non gli era abituale. LEGGI TUTTO

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    Inter, i conti dipendono dalle plusvalenze. E nelle carte spunta l'ipotesi del cambio di controllo

    L’analisi del bilancio 2021-22: perdita di 140 milioni nonostante i 109 del player trading. La via della sostenibilità resta complicata. Nel paragrafo sulla continuità aziendale balza agli occhi una postillaIl bilancio dell’Inter continua a camminare su un filo sottilissimo. È vero che la perdita è stata ridotta da 246 a 140 milioni, ma vi hanno concorso le eccezionali plusvalenze di Lukaku e Hakimi (100 milioni). Nell’esercizio 2021-22, approvato ieri dall’assemblea dei soci, i proventi del calciomercato hanno inciso complessivamente per 109 milioni. LEGGI TUTTO

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    “Realizzate il sogno di Caglari e della Sardegna”

    TORINO – Cagliari è ancora stordita dall’ennesima rivoluzione dirigenziale messa in atto dal presidente Giulini, ormai sempre più “uomo solo al comando”: via il dg Mario Passetti e, soprattutto, il ds Stefano Capozucca. La rottura con quest’ultimo ha suscitato molto scalpore e alimentato voci e tensioni. Oggi il Cagliari è atteso da una sfida difficilissima contro la Reggina di Pippo Inzaghi, uno dei candidati in estate alla panchine dei sardi per scelta dello stesso ds. Giulini, invece, virò coneicsione su Liverani. Dopo l‘esonero Capozucca ha scritto ai giocatori una lettera d’addio. Una lettera toccante in cui chiede ai “suoi ragazzi” di dare il massimo per it tifosi sardi. Eccola,
    Cari ragazzi, Vi scrivo queste righe nel cuore della notte. Una notte insonne, fatta di pensieri, ricordi che si accavallano l’uno sull’altro. Non è facile per me, però è arrivato il momento di salutarsi. E mi dispiace non essere lì con voi per farlo di persona. Però credetemi… l’emozione è talmente forte che purtroppo non sarei riuscito a spiegare, a raccontarvi tutto quello che ora vi dirò. Con la mente ritorno allo scorso maggio, a quella maledetta notte di Venezia. Soprattutto quelli di voi che sono qui da più tempo lo sanno bene: il Cagliari rappresenta tanto (a volte tutto) per tanta gente. Una città, una regione, vive dei risultati della squadra. Penso per esempio a quei tifosi che ci accompagnano sempre, in casa e fuori, facendo tanti sforzi e sacrifici. A quelle persone che del Cagliari non si perdono una notizia, pur frequentando meno lo stadio per via del loro lavoro. A chi di loro purtroppo un lavoro non ce l’ha. Ai tanti emigrati sardi che incontriamo in ogni trasferta, ovunque andiamo. Gente comune, che dietro si porta spesso il suo grande fardello di problemi: ecco, noi abbiamo un grande potere. Abbiamo la magia di alleviare le loro preoccupazioni, possiamo infondere in loro la forza per superarle. E invece noi quel giorno abbiamo dato a quella gente un dispiacere enorme. Ho sentito di aver fallito, di aver tradito la fiducia di un intero popolo. E quella retrocessione è diventata una delle esperienze più dolorose della mia carriera.Asciugate le lacrime, ho capito però che non doveva finire in quel modo. Sarei potuto andare via, ma non potevo scappare. Dovevo ricominciare. Così da giugno ho lavorato davvero sodo, ho dato tutto me stesso, con un pensiero stupendo: far rivivere a tutti, alla squadra, a tutto l’ambiente, il campionato di B 2015-16, quello della pronta risalita in A. Come quella notte di Bari: la festa in campo e negli spogliatoi, l’arrivo in aeroporto a Cagliari, totalmente avvolti dall’affetto e dall’entusiasmo travolgente dei tantissimi che erano venuti ad accoglierci. Da quel sogno ad occhi aperti, tassello dopo tassello, con pazienza, è arrivato un allenatore, un nuovo gruppo costruito per riportare il Cagliari dove merita. È così che è nata questa squadra. Chi è restato, rinunciando anche ad altre offerte, chi è arrivato qui per mettersi in gioco… fate tutti parte di quel grande disegno iniziale. Potete quindi immaginare ora quanto sia grande il mio rammarico, mi trovo costretto a interrompere il cammino che avevamo da poco iniziato. In queste settimane abbiamo trovato delle difficoltà, come era anche nell’ordine delle cose. Nulla che però non sia superabile, ragazzi miei: ne sono convinto. A patto ci sia da parte di ognuno tanta fame, fiducia, una grande unità di intenti: dovete essere come una famiglia. Per cui, anche se ora non sarò più a gioire e soffrire con voi, vi chiedo una cortesia: completate l’opera, realizzate il sogno. Per la gente di Cagliari e della Sardegna, per voi stessi, e anche per me. Vi ringrazio per quanto mi avete dato, per la stima che mi avete sempre dimostrato. Il mio cuore resterà sempre con voi. Stefano Capozucca
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    Serie B, il Bari ci prova, la Ternana non punge: 0-0 al San Nicola

    BARI – Solo 0-0 tra Bari e Ternana al San Nicola nell’anticipo dell’undicesima giornata di campionato. La squadra di Mignani sale dunque a 19 punti, gli umbri a quota 20. 
    Bari-Ternana: tabellino e statistiche
    Gol annullato a Scheidler, squadre all’intervallo sullo 0-0
    Inizio di gara subitro propositivo del Bari che al 2′ colleziona la prima occasione della gara: Scheidler si gira e conclude dal limite di destro, risposta di Iannarilli in due tempi. Al 4′ ancora pericolosi i padroni di casa con il tiro di Botta in area di sinistro respinto con il piede da Iannarilli: replica Cheddira ma il pallone finisce alto. La Ternana prova a rispondere all’11’ con un tiro da fuori area di Palumbo: pallone deviato in corner. Al 20′ il Bari trova il gol del vantaggio con Scheidler che, dopo tocco di Cheddira, in girata mette alle spalle di Iannarilli. Dopo due minuti la rete dell’attaccante francese viene cancellata per posizione di fuorigioco dall’intervento dalla sala Var. Al 26′ il suggerimento di Ricci per Scheidler non viene sfruttata a dovere dall’ex Dijon che in spaccata non arriva sulla sfera. Insiste la squadra di Mignani ancora con Scheidler: tiro murato da Mantovani. Al 42′ il tentativo di Pucino da fuori area viene deviato in corner da Di Tacchio. Al 45′ cross da destra di Botta e colpo di testa di Folorunsho: facile presa di Iannarilli. In pieno recupero il corner di Botta trova l’anticipo di testa di Vicari che però non inquadra la porta. 
    Classifica Serie B
    Bari pericoloso con Cheddira, la Ternana resiste
    Nella ripresa il primo tiro in porta si registra al 9′ con il tentativo di Partipilo con il mancino che termina però largo. Al 15′ occasionissima Bari con Botta che, servito da Cheddira, conclude di sinistro colpendo la traversa. Due minuti dopo è ancora il numero 11 biancorosso, capocannoniere della Serie B, a creare grattacapi alla difesa della Ternana: Cheddira supera Sorensen e calcia in porta, Iannarilli dice no in tuffo. Il Bari torna a farsi pericoloso al 28′ con il colpo di tacco di Cheddira su corner di Botta ben neutralizzato da Iannarilli. Nel giro di tre minuti il neo entrato D’Errico tenta due volte la conclusione: la prima finisce alta oltre la traversa, la seconda trova l’intervento di Iannarilli senza particolari problemi. Al 36′ ancora impegnato il 1 delle Fere con la respinta su tiro di D’Errico deviato da Martella. La Ternana spreca un contropiede al 43′ con Pettinari che perde l’attimo per calciare in porta. Nel primo dei tre minuti di recupero ci prova Donnarumma, ma il suo mancino viene bloccato facilmente a terra da Caprile.
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    Dietro le parole di Chiellini: perché l'Europa League non è una retrocessione

    Secondo l’ex capitano la Juve deve puntare tutto sul campionato e la qualificazione in Champions: per i tifosi e la società è la scelta giusta? È sempre interessante ascoltare Giorgio Chiellini perché non ama rifugiarsi in comode banalità e con il suo tono pacato sa regalare qualche spunto di riflessione. Non a caso, Giorgio è atteso da un futuro da dirigente, in cui potrà mettere a frutto la lunga esperienza da calciatore di altissimo livello e anche il tempo passato sui libri, visto che è laureato in Economia e Commercio. LEGGI TUTTO

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    Genoa, Blessin: “Grande momento. Pajac? Spero che torni presto”

    GENOVA – Dopo la settimana perfetta, il rischio è di ritrovarsi troppo su di giri. Alex Blessin lo ha messo in conto e ha catechizzato a dovere i suoi ragazzi: contro il Brescia non sono consentiti cali di tensione. “Quando vinci tre gare in 7 giorni le cose vanno alla grande, gli stimoli arrivano da soli e la confidenza nei tuoi mezzi non può che risultare più grande. Ma non dobbiamo pensare di essere diventati bravi e avere la tentazione di abbassare la tensione anche solo per un attimo: ad essere onesto mi piace quello che vedo in allenamento, perché i ragazzi mi seguono e lavorano con grande impegno. Tutto questo mi da buone sensazioni, ma dobbiamo essere consapevoli che servirà dare sempre il massimo per mantenerci a questo livello”.
    Pajac? Speriamo che torni presto…
    L’infortunio di Pajac ha un po’ rovinato la marcia d’avvicinamento alla sfida con le Rondinelle. “Speriamo che torni presto, non posso far altro che augurargli pronta guarigione. È stata una brutta botta, da un lato eravamo contenti per la vittoria ottenuta a Terni, ma dall’altra non potevamo esultare del tutto proprio perché sapevamo che Marko si era infortunato in maniera grave. Lo abbiamo visto tutti quanti molto demoralizzato, poi però siamo riusciti a farlo sorridere e a infondergli un po’ di positività”. Un dubbio di formazione (Gudmundsson non è al meglio: non dovesse farcela, spazio a uno tra Yalcin e Jagiello), ma per il resto idee chiare. Anche sul Brescia: “Una squadra che ha qualità in attacco, un bel mix di giocatori giovani e di esperienza. Si vede la mano di Clotet, sono equilibrati e hanno molte potenzialità importanti, anche se la classifica fino a questo momento non ha ripagato i loro sforzi. Abbiamo analizzato bene le loro gare e ci siamo portati avanti con due piani in base alla situazione che ci troveremo davanti, anche a livello tattico”.
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