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    Mitrovic: “Vlahovic al City segnerebbe di più, ma alla Juve è felice”

    Il bomber del Fulham fa coppia nella Serbia con Dusan: “Grazie a lui e a Kostic finirà il brutto momento dei bianconeri, cui servirebbe proprio Milinkovic Savic. Io in Italia? Ero vicino alla Roma, ora dico mai dire mai…”Il gemello di Dusan Vlahovic nella Serbia si chiama Alexandar Mitrovic. Il bomber del Fulham, 7 gol in Premier League (meglio di lui finora hanno fatto solo Toney, Kane e Haaland) dopo le 43 reti realizzate nella scorsa Championship (la Serie B inglese), un po’ per il ruolo e un po’ per l’età (28 anni) è un punto di riferimento importante per il numero nove juventino. LEGGI TUTTO

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    Cannavaro, come è dura la B

    TORINO – Come è dura la B per Fabio Cannavaro. Il Campione del Mondo e Pallone d’Oro 2006, alla sua prima esperienza in Italia da allenatore, non riesce proprio a risollevare il Benevento che dopo 9 giornate è 15° in classifica con 9 punti, appena una lunghezza sopra la zona playout e soprattutto sotto di 10 rispetto alla Ternana prima, con 7 punti in meno rispetto al Benevento della passata stagione che un anno fa, dopo lo stesso numero di giornate, era al terzo posto. E nel capoluogo campano, dopo la sbornia per il suo insediamento, ormai datato un mese fa, ci si interroga sulla bontà della scelta. In tre partite, Cannavaro ha racimolato 2 punti, dunque il suo Benevento viaggia a una media di 0.66 a partita. Il suo predecessore, Fabio Caserta, ne aveva raccolti 7 in 6 gare, media 1.16. Sarebbe un po’ presto per fare paragoni, bisognerebbe che l’ex difensore raggiungesse almeno lo stesso numero di partite di chi iniziò l’annata. Ma intanto, la situazione si sta facendo pesante e al momento, l’attesa svolta che doveva esserci col suo arrivo, c’è stata sì, ma al contrario. Certo, le attenuanti non mancano, a iniziare dall’alto numero di infortuni che hanno sicuramente minato il rendimento della squadra e da diversi giocatori che scendono in campo in una forma precaria. Ma a rivedere le tre uscite del Benevento firmato Cannavaro, c’è poco da stare allegri. L’ex difensore esordì il 2 ottobre in casa con l’Ascoli: primo tempo pessimo, squadra bloccata e passata in svantaggio, con la fortuna che più volte i marchigiani mancarono il raddoppio. Ripresa migliore, pareggio e nel finale una traversa che però, per quello che s’era visto, se fosse stato gol avrebbe dato 3 punti immeritati. Quindi la trasferta a Bolzano in casa Sudtirol: qui il Benevento passa per primo ma poi subisce il pari degli altoatesini, il cui allenatore Bisoli, a fine partita, parlerà di 1-1 che stava loro stretto. Fino al patatrac di sabato scorso: all’intervallo della sfida interna con la Ternana, il Benevento era sopra 2-0, a fine gara, gli umbri l’avevano ribaltata sul 2-3. Nel dopo partita, Cannavaro ha parlato di aspetto mentale da curare, di una squadra troppo disattenta sui calci piazzati, che dev’essere più cinica e cattiva nel portare a casa i punti e soprattutto di “una paura che non deve esistere”. Paura però, che sembra più presente nel suo Benevento che in quello del suo predecessore. Per carità, non è che con Caserta le cose filassero lisce e  tutto sommato, per le ambizioni della piazza, il suo esonero poteva starci. Ma certi risultati interessanti con lui erano arrivati: il pari a Marassi col Genoa e la vittoria sul Frosinone (squadre che ora sono a -1 dalla vetta), oltre a quella di Venezia, partite in cui paure particolari non s’erano viste. Ora la riscossa del Benevento potrebbe passare dal recupero di alcuni giocatori chiave. Cannavaro spera soprattutto nel ritorno di Glik, anche se per l’immediato potrebbero essere pronti solo Simy e Acampora, quest’ultimo un fondamentale tuttocampista, fra i più positivi della passata annata, che si chiuse in semifinale playoff. E sabato alle 14, il Benevento sarà di scena a Como, altra grande delusione di questo campionato, reduce dal bruciante 5-1 incassato a Modena. Dei lariani, in estate, s’era soprattutto parlato per l’arrivo di Fabregas, altro Campione del Mondo, come Cannavaro, che fatica a incidere in una B che non guarda in faccia nessuno e sa essere spietata coi nomi altisonanti. Per entrambi, non è ancora il tempo di trarre conclusioni, con 29 partite ancora da giocare. Resta il fatto che quando si punta su certi nomi di grido, di sicuro si fa marketing che porta, nell’immediato, molta attenzione sul club e l’entusiasmo della piazza. Ma che poi funzionino, è tutto un altro discorso. LEGGI TUTTO

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    Serie A… pezzi! Allarme infortuni: Milan e Juve le più tartassate

    Tutte le squadre pagano un inizio di stagione compresso: tanti big colpiti, da Di Maria a Maignan e Dybala. Le cause dei problemi fisiciLa lista delle vittime si è appena arricchita di altri illustri nomi: Ciro Immobile, Gleison Bremer, ieri sera pure Jovic. I loro muscoli hanno pizzicato e non è una sensazione nuova per il nostro campionato (e non solo per il nostro, chiedere a Sané del Bayern che rischia di saltare il Mondiale). Il difensore della Juventus, uscito per infortunio durante il derby di Torino, ha già sostenuto gli esami di rito che hanno rivelato una “lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra”. Per l’attaccante della Lazio e della Nazionale ancora sospiri: deve ancora sottoporsi agli esami strumentali dopo aver lasciato il campo alla mezz’ora del match contro l’Udinese, toccandosi il retro della coscia sinistra, zona flessore. LEGGI TUTTO

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    Torna Chiesa, cambia la Juve: cos’ha in mente Allegri

    Con il ritorno dell’ex Fiorentina il tecnico può variare uomini e moduli. E ha già tre soluzioni in cantiereIl naso si è già abituato di nuovo al profumo dell’erba. Le gambe pian piano stanno riprendendo a girare. Alla fine, toccherà pure alla testa. Dopo oltre nove mesi ai box, Federico Chiesa sta cominciando a pregustare il ritorno in campo. La Juventus sta usando tutte le precauzioni del caso, perché il recupero dalla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro è stato anche più delicato del previsto. LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “Che spettacolo il Napoli, sembra il Liverpool. Spalletti? Moderno ed europeo”

    L’ex Ct della Nazionale: “È una squadra “movimentista”, nessuno è mai bloccato sulla propria posizione, attaccano e difendono in undici”Le azioni d’attacco del Napoli, rapide ed efficaci, sono una gioia per gli occhi. Arrigo Sacchi, che dell’estetica ha sempre fatto un pilastro della sua filosofia, applaude davanti a tanta bellezza: “In un calcio italiano, che fa del tatticismo e della furbizia le armi principali, ricercare lo spettacolo come il Napoli è un punto di merito. Poche squadre in Europa stanno in campo e si muovono come quella di Spalletti. Davvero bravi: giocatori, e allenatore”. LEGGI TUTTO

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    L'Inter cerca soci, ma Zhang è pronto a cedere per un miliardo e 200 milioni

    L’indiscrezione del Financial Times: “Due banche sono al lavoro”. La società: “Nessun mandato”In una storia dai contorni delicati, come di sicuro è quella del riassetto azionario di un club, gli interessi delle molteplici parti in causa difficilmente coincidono. Figurarsi le fonti, in un affare dentro il quale i milioni di euro (o di dollari) fai fatica pure a scriverli, figurarsi a contarli. La premessa è necessaria, per capire l’ennesima giornata di indiscrezioni sulla possibile vendita dell’Inter. LEGGI TUTTO

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    Milan, vertice decisivo per Leao: lui vuole restare, i dettagli della maxi-offerta

    Appuntamento tra la società e lo staff del portoghese. Massara: “Siamo fiduciosi, vogliamo andare avanti con lui a lungo”. Il nodo SportingDi martedì, come in un’infrasettimanale di coppa, il Milan giocherà una partita internazionale. Non è la Champions, la sfida è trovare la quadra sul rinnovo del contratto di Rafa Leao. E non ci saranno vincitori né sconfitti: l’incontro di oggi tra le parti non è una gara secca, ma vale come un turno del girone, arriva dopo altri incontri e altri ancora ne seguiranno. Di sicuro, sarà importante per orientare il finale della storia. LEGGI TUTTO