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    Napoli, il difficile arriva ora. Inter e Milan, calendario più “facile”

    Prima dello stop per il Mondiale sei giornate che potrebbero ridefinire equilibri e classifica. Analizziamo insidie, big match e possibili trabocchetti per le candidate della corsa al verticeIl Mondiale ormai è lì, dietro l’angolo. Poco più di un mese e si accenderanno i riflettori degli stadi in Qatar. I giocatori che hanno in tasca il biglietto aereo per Doha, difficilmente riusciranno a non farsi condizionare nelle prossime partite di Serie A e anche questo avrà un peso per gli allenati, già preoccupati per una stagione che non concede pause. LEGGI TUTTO

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    Non è una Serie A per italiani: l'inchiesta di Sportweek

    Nel 1994-95 i giocatori indigeni erano l’86%, oggi sono appena il 39% e segnano un gol su quattro. Il fenomeno è globale, ma solo la Premier ha percentuali superiori. Calcagno dell’Aic: “È anche colpa dei vantaggi fiscali, norma da cancellare” Serie A sempre più straniera. Oppure: non è più un calcio per italiani. Come titoli, cominciano a essere ripetitivi. Non fanno più presa. Perché il trend è ormai questo, inutile sorprendersi. E il fenomeno sembra irreversibile, ne è convinto anche chi prova a mettere un freno, con la convinzione che da una Serie A più italiana potrebbe trovare giovamento anche la Nazionale, per la seconda volta di fila esclusa dal Mondiale. LEGGI TUTTO

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    De Ketelaere a secco, Adli-Thiaw-Vranckx senza minuti: non è facile imparare il “piolese”

    Tra i nuovi acquisti del Milan per ora convince solo Pobega (che già conosceva l’ambiente). Anche Dest e Origi hanno problemi, ma nessuno a Milanello è preoccupato: le storie di Tonali, Leao e Kalulu insegnanoAdli, Origi, Pobega, De Ketelaere, Thiaw, Dest, Vranckx, Dest. Scorrendo la lista dei volti nuovi del Milan e valutando rendimento e minutaggio di questa prima fase di stagione, verrebbe da alzare il sopracciglio sul mercato estivo rossonero. E da dubitare che siano state fatte le scelte giuste. Sarebbe un errore, però. LEGGI TUTTO

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    Milinkovic, affari di famiglia: per il Sergente alla Juve c’è un alleato. E gioca nel Torino

    La suggestione di ritrovarsi insieme sotto la Mole alimenta le speranze di un arrivo del laziale alla Signora. Ma intanto il fratello di Sergej, Vanja, sarà avversario dalla porta granata Sergej Milinkovic-Savic è stato intercettato spesso negli ultimi anni a Torino. Ciò ha alimentato le speranze dei tifosi della Juventus: anche se in realtà è dipeso dalla presenza del fratello, Vanja, che difende la porta granata sull’altra sponda del Po. Il calciatore della Lazio, non è un segreto, da tempo rientra tra i nomi che scaldano maggiormente i bianconeri in sede di mercato. LEGGI TUTTO

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    La Reggina di Inzaghi all'esame Parma

    TORINO – Dopo l’anticipo Venezia-Frosinone (1-3 che ha portato i ciociari di Grosso temporaneamente in vetta, assieme a Reggina e Bari), la 9ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare, sette alle 14 e una alle 16.15, dove il Bari, spera di allungare ricevendo l’Ascoli. Mignani, la guida dei pugliesi, dice di sorriderci su al pensiero che la squadra ora sia considerata una favorita per la A. Certo, le big sarebbero altre, ma è anche vero che il Bari non ha ancora perso e sembra avere una marcia in più di tutti, col miglior attacco del campionato, 18 gol, di cui 13 segnati dalla premiata ditta Cheddira & Antenucci, i migliori marcatori del torneo (8+5). Proverà a limitarlo l’Ascoli di Bucchi, che non se la passa bene (2 punti nelle ultime 5 partite), avrà in difesa Bellusci squalificato, con l’allenatore che potrebbe essere messo in discussione in caso di pesante ko. L’altra capolista, la Reggina, ha un esame di maturità non da poco, va a Parma, cioè in casa di una delle squadre teoricamente più attrezzate per la promozione. Negli emiliani però, è lunga la lista degli indisponibili e nelle ultime ore s’è aggiunto anche Man, in totale sono 8 gli assenti per Pecchia, compreso lo squalificato Juric. Buffon è fuori e visto che Chichizola non è al meglio, potrebbe esordire fra i pali il 21enne Corvi, parmigiano doc. Finora, i calabresi di Inzaghi hanno beneficiato di un calendario relativamente abbordabile, questa potrebbe essere la gara della verità sulle effettive ambizioni della piazza, scossa in settimana da una perquisizione della Finanza in sede (ma per faccende legate alla precedente proprietà). Sfida di richiamo anche a Cagliari, dove sbarca il Brescia. I sardi, a -7 dalla vetta, un punto nelle ultime 3 gare, non possono più fallire e la squadra, per dare un segnale, ha chiesto di preparare la sfida in ritiro, senza che glielo chiedesse la società. I lombardi hanno perso il 1° posto dopo il pari interno col Cittadella e continuano a sostenere che l’obiettivo stagionale, visti i problemi giudiziari di Cellino e la rosa ristretta (ma rientra Cistana dall’infortunio, partirà dalla panchina), non può essere che la salvezza, anche se il 1° posto dista solo 2 punti. Clotet, tecnico del Brescia, sarà assente (ha l’influenza), lo rileva in panchina Gastaldello, uomo di fiducia di Cellino, probabilmente andrà anche lui in panchina da dirigente accompagnatore, nella piazza dove è stato presidente per 22 anni. Il Genoa, a -3 dalla vetta, ha mostrato finora solo parte del suo sconfinato potenziale. Il Grifone va in casa del Cosenza, dove in passato non ha mai vinto (5 ko e altrettanti pari). I calabresi di Dionigi non vanno presi sottogamba: è vero che nell’ultima uscita hanno perso al Granillo il derby calabrese con la Reggina, ma prima in casa hanno messo sotto l’ambizioso Como e sentono aria di playoff anche se l’obiettivo è una salvezza il più possibilmente tranquilla. Riflettori anche a Cittadella, dove sbarca la Spal in cui fa l’esordio assoluto da allenatore Daniele De Rossi che in settimana ha rilevato Roberto Venturato. Le squadre hanno gli stessi punti, 9, e inseguono la svolta, anche per non rischiare di essere risucchiate nella zona calda della classifica. E occhio anche a Palermo-Pisa: nei siciliani, Corini è reduce da 3 ko di fila ma avrà  ancora un paio di partite prima di rischiare l’esonero, di sicuro i rosanero sono una delle delusioni più grandi. Il Pisa è in ripresa: col ritorno di D’Angelo i toscani hanno lasciato l’ultimo posto e raccolto 4 punti nelle 2 uscite col tecnico-guru. Cannavaro invece, col suo Benevento insegue la prima vittoria su una panchina italiana (dopo 2 pari) ma non sarà semplice, ospitando una Ternana che è forse la squadra più in forma, viene da 4 vittorie di fila (come il Bari) e per quanto Lucarelli e patron Bandecchi invitino tutti alla calma, l’essere a -2 dalla vetta fa sognare tutta la città. Nel Benevento si rivedrà Forte in avanti (partirà dalla panchina) ma la squadra resta parecchio rimaneggiata. Il Modena di Tesser, in grande ripresa dopo due vittorie di fila, riceve il Como, da due turni sotto la guida di Longo che s’è sbloccato nell’ultima uscita battendo il Perugia, anche se i lariani restano attardati a 6 punti e le tante stelle, fra cui Fabregas, devono dare di più per raddrizzare la stagione. Domani alle 16.15, il turno si chiude con Perugia-Sudtirol. LEGGI TUTTO

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    Giovani mortificati, i veterani non sono leader: così è nata una Juve senza personalità

    Il criterio anagrafico e dell’anzianità alla base delle scelte non ha valorizzato chi aveva la stoffa per essere un riferimento in campo e fuori, ma non l’età. Ritrovandosi oggi con senatori che non fanno da guida C’è anche il modello decisionale adottato negli ultimi mesi, quello in cui l’età (elevata) è un criterio privilegiato nelle scelte della Juventus fino a diventare una pregiudiziale, dietro la scollatura tra squadra e allenatore, che di fatto rende inefficace qualsiasi tentativo di Allegri di manovrare le leve che in altri tempi avevano funzionato. Tra giovani non valorizzati se non addirittura partiti e una nuova classe di senatori non all’altezza, a volte per leadership individuale e altre per capacità di trasmissione ai nuovi, i difetti di personalità alla base di questa Juventus che annaspa nel tentativo (vano) di non affogare sono il momento in cui vengono al pettine i nodi di una linea che si sta dimostrando perdente. LEGGI TUTTO

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    L'atleta e la modella: il derby di Torino giocato da Blanka Vlasic e lady Milik

    La sorella del granata: “Vorrei tifare, ma col pancione…”. Agata, compagna del polacco: “Aspetto una dedica segreta da Arek” E’ “la sorella di…”. Ma Blanka Vlasic, regina croata del salto in alto, nei primi 15 anni del Millennio è stata una grandissima. Due medaglie olimpiche, due ori mondiali all’aperto, altrettanti al coperto e un primato di 2.08, a un centimetro dal record del mondo di Stefka Kostadinova che resiste dal 1987. LEGGI TUTTO

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    Tutti pazzi per Lautaro: Psg e United in agguato, ma lui vuole solo l'Inter

    Dopo le magie con il Barcellona piace in Premier, Messi lo chiama, però il Toro ha un patto…La somma di così tante delizie non poteva passare inosservata. Né lo stop orientato e il tiro che bacia due pali prima di entrare in porta, né i passaggi da virtuoso che qualche compagno ha sfruttato e qualche altro no, né le spallate assestate ai poveri blaugrana per recuperare palla. LEGGI TUTTO