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    La grande notte di Lautaro: l'Inter ha ritrovato il suo Toro scatenato

    L’argentino, protagonista con un gol e un assist nel pareggio del Camp Nou, ha interrotto la striscia di 8 gare senza segnare: “L’Inter è tornata e che gioia il mio gol. Ora avanti così”Al Camp Nou, dove aveva segnato il primo gol in Champions League il 2 ottobre 2019, Lautaro Martinez si è sbloccato dopo 8 incontri senza battere il portiere avversario. Su lancio di Calhanoglu, ha firmato una rete straordinaria con controllo di petto, dribbling a Eric Garcia e botta che, “baciati” entrambi i pali, si è infilata alle spalle di Ter Stegen. Il Toro ha anche servito l’assist del 3-2 a Gosens, un passaggio meraviglioso che sembrava aver regalato il successo al Camp Nou a Inzaghi. Lewandowski ha rovinato la festa, ma grazie all’argentino, all’Inter mancano 3 punti, mercoledì 26 a San Siro contro il Viktoria Plzen, per volare agli ottavi di Champions. Proprio agli ottavi della scorsa stagione, nel match di ritorno a Liverpool, Lautaro aveva segnato l’ultima volta in Europa. Ha cancellato in una notte magica un tabù che stava iniziando a pesare dopo che contro il Bayern, il Viktoria e il Barça all’andata non era riuscito a segnare. LEGGI TUTTO

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    Galeone scatenato: “La Juve è scarsa, vederla giocare è come guardare il Potenza”

    Le parole di Giovanni Galeone, ex allenatore e mentore di Massimiliano Allegri, intervenuto su Radio Kiss Kiss:JUVE – “La Juventus è scarsa, non so come facevano a dire che poteva vincere lo scudetto. Guardare la Juve giocare o il Genoa o il Potenza è la stessa identica cosa”.MERCATO – “Il calcio che si gioca in Italia è una schifezza. Solo il Napoli fa un bel gioco e fa divertire. In sede di calciomercato i bianconeri hanno sbagliato tutto: dovevano prendere Koulibaly invece che Bremer. Di Maria? Magari avessero preso Kvara. La colpa non è di Allegri ma di come è stato condotto il mercato. Avrei preso Raspadori e non Milik. Ma soprattutto avrei ceduto Bonucci”.DIMISSIONI ALLEGRI – “Non le darà mai”. LEGGI TUTTO

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    Da Provedel a Patric, è una Lazio ispirata da Sarri. Ecco cosa manca ancora

    Per la prima volta il mercato biancoceleste è stato condotto con un filo diretto tra l’allenatore e la proprietà: la svolta parte da qui La svolta Lazio ha una logica: per la prima volta il mercato è stato condotto da Maurizio Sarri in perfetta sintonia con la proprietà. Non ci sono state terze persone, Tare è stato isolato rispetto alle operazioni dell’estate 2021, l’ingresso di Fabiani nel club è stato il “cuscinetto” che ha permesso di gestire una situazione nuova, atipica. LEGGI TUTTO

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    Siebert, il prof di geografia che ha fatto l'arbitro per entrare gratis allo stadio

    Il fischietto protagonista in negativo di Milan-Chelsea, nel 2014 disse: “Non ho mai diretto la partita perfetta”. Agli Europei 2021 arrivò in Scozia… senza scarpeSalvatore Malfitano
    @malfitoto
    12 ottobre
    – Milano “Non ho mai diretto la partita perfetta”. Parola di Daniel Siebert, e dopo quanto visto in Milan-Chelsea c’è da credergli. Lo disse in un’intervista rilasciata a fine 2014, quando la federazione tedesca ne aveva ufficializzato la nomina di internazionale per l’anno successivo. Da allora, la sua crescita è stata inarrestabile: le tre direzioni agli Europei 2021, la promozione nel gruppo élite degli arbitri Uefa, la chiamata per i prossimi Mondiali in Qatar. Ma ciò che è accaduto a San Siro potrebbe rappresentare un momento critico del suo percorso personale, o quantomeno per le prospettive nella competizione. LEGGI TUTTO

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    “Non è colpa solo di Allegri”. Dietro le parole di Agnelli: a chi si riferisce il presidente

    I giocatori che si sono dimostrati all’altezza del loro valore, nelle valutazioni del club, finora si contano sulle dita di una mano: oltre alle responsabilità del tecnico, sotto la lente atteggiamenti e comportamenti non sempre degni della Vecchia SignoraIl fino alla fine, motto per eccellenza della casa, dopo la disfatta di Champions League in Israele, è un po’ come si fosse trasformato in un momentaneo “fino all’ultimo”. Già, dal primo all’ultimo componente del gruppo squadra: nessuno escluso. Andrea Agnelli, abituato a parlare poco e mai per caso, sul carro ha messo tutti. Più o meno 80-90 persone. E non soltanto quel Massimiliano Allegri bersaglio principale della maggior parte dei tifosi, i quali continuano a sperare nell’esonero. Non è stata una difesa diplomatica, quella del presidente. E nemmeno i numeri sono stati buttati lì tanto per dire. LEGGI TUTTO