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    Juve, progetti e sogni: da Conte a Pochettino, i nomi in gioco per il dopo Allegri

    Agnelli ha confermato il tecnico al timone della Juve, ma l’eventualità di una svolta estiva è concreta. Dopo lo scotto dei fallimenti di Sarri e Pirlo, ecco cos’hanno in mente i bianconeri Andrea Agnelli è sceso in trincea per indicare la strada alla Juve, almeno sino a giugno. L’urgenza è che tutti si diano da fare per rimettere in carreggiata la squadra, Allegri per primo. Ma poi cosa accadrà? Tutti sanno che il tecnico livornese ha un contratto sino al 2025 da 8 milioni netti a stagione. Ma proprio nel dopo gara di Haifa il numero uno bianconero ha detto chiaro e tondo che la questione economica non incide sulle scelte societarie. LEGGI TUTTO

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    Due anni di torti arbitrali in Champions: Uefa, il Milan dà fastidio?

    L’anno scorso i rossoneri furono danneggiati nei match contro Porto e Atletico, ora il rigore regalato al Chelsea rischia di pesare sulla qualificazione. Nyon e il designatore Rosetti devono dare un segnale Perfino il quieto Pioli ha perso la pazienza. Non lo stile, quello no, ma i nervi sono andati un po’ fuori controllo. E come dargli torto? Il rigore per il Chelsea e l’espulsione di Tomori al 18′, oltre a avere rovinato una grande partita, rischiano di togliere al Milan troppe cose belle: la qualificazione agli ottavi di Champions, un fiume di denaro. No, quel rigore proprio non c’era, e di conseguenza nemmeno l’espulsione: non li avrebbero fischiati nemmeno in Italia, molto probabilmente; è inspiegabile che l’arbitro, il tedesco Siebert, li abbia sanzionati in una competizione europea, là dove la soglia della tolleranza al contatto fisico è decisamente più alta. LEGGI TUTTO

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    Mkhitaryan veterano d’Europa: perché a Barcellona serve la sua esperienza

    L’armeno giocherà la quarta partita su quattro da titolare in Champions e viene dall’assist a Dzeko contro il Sassuolo: al Camp Nou servirà la sua esperienza È nato in Armenia, ha trascorso l’infanzia in Francia, da ragazzo è andato qualche mese in Brasile. Ha giocato in Ucraina, Inghilterra, Germania, Italia. Parla sette lingue. Tra Champions ed Europa League è sceso in campo 110 volte. Considerando anche Conference, Supercoppa europea e turni di qualificazione siamo a 126. Dallo Shakhtar dei brasiliani – in cui partiva la samba dopo ogni gol, tranne quando segnava lui e allora suonavano le note della “Sabre Dance”, danza armena – alla lotta annunciata del Camp Nou. È Henri Mkhitaryan l’uomo europeo dell’Inter, la notte di Barcellona può esserne la conferma. LEGGI TUTTO

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    Caso Leao-Sporting, anche il Lilla dovrà pagare: le conseguenze per il rinnovo

    Il tribunale federale svizzero ha confermato la decisione del Tas: i francesi dovranno partecipare al risarcimento allo Sporting. Una vicenda che si intreccia con la trattativa per il contratto di RafaC’è una partita che Rafael Leao sta giocando da più di quattro anni. Senza alcuna voglia e senza poter chiedere di essere sostituito. Il caso del maxi-risarcimento che il portoghese deve pagare allo Sporting per la vicenda del trasferimento irregolare al Lilla (2018) s’è arricchito di un nuovo capitolo: stando all’anticipazione del quotidiano Record, infatti, il tribunale federale svizzero a cui si era rivolto il club francese avrebbe rigettato il ricorso, confermando la sentenza del Tas dello scorso febbraio. LEGGI TUTTO

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    Perché la Juve ha deciso di tenere Allegri: tutti i retroscena

    La rivendicazione del metodo di aspettare la fine della stagione, la difficoltà del passo successivo all’eventuale separazione, l’investimento di fiducia forte dietro la scelta di un anno fa: la conferma del tecnico va oltre l’aspetto economico Massimiliano Allegri resta sulla panchina della Juventus, ha detto ieri Andrea Agnelli nell’assunzione di responsabilità presidenziale dopo la sconfitta di Haifa. Alla base della decisione, confermata ieri come già successo più volte dall’autunno di un anno fa a oggi, si è sempre evocata la questione economica: il ricco contratto quadriennale da oltre sette milioni annui, di cui restano da onorare ancora più di due stagioni e mezzo, non è un legame che rende facile la ricerca della formula giusta per separare le rispettive strade. Anche ricordando che in occasione della separazione del 2019 non ci fu nessun accordo di transazione e il tecnico decise di prendere fino all’ultimo centesimo. Ma la Juve è un’azienda con le spalle abbastanza grandi da non farsi legare le mani in maniera irrimediabile neanche da una situazione del genere: la linea della conferma decisa da Agnelli è figlia anche di altre ragioni. LEGGI TUTTO

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    Sneijder: “Inter, fai come noi. Senza paura al Camp Nou, e sarà una notte magica”

    L’ex nerazzurro: “Nel 2010 la qualificazione la indirizzammo all’andata, ma al ritorno fu ancor più emozionante. Il Barça fa paura, ma anche l’Inter non scherza: Lautaro è una star mondiale, e Dzeko…” Dal nostro inviato Filippo Conticello 12 ottobre
    – BARCELLONA (SPA) C’è aria di 2010 in ogni angolo della città: il Camp Nou pare una pentola a pressione come in quella semifinale che da queste parti non hanno scordato e, evidentemente, mai scorderanno. Wesley Sneijder dodici anni fa ha combattuto quella battaglia con la calma dei forti e anche ora, al telefono dalla Turchia, ha “buone sensazioni”: i suoi “fratellini” nerazzurri lo hanno impressionato battendo il Barça all’andata. LEGGI TUTTO

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    Juve, fiducia ad Allegri? Ok, ma che non sia solo un appoggio di facciata

    Il tecnico sembra aver smarrito il suo tocco magico, la società lo difende ma occorre tenere il timone saldo. Altrimenti saranno otto mesi di agonia…Signora, non c’è più pace, nemmeno in Terra Santa. La Juve si rivela un’armata Brancaleone e non c’è niente da ridere. Terza sconfitta nel gruppo, la miseria di tre punti, gli stessi di un Maccabi che tanto materasso non sembra, visto che festeggia un successo strameritato. In Champions non si dà pace nemmeno il Milan, ancora battuto dal Chelsea, penalizzato oltre misura da una decisione arbitrale fuori luogo. Il rigore e l’espulsione di Tomori hanno indirizzato la sfida di San Siro in maniera inevitabile: in dieci contro undici contro la corazzata londinese serviva un’impresa. LEGGI TUTTO

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    Nuovo stadio della Roma, la svolta a Pietralata: tutte le cifre e le tappe

    Dallo studio di fattibilità comincia l’iter: è stato calcolato che l’impatto economico generato dall’impianto sarà di 4 miliardi in 10 anni Decine e decine di pagine filtrate dagli uffici del Comune. Quanto basta perché il progetto per il nuovo stadio della Roma, che sorgerà a Pietralata, abbia le potenzialità per diventare un romanzo e non un semplice articolo. Lo studio di fattibilità che il club giallorosso ha presentato, infatti, è una miniera di informazioni, che da oggi cominceranno il vero e proprio iter amministrativo. LEGGI TUTTO