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    Chi è Curatolo, il 2004 che Inzaghi ha scelto per coprire le spalle ai big

    All’Inter fin dalla Scuola Calcio, attaccante totale che dà il meglio in appoggio a una prima punta. È titolare in Primavera, ma il tecnico nerazzurro ha scelto lui per completare la rosaCon “curàtolo”, stando alla Treccani, si intende “in Sicilia, un lavoratore a contratto annuo che, a seconda dei luoghi, attende alla vigilanza di aziende agricole e zootecniche”. Poco a che vedere con il Dennis attaccante dell’Inter, il classe 2004 convocato da Simone Inzaghi per la trasferta contro il Sassuolo. In comune l’accento, che anche nel caso del baby nerazzurro cade sulla “a”. Ma altro che contratto annuo: Curatolo ha addosso la maglia dell’Inter da sempre, è cresciuto con i colori del Biscione. LEGGI TUTTO

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    Niente gioco, nessuno migliora: Juve, è la fine dell'Allegrismo

    Il processo di ricostruzione sembra fermo, non si sa nemmeno quale sarà l’assetto una volta recuperati gli infortunati. Alla base di tutto, un’idea di fondo che nel calcio di oggi non basta più Il risvolto più eclatante della sfida tra Milan e Juve non riguarda la classifica, non discende dalla netta superiorità rossonera e nemmeno dall’ormai classico crollo bianconero dopo una ventina di minuti. No, il risultato più significativo della partita di San Siro è la fine dell’allegrismo, quasi sancita dallo stesso allenatore, mai visto così dimesso e sconsolato dopo una sconfitta. LEGGI TUTTO

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    Milan, le cinque mosse per fare scacco al Chelsea

    I rossoneri puntano a riscattare il 3-0 incassato a Londra: la partita con la Juve ha offerto varie indicazioni, Pioli ha pronto il piano anti-BluesDal nostro inviato Marco Pasotto11 ottobre
    – Milanello (Varese) Il disco, come tutti i vinili che si rispettino, ha due lati. Uno è il solito, sentito risentito e strasentito, quello che racconta la distanza siderale tra il calcio italiano e quello inglese. In base al quale, quindi, non c’è da stupirsi per la mattanza blu di Stamford Bridge. L’altro lato è quello inciso da Stefano Pioli, che va ripetendo ormai da un po’: “Se giochiamo come sappiamo, ovvero al nostro livello, campionato e Champions non fanno differenza. Possiamo vincere allo stesso modo in entrambi i casi”. Il “nostro livello”. Già. A Londra il Milan ne è stato abbondantemente al di sotto. Con la Juve, confortevolmente sopra. Rispetto alla Champions dell’anno scorso ci sono due differenze profonde per il Diavolo. La prima è che le conoscenze collettive della competizione sono aumentate, così come l’anagrafe della rosa segna un anno in più. La seconda è che nelle prime tre partite i rossoneri hanno già raccolto gli stessi punti con cui avevano chiuso il girone 2021-22. Un anno fa il Diavolo era fermo al palo. Quota zero. Tre uscite, tre sconfitte. Ecco perché la sfida di domani diventa cruciale, così come cruciale è capire il modo non solo di fermare il Chelsea, ma anche di fargli del male. Proviamo a riassumere in cinque motivi. LEGGI TUTTO

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    Assalto a Milinkovic-Savic: la Juve punta ad averlo a gennaio

    Le manovre del club bianconero in vista della prossima finestra di mercato: c’è un colpo in preparazioneStavolta la Juve fa sul serio per Sergej Milinkovic, l’uomo in più del centrocampo della Lazio. A gennaio i collaboratori di Andrea Agnelli proveranno ad assicurarsi il nazionale serbo con il contratto in scadenza nel 2024. Il varo di quest’ambiziosa operazione è il risultato più rilevante del summit che ha fatto seguito alla batosta di San Siro contro il Milan. LEGGI TUTTO

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    Marchisio celebra De Rossi: “Leader in campo e ora in panchina”

    TORINO – Sono tanti gli attestati di affetto e stima per Daniele De Rossi dopo l’ufficializzazione della sua prima esperienza in panchina da capo-allenatore. L’ex centrocampista della Roma e della Nazionale, già nello staff di Roberto Mancini, ha infatti raggiunto un accordo con la Spal dopo l’esonero di Venturato. A congratularsi con l’ex giallorosso, fra gli altri, c’è l’ex compagno in azzurro Claudio Marchisio che, attraverso Twitter, manda un messaggio di elogio a DDR: “Congratulazioni per la tua prima panchina! Ecco perché sorridevi alla mia domanda su quando ti avremmo visto ad allenare. Era nell’aria? Leader in campo e lo sarai anche in questa nuova avventura. Buon inizio!!”, scrive l’ex calciatore della Juve.  LEGGI TUTTO

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    Alla faccia della Superlega: Union, Lorient, Casa Pia… È l'Europa delle sorprese

    In Germania, Francia, Portogallo e anche Italia le risposte “popolari” (e vincenti) a chi teorizza un calcio per ricchi “Super League jetzt!”, Super League adesso, subito, hanno twittato i social media manager dell’Union Berlino capolista in Bundesliga. Un tweet beffardo, come dire: fatelo ora, se avete il coraggio, il super campionato europeo dei ricchi, adesso che in testa alla Germania ci siamo noi e non il Bayern o il Borussia Dortmund, noi che siamo una squadra popolare e antisistema, con un passato nella Repubblica popolare tedesca, la Germania orientale comunista ai tempi del Muro. Uno sberleffo legittimo a chi vuole trasformare il calcio in un club esclusivo, una specie di circolo ufficiali del pallone, con tessere inalienabili per diritto di censo. LEGGI TUTTO