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    Troppa fantasia è un problema? Ancelotti lo risolse in maniera mai vista

    Una rosa piena di campioni e la necessità di schierarli tutti insieme, come si fa? Carletto si inventò “l’albero di Natale”. Ma c’era da convincerne un paio, così al bar di Milanello…Carlo Ancelotti ha vinto di tutto e di più. Lo ha fatto ovunque, come nessun altro prima: in Italia, in Inghilterra, in Francia, in Germania, in Spagna. Da allenatore ha sollevato al cielo quattro Champions League (nel 2003 e nel 2007 con il Milan; nel 2014 e nel 2022 con il Real Madrid): altro record. Ma se gli chiedete quale sia il più grande merito che si riconosce come tecnico vi risponderà così: “L’invenzione dell’Albero di Natale”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Milik è il miglior acquisto: Allegri ha vinto la scommessa

    Arrivato a fine estate in formato low cost, preferito dal tecnico a Depay, il centravanti polacco sta diventando quasi imprescindibile Da rincalzo a gradevole sorpresa. I presupposti sembravano altri, poi qualcosa è cambiato e in poche settimane Milik ha stravolto il suo ruolo nella Juventus. Ora è quasi un imprescindibile. Altro che riserva: il 14 bianconero è diventato più che una soluzione nell’undici titolare, con o senza Vlahovic, del quale sarebbe dovuto essere il vice. LEGGI TUTTO

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    Lautaro, garra e sacrificio ci sono. Ma quando ricominci a segnare?

    Il Toro non fa gol da fine agosto contro la Cremonese. E in Champions il guizzo di Liverpool agli ottavi della scorsa stagione resta un caso isolato: per volare i nerazzurri hanno bisogno anche dei suoi guizziDopo la notte della grande impresa l’Inter si è ritrovata e può sorridere sia guardando la classifica del girone sia pensando a un morale di nuovo alto in vista della trasferta di sabato a Reggio Emilia. Non tutti i singoli però sono contenti, o comunque del tutto sereni. Prendete Lautaro Martinez che contro il Barca ha lottato e si è sacrificato per la squadra: è stato elogiato per la sua garra e la sua abnegazione, ma il gol in Champions per il Toro è rimasto un tabù che ormai ha il sapore del caso. LEGGI TUTTO

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    Fiorentina cos'hai? Attacco flop e tanti infortuni, Italiano alla ricerca della cura

    I nuovi faticano troppo, i gol non arrivano. E giocare ogni tre giorni non aiuta a trovare la condizione. E scatta l’allarmeLa Viola non è spenta, ma appassita con 9 punti in 8 partite di Serie A. Appena 3 in meno rispetto alla passata stagione che finì col ritorno in Europa, forse poco per parlare di crisi, ma abbastanza per cogliere i segnali di una squadra che ancora non è completamente tale. E se alcuni numeri confortano, altri accendono l’allarme. LEGGI TUTTO

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    Strategie, filosofie, dollari: il derby yankee da record di Boehly e Cardinale

    Blues e rossoneri hanno appena cambiato proprietà, facendo segnare i record di spesa per acquisizioni di club calcistici. Andare avanti in Champions è basilare per i piani di sviluppo di entrambe le squadreChi esce vincitore dallo scontro tra un lottatore e un filosofo? Verrebbe da puntare sul primo, ma se il secondo è Cardinale… allora meglio non sbilanciarsi troppo. Chelsea-Milan, big match della terza giornata della fase a gironi di Champions League, è anche la sfida tra i nuovi proprietari americani dei due club. Tra Todd Boehly – campione nazionale di lotta ai tempi del liceo nel Maryland – e Gerry Cardinale, titolare di un Master in filosofia, politica ed economia a Oxford dopo essersi laureato a Harvard. LEGGI TUTTO

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    La lenta rinascita del nuovo Donnarumma

    “Dietro Gigio c’è uno bravo quanto lui”, disse Berlusconi. Poi per Plizzari è iniziato un calvario di prestiti, errori, retrocessioni. Ma ora sta tornando a ruggire: c’e ancora vita a 22 anni… Un’oasi (bianco) azzurra. Per ricostruirsi un futuro che stava sfuggendo di mano. Fino a perdersi il presente. Alessandro Plizzari è ripartito dal Pescara, in Serie C, dove non era mai sceso nella sua precocissima carriera. Ma anche da Pescara, intesa come città e stadio, lì dove il tecnico dell’Under 21 Paolo Nicolato gli ha messo addosso qualche giorno fa una maglia da titolare importantissima. Nell’amichevole contro l’Inghilterra, di fronte a gente da Premier, il titolare è stato lui che gioca in Serie C. Poi il permesso, concordato, di lasciare il gruppo e tornare al club: troppo importante per il Pescara il big match di Foggia, poi stravinto (4-0) senza grandi pensieri per il numero uno. Partita a senso unico, ci hanno pensato i compagni a tenergli lontano il pallone. Questa, in breve, è la cronaca degli ultimi giorni vissuti da un ragazzo che gioca da una vita. Ma che, alla resa dei conti, ha soltanto 22 anni. Uno in meno di Gigio Donnarumma, per intenderci. Ed è proprio inserendo queste coordinate che la macchina del tempo torna a uno snodo essenziale. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi, la scossa c’è. Ma ora serve anche in campionato

    Con 6 punti dopo 3 gare, l’Inter andrà a Barcellona carica di speranze e magari con un Lukaku in più. Ma nel tour de force che porta ai Mondiali, serve lo stesso piglio anche in Italia Adesso Simone Inzaghi può respirare e sorridere. Perché ha allontanato i fantasmi che aleggiavano sulla sua panchina e perché la classifica del girone di Champions permette di sognare. Con 6 punti all’attivo dopo 3 giornate, i nerazzurri conquisteranno addirittura la qualificazione agli ottavi se mercoledì vinceranno al Camp Nou. Chiaramente sarebbe un’impresa clamorosa, ma anche un pareggio metterebbe Skriniar e compagni in buona posizione. LEGGI TUTTO