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    Come gioca la Juve? Cinque moduli, tanta confusione

    Non ci sono certezze ma tanti esperimenti nell’avvio di stagione bianconero: complici i tanti infortuni, dalla difesa all’attacco domina il trasformismo. Con una sola certezza… Tanti esperimenti e poche certezze. La Juve dopo i primi due mesi della stagione ha solo un’idea astratta di come potrebbe scendere in campo, ma a differenza di altri top club ha cambiato molte volte il sistema tattico. Tanto da creare della confusione anche negli stessi interpreti, specie gli ultimi arrivati. E finire per raccogliere meno, perdere certezze e mettere in discussione anche il buono. Con o senza le prime linee, l’Inter si propone col 3-5-2 di Inzaghi, il Milan col 4-2-3-1 di Pioli, la Roma col 3-4-2-1 di Mourinho, il Napoli col 4-3-3 di Spalletti. I bianconeri come giocano? La teoria e la pratica non collimano, lo storico del primo scorcio di stagione palesa un trasformismo a tratti anomalo. LEGGI TUTTO

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    Chalobah, Soyuncu e gli altri: Inter, chi c'è nel “dossier difensori” se parte Skriniar

    In caso di partenza del difensore slovacco, la dirigenza andrebbe immediatamente a caccia di un sostituto: i primi nomi al vaglio sono quelli già considerati nei mesi scorsi. Anche se alcuni ora sono irraggiungibiliEra stato lasciato in un cassetto, forse non buttato, ma il dossier con i difensori più interessanti del mercato potrebbe presto tornare sulla scrivania di Giuseppe Marotta. Anzi, forse ci è già tornato. Con il rinnovo di Milan Skriniar in salita, la dirigenza dell’Inter non ha infatti intenzione di farsi trovare impreparata a un eventuale addio dello slovacco a gennaio. È logico in questi casi ripartire proprio da dove ci si era fermati, ovvero il “no” di Steven Zhang al Paris Saint-Germain a fine sessione. LEGGI TUTTO

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    Famiglia, progetti, ruolo: il decalogo (tra le righe) rossonero di Maldini

    Abbiamo analizzato le importanti parole del d.t. milanista al Festival dello Sport, provando a interpretarle. E ne è venuto fuori che…A differenza di chi vuole governare, Paolo Maldini non ha bisogno di una votazione per essere eletto. Quando si parla di lui, la genuflessione della gente rossonera è automatica. Il Mito non si discute, l’autorevolezza nemmeno. Plebiscito. E così il suo intervento al Festival di Trento è stato una sorta di lectio magistralis sul Milan. Un’ora abbondante di chiacchierata con i nostri Gianni Valenti e Luca Bianchin, davanti a un teatro gremito e innamorato perso, durante la quale il d.t. rossonero ha parlato di tutto. Attualità, ricordi, progetti e famiglia. Abbiamo isolato dieci argomenti, partendo dalle sue virgolette e provando a leggerlo un po’ fra le righe. Una sorta di decalogo maldiniano. LEGGI TUTTO

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    Non solo Asllani. Inzaghi studia tutte le alternative a Brozovic per la regia

    Il 20enne albanese è senza dubbio il favorito per una maglia da titolare contro la Roma, ma il croato resterà ai box per più partite e quindi l’allenatore valuterà diverse possibilità per sostituirlo: gli incastriSenza mezzi termini, l’anno scorso con Matias Vecino, Arturo Vidal e Nicolò Barella non funzionò, per diversi motivi. In assenza di Marcelo Brozovic l’Inter visse il momento peggiore della stagione in termini di risultati e probabilmente si giocò lo scudetto. L’infortunio alla coscia rimediato dal regista con la nazionale croata ripresenta il problema a Simone Inzaghi, che questa volta ha maggiori alternative. Si tratta di una situazione meno critica, quindi, ma che desta comunque giustificata apprensione in un ruolo delicatissimo. LEGGI TUTTO

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    Cuadrado, Rabiot e Di Maria: c'è già una Juve con la valigia in mano

    Anche Alex Sandro e Pinsoglio sono tra i cinque bianconeri in scadenza. E il club vuole abbassare gli stipendiLe rivoluzioni partono per scelta o per necessità. Alla Juventus, le due cose vanno a braccetto. A luglio, saranno ben cinque i giocatori di un certo peso (e stipendio) che a meno di sorprese saranno destinati a lasciare la Continassa. L’ultimo bilancio, presentato lo scorso venerdì con un rosso da 254 milioni di euro nel 2021-22, non lascia molte alternative: le spese vanno abbassate, a cominciare dal monte ingaggi. LEGGI TUTTO

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    Zanetti, Maldini & Batistuta: quanto conta avere un dirigente bandiera

    Al Festival di Trento l’ex viola si è candidato a un ruolo dirigenziale nella Fiorentina. Ecco perché ha funzionato e perché no E così, tra i mille temi e i mille pensieri del Festival di Trento, ci ha pensato anche Batistuta a far parlare di sé, rilanciando un tema importante e di grande presa. Senza mezzi termini, senza giri di parole, diretto come un centravanti che va a far gol, il campione argentino ha lanciato la sua “candidatura” per un posto da dirigente nella sua Firenze. “Mi sento pronto e aspetto solo un’opportunità”. LEGGI TUTTO

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    Toni: “La crisi di Vlahovic? Colpa della Juve. Ma lui deve svoltare. E Milik…”

    “La squadra deve tornare dominante – afferma l’ex attaccante ora opinionista tv – ma lui per entrare fra i top deve fare un salto di qualità, diventare da ‘trascinato’ a trascinatore. E imparare a non soffrire la concorrenza””Vlahovic sta pagando il momento negativo della Juve. È in difficoltà, come tutta la squadra. In più fa fatica a giocare con Milik: hanno più o meno le stesse caratteristiche, e quando giocano insieme il polacco segna e lui no. E questo per lui rappresenta un problema”: l’opinione è griffata Luca Toni, campione del mondo 2006, 47 gol in azzurro, nonché Scarpa d’Oro nel 2006 e “Numero Uno” al Bayern, secondo l’investitura di Matthias Matze Knop, conduttore televisivo tedesco, che gli dedicò la canzone diventata un tormentone anche in Germania, rimanendo in classifica per nove settimane. LEGGI TUTTO