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    Milan, dietro il rinnovo di Leao: i dettagli del caso Sporting

    La fuga al Lilla, con 19 milioni da dare al club di Lisbona, complica le trattative. Il Milan può andargli incontro, ma anche lui deve fare la sua parte. E in fretta, visto che il contratto scade nel 2024 Lisbona nel destino, nel bene e nel male. Il Milan ha ormai capito che per risolvere il caso Leão deve prima sciogliere il nodo dello Sporting. Una brutta storia che risale alla primavera del 2018, quando il giovane Rafael fuggì dal club in cui si era messo in luce per una troppo cruda protesta dei tifosi. LEGGI TUTTO

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    Torna Szczesny, quanto è difficile rinunciare a Perin: fin qui il migliore della Juve

    Uomo spogliatoio, decisivo in campionato: grazie alle sue parate nessuno si accorto che i bianconeri hanno avuto il portiere titolare per sole due partite. Ma la chiarezza delle gerarchie è un punto di forza Contro il Monza Mattia Perin ha giocato la sua partita numero 250 in Serie A. Avrebbe festeggiato volentieri il traguardo con un altro risultato, ma uno come lui non si è mai fermato alle prime difficoltà. Anche quando il destino lo ha messo di fronte a montagne che sembravano altissime e impossibili da scalare, e da superare. La forza l’ha sempre trovata dentro e ha fatto così tante volte i conti con sé stesso che alla fine, ora poco ora tanto, ha puntualmente ritrovato oltre quell’ostacolo una versione più matura e pronta del suo “io”. LEGGI TUTTO

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    Brozovic out, Asllani si prepara: la nazionale per convincere Inzaghi

    Il 20enne ex Empoli è l’alternativa naturale di Brozovic in regia, ma finora ha giocato solamente 30 minuti con in nerazzurro. Con l’Albania sta trovando continuità e i segnali arrivano a Milano: Kristjan vuole essere pronto per giocare dal 1’I dubbi sono oggettivamente pochi, ma se Kristjan Asllani avesse giocato più di 30 minuti con la maglia dell’Inter, non ce ne sarebbe proprio nessuno. Così, con Marcelo Brozovic squalificato per la partita contro la Roma, per il 20enne albanese comincia una calda settimana di avvicinamento alla probabile prima titolarità in nerazzurro. Solamente mezz’ora in campo – spezzettata – potrebbe far titubare Simone Inzaghi sull’abitudine all’agonismo da partita del classe 2002, ma uno sguardo alla nazionale potrebbe invece confortare l’allenatore piacentino. LEGGI TUTTO

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    Da leader del futuro a riserva: Juve, che sta succedendo con Locatelli?

    In una stagione per lui è cambito tutto, dal ruolo alle gerarchie. Manuel e la ricerca di un cambio di passo, all’interno di un contesto non sempliceSul finale dello scorso campionato, parlando di nuovi leader, Max Allegri ne parlava come uno con le carte in regola per diventare in futuro il capitano della Juve. Quel Locatelli lo aveva voluto fortemente nel corso dell’estate 2021, inseguito per diverse settimane e responsabilizzato subito in un ruolo che non era proprio suo: quello di regista. LEGGI TUTTO

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    Pedraza e Mazzocchi, attenti a quei due. Chi sono i due nomi caldi per la fascia sinistra

    L’esperto spagnolo del Villarreal e l’esterno campano lanciato da Nicola e premiato con la convocazione in nazionale. Sono gli osservati speciali di Marotta come alternativa a Gosens Due nuovi candidati a sinistra in casa nerazzurra, nel senso letterale del termine. Mentre Inzaghi cerca un nuovo padrone nella corsia che fu di Perisic, l’Inter si guarda attorno per individuare potenziali candidati nel caso in cui Gosens non ritrovi la miglior versione di sé. Lo spagnolo Pedraza e il neo-azzurro Mazzocchi sono i profili al momento più “caldi”, perché rispondono all’identikit del giocatore di cui il tecnico avrebbe bisogno, sia a livello tattico che tecnico. Ecco un rapido confronto tra i due e i motivi per cui entrambi stuzzicano la fantasia della dirigenza nerazzurra. In comune hanno il ruolo (almeno quello attuale), vale a dire esterno sinistro di centrocampo, e soprattutto una lunga “gavetta” nelle serie minori. Velocità, dinamismo e capacità di spinta costante sono le prerogative di entrambi, anche se Mazzocchi nasce in realtà come esterno destro. La grande differenza tra i due sta nel curriculum: decisamente più corposo quello dello spagnolo, anche perché l’esterno della Salernitana ci ha messo qualche anno di più a sfondare. LEGGI TUTTO

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    Prima della Joya…. c’era Loja: gol, liti e la dolce vita tra Firenze e Roma

    Dalla povertà a Buenos Aires alle notti in via Veneto, il maestro di tango si scatenava in campo e fuori. E quanti flirt con le attrici. La storia e il genio di Francisco Ramon LojaconoProfumo di Roma. Qui, adesso, c’è Joya. Con lui in campo la vita è dolce, diverte e fa sognare l’Olimpico. Una volta, qualche anno fa, c’era Loja. Lui faceva la dolce vita fuori campo, si divertiva e i tifosi si infuriavano. Paulo Dybala e Francisco Ramon Lojacono, argentini, mezze ali, uomini-spettacolo. Così diversi, così lontani. Di Paulo si sa tutto o quasi, di Francisco Ramon si ricorda poco. Si è spento vent’anni fa, ha attraversato rumorosamente il calcio degli anni Sessanta e la città più bella e tentacolare del mondo. Una storia di eccessi. Riviviamoli. LEGGI TUTTO

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    Bennacer, numeri alla Kessie. Ma ci sono due nodi: il rinnovo e quella clausola pericolosa…

    L’algerino ha un ruolo sempre più importante nei piani tattici di Pioli, tanto in impostazione quanto in copertura. Il suo contratto però scade nel 2024: il Milan tratta per prolungare, ma…L’occhio di Stefano Pioli sbaglia raramente, quando si tratta di valutare i giocatori. Se poi sono calciatori del Milan, la percentuale d’errore scende a zero. Nell’estate 2021, il tecnico rossonero fece due nomi: Leao e Tonali. “Li vedo trasformati, sarà la loro stagione”. Detto, fatto. Un anno dopo, altro vaticinio: “Chi compirà il salto di qualità più grande stavolta? Bennacer”. LEGGI TUTTO

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