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    Inter, dove sono Asllani e Bellanova? Senza Brozovic contro la Roma…

    I due giovani, acquisti più onerosi dell’estate, si sono visti solo con il contagocce: presi per allungare la rosa, sono stati solo delle comparse. Ma con l’assenza del croato, l’albanese scalpitaSono stati presi per allungare la rosa, per offrire a Simone Inzaghi delle valide alternative dietro ai titolarissimi Brozovic e Dumfries, per unire esigenze presenti e aspettative future. Kristjan Asllani e Raoul Bellanova, in fin dei conti, sono stati gli acquisti più importanti del mercato estivo, considerando che Lukaku è tornato in prestito. LEGGI TUTTO

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    Juve nelle mani del “Prof”: più poteri per Andreini, lo specialista dei muscoli

    L’ex preparatore atletico di Donadoni era stato ingaggiato l’estate scorsa per supervisionare l’area Performance del club. Ma ora, dopo la lunga catena di infortuni che ha coinvolto tanti giocatori, avrà un ruolo ancor più centraleLa prima soluzione alla crisi della Juve è un ruolo più centrale per Giovanni Andreini, l’ex preparatore atletico di Roberto Donadoni che l’estate scorsa è stato ingaggiato per supervisionare l’area Performance del club. Di fatto, la chiamata al “Prof” era già un primo segnale di sfiducia sul lavoro fatto l’anno scorso da Simone Folletti, storico collaboratore di Max Allegri e ampiamente riconosciuto nel primo quinquennio bianconero. LEGGI TUTTO

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    Prima di Di Maria era toccato a CR7: così Izzo si conferma una “maledizione” per la Juve

    Il déjà-vu del derby del 2019 con la gomitata a gioco fermo di Ronaldo al difensore, partito da Scampia e arrivato a mettere in difficoltà i più grandi Due indizi fanno una prova: le stelle bianconere soffrono Armando Izzo. Dopo Cristiano Ronaldo c’è cascato anche Angel Di Maria, rimediando un rosso diretto che ha lasciato la squadra in dieci col Monza e la Juve orfana di lui per i prossimi due turni di campionato contro Bologna e Milan. È la storia che si ripete, dopo la gomitata di CR7 a gioco fermo in un derby col Torino nel 2019. “È stato ingenuo – ha spiegato Marco Landucci nel post match dello U-Power Stadium -. Conosciamo Izzo e sappiamo che è solito in questa strategia di disturbo”. LEGGI TUTTO

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    Pioli, manca Theo? Ecco le tre soluzioni (e una sorpresa)

    L’infortunio di Hernandez non è grave ma gli farà senz’altro saltare l’Empoli alla ripresa del campionato. Tra Ballo-Touré, Dest e Calabria, il tecnico sta studiando l’ipotesi miglioreCome ha detto nei giorni scorsi Stefano Pioli, il numero di infortuni caduti su Milanello dall’inizio della stagione è in linea con le stagioni scorse e con la maggior parte delle altre squadre. In altre parole: non c’è un vero e proprio allarme infermeria, quanto meno non inteso in termini di quantità. Si tratta piuttosto dei nomi coinvolti, che sono di primo piano: dal lungodegente Ibra a Tonali, da Rebic a Origi, passando per l’ultima sgradevole novità relativa a Hernandez. In realtà ciò che colpisce è un fattore che al Milan negli ultimi anni si è ripetuto svariate volte: la malasorte si accanisce spesso su un solo reparto. E così: si ferma Rebic, e poco dopo tocca a Origi. Si fa male – e molto – Florenzi? Ecco poi andarci di mezzo Hernandez e, in parte, anche Calabria. LEGGI TUTTO

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    “On” ad agosto, “off” a settembre: Lautaro, dopo un mese senza gol va riacceso l'interruttore

    L’ultima rete dell’argentino è datata 30 agosto contro la Cremonese: da quel giorno il Toro è sempre rimasto a secco in 5 incontri consecutivi. Inzaghi ha bisogno del suo bomber, pronto a ricongiungersi con LukakuMese di agosto: 4 partite, 3 gol e 1 assist. Mese di settembre: 5 partite, zero gol e zero assist. Alcune volte i numeri dipingono senza pietà un aspetto della realtà, in questo caso la produttività offensiva di Lautaro Martinez nei primi due mesi di stagione. Nel primo poker di impegni del 2022-2023 l’argentino ha infatti cominciato a ritmo insostenibile mettendoci lo zampino in ogni incontro ma, con il cambio di pagina del calendario, il piede del Toro si è raffreddato. LEGGI TUTTO

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    Lukaku e squadra protetta: Inzaghi adesso cambia così, è pronta una nuova Inter

    Il modulo non varia, ma il resto sì: dentro Romelu con Acerbi e Asllani. E il lancio di Gosens a sinistraNon c’è altra via che cambiare via. Che non è un gioco di parole, è la necessità dell’Inter e di Simone Inzaghi. Contro la Roma, tra dieci giorni, si vedrà un’altra squadra. Altra rispetto a Udine, altra in confronto all’idea iniziale, negli uomini e nell’atteggiamento tattico. Con un punto fermo: il tecnico non cambierà modulo. Non è nelle sue intenzioni, il 3-5-2 rimarrà un punto fisso. È il resto che sarà rivisto. Così non è logico andare avanti. E allora, un po’ per scelta, un po’ per necessità, ecco i ritocchi in agenda dentro il campo. Quelli fuori, invece, saranno oggetto di un confronto tra il tecnico e i dirigenti che andrà in scena domani ad Appiano: ieri Marotta e Inzaghi si sono sentiti al telefono, oggi è in programma la ripresa ad Appiano, domani avranno modo di tornare su quel che è successo a Udine a quattro giorni di distanza. La fiducia della società resiste, ma non è più illimitata: entro la pausa Mondiale la rotta dovrà essere invertita. LEGGI TUTTO

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    Kalulu: “Milan da scudetto. Io più forte grazie a Maldini e Pioli”

    Il difensore rossonero: “Ho fiducia nelle mie capacità, la concorrenza fa bene. In Champions test per dimostrare il nostro valore. Ibra? Lo sceglievo alla Playstation…”Posato, preciso, sereno, come in campo dove si è imposto come uno dei pilastri del Milan campione d’Italia. Pierre Kalulu, 22 anni, racconta la sua vita in rossonero, con l’obiettivo di riportare il club ai vertici in Europa. Senza eludere il primo stop in campionato. “Contro il Napoli – spiega il difensore dal ritiro dell’Under 21 francese – alcuni dettagli hanno fatto la differenza. Abbiamo perso tre punti, ma non tutto è da buttare. Si impara anche dalle sconfitte per migliorarsi”. LEGGI TUTTO

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    Il tiqui-taca l'hanno inventato a Terni

    Il maestro Viciani e la rivoluzione del gioco corto che portò la Ternana in Serie A con l’idea di gioco innovativa e parole che sembrano una profezia: “Gli italiani hanno bisogno di imparare il verbo correre nel calcio” Il tiqui-taca l’hanno inventato a Terni cinquant’anni fa, e mica a Barcellona. Da capitan Marinai a Valle, da Valle a Russo che s’inserisce, palla in verticale e gol di Cucchi! LEGGI TUTTO