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    Cobolli Gigli: “Agnelli si assuma le responsabilità. Cambiare allenatore scelta più semplice”

    L’ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli ha commentato a Adnkronos la sconfitta della Juventus contro il Monza. Queste le sue parole:  AGNELLI – “La sconfitta contro il Monza è scottante. Adesso ci vuole una società che abbia l’autorevolezza di prendere in mano la situazione e gestirla: ma non so se all’interno della società ci sia […] LEGGI TUTTO

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    Dalle valigie per La Spezia alle parate scudetto a San Siro: così Meret si è preso il Napoli

    Un’estate con la valigia in mano, l’ombra di Navas sul suo futuro, un rinnovo complesso e rimandato. Sembrava tutto finito e invece…Maurizio Nicita
    @manici50
    19 settembre
    – Milano Dal trasloco pronto, a rimettere i guanti a Napoli è stato un attimo. Fuggente per Alex Meret che non si è lasciato scappare l’occasione e si è ripreso il Napoli e tutto quello che nei primi quattro anni aveva solo sognato. LEGGI TUTTO

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    Milan, il muro dello scorso anno è caduto: tutti i motivi per cui la difesa si sgretola

    La retroguardia rossonera è la decima del torneo, l’ultima partita senza gol presi risale ad agosto. Eppure gli uomini sono gli stessi di un anno fa, anche se Tomori…Bisogna riconoscere che i primi segnali inquietanti erano arrivati già lungo il percorso estivo. E il filo conduttore in fondo è rimasto grossomodo lo stesso anche ora: bel gioco, spesso gran gioco, ma anche incertezze difensive che la scorsa stagione non eravamo abituati a vedere. Diciamo che fino a ieri sera gli scricchiolii davanti a Maignan erano quasi sempre annegati nella ricchezza della fase offensiva. Ma le amnesie c’erano, come avevano dimostrato per esempio i tre gol presi – nell’unica sconfitta estiva – in Ungheria dallo Zte. In quella circostanza, a essere sinceri, più che di amnesie si era trattato di una galleria degli orrori senz’altro viziata anche dai carichi di lavoro e da un grado di attenzione non eccelso, ma anche nelle altre uscite la difesa non aveva mai timbrato prestazioni immacolate. LEGGI TUTTO

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    Nervi tesi, infortuni, un calcio diverso: non è il Di Maria che voleva la Juve

    L’argentino ha finora deluso le aspettative, e dopo Monza si avvia verso un lungo stop: perché il Fideo e la Juve sono ancora corpi estranei tra loroDa una lunga attesa a un’altra. Angel Di Maria è una stella che per adesso non brilla. Si accende a sprazzi, poi si spegne. E con lui tutta la Juve. Le premesse erano altre, non solo per le aspettative legate a una delle trattative più lunghe e asfissianti della scorsa estate. Con le sue prime giocate contro il Sassuolo l’argentino aveva illuso, prima di fermarsi a causa di una lesione muscolare. LEGGI TUTTO

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    L'ombra di Parigi, il nodo rinnovo, le prestazioni giù: l'Inter deve ritrovare il vero Skriniar

    Il difensore è rimasto a Milano dopo un’estate di tira e molla, ma la sua situazione contrattuale è ancora da definire e la forma fisica non è invidiabile: in una squadra in evidente difficoltà, gli stenti dello slovacco fanno particolarmente rumoreL’autogol di domenica è uno spunto, non un caso di studio. Ma sopra Milan Skriniar aleggia una nuvoletta fantozziana da quando è cominciata la stagione, una sorta di cocktail shakerato composto da forma fisica non invidiabile e sfortuna, con una serenità latente come aggiunta finale che dona il sapore amaro a questo inizio di stagione. Se negli uffici si giocherà la delicata partita del rinnovo contrattuale, è in campo che l’Inter di Simone Inzaghi ha bisogno del suo pilastro, quel giocatore che ha indotto allenatore e dirigenza a chiedere con forza a Steven Zhang di rinunciare ai milioni francesi. LEGGI TUTTO

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    Fabbian, l'anima giovane della Reggina

    TORINO – La più bella rivelazione della Serie B è una mezzala di 19 anni, Giovanni Fabbian, proprietà Inter, capo cannoniere della Reggina con 3 reti. Su di lui si sprecano già i paragoni illustri. Ai quali non ci accoderemo, anzi, facciamo nostre le giuste parole del suo allenatore, Pippo Inzaghi, che ha scommesso su di lui fin dalla prima uscita di Coppa Italia, quando il ragazzo fece una gran partita a Marassi contro la Sampdoria. “Da quando è qui è migliorato di allenamento in allenamento – dice il tecnico della Reggina di Fabbian – In questo momento sta fiorendo, adesso sta a noi essere bravi a gestirlo e farlo stare sereno. Lui, così come gli altri ragazzi del gruppo, hanno umiltà e questo è importante, devono solo continuare così”.Fabbian, veneto di Camposanpiero, esordi nel Padova e passato alle giovanili dell’Inter nel 2018, è sbarcato in prestito secco alla Reggina il 30 luglio, dopo essersi laureato Campione d’Italia con la Primavera dell’Inter. Quel che colpisce di lui è il gran dinamismo, la capacità di sacrificarsi per la squadra quando serve, senza però perdere d’occhio la porta, che vede come se fosse un animale dell’area avversaria. I suoi gol hanno contribuito alle vittorie su Sudtirol, Palermo e sabato scorso sul Cittadella. Il vizietto del gol ce l’ha sempre avuto ma un conto è metterlo in mostra fra coetanei, un conto contro scafati professionisti, non era scontato che facesse così bene al suo esordio in B. Fra l’altro, le sue prove gli hanno fruttato la convocazione per l’Under 20, chiamato dal neo ct Carmine Nunziata per la trasferta in Portogallo del secondo incontro del Torneo 8 Nazioni a cui seguirà l’amichevole con la Svizzera. Convocazione che a qualcuno ha fatto storcere il naso: non esiste in Italia una mezzala di 19 anni così promettente, perché non chiamarlo subito per l’Under 21? Ma si potrebbe obiettare che con gli azzurrini di Nunziata, Fabbian potrà giocare da leader e comunque disputare partite di spessore, mentre nell’Under 21 probabilmente avrebbe trovato uno spazio più ridotto. Giusto dunque farlo crescere con calma e con la serenità invocata da Inzaghi. In questa Reggina che comanda la B, col miglior attacco (14 gol fatti) e la miglior difesa (2 reti subite), sicuramente prevale la forza di un collettivo dove incantano le giocate di Menez, che anche a 35 anni resta di un’altra categoria. Ma il peso di Fabbian, al di là delle tre reti, è molto importante perché con la sua freschezza è il “giocatore-elastico” della squadra, l’uomo in più a dare una mano quando c’è da stare in trincea ma sempre pronto a pungere in avanti. Il ragazzo poi, sente sua la maglia, in rete lo si trova in filmati in cui canta con trasporto i cori di una delle tifoserie più calde d’Italia. Presto per dire dove arriveranno in questa stagione la Reggina e Fabbian. Ma se si pensa a come era messo il club amaranto soltanto tre mesi fa, con la squadra a serio rischio iscrizione, mentre ora si sogna la Serie A, beh, lo si deve in buona parte anche a Giovanni Fabbian da Camposanpiero. La scorsa stagione divideva la mediana della Primavera nerazurra con quel Cesare Casadei che l’Inter, per esigenze di bilancio, ha venduto a peso d’oro al Chelsea che per ora lo utilizza nell’Under 21 che disputa la Premier League 2, il campionato riserve. Ma chissà a fine stagione a che punto saranno gli ultimi giovani leoni del vivaio interista.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO