consigliato per te

  • in

    Parma-Udinese, Pecchia: “Keita è pronto. Chi gioca? Chichizola, Coulibaly…”

    Parma-Udinese, parla Pecchia
    Così il tecnico dei ducali in sala stampa: “Dopo la sosta giochiamo anche in un posticipo, il che allunga l’attesa. Abbiamo avuto qualche giorno in più, ma c’è voglia di tornare in campo. Dopo la partita di Napoli c’è quel misto di delusione e consapevolezza di aver fatto una gran bella prestazione”. Sulla gara contro l’Udinese: “Ha una precisa fisionomia nel fare calcio. Ha vissuto momento diversi rispetto a Milan e Napoli negli anni scorsi, ma quest’anno è partita davvero bene: forse è la regina di quest’avvio. Squadra fisica con un allenatore che in breve tempo ha dato identità”.
    Contro i friulani sarà un primo scontro diretto, anche se è prematuro definirlo così: “L’Udinese è da trent’anni in Serie A. Ha un atteggiamento molto aggressivo, ma il nostro modo di giocare non deve cambiare, allo stesso tempo deve adeguarsi a quello che troveremo sul campo”.
    Ha poi aggiunto: “In palio ci sono i tre punti, non deve cambiare il nostro atteggiamento e il nostro stile. In casa o fuori casa lavoriamo portando avanti i nostri principi, non troveremo una squadra chiusa, vogliono fare la partita, starci addosso, potrà aprirsi come i precedenti”.
    Keita è a disposizione, ci sarà spazio per lui dal primo minuto? “Su Keita posso dire che è in buone condizioni, già dal suo arrivo. E’ un ragazzo sveglio, il suo carattere lo aiuterà a gara in corso. Può essere della partita, dall’inizio o a gara in corso. Per i nazionali le partite sono state impegnative, bisogna valutare e fare molta attenzione, la partita inizia in un modo ma si finisce in un altro”. Mentre per Chichizola sarà la prima da titolare. C’è stato bisogno di motivarlo? “L’ho baciato (ride, ndr). Leo lavora sempre alla grande, c’è poco da dire, io sottolineo l’importanza del gruppo. Non è la quantità ma la qualità dei minuti giocati”.
    Chi giocherà domani? “Chichizola e Coulibaly più altri nove”. Sull’esclusione di Cyprien: “Ci ha dato molto l’anno scorso, è stata una risorsa fondamentale. Sono scelte societarie”.
    Pecchia: “Parma sorpresa del campionato? Vedremo…”
    Sono in molti a concordare sugli emiliani come la squadra sorpresa di questo campionato. Cosa ne pensa Pecchia? “Il nostro obiettivo è chiaro, il cammino deve essere quello, ma dobbiamo giocare rimanendo noi stessi, giocando in modo verticale. La gente si diverte, noi vogliamo vincere giocando in quel modo. Per quanto tempo riusciremo? Lo vedremo”.
    Spesso risulta fondamentale avere un gruppo di italiani nello spogliatoio, ma per l’allenatore gialloblu il discorso è differente: “Ne abbiamo già parlato. È come dire che abbiamo bisogno di esperienza. Siamo un gruppo multiculturale e multietnico. La nostra strada è chiara, cerchiamo di raggiungere i risultati in questo modo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Genoa-Roma ore 12.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Gioca a FANTACUP! Parte il nuovo Fantacalcio® di Tuttosport, scopri come funziona e iscriviti subito
    Dove vedere Genoa-Roma: streaming e diretta tv
    L’incontro tra le formazioni di Gilardino e De Rossi è in programma domenica 15 settembre alle ore 12.30 presso il Luigi Ferraris di Genova. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma Dazn e in tv sul canale Sky Zona Dazn 1 (214).
    Segui la diretta di Genoa-Roma su Tuttosport.com
    Genoa-Roma: le probabili formazioni
    GENOA (3-5-2): Gollini; De Winter, Bani, Vasquez; Sabelli, Frendrup, Badelj, Malinovskyi, Martin; Vitinha, Pinamonti. Allenatore: Gilardino.
    A disposizione: Leali, Sommariva, Vogliacco, Matturro, Bohinen, Thorsby, Ekhator, Ahanor, Accornero, Masini, Ekuban, Marcandalli.
    Indisponibili: Ankeye, Messias, Miretti, Norton Cuffy, Zanoli.
    Squalificati: nessuno.
    Diffidati: nessuno.
    ROMA (3-5-2): Svilar; Ndicka, Hermoso, Mancini; Angelino, Baldanzi, Cristante, Koné, Celik; Dovbyk, Dybala. Allenatore: De Rossi.
    A disposizione: Ryan, Marin, Hummels, Abudlhamid, Dahl, Sangaré, Paredes, Pisilli, Pellegrini, Saelemaekers, Shomurodov, El Shaarawy, Soulé.
    Indisponibili: Le Fee, Zalewski.
    Squalificati: nessuno.
    Diffidati: nessuno.
    Arbitro: Giua (Olbia). Assistenti: Cecconi-Zingarelli. Quarto Ufficiale: Massimi. Var: Gariglio. Ass.Var: Di Paolo.
    Genoa-Roma: scopri tutte le quote. LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Torino-Lecce ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Gioca a FANTACUP! Parte il nuovo Fantacalcio® di Tuttosport, scopri come funziona e iscriviti subito
    Dove vedere Torino-Lecce: streaming e diretta tv
    L’incontro tra le formazioni di Vanoli e Gotti è in programma domenica 15 settembre alle ore 15 presso lo Stadio Olimpico Grande Torino. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma Dazn e in tv sul canale Sky Zona Dazn 2 (215).
    Segui la diretta di Torino-Lecce su Tuttosport.com
    Torino-Lecce: le probabili formazioni
    TORINO (3-5-2): Milinkovic-Savic; Masina, Coco, Vojvoda; Lazaro, Ilic, Linetty, Ricci, Pedersen; Zapata, Adams. Allenatore: Vanoli.
    A disposizione: Paleari, Donnarumma, Walukiewicz, Maripan, Bianay Balcot, Sosa, Dembelé, Tameze, Gineitis, Ciammaglichella, Karamoh, Sanabria, Njie. 
    Indisponibili: Schuurs, Vlasic.
    Squalificati: nessuno.
    Diffidati: nessuno.
    LECCE (4-2-3-1): Falcone; Gallo, Baschirotto, Gaspar, Guilbert; Pierret, Ramadani; Morente, Oudin, Pierotti, Krstovic. Allenatore: Gotti.
    A disposizione: Fruchtl, Samooja, Borbei, Pelmard, Jean, Bonifazi, Berisha, Rafia, Coulibaly, Marchwinski, Helgason, McJannet, Rebic.
    Indisponibili: Banda, Kaba, Sansone.
    Squalificati: Dorgu.
    Diffidati: nessuno.
    Arbitro: Colombo (Como). Assistenti: Mastrodonato-Di Giacinto. Quarto Ufficiale: Rutella. Var: Guida. Ass.Var: Paganessi. LEGGI TUTTO

  • in

    “Il Toro può lottare per l’Europa. Coco, la sua valutazione tra due anni…”

    «Ho ancora addosso l’adrenalina del mercato. È stata un’estate molto complicata e faticosa. Ci siamo salvati solo a fine stagione, poi subito dopo ho dovuto lavorare per la conferma di Gotti. Quindi le trattative per dargli la rosa giusta. Si è alzata molto l’asticella della lotta per evitare la retrocessione. È stato un mercato duro, estenuante, complesso». Ma a 74 anni lei continua a vivere una primavera dopo l’altra: è ammirevole per come mescola competenza e passione. «Da leccese quale sono, di Vernole, lavorare per la mia terra, per il Salento e i salentini mi dà una carica pazzesca e mi fa stare bene. Il Salento ha un milione di persone legate visceralmente al Lecce. La squadra coincide con l’identità del territorio e di un popolo. Per me, per il presidente, per tutti noi non deludere le aspettative dei tifosi è un’esigenza quasi sacra. Il senso di appartenenza è condiviso. Per noi significa responsabilità maggiori. Ma anche gli stimoli sono più grandi». Sua moglie le chiede ancora quando smetterà? «No, si è arresa. Tutte le mattine mi alzo con una voglia pazzesca. E lei sa cosa desidero». Ovvero? «Il mio sogno è morire in pista come i cavalli di razza». Parliamo di vita, Pantaleo! «Mia moglie me lo ripete sempre: credevo di aver sposato un sottufficiale, ma appena due giorni dopo il matrimonio lasciavi l’Aeronautica Militare e diventavi il ds della squadra del tuo paese in Terza categoria. Ed è vero, eh! A febbraio festeggeremo i 50 anni di matrimonio, ma anche di carriera. Dal Vernole alla Champions. Oltre mille partite da ds dalla Terza categoria alla B. E nel corso di questo campionato arriverò a 700 gare in A, di cui 300 nel Lecce tra il mio primo e il secondo ciclo, dopo Bologna e Fiorentina. In testa ho una cosa sola: la terza salvezza di fila. Sarebbe un record nella storia del Lecce». E le ambizioni di Sticchi Damiani? È facile lavorare con lui? «La domanda deve essere posta così: come mi trovo a lavorare con lui? Bene, benissimo. Mi supporta e mi sopporta. Portiamo la stessa bandiera, per noi il Salento è bellezza. Anche gli altri soci del club sono tutti figli di territorio come noi due. Siamo un laboratorio di idee condivise. Saverio è molto ambizioso, ma la realtà ci obbliga anche a stare coi piedi per terra. Ancor oggi lo ringrazio per l’opportunità che mi ha dato di tornare a Lecce, 4 anni fa. Il presidente ha un senso di appartenenza fin viscerale per il territorio. Ogni volta raddoppia gli impegni e i sacrifici per far crescere il Lecce, per migliorare le strutture e dare continuità. E lo facciamo con una sana gestione attraverso un modello di calcio sostenibile, grazie al mercato. Restando tra le squadre più giovani del campionato. Il presidente ha molto a cuore anche la realizzazione del nuovo centro sportivo per la prima squadra e il vivaio: tra poco inizieranno i lavori, sarà un gioiellino. Anche i miglioramenti dello stadio appartengono a questa prospettiva progettuale del presidente». Ma poi arriva un giorno, dopo il flop agli Europei, in cui Gravina vi accusa indirettamente per i troppi stranieri in Primavera… «Sembrava che il male del calcio fossimo noi! Assurdo! La nostra sana programmazione sia per il vivaio che per la prima squadra ci ha portato dalla B alla A e a rivincere lo scudetto Primavera, come nel mio primo ciclo. Mi ribolle ancora il sangue davanti a certe critiche ingiuste e irrispettose». Anche il Torino è stracolmo di stranieri. Idem altri club, ovviamente. Costano di meno, si sa, se non li vai a prendere nei campionati europei più importanti. «In base alle disponibilità che hai, devi cercare la qualità anche lontano nei mercati meno cari. Rischi di più nelle scelte, ma a costi inferiori. Quanti club italiani possono andare a fare acquisti in Premier, oggi? Non c’è altra scelta, in specie per i club mediopiccoli. E chi trova giovani talenti in campionati poco conosciuti deve essere applaudito per la bravura, non scambiato per il male del calcio italiano». Fiuto, conoscenze, scoperte e colpi sul mercato, garantendo quel calcio sostenibile di cui sopra: il suo marchio di fabbrica. Per dire: 1,6 milioni spesi per acquistare Pongracic, Gendrey e Blin, poi venduti per 26,5 milioni, quest’estate. «E io vi domando: con un milione e mezzo quanti talenti già formati avrei potuto acquistare in Italia? Esco da un’estate di fuoco con 12 operazioni in entrata e 19 in uscita. E con l’avvio di un ciclo tutto nuovo in Primavera: come sapete, sono il responsabile anche di quel mercato». Contratto biennale per Gotti. «La dimostrazione di quanto il presidente e io crediamo nelle sue qualità: moltissimo! E la sua mano si è di nuovo vista nell’ultima vittoria sul Cagliari: una prova fin eroica, in 10 per tutto il secondo tempo. Si è vista una squadra ben plasmata e che anche quest’anno ha una voglia enorme di sorprendere. E col Toro vogliamo rivederla, quella voglia: un’altra bella prestazione, insomma». Da quali giocatori si attende nuovi salti in alto? E poi c’è Rebic… «Falcone, Baschirotto, Dorgu, Berisha, Ramadani, Gallo e via dicendo sono già seguiti anche da grandi club. E come vedete ci sono anche degli italiani… Rebic, a 30 anni, ha scelto il Lecce per ritrovare motivazioni forti e tornare il giocatore che si laureò vicecampione del mondo e vinse lo scudetto col Milan. Confidiamo di aver trovato un giocatore importante che può darci una grande mano». A Gotti ha detto: «Dimmi con che modulo vuoi giocare e io ti trovo i giocatori adatti». Detto, fatto. Come nel Toro, promesse a parte… «Colgo sarcasmo». Coglie bene. «Scusate, ma io guardo al mio Lecce e per rispetto non commento mai il lavoro degli altri. E poi Cairo ha la mia stima, lo sapete». Gli ha parlato di recente? «Di recente no, ma tempo fa mi telefonò per farmi i complimenti per come facciamo calcio a Lecce. Un bel gesto, affettuoso». È di nuovo contestato, Cairo. «Io posso solo dire che mi dispiace per lui, conoscendolo. Ma, ripeto, guardo in casa mia, non altrove. So che la contestazione è scoppiata perché ha venduto giocatori importanti, ma a volte le società sono obbligate a fare così per il bene della squadra e dei bilanci, di fronte a giocatori che aspirano ad altri stipendi e ad altre ambizioni. È un problema, un dato di fatto che condiziona un po’ tutti i club, a livelli diversi. Nessuno vorrebbe vendere i propri giocatori migliori, dai… Ma ormai con la sperequazione economica che c’è, alcune cessioni sono quasi inevitabili. Quando Cairo tenne a forza certi giocatori, poi l’ha pagata. Parliamo delle belle operazioni fatte dal Toro in entrata? Innanzi tutto Vanoli: ha una tale esperienza internazionale che gli ha permesso di non far notare a nessuno il fatto che fosse all’esordio in A. Visto da fuori, sta lavorando benissimo. Esattamente come Gotti, ha conoscenze, carisma, cultura del lavoro, eclettismo tattico ed è anche una persona schietta e perbene. Il Toro ha cominciato benissimo il campionato per merito del nuovo tecnico, ma anche grazie alle belle operazioni realizzate dalla società. Difatti può anche lottare per l’Europa, con Vanoli e la rosa ben congegnata e completa che ha. Vendere bene, trovare ogni volta nuovi talenti a basso prezzo e fare anche risultato sul prato è la mia vita, ma direi che questo modello di calcio sostenibile è anche il metodo che sta seguendo il Torino di Cairo, ovviamente a un livello ben più alto. Uno come Coco, per esempio, subito partito alla grande, dopo due buoni anni in A potrebbe valere anche 25 o 30 milioni, cioè il triplo o il quadruplo di quanto è costato. O Adams, preso gratis: se si mette a segnare un po’ di gol pure in Italia, può valere anche 20 milioni, tra un po’». LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Juve-Monza Primavera ore 15.00: dove vederla in tv, streaming e formazioni ufficiali

    Juve-Monza Primavera: il match

    Terza vittoria di fila per la squadra di Magnanelli che rifila un poker al Monza. A segno Di Biase, Finocchiaro, vacca e Lopez.

    71′- POKER JUVE PRIMAVERA – Dopo pochi minuti dal gol di Vacca, la Juve cala il poker con il gol di Lopez

    67′ – TRIS JUVE PRIMAVERA – Vacca porta avanti di tre gol i bianconeri con un sinistro rasoterra dopo un grande dribbling in area.

    60′ – Dopo uno spavento iniziale con una palla persa in impostazione il match resta inchiodato sul punteggio di 2-0.

    46′ – INIZIO SECONDO TEMPO – Il match riparte con i bianconeri avanti di due gol.

    45′ + 1 – FINE PRIMO TEMPO – La prima frazione di gara si chiude con il risultato di 2-0 per la Juventus Primavera.

    30′ – RADDOPPIO JUVE PRIMAVERA – Finocchiaro si prende la scena e realizza un gol strepitoso: tiro da fuori potente e preciso su cui Ciardi non può fare nulla.

    23′ – GOL JUVE PRIMAVERA – Di Biase porta avanti i bianconeri con una conclusione precisa di sinistro dall’interno dell’area di rigore.

    15′ – La sfida resta equilibrata, con entrambe le formazioni che non riescono a trovare l’affondo giusto.

    1′ – È iniziata la sfida tra bianconeri e brianzoli.

    Dove vedere Juve-Monza Primavera: diretta tv e streaming

    Il fischio d’inizio del match è previsto per le 15.00  dall’“Ale&Ricky” dell’Allianz Training Center. La sfida tra Juventus Under 20 e Monza, valida per la 4ª giornata del Campionato Primavera, sarà trasmessa in diretta esclusiva su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e anche in diretta streaming sul sito dell’emittente. Qui su Tuttosport la diretta testuale dell’incontro.

    Juve-Monza Primavera, le formazioni ufficiali

    JUVENTUS PRIMAVERA (3-5-2): Zelezny, Nisci, Gil Puche, Ripani, Ventre, Crapisto, Verde, Di Biase, Finocchiaro, Bassino, Ngana. Allenatore: Francesco Magnanelli.

    MONZA PRIMAVERA (3-5-2): Ciardi, Colombo, Domanico, Martins, Longhi, Diene, Lupinetti, Berretta, De Bonis, Scaramelli, Zanaboni. Allenatore: Oscar Brevi.

    ARBITRO:  Andrea Zanotti della sezione di Rimini LEGGI TUTTO

  • in

    “Empoli-Juve 4-1, serata indimenticabile e gioia immensa. Con Motta ho visto…”

    “Ho visto una squadra forte, con un’identità già ben chiara e precisa, nonostante il poco tempo avuto dal tecnico. Sarà affascinante affrontarla e misurarsi con tanti grandi campioni”.
    Dal canto vostro, ancora una volta la rosa è l’espressione dell’ottimo lavoro che svolgete con i giovani: filosofia unita a strategia?
    “È la nostra filosofia. Partiamo da uno scouting sulle fasce di età più basse, lavorando sul territorio, per poi pensare per ognuno un percorso all’interno del vivaio, creando fin da subito un forte senso identitario. A volte le risorse economiche ci fanno osare di più, altre volte, invece, ci troviamo ad accelerare i tempi di qualche nostro giovane prodotto, dandogli la possibilità di esprimersi e anche di sbagliare senza giudicarlo troppo in fretta. Nomi? Penso a Marianucci e Tosto che stanno lavorando con la prima squadra, ma anche nelle altre squadre abbiamo dei ragazzi che stanno crescendo bene”.
    Aggiungo Fazzini, che oggi è uno dei giovani italiani più promettenti.
    “Un ragazzo arrivato a 15 anni che si è allenato fino a ritagliarsi il suo spazio in prima squadra ed essere oggi un valore aggiunto per la rosa. Ma la sua crescita non è e non può essere finita”.
    Che emozione è stata vedere quella tripletta in azzurro di Baldanzi?
    “Un orgoglio. Vedere un ragazzo nato e cresciuto da noi trascinare l’Italia a un successo che può vale la qualificazione è un grandissimo piacere”.
    E Ricci titolare che espugna Parigi con la Nazionale maggiore?
    “Vale quanto detto sopra, vedere quei bambini che si allenavano qualche anno fa a Monteboro affermarsi oggi da uomini nei maggiori palcoscenici europei ci riempie d’orgoglio. Seguiamo tutti quei ragazzi che hanno vestito la nostra maglia con particolare piacere e vicinanza, vedere nell’Italia che vince a Parigi cinque titolari, e il ct Spalletti, che sono passati da Empoli ci fa sentire anche un po’ nostre quelle vittorie e ci spinge ancor di più a continuare su questa strada”.
    Ma “giovane” è stata anche la vostra politica sul mercato, penso all’attacco con Esposito e Colombo: vale sempre la pena rischiare.
    “È un nostro modo di pensare quello di non guardare la carta d’identità, ma di pensare se un calciatore lo reputiamo forte o meno forte, utile o meno al nostro progetto. Guardiamo tutti in questa direzione, consapevoli dei pro e contro di lavorare con i giovani”. LEGGI TUTTO

  • in

    Chi vincerà la Champions League 2024-2025 secondo le previsioni del supercomputer di Opta

    1/17

    Ci siamo quasi. Martedì 17 settembre scatta la Champions League con il nuovo format che prevede un girone unico con 36 squadre, tra cui 5 italiane. Più partite (e più big match), più spettacolo. E più emozioni, che Sky racconterà senza farvi perdere nemmeno un attimo. Ecco intanto il programma delle italiane alla prima giornata:

    Juventus-Psv (martedì 17 ore 18.45)
    Milan-Liverpool (martedì 17 ore 21)
    Bologna-Shakhtar Donetsk (mercoledì 18 ore 18.45)
    Manchester City-Inter (mercoledì 18 ore 21)
    Atalanta-Arsenal (giovedì 19 ore 21) LEGGI TUTTO

  • in

    Nuova Champions League: le “convocazioni” di mister Capello per la squadra Sky

    Sette giorni e poi il via. Sky Sport sarà ancora la casa della Champions League, pronta a partire con la sua nuova formula allargata a più squadre, da 32 a 36. Niente più gironi, ma un’appassionante maxi-classifica con più partite da disputare, più big match, più spettacolo. E anche un’italiana in più. Tutto ciò si potrà vivere sui canali di Sky Sport, che guiderà il pubblico tra telecronache e studi con una squadra di primissimo livello. Grandi conferme, nuovi acquisti e graditi ritorni. Ci sono tutti gli ingredienti migliori. A partire dal mister, Fabio Capello, che nel corso della presentazione a Milano ha diramato le “convocazioni” dei talent di questa edizione alla presenza del direttore di Sky Sport, Federico Ferri, e di Federica Masolin, a cui è affidata la conduzione degli studi pre e post partita. Ecco i “convocati”:

    PORTIERI:

    Luca Marchegiani 
    Fernando Orsi

    DIFENSORI:

    Giuseppe Bergomi
    Alessandro Costacurta 
    Massimo Gobbi
    Lorenzo Minotti

    CENTROCAMPISTI:

    Zvonimir Boban
    Esteban Cambiasso
    Blerim Dzemaili
    Giancarlo Marocchi
    Riccardo Montolivo

    ATTACCANTI:

    Paolo Di Canio
    Michele Padovano
    Aldo Serena

    NUMERO 10:

    Alessandro Del Piero LEGGI TUTTO