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    Borussia Dortmund-Real Madrid, Terzic: “Ancelotti tra i migliori della storia”

    L’allenatore del Dortmund verso la finale di Champions contro il Real: “La mia storia da tifoso ad allenatore? Incredibile, ma voglio parlare del gruppo, tutti lo siamo stati. Abbiamo venduto giocatori importanti ma siamo arrivati qui”. Su Ancelotti: “Tantissimo rispetto, ma oggi è a pochi giorni dalla finale come me. Credo sia uno dei migliori nella storia” ha detto a Sky Sport. Finale live sabato 1 giugno alle 21 su Sky e in streaming su NOW
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    Inizia la settimana che porta alla finale di Champions League, con il Dortmund che prepara la sfida al Real, in programma sabato 1° giugno alle 21 (live su Sky Sport e in streaming su NOW). Nel media day riservato ai tedeschi è Terzic ad anticipare la grande emozione verso il grande appuntamento a Sky Sport.

    Da tifoso ad allenatore, è stato un viaggio incredibile col Dortmund…
    “È veramente incredibile, questa è la mia storia personale, ma non mi piace parlare troppo di tutto questo perché noi, come collettivo, abbiamo scritto una storia incredibile durante questa stagione. Negli ultimi anni abbiamo venduto giocatori, ne abbiamo comprati e oggi siamo in finale; penso sia una storia unica di cui vale la pena parlare. Sono stato un vice allenatore, un allenatore delle giovanili e chiaramente prima ancora un tifoso, tutti noi siamo stati dei tifosi prima di iniziare a lavorare nel mondo del calcio. Ora sono a capo di questa squadra e non vedo l’ora di giocare la finale di Wembley”.   LEGGI TUTTO

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    Zvonimir Boban torna a Sky per la nuova Champions League

    Dopo l’estate in arrivo la grande novità della prossima stagione del calcio su Sky: il ritorno di Zvonimir Boban, che entra nella squadra del racconto di Sky Sport per la nuova Champions League. Proprio il leggendario centrocampista croato e dirigente sportivo, dopo le esperienze con Fifa, Milan e Uefa, a partire da settembre sarà voce e volto della massima competizione europea, con il nuovo format che prevede più squadre, più campioni e più partite. Boban andrà a completare con la sua esperienza e competenza una rosa di grandi stelle del calcio, già volti affermati di Sky Sport, tra i quali Alessandro Del Piero, Fabio Capello, Esteban Cambiasso, Alessandro Costacurta e Paolo Di Canio. Sky Sport continuerà a raccontare gol e imprese delle italiane e degli altri grandi club d’Europa con il consueto Sky Touch, che sintetizza e racchiude l’eccellenza della copertura tv e un’attenzione costante alle tecnologie sempre all’avanguardia.
    Si gioca 11 mesi su 12!
    Dalla stagione 2024/2025, con l’introduzione del nuovo format Uefa, si giocherà 11 mesi su 12, con il numero delle squadre partecipanti alla fase finale che passa da 32 a 36, tutte in un girone unico. In totale Sky trasmetterà per il prossimo triennio, in esclusiva dagli stadi più belli d’Europa, ben 527 i match per ognuna delle tre stagioni di Champions League (185 partite su 203, compresi i Playoff), Europa League (189 partite) e Conference League (153 partite), anche grazie a Diretta Gol, comprese le tre finali, oltre alla Uefa Super Cup e alla Uefa Europa Super Cup, il cui nuovo formato è ancora in via di definizione. Il prologo della nuova UEFA Champions League sarà la Supercoppa UEFA, che tornerà su Sky il 14 agosto con la sfida tra l’Atalanta trionfatrice in UEFA Europa League e la vincente della finale del 1° giugno tra Borussia Dortmund e Real Madrid.

    Il format della “nuova” Champions
    Dal 2024/25, come detto, le squadre qualificate salgono da 32 a 36 e saranno tutte inserite in un unico girone, come una sorta di campionato in cui ogni squadra giocherà un minimo di 8 partite (2 in più del vecchio formato), 4 in casa e 4 in trasferta. Le 144 partite di questa prima fase forniranno una classifica finale, con le prime 8 classificate che andranno direttamente agli ottavi di finale. Quelle classificate dal 9° al 24° posto si sfideranno in spareggi a eliminazione diretta (con gare d’andata e ritorno) per riempire la griglia degli ottavi. Le ultime 12 (dal 25° al 36° posto) saranno invece eliminate, senza ‘retrocedere’ in Europa League. Da qui, inizia il cammino verso la finale, con la fase a eliminazione diretta: le 8 vincitrici dei playoff, unite alle prime 8 della classifica, saranno inserite in un tabellone tennistico che terrà conto della classifica del girone unico (in modo che tutte le partite della prima fase diventino potenzialmente determinanti per la composizione degli ottavi). A partire dagli ottavi di finale, la competizione ricalca il vecchio formato, con turni di andata e ritorno a eliminazione diretta fino alla finale in campo neutro

    Come vengono stabilite le avversarie della prima fase

    Sempre attraverso un sorteggio: le 36 squadre sono suddivise in 4 fasce da 9 squadre in base al loro coefficiente Uefa (risultati ultime 5 stagioni). Ogni club viene sorteggiato con 2 squadre di ciascuna urna (1 gara in casa e 1 fuori). Il nuovo format garantisce più partite, con scontri tra “big” fin da subito. LEGGI TUTTO

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    Serbia, i convocati per Euro 2024: Vlahovic, Kostic e altri 5 “italiani”

    Manca sempre meno alll’inizio degli Europei in Germania e alcune nazionali hanno già diramato la lista dei convocati per i vari raduni in attesa di scegliere poi quella ufficiale. Nella giornata odierna è toccato al Ct della Serbia, Dragan Stojkovic, scegliere i 26 calciatori in vista della competizione. Diversi i giocatori ‘italiani’ presenti, tra cui sono stati chiamati anche Kostic e Vlahovic della Juventus, ma non solo. La prima sfida della rassegna per i serbi sarà contro l’Inghilterra il 16 giugno, a seguire poi le gare contro Slovenia (20 giugno) e Danimarca (25 giugno).  LEGGI TUTTO

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    Un trofeo, una stagione, il passato va e il futuro riparte: un anno di Juve

    Nel dibattito social la Juve trasformata è l’effetto Magnanelli, ex valido giocatore del Sassuolo e nuovo membro dello staff tecnico bianconero. È lui ad avere cambiato la mentalità di questa squadra, rendendola offensiva e coraggiosa. È bello credere che sia così, il mix tra l’esperienza del tecnico e l’entusiasmo del nuovo collaboratore ma le prime certezze crollano già alla seconda, quando il Bologna viene a Torino a imporre il proprio gioco e pareggiamo soffrendo: sembra bravo, il loro tecnico, seguiamolo con attenzione.
    Tornano vittorie e gol contro Empoli e ancor più con la Lazio, nella giornata in cui Vlahovic e Chiesa sembrano inarrestabili e viene da chiedersi come possa andare la stagione, se la coppia continuerà così. Nuova illusione e nuovo brutto risveglio, perché a Sassuolo sembriamo in gita, Berardi “striscia” su Bremer e noi per tutta risposta ci facciamo gol da soli finché non consegniamo la vittoria ai neroverdi. Il lungo periodo delle tante feste, quasi sempre meritate anche se costantemente sofferte, talvolta risolte all’ultimo istante e sono proprio quelle le immagini più felici: Cambiaso contro il Verona dopo un assedio, sbracciate, Var, furbate, gol annullati e pali; Gatti a Monza dopo avere subito il pareggio un minuto prima, a partita ormai quasi finita. Quasi, perché questo è il periodo in cui il fin troppo abusato “fino alla fine” assume un senso sul serio. Non siamo fantastici ma fare punti contro di noi è tornato difficile, batterci quasi impossibile.
    Voglia, orgoglio, adrenalina: la Juve non si ferma. È qui che Allegri alza l’asticella: obiettivo Champions, ok, ma frecciatine a chi sta sopra di noi e vince soffrendo, a volte con episodi fortunati; le guardie, i ladri, il paraocchi, fino a quel match con l’Empoli in cui teniamo fuori chi è diffidato e il ragazzo prodigio, quell’Yildiz che a tratti ci ha ricordato l’innominabile, perche la settimana prossima arriva la sfida con l’Inter. Come se contro i toscani fosse scontata, come se ormai la lotta scudetto fosse definitivamente a due e invece no, altro risveglio, il più doloroso, quello che si rivelerà definitivo, perché Milik al contrario di Berardi (e Malinovskyi proprio sul turco qualche settimana dopo) non striscia, viene espulso, segniamo comunque ma arretriamo, arretriamo, arretriamo fino a che non preghiamo Baldanzi di tirare dal limite senza avversari e piazzarla nell’angolo, perche se arretriamo ancora usciamo dallo studio.
    Andiamo a San Siro e lì possiamo pure raccontarci che “se Vlahovic…” ma Dusan c’entra poco se viviamo la partita nella nostra metà campo, senza la forza o magari senza il coraggio e l’ambizione. La caduta continua, perdiamo con l’Udinese e i paraocchi, le guardie e i ladri sono ormai solo ricordi lontani, arrivano i mesi in cui i punti, forse per solidarietà con la stagione precedente, decidiamo di toglierceli da soli: non vinciamo (quasi) mai, non perdiamo (quasi) mai, si vivacchia senza morire del tutto ma che vita è quella di chi sembra avere voglia di giocare solo un tempo su due anche se ha a disposizione solo una partita a settimana? Di chi non ottiene risultati eppure non cambia, non rischia, si fa dominare dalla paura di crollare più che dell’orgoglio di reagire?
    Una Coppa vinta bene, anzi benissimo, contro una squadra in forma strepitosa, l’emozione di rialzare un trofeo di fronte a un popolo finalmente riunito ma dura poco, succede quel che succede, addio a Max e tocca a Montero: soffriamo nel vederlo, nel vederci umiliati a Bologna; è un sollievo vederlo, vederci reagire ed esultare come se fosse una finale, come se avessimo vinto e non pareggiato. L’ultima immagine deve essere simbolica: potrebbe essere il Var che, nel recupero dell’ultima partita, interviene per un rigore per gli altri ma ahimè niente da fare, se la colpiscono di mano non vale. Sarebbe adatto anche Chiesa, che ha aperto e chiuso un campionato vissuto a fasi alterne nello stesso modo, con due gol da campione, e speriamo di vederne altri in futuro con la stessa maglia. Se la meriterebbe anche Alex Sandro, simbolo delle difficoltà di questi ultimi anni ma anche dello splendore che fu. L’immagine finale, mentre la Juve batte il Monza e sa che in pochi mesi cambierà quasi tutto, che la società dovrà rafforzarsi, che il nuovo tecnico dovrà rispettare le nostre (alte) aspettative, che il mercato sarà importante perché dobbiamo migliorare un po’ ovunque, è tuttavia un altro. È un ragazzo cresciuto da noi che gioca con classe, si muove in modo elegante, prende una traversa, manda Chiesa in porta e poi esce tra gli applausi, non rendendosi forse neanche conto di quanto ci sia mancato. E allora buon lavoro, Juve. Coraggio, Nicolò. È tempo, finalmente, di riprendere la corsa. LEGGI TUTTO

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    Koopmeiners-Juve, assist da… un compagno di squadra. Soulé, cosa pensa Motta

    Positivi i contatti con l’agente Bart Baving col quale si è già discusso di un possibile accordo quinquennale da 4,5 milioni netti a stagione. Un bel passo avanti, economicamente parlando, per Koop che a Bergamo ne guadagna 2,8. Lavori in corso ora per cercare una quadra pure con la dirigenza nerazzurra. La famiglia Percassi, infatti, chiede 60 milioni e non vorrebbe inserire contropartite nell’affare; mentre la Juve è ferma a 45. La distanza può essere colmata da Giuntoli solo in due modi: o attraverso l’inserimento di una contropartita (Dea al momento tiepida su Miretti; mentre su Hujsen e Soulé c’è ancora distanza sulla valutazione) o facendo cassa con la cessione di qualche giovane talento.Occhio quindi in tal senso all’interesse di Borussia Dortmund e Newcastle per il difensore classe 2005. Dovessero arrivare proposte nell’ordine dei 30 milioni, Huijsen verrebbe ceduto. Il fantasista argentino merita un capitolo a parte: Motta lo stima molto e Mati vorrebbe giocarsi le proprie chance alla Continassa. Qualora però dalla Premier si facessero avanti con 35-40 milioni, il classe 2003 finirebbe tra i cedibili. Denari preziosi da reinvestire proprio su Koopmeiners. Magari prima che un grande Europeo con la Nazionale olandese lo lanci in orbita, facendo lievitare ancor di più il prezzo del suo cartellino. LEGGI TUTTO

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    Diretta Verona-Inter ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    VERONA – Il Verona saluta il campionato ospitando i campioni d’Italia dell’Inter. Un Bentegodi festante per una salvezza raggiunta con la vittoria di Salerno. Ma l’aria di festa non piace a Marco Baroni: “Giochiamo di fronte al nostro pubblico, è un periodo di festa, ma è un termine che non mi piace. La vera festa è quando andiamo in campo e dobbiamo concentrarci su quello. Abbiamo di fronte l’inter che considero una squadra tra le prime cinque d’Europa e noi vogliamo fare bella figura davanti ad un avversario così, anche se le difficoltà non ci hanno mai spaventato, anzi, ci hanno dato grandi stimoli. Non è stato facile rimettere in carreggiata la squadra dopo festeggiamenti, ma sono convinto che la squadra farà una bella prestazione”. C’è poi il futuro che attende Baroni e il Verona. C’è un contratto ma lo stesso presidente Setti ha aperto la porta a possibili scenari diversi.
    Segui la diretta di Verona-Inter su Tuttosport.com
    Dove vedere Verona-Inter streaming e diretta tv
    Verona-Inter, gara valida per la 38ª giornata di campionato e in programma alle ore 20:45 allo stadio Bentegodi sarà visibile in diretta in streaming su Dazn. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito
    Guarda Verona-Inter su DAZN. Attiva ora
    Le formazioni ufficiali di Verona-Inter
    VERONA (4-2-3-1): Perilli; Tchatchoua, Coppola, Vinagre, Cabal; Serdar, Belahyane; Mitrovic, Suslov, Lazovic; Noslin. Allenatore: Marco Baroni
    A disposizione: Chiesa, Belahyane, Centonze, Corradi, Vinagre, Dawidowicz, Tavsan, Charlys, Bonazzoli.
    Indisponibili: Cruz Squalificati: Duda, Henry Diffidati: Coppola
    INTER (3-5-2): Audero; Bisseck, Acerbi, Carlos Augusto; Dumfries, Frattesi, Calhanoglu, Barella, Dimarco; Arnautovic, Thuram. Allenatore: Inzaghi.
    A disposizione: Sommer, Di Gennaro, Sensi, De Vrij, Cuadrado, Lautaro, Klaassen, Buchanan, Asllani, Mkhitaryan, Pavard, Darmian, Sanchez, Bastoni.
    Indisponibili: nessuno Squalificati: nessuno Diffidati: Mkhitaryan
    Arbitro: Zufferli (Udine).Assistenti: Bottegoni e Lombardo.IV uomo: Camplone.Var: Valeri.Avar: Miele.
    Guarda tutta la Serie a su DAZN e tanto altro sport. Attiva ora. LEGGI TUTTO

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    Diretta Frosinone-Udinese ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Segui Frosinone-Udinese LIVE sul nostro sito
    Dove vedere Frosinone-Udinese: diretta tv e streaming
    La partita tra Frosinone e Udinese è in programma alle ore 20.45 e sarà visibile in diretta su Sky e Dazn. La diretta streaming sarà disponibile anche su Skygo e Now.
    Frosinone-Udinese, probabili formazioni
    FROSINONE (3-4-2-1): Cerofolini; Lirola, Okoli, Romagnoli; Valeri, Brescianini, Barrenechea, Zortea; Soulé, Harroui; Cheddira. Allenatore: Di Francesco. A disposizione: Frattali, Marchizza, Bonifazi, Lusuardi, Monterisi, Seck, Gelli, Ibrahimovic, Garritano, Mazzitelli, Reinier, Kvernadze, Baez, Cuni, Kaio Jorge, Ghedjemis. 
    UDINESE (3-4-2-1): Okoye; Perez, Bijol, Kristensen; Ehizibue, Walace, Payero, Kamara; Brenner, Samardzic; Lucca. Allenatore: Cannavaro. A disposizione: Padelli, Mosca, Tikvic, Giannetti, Kabasele, Ebosele, Ferreira, Zemura, Zarraga, Lovric, Pereyra, Thauvin, Davis. 
    ARBITRO: Doveri. ASSISTENTI: Alassio-Colarossi. QUARTO UOMO: Maresca. VAR: Di Paolo. AVAR: Paterna. LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, addio sogno playoff: Carrarese in semifinale

    Carrarese-Juve Next Gen, il racconto del match

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    96′ – L’arbitro fischia tre volte: il 2-2 favorisce la Carrarese per il miglior posizionamento in classifica e vola in semifinale. Bianconeri eliminati dopo un grande cammino.

    90′ – Concessi cinque minuti di recupero.

    90′ – Sostituzione nella Carrarese: esce Schiavi entra Cerretelli.

    90′ – Altri due cambi nella Juve: Turicchia e Da Graca per Rouhi e Hasa.

    86′ – Cartellino giallo per Palumbo.

    85′ – Palumbo con un sinistro potente chiama Bleve alla bella parata.

    84′ – La Juventus ha bisogno di un gol e sale con tutti gli uomini per provare l’impresa.

    79′ – Sostituzione nella Juve: esce Comenencia entra Palumbo.

    76′ – Doppio cambio nella Carrarese: Della Latta per Giannetti e Grassini per Zanon. 

    74′ – OCCASIONE JUVE!I bianconeri ripartono a campo aperto, Hasa con il radar pesca Sekulov, che perà allarga troppo e calcia fuori da buona posizione.

    71′ – Guerra salta un uomo e calcia dal limite, ma il suo destro è impreciso.

    69′ – Doppia sostituzione nella Carrarese: escono Capezzi e Palmieri entrano Zuelli e Belloni.

    66′ – GOL DELLA JUVENTUS!Cerri riapre di nuovo la sfida: l’attaccante bianconero è il più lesto in area a finalizzare un bel assist di Hasa.

    64′ – Cartellino giallo per Illanes.

    59′ – Doppio cambio nella Juve: Anghelè e Cerri per Pedro Felipe e Mbangula.

    56′ – GOL DELLA CARRARESE!Giannetti beffa la difesa bianconera, salta Daffara e fa gol, ma il guardalinee sventola e annulla tutto. Il Var però ribalta la decisione dell’assistente: Savona tiene in gioco la punta.

    50′ – Muharemovic strattona in modo plateale Palmieri e si prende il giallo.

    48′ – OCCASIONE JUVE!Hasa calcia un corner perfetto, Savona stacca e per pochi centimetri non trova il secondo palo.

    46′ – Si riparte con la Carrarese che dà il via alla ripresa.

    45’+1′ – Duplice fischio: il primo tempo termina 1 a 1 con gol di Palmieri e Sekulov.

    45′ – Concesso un minuto di recupero.

    43′ – Giannetti salta Pedro Felipe e i due si scontrano, ma per l’arbitro non c’è nulla.

    41′ – La Carrarese si rifà vedere dalle parti di Daffara dagli sviluppi di un corner: Schiavi prova l’eurogol con un destro al volo dopo una respinta, ma la sua conclusione non trova lo specchio.

    38′ – La Juventus aumenta il possesso e costringe la Carrarese a coprirsi e ripartire.

    29′ – OCCASIONE JUVENTUS!Guerra gestisce bene il pallone e imbecca per Hasa, che si inserisce con i tempi giusti ma davanti il portiere è poco freddo e si fa ipnotizzare da Bleve.

    21′ – GOL DELLA JUVENTUS!Sekulov prende alle spalle la difesa alta della Carrarese e con un destro potente e preciso dal limite fa centro.

    17′ – Ammonito Giannetti, primo giallo del match.

    16′ – In tribuna è presente Landucci: il vice dell’ex allenatore della Juve, Allegri.

    15′ – Crescono i bianconeri, grazie soprattutto alle avanzate di Rouhi: l’esterno trova Comenencia sul secondo palo, che appoggia per Mbangula, che a sua volta di testa chiama Bleve alla deviazione in angolo.

    9′ – La Juve muove rapidamente il pallone sulla trequarti, Guerra si libera per il tiro ma il suo sinistro non è preciso.

    2′ – GOL DELLA CARRARESE!Palmieri trasforma in oro un pallone vagante in area e di controbalzo trova l’angolo lontano con un mancino imprendibile per Daffara.

    1′ – La Juventus muove il primo pallone del match. LEGGI TUTTO