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    Allegri e la spaccatura Juve allo Stadium: tra striscioni, svolta e capolinea

    Non serviva la partita di ieri sera con l’Atalanta per scoprire quanto Massimiliano Allegri sia una figura, per così dire, divisiva all’interno dell’opinione pubblica bianconera. Ma la spaccatura all’interno della tifoseria tra chi ancora sostiene Allegri e chi invece vorrebbe un cambio di gestione è emersa in maniera chiara all’Allianz Stadium a metà gara: quando il signor Guida ha fischiato la fine del primo tempo, dalle tribune sono arrivati fischi, in parte coperti dalla reazione della Curva Scirea. Dalla Sud solo sostegno e applausi per la squadra e soprattutto per Allegri, con tanto di striscione sui 1000 punti in bianconero superati e cori ad hoc ai quali l’allenatore ha prontamente risposto con un saluto.

    Juve, tifo diviso in due

    C’è dunque una spaccatura che a questo punto è riscontrabile non solo sui social, ma anche in un teatro rimasto finora piuttosto neutrale come lo Stadium: anche a fine gara, dopo il 2-2, si è sentito qualche fischio mentre dalla Sud non è mai mancato l’apporto. E la divisione all’interno dell’opinione pubblica juventina rischia di diventare ancora più netta se non ci sarà una svolta. Anche se per qualche tifoso l’avventura di Allegri è arrivata al capolinea, al di là di obiettivi e contratti. LEGGI TUTTO

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    De Rossi, la Roma e il vecchio modulo: “La squadra è in rigetto”

    Daniele De Rossi è intervenuto ai microfoni di Dazn per commentare il pari della Roma contro la Fiorentina arrivato in extremis grazie alla rete di Llorente. Il tecnico giallorosso ha dichiarato: “Non penso che sia colpa del giallo a Mancini. Il nostro atteggiamento, loro vincevano troppe seconde palle. Forse qualche mia scelta non ha aiutato al 100%. Abbiamo fatto un primo tempo moscio sotto tutti i punti di vista. Secondo tempo molto meglio, abbiamo preso il pallino in mano ma calciato troppo poco in porta”. Poi sul modulo utilizzato nel primo tempo ha aggiunto: “Quando le cose non vanno bene uno deve farsi un’analisi. Dopo le coppe abbiamo sempre fatto tre brutti primi tempi e ogni volta li mettevo a tre per dargli più sicurezza. Forse non ne hanno bisogno. Quando li vedo stanchi, ritorno ad un sistema che li ha fatti sentire sicuri per tanto tempo. Erano quasi insuperabili a 5, almeno così mi ricordo ma forse sono in rigetto di quel modulo”.
    L’analisi della gara
    “Nelle ultime partite avevo una bella impressione per come giocavamo. Anche nel secondo tempo abbiamo tirato troppo poco, dobbiamo risolvere questa cosa ma ci sono anche gli avversari. Abbiamo preso il 2-1 quando stavamo giocando meglio, pensavo di poterla vincere. Pii ci sono le individualità come il portiere che ha parato un altro rigore”. Poi su Llorente e Mancini ha dichiarato: “Llorente ha una qualità impressionante, sprecato per un difensore. In carriera qualche gol l’ha fatto e Ndicka gli dà una palla d’oro. Gol bellissimo provato e riprovato in allenamento (ride). Con Mancini non devo parlare, il discorso è chiaro. Lo stadio chiedeva il secondo giallo più di un gol. non è un cambio tattico o tecnico ma era per prevenire un’espulsione. SI respirava forte questa protesta. L’arbitro lo avrebbe buttato fuori”.

    De Rossi su Dybala e Aouar
    “Dybala ha fatto una grande partita. Ha preso palla in posizioni meno consone a quelle solite. Ha speso dato una mano per costruire. Mi è piaciuto, è uscito ma non ha niente di particolare, è solo un po’ affaticato ma ci sta. Aouar è molto forte. Ha fatto un bel gol che gli darà morale. Sono contento che abbia fatto 90 minuti. Si merita di essere in questo gruppo perché si è sempre allenato con grande intensità. Vede che mi piace la sua evoluzione. Con il morale alle stelle ci può dare una mano”. LEGGI TUTTO

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    Italiano su Fiorentina-Roma: “La malasorte ci perseguita”. E sui rigori…

    FIRENZE – “Ci dispiace perché ancora una volta veniamo castigati all’ultimo pallone, abbiamo un po’ di malasorte che ci perseguita ma la prestazione è stata eccellente contro una squadra in salute”. Così l’allenatore della Fiorentina Vincenzo Italiano commenta a Dazn il pareggio contro la Roma in campionato: “A due mesi dalla fine non possiamo restare a recriminare, ci teniamo la prestazione e pensiamo alla prossima partita”, ha aggiunto.
    Su Fiorentina-Roma
    Una Fiorentina che ha sbagliato il quinto rigore in questo campionato:”Ci siamo fermati più di una volta a provarli, tutti quelli che hanno sbagliato sono rigoristi. Più che continuare a lavorare non possiamo fare, sta sbagliando gente che in allenamento fa gol. In questo momento stiamo pagando in maniera eccessiva gli errori dal dischetto, dobbiamo cercare di risolverlo”, ha detto ancora Italiano. “Sono punti persi, partite non vinte, amarezza da smaltire in fretta perché giovedì abbiamo già un’altra partita. Resta la soddisfazione per aver giocato alla grandissima contro una squadra forte come la Roma, penso che continuando così qualche partita la vinceremo. Siamo sulla strada giusta per il finale di stagione”, ha concluso Italiano. LEGGI TUTTO

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    Llorente salva la Roma: De Rossi ferma la Fiorentina al 95′

    Fiorentina e Roma pareggiano al Franchi nel posticipo serale della 28esima giornata di Serie A. La gara termina col punteggio di 2-2: per i viola in gol Ranieri e Mandragora, per i giallorossi Aouar e Llorente che la pareggia oltre il 95esimo minuto. In classifica la Roma resta quinta ma rosicchia un punto al Bologna, caduto ieri in casa contro l’Inter. La Fiorentina spreca una golosa occasione per avvicinarsi al quinto posto e resta ottava a 43 punti.

    Fiorentina-Roma: la cronaca

    La Fiorentina domina il primo tempo della sfida contro la Roma: in vantaggio con Ranieri sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la Viola spreca diverse occasioni per raddoppiare sia con Belotti che con Sottil. Nel secondo tempo la Roma torna in campo con un piglio diverso e al 58° pareggia con Aouar di testa. La squadra di Italiano torna di nuovo in vantaggio con Mandragora, abile a sfruttare un’indecisione della difesa giallorossa. La Fiorentina ha l’occasione per chiudere la gara al minuto 80 con Biraghi che si fa ipnotizzare da Svilar dagli undici metri. La gara sembra chiusa ma al 95° la Roma la pareggia: cross di Pellegrini, sponda di testa di Ndicka e Llorente, con un grande esterno destro, la piazza sotto la traversa alle spalle di Terracciano. LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, pari e rimpianti: super Sekulov, ma col Pontedera è 1-1

    Nonostante l’avvio complicato, i bianconeri tengono il pallino del gioco, e pareggiano con un gran destro da fuori pareggia i conti. Nella ripresa, nonostante i tanti cambi e un paio di grossissime occasioni, la Juve non trova la via del gol. Finisce così 1-1, col Pontedera che sale a 44 e resta a +2 sui bianconeri.

    Juve Next Gen-Pontedera, rivivi la diretta

    90′ + 3′ – FINISCE QUITermina 1-1 la sfida tra Juve Next Gen e Pontedera

    90′ – Saranno 3 i minuti di recupero

    90′ – Amborsini prende il posto di Ianesi tra le fila del Pontedera

    87′ – PALUMBO SFIORA IL GOL!Il neo entrato calcia violentemente da fuori, palla che esce per centimetri

    80′ – Triplo cambio Juve: Iocolano per Guerra, Palumbo per Salifou e Anghelè per Sekulov

    75′ – Dobbia sostituzione ospite: Cerretti per Angori, Lombardi fuori e dentro Provenzano

    75′- Si rivede il Pontedera in attacco: tiro da fuori di Ignacchiti, ma la palla non gira a sufficienza

    70′ – Bianconeri in avanti: punizione di Rouhi, Cerri spizza di testa ma non trova la porta

    65′ – INSIDIA JUVE!Cross basso di Hasa dalla sinistra, rimpallo che favorisce Cerri, da posizione defilatissima prova un colpo di tacco, trova soltanto calcio d’angolo

    63′ – Seconda sostituzione per Brambilla: Comenencia abbandona il campo, al suo posto Turicchia

    60′ – Cambio anche per il Pontedera: Peli prende il posto di Selleri

    56′ – Ci prova Hasa: tiro da fuori del fantasista bianconero, conclusione deviata però in corner

    52′ – Cambio nella Juve: Cerri prende il posto di Da Graca, quest’ultimo costretto alla sostituzione per un problema fisico

    46′ – INIZIA LA RIPRESA

    45′ + 1′ – FINISCE IL PRIMO TEMPO!Termina 1-1 la prima frazione di gioco: all’autorete di Savona risponde Sekulov. Primo tempo divertente, ritmi alti ma con la Juventus decisamente più in controllo del pallino del gioco

    45′ – Concesso 1 minuto di recupero

    45′ – Risposta Pontedera: diagonale insidioso di Selleri, ma non inquadra la porta e non trova nessuno pronto per il tap-in

    44′ – JUVE PERICOLOSA!Ancora da fermo l’azione bianconera: cross abbastanza corto, spizzata di Guerra sul secondo palo ma nessun compagno si inserisce coi tempi giusto. La palla si perde di poco sul fondo

    35′ – JUVE VICINA AL VANTAGGIO!Calcio di punizione, traversone nell’area del Pontedera, ottimo colpo di testa di Da Graca ma è bravo Vivoli ad arrivarci e deviare in corner

    30′ – Ora è dominio bianconero: il Pontedera non riesce ad uscire dalla sua metà campo, la Juve aggredisce e gioca con vivacità ma senza riuscire a creare chiare e limpide occasioni da gol

    21′ – PAREGGIO JUVE!Gran gol di Sekulov: calcio d’angolo per i bianconeri, palla messa fuori ma arriva il classe 2002 con un siluro di prima da fuori area a pareggiare i conti

    20′ – Azione prolungata dei bianconeri, la palla arriva a Salifou che ci prova col mancino da fuori: tiro deviato in corner

    18′ – PERICOLOSISSIMO PONTEDERA!Cross sul secondo palo, sforbiciata di Ianesi ma Savone salva in maniera provvidenziale

    14′ – ANCORA JUVE!Bella azione di Savona, insidiosissimo tiro-cross su cui Da Graca non arriva in tap-in per pochissimo

    14′ – Ci prova Hasa su calcio di punizione, conclusione che non impensierisce Vivoli

    4′ – Subito reazione bianconera: azione pericolosa sugli sviluppi di una rimessa laterale, Guerra non impatta la palla da ottima posizione

    2′- PONTEDERA IN VANTAGGIO!Ripartenza dei granata, traversone di Selleri deviato da Savona, con quest’ultimo che involontariamente infila la palla nella propria porta battendo Daffara

    1′ – INIZIA IL MATCH! LEGGI TUTTO

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    Rabiot, abbraccio a Giuntoli e mano a Ferrero: per i tifosi Juve è rinnovo

    Adrien Rabiot protagonista Juve. Il francese non sarà in campo nella sfida contro l’Atalanta per problemi di natura fisica, ma gli occhi, prima dell’inizio del match, erano tutti puntati in direzione del centrocampista francese. L’ex Psg, infatti, ha ricevuto un premio speciale prima dell’incontro tra i bianconeri e la squadra di Gian Piero Gasperini.
    Juve, Rabiot fa 200 in bianconero
    In occasione della partita del 25 febbraio, giocata e vinta contro il Frosinone, Rabiot ha raggiunto un traguardo importante: quella contro i gialloblù è stata la presenza numero 200 con la maglia della Juve addosso. Prima della sfida odierna, dunque, è stato premiato dal presidente del club bianconero Gianluca Ferrero. A margine del premio, tra l’altro, Rabiot si è abbracciato lungamente con Cristiano Giuntoli. Quale sarà il suo futuro, considerando il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno? Plebiscito social da parte dei tifosi, che vorrebbero vedere il centrocampista ancora alla Juve. Rabiot, intanto, ha rilasciato alcune dichiarazioni che potrebbero far pensare ad un proseguimento del percorso insieme. LEGGI TUTTO

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    Napoli, a Barcellona in Champions Politano in attacco e torna Rrhamani in difesa. Le news

    Undici gol realizzati in 5 partite rappresentano una credenziale rassicurante per presentarsi a Barcellona accompagnati dalla legittima ambizione di passare il turno. La presenza di Osimhen, la straordinaria verve di Kvara, i ritrovati meccanismi offensivi sono gli aspetti che Calzona ha saputo migliorare da subito. Ma in tre settimane non si possono fare imiracoli. A farne le spese la fase difensiva, che ancora denota qualche criticità. Nella gestione Calzona infatti il Napoli non è mai riuscito a mantenere la porta inviolate nonostante un generale leggero miglioramento evidenziato dalle statistiche. Le assenze pesanti del Barcellona, 7 infortunati tra questi Gavi Pedri e De Jong, rappresentano un indiscutibile vantaggio, ma Lewandowski sarà in campo, e Lamine Yamal ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare un top player. Il ritorno di Rrahmani in difesa una buona notizia per Calzona, a centrocampo Traoré per Zielinski. Olivera-Mario Rui resta un ballottaggio aperto. Importante invece sarà chiudere la porta davanti allo attaccanti blaugrana. LEGGI TUTTO

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    Buongiorno: “Orgoglio incredibile, 100 col mio Toro”. La strategia per tenerlo

    Nel volgere di pochi giorni a Napoli sono comparsi due nuovi monumenti: la “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, opera d’arte nuovamente elevata in piazza del Municipio dopo l’incendio che la ridusse in cenere la scorsa estate, e Alessandro Buongiorno sul prato dello stadio Maradona. Al di là di tutto, la prestazione del difensore è stata letteralmente monumentale.
    Buongiorno vs Osimhen
    E tanto più perché al cospetto di Victor Osimhen, non esattamente l’ultimo arrivato, che arrivava difatti da 5 gol segnati in una settimana (Barcellona, Cagliari e Sassuolo; e sarebbero stati 6 in una dozzina di giorni, se avesse trasformato il rigore contro la Juventus). Alessandro gli si è appiccicato addosso come un’etichetta, lasciando al nigeriano il minimo sindacale in 90 minuti (due colpi di testa a lato e, da posizione defilata, un tiro addosso a Milinkovic-Savic).

    In carriera, in campionati diversi, gli era sì capitato di trovarsi in campo per una manciata di minuti o poco più in contemporanea con il bomber del Napoli (in 3 circostanze), ma mai se n’era dovuto occupare lui in prima battuta, in marcatura (toccò ai titolari Bremer o Schuurs, in quelle occasioni). Per la prima volta la materia è stata tutta sua fin dall’inizio. E il Mostro (inteso come straordinario centravanti, sicuramente fuori dal comune) manco a dirlo è rimasto a secco, dopo 4 reti segnate in altrettanti incontri contro il Torino.  
    L’orgoglio delle 100 presenze in granata
    Osimhen tagliava venerdì sera le 100 presenze in campionato con il Napoli. Il traguardo migliore lo ha però festeggiato il granata: 100 gare in granata tra Serie A e Coppa Italia. Su Instagram, Buongiorno ha scritto parole calde: “Con le unghie e con i denti, lottando su ogni pallone. Ottimo punto al Maradona dopo una grande prova di squadra. Un orgoglio incredibile aver raggiunto le 100 presenze con la maglia granata”. Orgoglio incredibile: senza alcun dubbio, conoscendolo.

    E rammentando il suo ingresso nel vivaio a 7 anni (mai abbastanza elogiato sarà Silvano Benedetti, fino a un anno fa responsabile della scuola calcio: lui lo scoprì). Non sono parole di prammatica quelle di Alessandro. Prima della trasferta a Napoli, dopo il rientro post infortunio con la Fiorentina (quando fece naufragare Belotti), rivelò a un amico tifoso di essersi persino stupito a sentire dentro di sé un legame per il senso del Toro ancor più radicato e profondo, se possibile: illuminante la sofferenza in tribuna a guardare i compagni perdere in modo beffardo contro Lazio e Roma.
    Verso Euro 2024
    Stiamo parlando di un giocatore, simbolo vivente, che a fine agosto aveva rinunciato anche a un sostanzioso aumento di stipendio e alla possibilità di giocare in Europa League con l’Atalanta pur di rimanere in granata. Del Toro è un leader nello spogliatoio e un trascinatore in campo, ben oltre il compito di direttore d’orchestra difensivo. Annulla i centravanti, crea ripartenze a getto ripetuto, segna non per caso: 3 gol in questo campionato. Dopo la trasferta di Udine volerà con Spalletti negli Usa per la doppia amichevole americana e per giugno ha già un posto garantito tra i convocati per gli Europei.

    Sarà sufficiente che continui così: non sono le presenze in azzurro (solo 2, finora) a fare la differenza, bensì la progressione geometrica che ha illuminato il suo decollo negli ultimi 18 mesi. Questo Buongiorno non ha prezzo per il Torino, nel senso che un monumento così lo trovi in casa raramente, in un quarto di secolo. Un rendimento coerente con quanto sin qui mostrato e un Europeo di buon livello potranno condurlo verso valori di mercato persino più alti di quelli attribuiti a suo tempo a Bremer (ben oltre i 40 milioni).
    Buongiorno e le voci di mercato
    Che sempre più squadre in Europa lo stiano seguendo è acclarato: una fenomenologia destinata ad allargarsi, per forza di cose. Sappiamo che Cairo e Vagnati ne hanno già discusso per gestire i sondaggi primaverili dopo l’assalto del Milan stoppato a gennaio, partorendo un’indicazione di partenza.

    In parole povere: dopo l’Europeo dovrà venire a galla una plusvalenza di ampio valore, tanto più in considerazione del mercato chiuso in passivo nella scorsa estate, ma l’importanza di Buongiorno è oggettivamente imparagonabile per l’incidenza che ha in campo, per i compagni nella vita di tutti i giorni e per i tifosi, in costante fibrillazione davanti alla gestione cairota.
    Obiettivo rinnovo
    Se possibile, il Torino eviterà di sacrificare proprio Alessandro. Piuttosto altri giocatori, meno determinanti per le fortune, l’immagine e la costruzione del domani. E una permanenza di Buongiorno sarà (sarebbe) anche gratificata da un adeguamento contrattuale: non tanto o non solo pensando alla scadenza del 2028, ancora sufficientemente lontana, quanto soprattutto al monte degli emolumenti. Che oggi ballano intorno ai 900 mila euro netti a stagione. Una cifra quasi risibile (ovviamente nel mondo dei “non” comuni mortali) di fronte all’impennata del suo valore nel calcio di oggi.

    Se davvero si vuole fare di tutto per trattenerlo, non contando solo sul suo amore per il Torino e la sua professionalità, bisogna anche voler aprire il portafoglio, alzare il suo stipendio a livelli da top player granata e costruire attorno ad Alessandro una rosa più forte e competitiva. Tutto il resto sarebbero soltanto chiacchiere (peraltro già conosciute a memoria e fastidiosamente ripetitive). LEGGI TUTTO