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    Fondato da medici, Kafka e un 9-0 contro l’Inter: le strane storie dello Slavia Praga

    Il doppio confronto del 2019, in realtà, rappresenta soltanto una metà dei precedenti storici tra Inter e Slavia. Il primo incrocio risale addirittura al 1938: l’Inter si chiamava ancora Ambrosiana e quel giorno – era l’11 di luglio – lo Slavia in casa vinse addirittura 9-0 nei quarti di andata della vecchia Coppa dell’Europa Centrale, la defunta competizione poi passata alla storia col nome di Mitropa. Altri tempi, era un calcio dai tabellini mastodontici: nell’Inter (pardon, Ambrosiana) ci giocava Giuseppe ‘Peppìn’ Meazza… per dire; ma il leggendario bomber che dà il nome allo stadio di San Siro fu oscurato dal talento del quasi omonimo Josef ‘Pepi’ Bican, autore di un poker personale.

    Se il suo nome non vi è nuovo, probabilmente ne avrete sentito parlare scorrendo la classifica dei migliori marcatori della storia del calcio, quella mega classifica (molto dibattuta per cosa si possa davvero conteggiare come ufficiale o meno) che prende in considerazione ogni singola rete segnata dai calciatori di tutta la storia del gioco, sia coi club che in nazionale. Tra i vari Pelé, CR7 e Messi in top 5 c’è anche Bican, tra i massimi goleador di sempre con 820 reti totali. Mica male. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Torino: Simeone è poco lucido, l’unico faro è Ngonge

    PARMASuzuki 6 Non può nulla sul gol di Ngonge, si fa poi trovare pronto nelle altre occasioni in cui è chiamato in causa.Delprato 6.5 Sicuro in fase difensiva, si fa vedere anche in avanti quando ha la possibilità di salire.Circati 7 Sempre molto attento e puntuale negli interventi. Guida bene la difesa.Ndiaye 5.5 Non riesce a contenere Ngonge che, sin dalle pr LEGGI TUTTO

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    “Camarda cavallo di razza destinato a vincere”: Corvino non ha dubbi

    Corvino esalta Camarda: “Un cavallo di razza”

    A Lecce sognano che possa esplodere definitivamente. Pantaleo Corvino, dirigente con oltre cinquant’anni di esperienza e migliaia di partite vissute da responsabile tecnico, non ha dubbi: “Credo che sia uno destinato a vincere, perché sembra un cavallo di razza. È italiano, e gli italiani bravi ci sono, anche se non quanti ne servirebbero in un campionato come la Serie A”. 

    Un attaccante completo, non solo d’area

    Corvino descrive Camarda come un giocatore moderno e versatile: “Francesco è un attaccante completo: pur essendo strutturato, cosa che fa pensare a un centravanti d’area di rigore, la sua mobilità e lo strappo gli permettono anche di partire da lontano. Ha senso del gol, colpisce bene di testa e ha i tempi giusti”.

    Lecce, Milan e il futuro di Camarda

    Il trasferimento al Lecce è stato costruito su una formula che prevede riscatto e controriscatto. Una strategia che soddisfa tutte le parti in causa, come sottolinea Corvino: “Se Francesco farà bene saremo tutti premiati. Il Lecce, che ha creduto fortemente in lui; il Milan, che ha mandato a valorizzare un suo patrimonio; e il ragazzo, che si misura in un campionato importante”. Un’operazione che dimostra ancora una volta l’abilità dei giallorossi nel puntare su giovani talenti, una strada già percorsa con successo in passato.

    Dalla scoperta di Bojinov al record di Camarda

    Il dirigente salentino ha ricordato con orgoglio un episodio del passato: “Mi sento orgoglioso perché Camarda ha battuto il record di un altro giovane che ho scoperto io, Bojinov, che debuttò e segnò sempre contro il Bologna. Quando vedi un ragazzo di 17 anni che fa gol in Serie A, provi tanta soddisfazione”. Un parallelismo che non è casuale: Corvino, in carriera, ha lanciato nomi di primo piano come Vlahovic, Ljajic, Cuadrado e tanti altri.

    Il pensiero su Vlahovic: “Un grande attaccante”

    Durante l’intervento radiofonico, Corvino ha voluto anche difendere Dusan Vlahovic: “L’ho sempre ritenuto un grandissimo attaccante. Chi lo prende o chi lo tiene fa un grande affare. Lo considero uno dei migliori al mondo, anche nei momenti in cui ha attraversato una gogna mediatica fuori luogo. Lo giudico dai suoi numeri, avuti pure in una Juventus in ricostruzione”. Parole che testimoniano ancora una volta la capacità del dirigente di andare oltre le mode mediatiche e giudicare i calciatori sulla base di numeri e rendimento.

    Corvino e il Lecce: “Un simbolo del Salento”

    Infine, il responsabile tecnico ha parlato del progetto Lecce: “Con gli utili delle campagne acquisti siamo riusciti a fare un centro sportivo tutto nostro. Il Salento si identifica nella squadra, che è un patrimonio sociale e un simbolo del territorio. Sulle nostre spalle ricade questa responsabilità”. Il Lecce continua così a essere laboratorio di giovani e idee, con Camarda pronto a scrivere il suo futuro e Corvino a vigilare da maestro.

    Prossimi step

    Il gol contro il Bologna è stato solo l’inizio: Francesco Camarda ha già catturato l’attenzione di tifosi e addetti ai lavori. Corvino lo ha definito “un cavallo di razza” e la Serie A ora si prepara a osservare con curiosità e aspettativa le prossime mosse del baby bomber. Prossimo appuntamento? Il Lecce e Camarda saranno attesi alla conferma già dal prossimo turno di campionato. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Milan-Napoli: Modric non gioca, insegna. Rabiot è ovunque, Marianucci trema, Hojlund spettatore

    Di Lorenzo 6.5 Meglio quando spinge, vedi il rigore guadagnato; dietro così così.

    Marianucci 4.5 Esordio col Napoli, a San Siro si può tremare. E lui trema: doppio errore su Pulisic sull’1-0, in ritardo sul 2-0 dell’americano.

    Juan Jesus 5 Poco reattivo, sul 2-0 non fiuta il pericolo, ovvero l’inserimento di Fofana.

    Gutierrez 6.5 Nonostante non giocasse dal 25 aprile col Girona, è fra i più positivi del Napoli.

    Lobotka 6.5 Evita alcuni pasticci dei suoi, riesce quasi sempre a far partire l’azione. Lucido fino alla fine.

    Politano 7 Il più attivo nel primo tempo, lui i palloni dentro li mette, il problema è che i compagni non finalizzano. Buona prova davanti agli occhi del ct Gattuso.

    Anguissa 6 Corre tanto e perde in lucidità, sia nelle conclusioni, sia in fase difensiva: sul 2-0, Pavlovic lo lascia sul posto. Però è vivo fino al 98′.

    De Bruyne 6 Si scambia posizione spesso con McTominay, ma si accende raramente. Freddo sul rigore, non gradisce – eufemismo… – il cambio.

    Elmas (28’ st) 5.5 Si crea una chance, Rabiot la spegne.

    McTominay 6.5 Non segue Saelemaekers sull’1-0, poi però cresce. Chiede a ragione un rigore e non viene accontentato; suo il colpo di testa che porta al rigore invece assegnato.

    Neres (28’ st) 6.5 Punta, crossa e tira, scheggiando un palo, con deviazione, nei minuti di recupero.

    Hojlund 4 Spettatore: 16 palloni toccati, “percepiti” molti meno.

    Lucca (28’ st) 5.5 Non migliora la situazione.

    All. Conte 6 Non convincono alcuni cambi, però ai punti forse avrebbe meritato il pari. LEGGI TUTTO

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    Torino, contro il Parma altro esame per la difesa

    TORINO – Un disastro con l’Inter, una buona prova con la Fiorentina, una ancora migliore con la Roma e poi il blackout con l’Atalanta: definire altalenante il rendimento della difesa del Torino in questo avvio di campionato è persino riduttivo. L’impressione è che il pacchetto arretrato granata stia viaggiando sulle montagne russe e in un campionato come quello d LEGGI TUTTO

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    Roma-Verona: orario, diretta, probabili formazioni e dove vedere in tv e streaming la Serie A in tempo reale

    La Roma di Gasperini galvanizzata dalla vittoria di misura nel derby contro la Lazio di Sarri, il Verona di Zanetti reduce dall’ottima prestazione contro la Juventus di Tudor. Il match odierno preannuncia una partita dall’esito tutt’altro che scontato, con i giallorossi che hanno portato a casa anche la prima vittoria in Europa League – la 98esima nella competizione che ha consegnato alla squadra di Gasperini il primato per il maggior numero di partite vinte – contro il Nizza. “A parte Dybala e Bailey sono tutti a disposizione – ha esordito in conferenza stampa -. Non sono mai per un turn over molto ampio. Soprattutto in questo periodo c’è bisogno di giocare con continuità e di fissare situazioni di gioco sulle quali stiamo crescendo. La squadra si sta esprimendo meglio di partita in partita. Quando stai bene, si può continuare a giocare e i cinque cambi sono importanti nella partita”. Queste le parole del tecnico giallorosso alla vigilia del match contro il Verona di Zanetti, con quest’ultimo che ha commentato la sfida contro la Roma così: “Dopo la partita contro la Juve ci aspetta subito un’altra sfida di altissimo livello, in cui dobbiamo ripetere la prestazione di sabato. Tornare a Roma è sicuramente uno stimolo, perché l’unica partita che abbiamo sbagliato è stata proprio quella con la Lazio: adesso abbiamo l’occasione di riscattarci. Sappiamo però di affrontare una squadra in ottima forma, che già dallo scorso campionato ottiene grandi risultati e che quest’anno, con Gasperini, che conosciamo tutti, sta continuando sulla stessa strada”.

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    Dove vedere Roma-Verona, diretta tv e streaming

    Il match tra Roma e Verona è in programma alle ore 15:00 e sarà visibile in diretta in esclusiva su DAZN.

    Roma-Verona, probabili formazioni

    ROMA (3-4-2-1): Svilar; Hermoso, Mancini, Ndicka; Wesley, Cristante, Koné, Angelino; Soulé, Pellegrini; Ferguson. Allenatore: Gasperini. A disposizione: Vasquez, Zelezny, Ghilardi, Sangarè, Rensch, El Shaarawy, Celik, Tsimikas, Pisilli, Baldanzi, El Aynaoui, Dovbyk. Indisponibili: Dybala, Bailey. Squalificati: nessuno.

    VERONA (3-5-2): Montipò; Nunez, Nelsson, Frese; Belghali, Serdar, Bernede, Gagliardini, Bradaric; Giovane, Orban. Allenatore: Zanetti. A disposizione: Perilli, Toniolo, Ebosse, Bella-Kotchap, Slotsager, Yellu, Akpa Akpro, Fall, Oyekoge, Kastanos, Niasse, Al-Musrati, Sarr, Ajayi. Indisponibili: Suslov, Mosquera, Valentini, Harroui. Squalificati: nessuno.

    ARBITRO: Feliciani. ASSISTENTI: Capaldo-Cavallina. QUARTO UOMO: Crezzini. VAR: Ghersini. ASS.VAR: Abisso

    Roma-Verona, scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Delprato esclusivo: “Toro, ti batto con il mio Rocky!”

    «Sogno la Nazionale. Col Toro non è ancora uno scontro salvezza. E se dovesse arrivare un gol…». Il capitano del Parma Enrico Delprato si è raccontato ai nostri microfoni, da quella promessa fatta al papà alle 150 presenze con la maglia dei gialloblù. Delprato, ha appena toccato le 150 presenze col Parma. Cosa rappresenta per lei LEGGI TUTTO

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    Anjorin, altro guaio: Toro, così è un calvario

    Appena 26 minuti giocati in quattro giornate di campionato, più 11 contro il Modena in Coppa Italia (contro il Pisa è rimasto in panchina): sono i numeri di Tino Anjorin in questo avvio di stagione. Il calcolo del minutaggio con la maglia granata è semplice: appena 37 minuti in sei gare totali. E pensare che nei piani estivi l’inglese sarebbe dovuto essere uno dei titolari LEGGI TUTTO