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    A inizio anno aveva detto: “Sono sicuro che il Psg migliorerà in questa stagione”. Avete vinto il campionato con sei giornate di anticipo, siete in finale di Coppa di Francia e in finale di Champions. Sapeva che lo avrebbe portato a giocare a questo livello per la partita più importante nella storia del club?
    “Saperlo al 100% no, però quando si lavora come allenatore, portarsi avanti rispetto al possibile sviluppo della stagione è importante. Non sai mai realmente cosa succederà e cosa la squadra potrà raggiungere, ma sicuramente siamo migliorati molto rispetto allo scorso anno”
    Aveva detto anche, riferendosi a Mbappé: “Se non ho giocatori che vanno dove voglio, posso controllare ogni fase di gioco”. E poi: “Perdiamo un giocatore da 40 gol, ma ne abbiamo quattro che faranno 12 gol a testa”. Dembelé, Doué, Barcola e Ramos ne hanno fatti 83 in quattro, quindi il doppio…
    “Ho sbagliato…” (ride)
    Quanto le piace questa squadra stellare senza stelle?
    “Per me ci sono molte stelle in questa squadra, e questa è la cosa bella: le stelle in funzione della squadra, e non viceversa. E’ molto diverso. Io ho molta fortuna perché ho tanti giocatori di alto livello, tante stelle a modo loro, ma il lavoro e il rendimento è a favore dello della squadra e in uno sport collettivo come il calcio per me questa è la cosa importante. Se a questo sommiamo che non dipende mai tutto da un solo giocatore, perché ci sono sempre problemi, stati di forma e un giocatore può stare meglio o peggio… l’importante è che tutta la squadra sia preparata”
    Inter-Barcellona è stata una goduria per gli appassionati di calcio. Lei come l’ha vissuta? E tatticamente che cosa significa affrontare una squadra che gioca con due punte? Quest’anno in Champions le è capitato una sola volta, con l’Atletico Madrid…
    “L’ho vista in diretta e poi successivamente. Anche da appassionato del Barcellona. Per quello che hanno mostrato le due squadre, entrambe avrebbero meritato di arrivare in finale. L’Inter è una squadra che gioca da tanti anni a un alto livello con un allenatore e un gruppo di giocatori coesi che giocano differentemente da molte altre squadre. Possono difendere alti o bassi, questo a volte fa sì che ci siano diverse varianti nel pressing che fa la squadra, ma per me è una squadra vera, una squadra. Tutti fanno il proprio lavoro in funzione del collettivo con delle buone individualità ma con molta capacità di giocare la palla e sanno bene cosa devono fare. Credo che sarà una finale molto aperta, molto combattuta, molto bella da guardare per tutti i tifosi e non solo per quelli delle due squadre, ma per tutti i tifosi del calcio. Mi piace molto come gioca l’Inter: squadra a cui piace attaccare e che mette tanti giocatori nella possibilità di farlo. Ci sarà un grande spettacolo” LEGGI TUTTO

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