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    Diretta Spezia-Verona ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    REGGIO EMILIA – Tutto in 90 minuti. Una stagione intera, una partita senza vie d’uscita. L’allenatore dello Spezia, Leonardo Semplici, ha provato a spiegare le sue, di emozioni, in una conferenza che si spera non sia l’ultima per lui. Sul tavolo infatti c’è anche il suo contratto che scade al 30 giugno prossimo e che si rinnova automaticamente per un biennio solo in caso di salvezza: “È la partita più importante dell’anno e siamo pronti a viverla, senza rimpianti e senza guardarci indietro”. Alla vigilia di una gara da vita o morte anche il Verona è tornato a parlare: “Quella di Reggio Emilia – attacca Zaffaroni – è sicuramente l’ultima partita. Di ultime spiagge ne abbiamo giocate così tante, è arrivata. Ci sarà tanta tensione, dovremo saperla gestire nel modo giusto”.
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    Dove vedere Spezia-Verona: streaming e diretta tv
    Lo spareggio salvezza tra Spezia e Verona si gioca al Mapei Stadium di Reggio Emilia alle 20.45. L’incontro sarà trasmesso in tv e streaming da Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Go, Now e DAZN.
    Spezia-Verona: probabili formazioni
    SPEZIA (3-5-2): Dragowski; Wisniewski, Ampadu, Nikolau; Ferrer, Bourabia, Esposito, Zurkowski, Reca; Verde, Nzola. Allenatore: Zaffaroni. A disposizione: Perilli, Berardi, Zeefuik, Ceccherini, Dawidowicz, Coppola, Depaoli, Terracciano, Doig, Braaf, Hrustic, Veloso, Kallon, Abildgaard, Gaich. Indisponibili: Henry, Duda, Lasagna. Squalificati: Bocchetti. Diffidati: Ceccherini, Duda, Henry, Hien, Sulemana, Verdi.
    VERONA (3-4-2-1): Montipò; Magnani, Hien, Cabal; Faraoni, Tameze, Sulemana, Lazovic; Verdi, Ngonge; Djuric. Allenatore: Semplici. A disposizione: Zoet, Marchetti, Zovko, Shomurodov, Cipot, Kovalenko, Ekdal, Agudelo, Krollis, Maldini. Indisponibili: Sala, Pastoni, Caldara, Beck, Holm, Moutinho. Squalificati: Amian, Gyasi. Diffidati: Holm, Ekdal, Nikolaou.
    ARBITRO: Orsato di Schio. Assistenti: Meli e Colarossi. Quarto uomo: Massa. Var: Irrati. Avar: Piccinini.
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    Tre fratelli in tre finali: la notte speciale degli Esposito

    Destini intrecciati per Salvatore, Sebastiano e Francesco Pio Esposito nella serata di domenica 11 giugno: i tre fratelli di Castellammare di Stabia, giovani promesse del calcio italiano, scenderanno in campo da protagonisti in tre “finali” diverse. Sebastiano proverà a portare il Bari in Serie A nella finale playoff contro il Cagliari, Salvatore vorrà rimanerci con lo Spezia affrontando lo spareggio salvezza, mentre Francesco Pio tenterà di diventare campione del mondo con l’Italia Under 20 LEGGI TUTTO

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    Inter, lacrime Champions: da Lautaro a Brozovic, il pianto degli sconfitti

    Inter, quante lacrime dopo il ko in finale
    Al fischio finale, i calciatori dell’Inter sono andati sotto la curva dei tifosi interisti e alcuni di loro sono scoppiati a piangere. Lautaro Martinez, in particolare, è sembrato uno dei più amareggiati per la sconfitta. Anche Brozovic e altri giocatori hanno lasciato il terreno di gioco in lacrime.  LEGGI TUTTO

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    Manchester City-Inter, Haaland: “Un momento che ricorderò per sempre”

    È rimasto a secco nella finale, ma il capocannoniere della competizione resta lui. Erling Haaland festeggia un anno da sogno con il City: “Abbiamo vinto il Treble, è incredibile – ha detto nel post partita -. Ho così tante emozioni dentro, è davvero speciale alzare questa coppa. Un momento che ricorderò per tutta la vita”. Poi il siparietto con l’italiano Mario Pafundi, terapista dei Citizens: “È il migliore al mondo – ha sorriso il norvegese -, ha rimesso in forma il mio corpo ogni giorno. Grazie per aver reso tutto questo possibile”.

    Gundogan: “La mia ultima al City? Vedremo”

    “Ho già perso due finali di Champions, quindi so cosa significa perdere – sono state le parole, invece, di Gundogan -. Ho voluto congratularmi con i giocatori dell’Inter per la loro finale, non arrivi qui per caso. Hanno giocato un’ottima stagione. Onestamente non riesco ancora a rendermene conto, è una coppa che inseguo da 10 anni, da quella sconfitta a Wembley contro il Bayern. Oggi non sarebbe potuta andare meglio, sono la persona più felice del mondo. Onestamente non so se sarà la mia ultima partita al City, vedremo” LEGGI TUTTO

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    Inter-Manchester City, Inzaghi: “Complimenti ai ragazzi, non li cambierei con nessuno”

    Parole di delusione ma anche di grande orgoglio da parte di Simone Inzaghi al termine della finale di Champions League persa contro il Manchester City: “Ho fatto i complimenti ai ragazzi, sono stati grandiosi, hanno fatto una grandissima partita. Abbiamo perso una finale che volevamo a tutti i costi ma devono essere orgogliosi. Non cambierei questi giocatori con nessuno e oggi tutto il mondo ha visto perché. Abbiamo concesso poco contro una squadra fortissima. Ci sono tantissimi rimpianti ma dobbiamo essere orgogliosi. Gli ho dato un abbraccio enorme, come ai nostri tifosi. Tutto il mondo ha visto che l’Inter ha messo in campo una partita di orgoglio. I giocatori sono abbattuti e tristi ma così è il calcio. Dobbiamo essere orgogliosi del percorso che abbiamo fatto, con 5 finali in 20 mesi”. E Inzaghi pensa anche al futuro esprimendo un desiderio che è anche un auspicio: “Abbiamo fatto un grandissimo percorso ma lo abbiamo visto stasera in campo. Il City lo conosciamo tutti. Fa male, il percorso in Champions è stato eccezionale e avendo giocato così una finale vogliamo tornarci, perché abbiamo le possibilità per farlo. Abbiamo giocato 57 partite, il percorso è straordinario”. LEGGI TUTTO

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    Manchester City-Inter, Rodri: “Primo tempo male, ma le finali sono cosi”

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    Inter, le pagelle di Stefano De Grandis

    Due coppe, una finale di Champions giocata alla pari col Manchester City e persa con orgolgio: la stagione dell’Inter, nonostante il ko di Istanbul, è da applausi. Come quelli che ha regalato alla squadra di Inzaghi il popolo nerazzurro. Questi voti e giudizi da parte di Stefano De Grandis
    LO SPECIALE SULLA FINALE DI CHAMPIONS

    INZAGHI  7,5 – TRA IL SOGNO E DUE REALTA’

    Il neo del campionato perso male, con 12 sconfitte inaspettate, e punteggio da quarto posto, alla fine è stato coperto bene. Due coppe vinte e lo straordinario cammino in Champions League hanno fatto da fondo tinta. E il trucco ha restituito a Sim One l’immagine migliore. Le partite secche le prepara a meraviglia. E tiene sulla corda fino alla fine anche il City del treble

    ONANA  8 – LA TIMIDEZZA E’ ALTROVE

    All’inizio soprattutto fisico ed esuberanza. Con cui ha scavalcato Handanovic e ha rovesciato una serie di  iniziative su una difesa ancora conservativa. Subito bene con i piedi, come punto di riferimento per l’avvio di azione, poi sempre più sicuro anche tra i pali. Non solo nelle chiusure disperate, ma anche nella gestione ordinaria 

    DARMIAN  7,5 – COME IL PREZZEMOLO, NON GUASTA MAI

    Parte come alternativa per spingere sulla fascia, a destra ma pure a sinistra, generoso e tenace e con qualche gol nelle scarpe. Ma quando si fa male Skriniar, autore di un avvio deludente e col contratto in scadenza, si ritaglia un nuovo ruolo da titolare. E non sfIgura nemmeno come braccetto dei tre. Puntuale in marcatura, bravissimo ad allargarsi quando bisogna far ripartire il gioco LEGGI TUTTO

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    Inter, Lautaro finisce in lacrime: avrebbe potuto cambiare la finale

    L’occasione che poteva cambiare il destino della finale di Istanbul è capitata dopo 58 minuti di gioco sui piedi di Lautaro. Un errore della difesa del City, e in particolare di Akanji, che si è lasciato sfilare un pallone alle proprie spalle pensando, o forse sperando, che Ederson fosse fuori dallo specchio della porta pronto a intervenire, e l’argentino si è ritrovato praticamente da solo a tu per tu col portiere brasiliano di Guardiola, anche se in posizione defilata. Troppo defilata, probabilmente, per cercare una conclusione diretta in porta, che il Toro ha voluto invece provare. Risultato: parata di Ederson e pericolo scampato per il City. Peccato, però, che nel frattempo, al centro dell’area, Lukaku si era riuscito a smarcare dalla pressione di Dias, mentre Brozovic accorreva, completamente solo, proprio al limite della linea dei 16 metri. Un peccato di egoismo, caratteristica spesso necessaria per un bomber, che praticamente nessuno dei suoi compagni nerazzurri ha fatto passare inosservato al Toro e che alla fine si è rivelato decisivo. Tantissimi i rimproveri dei giocatori dell’Inter, Barella in primis, nei confronti dell’attaccante argentino, che Lautaro non ha chiaramente gradito, già scottato dal rammarico di aver sprecato una delle occasioni più limpide di tutta la finale. Poi è arrivato il gol di Rodri, la grandissima chance per Dimarco e l’incredibile errore di Lukaku nel finale. Ma negli occhi gonfi di lacrime dell’argentino dopo il triplice fischio di Marciniak si leggeva benissimo tutta la frustrazione di un giocatore fenomenale, che ha sempre trascinato la sua squadra, ma che in quel maledetto 58esimo minuto di gioco non è riuscito a trovare la lucidità per fare la giocata giusta.  LEGGI TUTTO